[img align=right]http://img208.imageshack.us/img208/6812/35143951862839102693004.jpg[/img] Cari Amici di Reality House inizia una nuova settimana di daytime con la scuola della musica (cit. Gigi D’Alessio) riprendiamo con la diretta del sabato, che causa Scimmia e Toffanin ce la vediamo di lunedì. Sedute sopra uno sgabello, schiena contro schiena ecco Ylenia e Angela travestita da carnevale da Ylenia che cantano “Skyfall” di Adele; buona esecuzione direi, tra l’altro sommando il peso delle due forse si raggiunge quello della cantante di “21”. E’ il momento della sfida tra Leonardo Bizzarri e Antonio Minini, giudicata dalla Prima Ballerina del Royal Ballet di Londra Mara Galeazzi. Per loro il confronto verte su tre coreografie: un cavallo di battaglia, un passo a tre di Garrison e un passo a due della Celentano (Cannito non disturbiamolo va’). Vince meritatamente Antonio che, dunque, diventa allievo ufficiale della scuola grazie alla sua fluidità. A Leonardo nonostante l’eliminazione viene riconosciuta una stupenda presenza scenica, ma deve lavorare nel movimento.
Greta e Ylenia sono un fiume di lacrime e Maria cerca di consolarle; anche gli altri ballerini sono un po’ increduli. Andrea Attila come me ricorda che Rochelle lo mandò in sfida perché a suo dire mancava di espressività e fa specie vedere che Anto, il vincitore, sia passato nonostante sia stato definito dal giudice “poco espressivo”. Piccolo battibecco tra i due, che per me diventerà grande nello spogliatoio e partirà una sfida sui tacchi. Dopo due settimane tocca finalmente a Marika, così anonima nella scuola che quella maglia grigia è l’unico modo per riconoscerla. Rudy Zerbi le chiede tre pezzi di brano: “Vivimi”, “Rain on your parade” e “Benvenuto”; l’esibizione totale lascia a desiderare, il prof è perplesso sull’ atteggiamento della ragazza, che pare veramente venire da un altro pianeta. Inizia a piangere e a lagnarsi prima del risultato, che ovviamente è una meritata sfida per sabato prossimo. Dal grigio al rosso il passo è vicino, si sa. In Vita da scuola vediamo Leonardo svuotare l’armadietto, prendere la borsa e andarsene, come se fosse un qualsiasi operaio della Fiat licenziato da Marchionne.
