Tra le probabili "talpe" ci sarà anche Paolo Canè. Ex tennista, sposato, con un figlio, Canè ora gestisce una scuola di tennis per ragazzi a Torino.

La cosa che gli fa più paura? "Niente mi fa paura – racconta a Tgcom – la sfida più difficile sarà quella di stare lontano dalla mia famiglia". "Nel rapporto con gli altri amo il rispetto, ma se mi attaccano…sono un duro". Perché ha deciso di incominciare questa avventura? Penso che sia un’esperienza nuova e positiva. Quando si tratta di sfide mi trovo nel mio essendo uno sportivo. Spero di far bene ed essere simpatico. Come si comporterà con le persone con cui entrerà in conflitto? Io sono il tipo di persona che parte rispettando tutti, dipende poi da come si comporteranno gli altri. Dirlo prima è difficile, ma una cosa è sicura, se mi mancano di rispetto so come reagire, non sono uno morbido se mi attaccano. Si sente preparato psicologicamente? In linea di massima sì, anche se poi, come ho detto anche ai produttori ci si può rifiutare di fare certe cose. Prove difficili che sono troppo contrarie al mio modo di essere. Poi per decidere bisogna trovarsi sul posto. Una cosa che sicuramente non farei è, per esempio, stare in una cassa da morto con degli insetti… Ho già detto ai produttori di non chiedermi di fare queste cose. Fatele fare a qualcun altro. Poi per parlare si deve essere là, immersi nella situazione. Cosa metterà nella valigia prima di partire? Sicuramente foto della mia famiglia. Quella di mio figlio e della mia dolce metà. Lì non ci sarà niente per giocare a tennis, ma una racchetta me la porto lo stesso, magari anche come porta fortuna. Metterà a frutto la sua preparazione atletica come ex tennista? Non ho fatto allenamenti particolari in vista di questa avventura. Sono sempre allenato, ho una scuola di tennis dove insegno ai ragazzi. Cosa le fa più paura? Non ci sono cose che mi fanno paura. So comunque che la sfida più grande sarà quella di stare lontano dalla mia famiglia. A dire la verità non vedo l’ora di arrivare là per vedere come sarà. Non mi spaventa partecipare alla Talpa, mi spaventa di più quello che succede nel mondo. Sapete già prima chi è la Talpa? No, il 20 ci daranno una busta con la scritta sì o no. Se c’è scritto sì vuole dire che si è stati scelti come talpa, altrimenti no. E se fosse lei la Talpa? Il gioco sarebbe quello nascondere la cosa vivendo contemporaneamente l’avventura singolarmente e in un gruppo. Non so esattamente come reagirei. In situazioni difficili non si sa come si reagisce. Comunque anche a livello psicologico sarebbe una bella prova. Con quali personaggi pensa di trovare più sintonia? Abbiamo fatto le prove la settimana scorsa e non conoscevo nessuno. Abbiamo fatto un servizio fotografico. Mi sono sembrati tutti più o meno tutti simpatici, le affinità si scopriranno stando insieme. Cosa pensa di fare dopo la Talpa? La mia vita tranquilla di sempre. Ho una scuola di tennis a Torino e vorrei tornare alla mia routine. Non credo che questa esperienza stravolgerà la mia vita più di tanto. Poi bisogna vedere quello che succede, le proposte che arrivano di che tipo sono e se sono buone. Per ora non penso ad altro, ma niente si può dire. TgCom

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