Utente
28 maggio, 2018
okumuki ha detto
Confermato il singolo.nel nuovo video si legge chiaramente il labiale e fa riferimento alla title track
Io non riesco a leggerlo , cosa dice?
Comunque non sarebbe una scelta così terribile come la descrivete. La canzone unisce significato e radiofonicità ed inoltre torna ad avvicinarsi molto di più all'Arisa che il pubblico ha dimostrato di preferire.
Il singolo movimentato è da lanciare in estate. Mandare in primavera un altro singolo up-tempo avrebbe potuto saturare la situazione e svalutare il singolo estivo
Utente
3 aprile, 2016
Davide ha detto
Io non riesco a leggerlo , cosa dice?
Comunque non sarebbe una scelta così terribile come la descrivete. La canzone unisce significato e radiofonicità ed inoltre torna ad avvicinarsi molto di più all'Arisa che il pubblico ha dimostrato di preferire.
Il singolo movimentato è da lanciare in estate. Mandare in primavera un altro singolo up-tempo avrebbe potuto saturare la situazione e svalutare il singolo estivo
Nella seconda storia si vede chiaramente il playback “che ore sono, che anno è...”
Utente
20 marzo, 2019
Anche a me, guardando la storia, che è comunque rimasta in alcune pagine dedicate ad Arisa, sembra che sia "Una nuova Rosalba in città". A me la canzone piace, ma non è la più bella del disco. Poi, e questo è gusto personalissimo, i nomi propri nelle canzoni non mi piacciono, infatti, quando ho letto il titolo del disco la prima volta ho storto un po' il naso. Secondo me, mettere dei nomi, anche di fantasia e che non hanno niente a che vedere con il cantante, fa immedesimare di meno l'ascoltatore. E' vero che ci sono molti casi di canzoni con nomi all'interno che hanno avuto molto successo, il Marco della Pausini, Margherita di Cocciante e molte altre. Questa canzone, fra l'altro, oltre al nome, mi sembra molto personale, come dimostra "accendi la radio". E' vero le metafore e qualsiasi figura retorica uno voglia (Rosalba>alba>rinascita), ma il significato primo che arriva ad un ascoltatore normale non è quello metaforico, a meno che non sia lampante, e in questo caso non lo è.
Concludendo, mi sembra troppo intima e soprattutto personale come canzone per poter essere per tutti (lei stessa dice in merito:" E’ il brano manifesto dell’album. I Viito hanno avuto l’incredibile capacità di leggermi nel profondo dandomi la possibilità di raccontarmi liberamente così come sono, una Rosalba nuova, più consapevole, non diversa"). Spero che molta gente non la pensi come me e che avrà il successo degli esempi fatti prima 😉
Utente
8 febbraio, 2019
Credo che sia quasi certo che il secondo singolo uscirà in radio il 12 aprile assieme al video e sarà "Una nuova Rosalba in città" come ho già detto non condivido la scelta al 100%, ma chissà, potrebbe sorprenderci.
Non vedo l'ora di vedere il video
PS - "Mi sento bene" è sulle 12.500 copie, a metà dall'oro magari ce la fa nel 2020
Utente
12 agosto, 2018
Mi è difficile criticare qualsiasi cosa riguardi Arisa perchè è la mia cantante preferita,una voce prestata dagli angeli, ma la amo e seguo anche come persona forse un po' contorta e particolare ma che mi suscita un grande affetto.
Questo album non lo comprerò mai,uccide tutto ciò che artisticamente la potrebbe valorizzare.Potrebbe cantarlo chiunque,una voce come la sua capace di emozionare come nessuna non può essere sprecata con queste canzoni. La adoro,ma non sono masochista.Se penso ad Amami,un vero gioiello di album, mi sale un nervoso per come gli stanno rovinando la carriera questi che la gestiscono.
Utente
20 marzo, 2019
mi sale un nervoso per come gli stanno rovinando la carriera questi che la gestiscono.
Presupponendo il fatto che Arisa non abbia motivo di mentire, si nota che è contenta/fiera del disco, quindi non penso che ci sia motivo per parlare di qualcuno che la gestisca, soprattutto ora con la Sugar, che lei elogia continuamente proprio perché le permette di fare quello che vuole. Al di là di questo, Arisa, per quello che fa vedere di sé, non mi sembra una che faccia quello che vogliono o si aspettano gli altri, anzi, è spesso malvista perché fa quello che vuole.
Poi che l'album non ti possa piacere, ci sta. Anche per me non è il mio preferito di Arisa (sebbene pensi che "Mi sento bene" sia una delle sue canzoni più belle), ma non si può, diciamo, giustificare un non apprezzamento dicendo che c'è qualcuno che la gestisca. Certo, ha collaboratori e tutto quello che hanno gli altri che possono influenzarla. Mi pare a Domenica In, disse che se non fa quello che vuole, anche mettere un vestito che non le piace, le non sta bene (qualcosa del genere), questo per dire che secondo me sono scelte sue.
Utente
8 febbraio, 2019
Beh, ditemi una sola cantante italiana che potrebbe cantare canzoni come Minidonna, Gli amanti sono pazzi, Dove non batte il sole, Quando c'erano le lire, ecc
Arisa è fiera di questo disco, lo si evince da ogni intervista fatta.
Era il disco che voleva fare ed è per questo che elogia la Sugar così tanto. La critica la possiamo fare forse solo sul piano promozionale, tipo i pochi instore fatti ma per il resto questo è per me l'album più bello di Arisa. Lo trovo senza tempo, so che questi pezzi non mi stancheranno mai. Poi vabbè ognuno ha le sue opinioni. Però dire che "uccide tutto ciò che artisticamente la potrebbe valorizzare" mi sembra esagerato perché è praticamente l'opposto, considerando la varietà di generi e di stili presenti. Ce n'è per tutti i gusti, dai
Utente
12 agosto, 2018
Arisa è una persona schietta,ma di certo non potrebbe mai dire in maniera diretta che la condizionano o costringono, soprattutto di una nuova casa discografica con cui ha da poco iniziato un percorso.Però a volte qualcosa le sfugge,vedi quando le fu chiesto perchè aveva scelto quel pezzo per Sanremo e disse che lei era indecisa ma la Sugar le impose quello.
La pistola in testa non le viene puntata,ma per passare da una major ad un'etichetta meno importante, le sue quotazioni commerciali sono al ribasso e quindi potrebbe non avere grandi alternative.
Arisa è un'interprete eccezionale,ma non è una musicista,nè un'autrice.Infatti in una intervista fatta pochi giorni fa diceva che le sarebbe piaciuto essere come Elisa. Evidentemente questo desiderio nasce perchè ciò che gli propongono non la soddisfa al punto di non desiderare di provvedere da sola. Quando non si è musicisti,il ruolo del produttore è proprio quello di capire quali sono gli arrangiamenti e i pezzi che ti possono valorizzare,cosa che non compete assolutamente ad una semplice interprete.Quindi si la responsabilità di questo calo vistoso di successo la imputo esclusivamente a chi da qualche anno non ha saputo fare il suo mestiere sprecando una voce emozionante e comunicativa come poche.Meglio che mi taccio sul discorso Minidonne e compagnia bella..
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