NINE TRACK MIND

One Call Away: non avrei aperto il cd con questa canzone, però non è male, non mi annoia, però non è neanche una canzone che mi resterà a fine recensione

Dangerously: quasi caruccia, ma nulla di particolare, classica canzone fatta con lo stampino

Marvin Gaye: è da questa estate che mi urta e continua a urtarmi. anche se è la prima canzone un pochino attiva,NEXT!

Losing My Mind: mi sembra che si cambi un po i suoni, anche se il pianoforte ce lo dobbiamo sorbire anche qua in qualche modo, apprezzo lo sforzo 

We Don’t Talk anymore: potrebbe essere forse la più carina, sempre per il fatto dei suoni un po diversi (che però sto un proseguimento di Losing my mind), non lo so mi sembra che voglia provare a entrare nel mondo delle “canzoni fighe che si ballano lentamente” (non so come altro definirle tipo Am I wrong o Milky Chance), l’intervento di Selena Gomez boh inutile, solo perche aveva bisogno di un po di pippi quindi l’hanno infilata

My Gospel: se l’inizio sembra qualcosa di diverso, poi si ricade in melodie che mi ricordano troppo Marvin Gaye, però apprezzo molto le strofe

Up all night: ritorna il pianoforte, ritorna lo smielenzo, troppo lenta, considerando che è un album prettamente lento e pianofortoso (#accademiadellacrusca), cambia Charlie, cambiaaa!

Left right left: allora questa potrebbe essere carina, sempre il piano (avevate dubbi?!) almeno però ti fa muovere la testa a tempo, indice di una parvenza di attività, ovvio nulla di che! 

The there’s you: questa canzone è inutile, mi dispiace per chi l’ha composta per l’impegno che ci hanno messo nel farla, la vedo come un riempi-cd, con lo stampino..  ma non dice nulla. sicuro stanotte mi sogno un pianoforte.

Suffer: cioè mi sembra uguale a The there’s you, se non per il differente ritmo di pianoforte, e ogni tanto si sente una sorta di percussione he rende il brano un po più interessante.

As you are: uguale uguale uguale, introduce a fine canzone Shy Carter, il rapper che non dà nulla di più alla canzone, anche perche canta per circa 7 secondi

Some type of love: un ritmo un pochino più attivo, sembra una canzone da cantare in chiesa battendo le mani tutti insieme, forse è la canzone che apprezzo di più solo per il fatto che è l’unica canzone diversa da tutte.

See you again: di per se è bella, magari cerca la particolarità in Wiz Khalifa, però mi annoia molto, nonostante l’abbia ascoltata più volte (anche in radio o a giro) dopo il primo ritornello non ne posso più

Nonostante mi sia messo di impegno, mi sembrano canzone un po tutte uguali, tutte stesso ritmo, stesso pianoforte, stessa nota malinconica. 

Sul numero di canzoni ci siamo però ecco, poteva fare un EP con 5 canzoni (One call away, Marvin Gaye, Some tepee of love, We don't talk anymore e See you again) e risparmiare dolori alle dita chi suonerà il pianoforte a un suo ipotetico tour.

Voto: 45/100

GUARDANDO IL CIELO

ARISA

Arisa torna a distanza di due anni dal suo ultimo lavoro Se Vedo Te e lo fa assemblando insieme molto saggiamente tracce dal sound armonico inconfondibile del solito Anastasi che in tempi passati ci hanno fatto innamorare della sua voce ad altre molto più sperimentali in cui è evidente la contaminazione e richiamano differenti realtà musicali e che forse convincono pure più delle prime.

Il disco si apre con Voce, una preghiera in crescendo che sembra un esercizio di voce, per l'appunto. la melodia ha ad alcuni tratti delle sonorità che mischiano i tratti eterei irlandesi ad alcuni cinesi (pochi e non immediati. è più facile riconoscerli dopo aver dato qualche ascolto all'album complessivo)

Si continua con la title track Guardando il cielo, che appartiene chiaramente allo stile tipico delle canzoni di Arisa e si rifà molto sia a Controvento sia a L'amore è un'altra cosa. Ne esce un pezzo superiore ad entrambi i precedenti ed è un messaggio di speranza non indifferente

Continua la melodia tipica di arisa con L'amore della mia vita, una bella ballata intima

Proprio quando l'album sembra possa garantire un livello alto per 40minuti di seguito, ci imbattiamo nei due brani peggiori dell'album: Fidati di me, un'altra canzone dalle atmosfere cinesi ancora più chiare che in Voce, ma non ugualmente potente e Lascerò, che ripercorre tutti i tratti caratteristici della canzone di Arisa; è il compitino e nulla più. Se la voce non fosse quella di Arisa, questi due pezzi difficilmente sarebbe considerati anche solo modesti

In mezzo all'album troviamo però due brani migliori. Io e te come fosse ieri, un altro brano dalle atmosfere orientali, cinesi in primis ma anche est europa. Il tutto su una base con un beat molto moderno. Una notte ancora è sicuramente la più movimentata dell'album, molto dance e dal testo molto spinto. Molto eurovisiva soprattutto. Un'Arisa nuova che non avevamo mai visto in questa veste da solista e ci piace

Si continua tornando ad atmosfere più intime con Una donna come me che ricorda molto per sonorità e cantato il primo album di Arisa

Gaia ha un motivetto molto orecchiabile e non sfigura

Segue la cover di Rita Pavone Cuore (heart). Cover di alto livello

Chiude l'album Per vivere ancora che crea un'atmosfera molto francese grazie alla fisarmonica. Una bella chiusura

L'album è sicuramente di alto livello e ci mostra un'Arisa più matura, capace di giocare con la voce e con la musica e divertirsi. Le nuove influenze artistiche decorano molto bellamente la scena. Le critiche maggiori sono da fare per la terribile cover e il font del titolo che sembrano bocciare un progetto molto valido ancora prima di dargli la possibilità dell'ascolto. Il retro del disco sarebbe stato una copertina molto più azzeccata

Canzoni migliori: Una notte ancora, Io e te come fosse ieri, Voce, Guardando il cielo

Voto: 83/100