Va beh dai, siccome c'è da esorcizzare un possibile outcome negativo faccio un po' di fan fiction:

“I don’t know how you’ve done this, but it’s inspiring, it’s incredible, and it is the prove that anything is possible” – Matt Tarrant

WOW. Just wow.

È proprio vero che questo gioco non finisce mai di sorprendere, che dite?

Se dovessi contare le volte in cui durante il corso di questi ventisei episodi di Australian Survivor ho perso le speranze in un lieto fine per questa stagione, credo non mi basterebbero le dita di entrambe le mani. Eppure sono qui, dopo questi ultimi tre episodi che veramente son stati peggio di un giro sulle montagne russe, a festeggiare la vittoria di Kristie Bennett – 24enne responsabile commerciale di Sydney e da oggi terza detentrice australiana del titolo di Sole Survivor. E veramente, dopo aver seguito questo programma lungo quelli che ormai sono cinque anni, non ho dubbi nell’affermare che questa è di gran lunga la vittoria più bella, sorprendente e drammatica (nel significato anglofono di drama) a cui mi sia capitato di assistere.

Adesso mi fa ridere pensare che ieri pomeriggio a quest’ora prima di attaccare la 24 ero convinto al 99% della vittoria di Matt, però è esattamente quel che è successo – anche se nel finale l’avevo rivalutato un minimo, e comunque la sua mi è sembrata un’eliminazione un po’ priva di senso per come è avvenuta. Ad onor del vero ero convinto che Kristie si sarebbe lasciata irretire dalla possibilità di distruggere la power couple, in F5 o addirittura in F4 quando ce n’era ancora la possibilità – ammetto che quando durante il terzultimo Tribal Council Kristie stessa ha fatto capire di voler tirare in fondo con i due che non l’avrebbero portata con sé per nessun motivo  (con tutta la giuria che esprimeva sonoramente il proprio disappunto) credevo che ci stessimo avviando verso una vittoria facile facile di Lee, e che Kristie si fosse cacciata nel peggior casino della sua vita e rovinato all’ultimo il suo sogno di vincere Survivor. O peggio, che in realtà lei non fosse la superfan che era emersa ai miei occhi dalla descrizione del cast, e che in realtà avesse capito male il gioco e che avesse abbracciato l’idea di portare alla fine i giocatori più meritevoli e quelli che in nessun caso lei sarebbe riuscita a battere.

E invece no, Kristie aveva già tutto previsto.

L’ultimo episodio è stato una bomba di emozioni contrastanti – il che è incredibile se si pensa che fino all’inizio delle domande, il finale del gioco sembrava essere già stato scritto dalla decisione di Kristie di eliminare Flick in F4. L’ultima prova è stata probabilmente una delle più epiche della storia di Survivor, ed una che pure la versione americana farebbe bene a ripristinare assieme alla F2 (che qua ha funzionato alla grande). Non stento a dire che alla vittoria di Kristie e al suo pianto liberatorio io stesso non son riuscito a trattenere le lacrime, e non mi era successo nemmeno alle evacuazioni di Caleb o di Russell Swan. A quel punto, pure sapendo che Lee avrebbe vinto facilmente, l’arrivo di Kristie in F2 era già un finale a mio avviso più che soddisfacente (un po’ come successo con Woo in Cagayan) per una concorrente che avevo tifato fin dalle prime battute e che ricordo aver pensato per la prima volta attorno alla F12/F13 (in quella puntata dove c’era quella scena dove pescava seduta su un albero) che sarebbe stato bellissimo assistere a una sua vittoria.

Ma quel che ha cambiato tutto, alla fine, è stata la performance di Kristie all’ultimo FTC – senza dubbio la migliore a cui mi sia capitato di assistere. Ho applaudito all’opening statement, ma soprattutto alla genialità della risposta di Kristie a Flick, che in qualche modo sembrava non ammettere repliche da parte della giurata che a mio avviso era forse la più invisa a Kristie stessa. Per il resto tutte le risposte son sembrate cadere al proprio posto, riuscendo a convincere anche quei membri della giuria che onestamente non sembravano propensi ad ammettere il merito di una ragazza che forse consideravano troppo strana e unrelatable (forse anche di più di quanto ci è stato mostrato) per riconoscere di essere stati battuti da lei.

E invece alla fine è successo, l’outcome più impronosticabile e impossibile da prevedere ha finito per realizzarsi e l’ha fatto nel migliore dei modi, premiando nella quasi totalità del voto finale (8-1, con unico voto per Lee quello della sua futura fidanzata) la concorrente che ha più saputo incarnare lo spirito del gioco – che a differenza di quello che ci vogliono far credere non consiste nel fare la BigMove^TM più grande e shockante anche quando questa vada poi a giocare a tuo discapito, ma nel credere sempre nei propri mezzi e nella possibilità di mettersi nella migliore posizione possibile per arrivare in fondo, a discapito di ogni altro concorrente in gioco. Cosa che è innegabile Kristie abbia saputo fare meglio di tutti i concorrenti di questa stagione, superando ben VENTI Tribal Council e la distruzione della Vavau tribe a cui lei è stata l’unica in grado di sopravvivere oltre la F8.

Kristie Bennett, YOU are the true Sole Survivor. Tu mi hai fatto vivere l'emozione che non ho potuto avere per non aver seguito in diretta la prima edizione del Survivor americano, che probabilmente mi avrebbe fatto scrivere queste stesse parole dedicandole a Richard anzichè a te. E per questo ti sei vinta la mia eterna stima ed ammirazione, nonchè un posto personalissimo nella lista dei miei life heroes.