[img align=left]http://www.isola.rai.it/dl/images/1327594506695daytime01_news01.jpg[/img] [i]Figli dilettissimi, benedictio nostram super vos descendat et per septem dies maneat Dilettissimi figli, la nostra benedizione discenda su voi e su voi rimanga per sette giorni.[/i] E così, sette giorni dopo sette giorni, eccolo ancora qua: Marco Amleto Belelli, in arte Otelma (Amleto al contrario), il mago-maghetto (come ama chiamarlo Antonellina Elia, facendolo infuriare) tra gli indubbi protagonisti della prima metà dell’Isola. L’iniziale curiosità di vedere come se la sarebbe cavata questo personaggio stravagante, senza tunica e senza ornamenti, alle prese con fame e mosquitos, è stata tra gli schizzi d’olio che hanno oliato il meccanismo claudicante di mischiare ex naufraghi e nuovi concorrenti. Le prime settimane hanno indubbiamente dato ragione agli addetti ai casting: la benedizione settimanale, l’abitudine del pluralis (non pluralia, come tende erroneamente a dire il mughetto) maiestatis e quella parlata alla "Duffy Duck" hanno reso i daytime un must-see del mese di Febbraio. Simpatica anche la rivalità con Guendalina, prima disturbatrice – con Eliana – dei suoi riti e poi aperta oppositrice nello scontro tra fazioni che li ha visti contrapposti. Poi, forse anche per il ruolo di Guendalina, qualcosa s’è rotto.
Gli scontri tra i due si sono fatti sempre più personali e violenti, fino all’exploit particolarmente fastidioso, dell’inseguimento col bastone, purtroppo (o per fortuna?) perso dalle telecamere Rai. Tutto quello che ne è seguito è diventato fastidio all’occhio del telespettatore, soprattutto da quando i due gruppi sono stati riuniti mischiandosi imprevedibilmente. Otelma ha trovato prevedibile rifugio tra il gruppo ora in difficoltà al televoto (Turchi-Marini-Bertolani), complicando notevolmente le possibilità di inserimento di Guendalina, messa al bando insieme alle ritrovate amiche Antonella e Nina. Otelma, però, non si è fermato lì. L’embargo s’è fatto paranoia, la paranoia s’è fatta minaccia, la minaccia s’è fatta bisogno di distanza fisica – per evitare di poter trascendere – e perfide frecciatine alle spalle. Il Divino, che trova un senso in questo aggettivo solo potendolo trasformare in complemento di specificazione, ha così perso tutti quegli elementi che ce l’hanno fatto amare. Non sta più al gioco, ma è lui che detta le regole (della spartizione di cibo ma anche delle scenette potenzialmente comiche, ora decise e recitate interamente personalmente). Non offre più spunti di riflessione, a meno che non siano l’occasione di attaccare Guendalina o l’altro gruppo. È arrivato addirittura ad augurarsi di essere eliminato al posto della Marini, perdendo quindi qualsiasi residuo di senso all’interno della competizione. Ora che è di nuovo in nomination, probabilmente è il caso di accontentarlo. Non sappiamo cosa gli abbiano suggerito le Carte di Orion, suo oggetto personale, in merito a quest’avventura. Probabilmente un semplice coltello multiuso l’avrebbe fatto interagire maggiormente con gli altri e diventare più utile al gruppo. Tenendolo lontano da Guendalina, magari…