Utente
5 aprile, 2018
In uscita il 7 ottobre, il secondo album di inediti, primo in italiano, intitolato "Ologenesi", per i Little Pieces Of Marmelade, band di X Factor 2020.
L'album è sotto la supervisione artistica del loro giudice ad X Factor, Manuel Agnelli.
Little Pieces Of Marmelade: torna il duo che si è fatto conoscere al grande pubblico arrivando secondo a XFactor 2020! Dopo essere stati in classifica per settimane nella Global Rock di Spotify con “One Cup of Happiness”, tornano il 7 ottobre con il nuovo album “Ologenesi “, prodotto da Manuel Agnelli e anticipato dai singoli “Canzone 7 ” e “Canzone 10”. La band sarà in tour a partire dal 21 ottobre.
Ologenesi [o-lo-gè-ne-si] s.f. inv. Biol. Teoria evoluzionistica secondo la quale ogni specie vivente si trasforma continuamente e indipendentemente da ogni fattore esterno.
Il 7 ottobre esce “Ologenesi” (Vertigo/Believe) il nuovo album dei Little Pieces Of Marmelade prodotto da Manuel Agnelli. Sarà disponibile in CD, vinile e in digitale. “Ologenesi” è il secondo album in studio della band italiana più ‘noise’ degli ultimi 20 anni!
Inizia a prendere forma nell’inverno 2021: DD (voce e batteria) e Frankie (chitarre) dopo ore e ore passate nel loro studio di Filottrano (AN) impegnati in infinite session, iniziano la scrittura del disco ponendosi un obiettivo fondamentale: sperimentare per trovare un suono che li portasse esattamente lì dove volevano andare. Quello che cercano è lontano dall’essere il suono HI-FI delle produzioni professionali e patinate e puntano su un suono sporco, istintivo e personale.
«Abbiamo iniziato registrando groove di batteria e riff di chitarra. Li abbiamo composti e poi scomposti per poi ricomporli, cuciti per poi scucirli e venire a un dunque incollandoci sopra la linea vocale. Ci siamo divertiti un sacco a testare e collaudare nuove soluzioni creando i brani, incidendo fin da subito le nostre idee» affermano i LPOM.
La loro è un’estetica anti-estetica, anti-‘pettinata’, anti-‘vestito-bene’. Una genesi ‘casalinga’ che viaggia quindi su due binari: quello di una accurata e scrupolosa ricerca del suono e l’assoluta libertà e istintività dal punto di vista della scrittura. Tant’è che i titoli dei brani mantengono l’ordine cronologico in cui i brani sono stati scritti.
Un’altra sfida per la band è stata quella di scrivere testi in italiano. Una sfida che, come dicono loro stessi, all’inizio li ha messi molto in difficoltà. Superato un primo periodo di smarrimento DD è però riuscito a sposare lingua e linguaggio con la musica. Suoni sporchi e urla primordiali, suoni asciutti e voce tagliente, registri psichedelici su voci sghembe: tutto amalgamato da un linguaggio schietto, crudo e spesso provocatorio.
«Uscire dalla scatola magica della tv e ritrovarsi nel bel mezzo di una pandemia mondiale ci ha segnato. Quando finalmente potevamo correre, siamo rimasti fermi, come tutti. Senza soldi, ovviamente. Tra le due ondate, un tour. E se sei in giro scrivi poco. Quando siamo rientrati a casa volevamo solo scrivere e buttare fuori questo senso di oppressione» dichiarano i LPOM.
Ed è proprio questo senso di ‘oppressione/repressione’ a fare da fil rouge semantico. «Quel che abbiamo ottenuto con questo album è la nostra risposta a un tempo storico stagnante. È fresco perché vuole essere un disco innanzitutto liberatorio».
A dicembre 2021 il disco è praticamente pronto e i due spediscono il materiale a Manuel Agnelli proprio il giorno di Capodanno. La risposta non tarda ad arrivare. Il primo gennaio Agnelli scrive alla band, entusiasta.
«Ci siamo trovati con Manuel e Guido Andreani a febbraio all’Isola Studio di Milano e siamo partiti proprio dai provini che avevamo registrato a Filottrano. Manuel è stato fondamentale, ha riordinato il nostro caos e ci ha incoraggiati a proseguire sulla nostra strada. Abbiamo registrato di nuovo le voci e qualche altro brano rifacendoci ai suoni dei nostri file. Guido ha tradotto subito quello che sia noi che Manuel avevamo in mente» raccontano i LPOM.
Se non li conoscessimo diremmo che i Beastie Boys sono tornati per entrare in una sorta di Distortland psichedelica in cui un caotico delirio noise si sposa con mood più delicati e groove assolutamente contemporanei. Con “Ologenesi” i Little Pieces of Marmelade continuano la loro personale evoluzione.
Fonte Ondalternativa
Utente
30 aprile, 2020
Ero curiosa di ascoltare il nuovo album dei LPOM perché convinta che avrebbero realizzato un buon album rock, ma qui si sono spinti ben oltre superando anche le mie aspettative. Adoro la scelta di evitare mezze misure con sonorità belle cariche, a tratti anche violente, che trascinano l’ascoltatore in un vortice di energia. Dopo tutto questo meraviglioso caos che scorre veloce, spicca ancora di più l’ultima traccia che si prende oltre 8 minuti di tempo, in pieno stile progressive, per concludere al meglio questo bellissimo album.
Ne approfitto per aggiungere qui un’intervista ai LPOM (uno dei due, in realtà) che ho trovato interessante perché racconta in prima persona come è nato ed è stato realizzato il disco.
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