E’ finalmente arrivata l’ora di conoscere il nome del primo – e probabilmente unico – MasterPiece d’Italia. Sette giorni fa, tra l’indifferenza generale, abbiamo assistito all’ingresso in finale di Nikola Savic, Raffaella Silvestri e Stefano Trucco. I posti disponibili per contendersi il titolo sono però 4 ed è così che quest’ultima, appassionante (?), puntata comincia dal ballottaggio tra Stefano Bussa e Lorenzo Vargas.
Compito dei due era quello di studiare il romanzo del proprio avversario per smontarlo poi di fronte ad una platea di critici. E così per Lorenzo quello di Stefano baderebbe troppo alla cronaca e poco alla storia mentre quello di Vargas per Bussa sarebbe un agglomerato di effetti senza struttura nè trama.
Il circolo di letterari è d’accordo con Lorenzo e farebbe passare lui mentre l’editor chiamato a giudicare è favorevole a Bussa. I giudici alla fine decretano che il quarto finalista è LORENZO VARGAS.
Dopo un breve riepilogo delle storie dei concorrenti si può dare il via alla gara con la prova di scrittura applicata. Giurato d’eccezzione l’attore Giuseppe Battiston, alias Dottor Freiss di Tutti pazzi per Amore. 30 minuti di tempo per scrivere un monologo iniziale di un film seguendo il punto di vista del protagonista del loro romanzo.
Pier non esiste è il romanzo di Vargas, il cui primo monologo viene letto dall’attore con la voce della matrigna di Biancaneve quando le consegna la mela. Battiston ammette di non aver capito molto bene il significato del testo e di non essere riuscito a contestualizzarlo.
Va meglio a Raffaella Silvestri: “Qui mi sembra chiara la figura che parla“. Al contrario per il testo di Savic gli è chiaro il luogo nel quale è ambientato. Nessun problema nemmeno per Trucco: “Il protagonista è un ragazzo“.
Siamo al momento del primo verdetto importante della serata. I quattro giurati si riuniscono, non senza discutere. De Cataldo infatti non riesce a trovare interessante il mondo di Raffaella, attirandosi le critiche di De Carlo: “Sei un maschilista, per questo non ti piace“. Alla fine tutti convergono che i monologhi più deboli siano quelli di Stefano Trucco e di Lorenzo Vargas che, a sorpresa, si classifica al quarto posto: “Il libro me lo faccia lanciare da De Carlo“. E noi telespettatori uno schiaffo per la spocchiosità possiamo dartelo?
Pino Roveredo, vincitore del premio Campiello 2005, incontra i tre rimasti per dar loro qualche consiglio sulla prova che stanno per affrontare, dove il quarto giurato d’eccezione sarà il loro stesso coach Massimo Coppola. Tema del brano da scrivere: “La mia storia a MasterPiece“. Se avessero chiesto ai telespettatori di farlo probabilmente avrebbero consegnato in bianco.
Tempo scaduto. Si comincia con la lettura del testo di Raffaella: “Scrive bene ma il mio suggerimento di lasciare da parte l’io non è stato seguito” – commenta il coach. “Un collage interessante” – è invece il responso per l’elaborato di Savic. In conclusione Trucco e il “suo stile di rendere cartesiano qualcosa che non lo è“.
Siamo al verdetto. Passano in finalissima:
– RAFFAELLA SILVESTRI
– NIKOLA SAVIC
Eliminato il “terminator” dei ballottaggi Stefano Trucco, classificatosi così al terzo posto. “Puntavo al terzo posto e ci sono riuscito: sono un mito” – dice lui da ubriaco.
Catapultati su una macchina, Raffaella e Nikola vengono portati con la forza nel luogo dove si svolgerà l’ultimo scontro: un teatro che sta per cadere a pezzi dove è stato posto un pubblico che, al termine della serata, potrà addirittura votare. Roba che nemmeno ad Amici. Sia la Silvestri che Savic avranno un sostenitore: Donato Carrisi per la prima, Susanna Tamaro per il secondo. Domande di rito, inquadratura del romanzo prima di far leggere agli “ospiti” un estratto dello stesso.
Il vincitore di Masterpiece sarà decretato dalla somma di tre elementi: a) il voto del pubblico, b) il percorso nel programma, c) il voto di Elisabetta Sgarbi. La maggioranza decreterà il MasterPiece d’Italia. Discorso dei due “aspiranti” editi dalla Bompiani e si inizia con l’election moment.
Si parte dal pubblico e dal voto analogico scritto su un bigliettino: la spunta Raffaella Silvestri (177 voti, 89 preferenze per lei, 81 per Nikola e 7 schede nulle). 1 punto.
La giuria premia invece Nikola Savic. 1 punto anche per lui.
Essendo in parità, il voto di Elisabetta Sgarbi sarà quello definitivo. Vince NIKOLA SAVIC e il suo Vita migliore. Niente da fare per La distanza da Helsinki di Raffaella.
Finisce così la prima edizione di Masterpiece. Sarà l’ultima? Nel dubbio Coppola ci ringrazia per averli seguiti.