Utente
8 febbraio, 2020
Poco conosciuta nelle nostre latitudini, anche per via del suo stile che mixa alternative R&B e accenni di elettronica, la cantante americana Kelela ha rilasciato settimana scorso il suo secondo studio album, che vanta, tra gli altri, brani prodotti da LSDXOXO e Kaytranada. L'LP è stato anticipato da diversi singoli, tra cui l'accattivante On the run, che ho candidato come guilty pleasure del 2022 ai BO di fine anno
Utente
12 febbraio, 2017
Plasma ha detto
Poco conosciuta nelle nostre latitudini, anche per via del suo stile che mixa alternative R&B e accenni di elettronica, la cantante americana Kelela ha rilasciato settimana scorso il suo secondo studio album, che vanta, tra gli altri, brani prodotti da LSDXOXO e Kaytranada. L'LP è stato anticipato da diversi singoli, tra cui l'accattivante On the run, che ho candidato come guilty pleasure del 2022 ai BO di fine anno
Ma guilty perché?
Ho dato un paio di ascolti al disco sull'onda dell'hype e dell'amore che ho per artisti a cui è stato accostato (Burial e Sade). Ha indubbiamente una certa raffinatezza nei suoni, ma sono rimasto in attesa di una sferzata che non arriva mai. Uno dei problemi per me è questa voce così asettica e dinamicamente limitata, forse l'avrei apprezzato di più come disco ambient puro.
Utente
8 febbraio, 2020
Aerys ha detto
Ma guilty perché?
Ho dato un paio di ascolti al disco sull'onda dell'hype e dell'amore che ho per artisti a cui è stato accostato (Burial e Sade). Ha indubbiamente una certa raffinatezza nei suoni, ma sono rimasto in attesa di una sferzata che non arriva mai. Uno dei problemi per me è questa voce così asettica e dinamicamente limitata, forse l'avrei apprezzato di più come disco ambient puro.
Perché, per una delle accezioni date al concetto di guilty all'interno del relativo BO, il tropical R&B, che è il genere di quello specifico brano, non rientra solitamente tra i miei ascolti e tendenzialmente non mi fa impazzire, ma On the run ha rappresentato un'eccezione in tal senso.
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Utente
30 novembre, 2019
Ho apprezzato molto la recensione di Ondarock, la condivido molto. Soprattutto questa parte: "[...] i solchi di Raven emettono le stesse frequenze di quel volto alieno che affiora appena sopra il pelo dell'acqua nera in copertina: cupo ma catartico e redentorio, soffice eppure vischioso come petrolio, una serie di mondi subacquei appena turbati dal trapelare dei raggi di un'eclisse solare."
Per me piacevolissimo all'ascolto, soprattutto se si vuole calmare un po' i sensi, rilassarsi (infatti penso sia giusta anche la definizione di ambient pop come stile), si sente che è un lavoro creato con tanta cura dall'inizio alla fine.
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