Okay provo a dire la mia

VINCITORI:

- Maria De Filippi. Qui sfondiamo una porta aperta, con Queen Mary che ha gestito nell’arco della stagione ben cinque programmi (più altri quattro da produttrice) e li ha portati tutti ben sopra la media di rete. Parliamo di una conduttrice che ha cambiato completamente la televisione negli ultimi anni e raccoglie sempre di più ad ogni anno che passa. Praticamente siamo arrivati al punto che le manca soltanto Sanremo e poi veramente avrà realizzato tutto il fattibile

- Fabio Fazio. Son consapevole di essere di parte ma se dopo Sanremo la portata di Fazio era stata ridimensionata notevolmente salvo che per lo spazio di Che tempo che fa, il 2016 è stato indubbiamente anche l’anno della riedizione del Rischiatutto – quello che secondo tutta la stampa autorizzata doveva essere un flop annunciato (e che avevano cercato di realizzare tramite le solite self-fulfilling prophecies) ma alla resa dei conti non lo è stato decisamente. Fazio ha avuto il merito di sapere adattare al 2016 un format degli anni settanta e di farlo nel modo perfetto per intercettare una determinata fascia di pubblico. E pure l’infinito fiume di critiche sulla pagina FB del programma (che vi raccomando tantissimo, un coacervo di gente che se avesse in mano la RAI non ci penserebbe un secondo a riportarla indietro di cinquant’anni) non si è assolutamente trasferito in un parallelo calo degli ascolti, confermando una volta di più il principio del “bene o male, basta che se ne parli”.

- Simona Ventura che malgrado il flop della sua avventura all’Isola ha saputo venirne fuori egregiamente prima grazie all’aiuto involontario dell’ex marito, poi al totalmente inatteso (per me pure dalla stessa Mediaset) buon risultato di Selfie.

- Enrico Mentana che tramite La7 (e un uso intelligente dei social, cosa non comune a moltissimi suoi compatriots) sta rivoluzionando l’informazione mediatica in Italia.

- il trash, in tutte le sue forme. Se abbiamo concluso gli anni duemila e iniziato gli anni dieci credendo che un certo tipo di intrattenimento “leggero” avesse fatto il suo tempo e fosse esecrato dal grande pubblico (quello che disse, niente più e niente meno, il direttore di Rai Due quando tolsero l’Isola dai palinsesti per “non attinenza del programma alla loro linea editoriale”) la seconda metà di questo decennio ha decisamente rappresentato un’inversione di tendenza. Il ritorno dell’Isola a Mediaset – pur con alti e bassi, dovuti a un gruppo autorale che continua ad accontentarsi di fare il compitino e talvolta pure meno – il successo inaspettato del GFVIP che ha rivitalizzato un franchise ormai alla canna del gas, il seguito ancora esagerato di Uomini e Donne che in parte si è trasferito a programmi come Selfie e House Party.

SCONFITTI:

- Flavio Insinna che ha floppato un po' dovunque, l'avete detto pure voi, il crollo di Affari Tuoi, la sostituzione con Nicola Savino a Boss in incognito, l’essere stato (circa) salvato nel commento della finale dell’Eurovision da Federico Russo che comunque non ha potuto evitare il tracollo di Dieci Cose.

- Costantino della Gherardesca e Pechino Express, crollato al 7% dopo un inizio da record a 13% per la season premiere un po’ grazie alla concorrenza diretta del GFVIP (e del trash di cui sopra, a cui non è bastato rispondere con l’ingaggio di Tina Cipollari), un po’ grazie a scelte autorali ma soprattutto editoriali scellerate – con uno dei programmi di punta di Rai 2 costantemente controprogrammato anche all’interno della stessa RAI.

- Arisa ad X Factor, su cui abbiamo già detto tutto a tempo debito.

- il talk show politico nella figura di Politics (affossato senza mezzi termini ancora prima che iniziasse) e il ritorno di Santoro in RAI – ma in realtà è proprio tutta una crisi di un genere che per anni ha fagocitato i palinsesti e adesso paradossalmente gode di buona salute solo su Rete 4, in una formula “particolare”, indirizzato a un pubblico “particolare” con il nome di Dalla vostra parte.

- i “grandi eventi” dell’offerta di Rai 1 (NemicAmatissima, Mina/Celentano), che han provato a prendere il pubblico per sfinimento con un battage pubblicitario INFINITO ma alla resa dei conti non hanno raccolto quanto ci si poteva immaginare (per motivi diametralmente opposti e che son stati ampiamente sviscerati anche qua).