Ieri sera. Centro commerciale in provincia di Brescia. Concerto gratuito di Arisa.

Io e la mia amica arriviamo verso le 18.30. Arisa è già sul palco per il soundcheck. Prova due/tre canzoni, tutto ok, augura buono shopping, buon cicchettino (c'era la degustazione dei vini di Franciacorta) e se ne va. Vedendo le pochissime sedie presenti io e la mia amica appoggiamo una nostra giacca per tenere due posti e andiamo per negozi, ceniamo e alle 20.30 siamo sulle nostre seggioline attendendo il concerto.

La piazza del centro commerciale si riempie, c'è pieno di bambine che forse ingannate dalle mamme che avevano promesso Violetta.

Ore 21.30 (orario di inizio fissato) niente. Passano dieci minuti niente. Sarà in ritardo. Alle 21.55 compare sul palco un signore che si presenta come direttore del centro commerciale e che in meno di 60 secondi spara a raffica "ci dispiace, per motivi tecnici non dipendenti da Arisa il concerto è annullato, grazie, arrivederci". E se ne va. Nessuno si muove perché pensiamo sia uno scherzo. Dai, non è possibile. Salta un concerto e ci liquida così? 

Dopo 10 minuti pare sia tutto vero. Ci alziamo e ci dirigiamo allo sportello informazioni del centro commerciale. La ragazza (imbarazzatissima) ovviamente non sa niente. Nessuno sa niente.

Dopo poco Arisa compare su un balcone e a cappella canta due canzoni (c'è la foto di lei versione Giulietta sul mio FB per chi mi ha, vedere per credere), saluta con la manina e ciao. 

Pazienza, almeno ho trovato tre paia di scarpe saldate.