Utente
11 novembre, 2015
Gabriele1 ha detto
Signorina Silvani ha detto
Scegli !
Non si capisce nulla
Il posto dove in ogni stanza è rappresentata una canzone dov'è? Forse:
QUINTO PIANO
ATLANTICO: Attraversa La MusicaSapete la via?
Io comunque ho comprato la deluxe 04/05 Oceano di esperienza, e penso che andrò a prenderla stasera
EDIT: Ho capito, si farà tutto a Torre Velasca. Sabato sarò li
Sì è Torre Velasca che è un po' il quartier generale. Sabato puoi andare a visitare questa cosa delle 13 stanze e poi dalle 16 ci sono anche le live session se vuoi
Utente
14 febbraio, 2014
Allora, la deluxe è bellissima e ben fatta.
Il disco posso dire che lo trovo molto bello (a mio gusto molto meglio del precedente), ma diciamo che non è per niente commerciale. Testi maturi e sentiti, poche ballad, diciamo che è molto spagnoleggiante, "buona vita" è il biglietto da visita migliore per questo disco. Tra le ballad spicca hola (la più forte del disco), Everest (bella, la più simile al trittico che l'ha consacrato come sonorità). Atlantico una uptempo, penso singolo estivo, con un buon testo.
Il disco che speravo, maturo e sentito. Voglio è una canzone a parte, niente sul disco ci assomiglia. Felice di aver preso la versione con Everest piano version, un piccolo gioiello. SIcuramente una delle canzoni più belle del disco.
Megaspoiler:
Nel deisco c'è un duetto con Celentano tenuto nascosto fino ad oggi, è un genio. Non figura in tracklist. Traccia numero 5.
Utente
1 maggio, 2016
Gabriele1 ha detto
Allora, la deluxe è bellissima e ben fatta.Il disco posso dire che lo trovo molto bello (a mio gusto molto meglio del precedente), ma diciamo che non è per niente commerciale. Testi maturi e sentiti, poche ballad, diciamo che è molto spagnoleggiante, "buona vita" è il biglietto da visita migliore per questo disco. Tra le ballad spicca hola (la più forte del disco), Everest (bella, la più simile al trittico che l'ha consacrato come sonorità). Atlantico una uptempo, penso singolo estivo, con un buon testo.
Il disco che speravo, maturo e sentito. Voglio è una canzone a parte, niente sul disco ci assomiglia. Felice di aver preso la versione con Everest piano version, un piccolo gioiello. SIcuramente una delle canzoni più belle del disco.
Megaspoiler:
Nel deisco c'è un duetto con Celentano tenuto nascosto fino ad oggi, è un genio. Non figura in tracklist. Traccia numero 5.
Grazie Gabriele per il tuo commento, sono ancora più curiosa.
Per lo spoiler, lo avevamo scritto stamattina, stava nei tweet di Radio Italia.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
Qui c'è una bella intervista, che aggiunge nuovi particolari
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
Qui sembrano confermare Marco ospite a Sanremo, nel minuto finale
" Ah ... anche poeta ! "
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Utente
11 novembre, 2015
ATLANTICO Mengoni esce dalla sua comfort zone, tra Sud America, Celentano e echi di Paul SimonVOTO ROCKOL: 3.5 / 5
di Mattia Marzi/Gianni Sibilla
Un album-contenitore: nelle intenzioni di Marco Mengoni, "Atlantico" è un nuovo passo verso la diversità musicale, verso nuove forme e nuovi suoni, ed è figlio - fin dal titlolo - di viaggi, influenze e suggestioni accumulate in giro per il mondo nel tempo tra la fine del progetto precedente e questo.Così "Atlantico" è un disco che volutamente non ha un centro: vario a livello di suoni e generi. Non una "playlilst" (metafora e simbolo di questi tempi, che Mengoni aveva già usato per "Parole in circolo"), ma una scatola dove si ritrovano canzoni tra di loro anche molto diverse, non necessariamente legate tra loro da un filo conduttore sonoro, ma con un risultato che alla fine ha una sua omogeneità nella disomogeneità: la voglia di sperimentare di Mengoni, di non fermarsi al già cantato e già suonato.
Un ritorno a "Solo 2.0", come ha ipotizzato qualcuno dopo le prime anticipazioni? Non proprio. Almeno, non del tutto. Se non altro perché quel disco lì - uscito nel 2011, una vita fa - rappresenta un periodo della carriera di Mengoni che negli anni successivi ha archiviato. Se questo "Atlantico" ricorda "Solo 2.0", lo ricorda per lo più nell'approccio: dopo i tre album prodotti da Michele Canova e dopo un paio di anni particolarmente intensi (con due dischi usciti l'unico a poca distanza dall'altro, nel 2015, ai quali è andato poi ad aggiungersi l'album dal vivo del 2016), Mengoni ha deciso di staccare tutto, di prendersi del tempo per viaggiare. "Avevo bisogno di esperienze, di conoscere, di vedere", ha scritto lui social, facendo sapere di aver lavorato a questo nuovo progetto per due anni, provando ad andare oltre le ballate elettroniche in stile "Guerriero" e "Ti ho voluto bene veramente", che erano piaciute così tanto alle radio da diventare una formula di successo (poi riproposta anche da altri artisti).
Le direzioni principali in cui si muove Mengoni sono due, che poi alla fine sono quelle dei due singoli che hanno anticipato l'album: da un lato l'elettropop di "Voglio", condito però con un pizzico di rock (quello che forse mancava nelle produzioni un po' troppo patinate di Canova); dall'altro le sonorità latineggianti e sudamericane di "Buona vita". Gli episodi più interessanti e suggestivi sono quelli in cui Mengoni lascia da parte l'elettronica per concentrarsi su sonorità più acustiche. Non solo i pezzi dal sapore sudamericano (come "La casa azul", con un cameo di Adriano Celentano), ma anche ballate come "Dialogo tra due pazzi" (che ha echi del Paul Simon di "Graceland") o "La ragione del mondo", con la voce del cantante in primo piano, su uno sfondo composto solamente da un quartetto d'archi. Ma anche nei pezzi più dritti, come "Hola (I say)", Mengoni trova una sua forma.
Dopo essere riuscito, con i suoi ultimi lavori, a soddisfare il grande pubblico con una veste più semplice e diretta, qui Mengoni esce fuori dalla sua comfort zone ed esplora nuovi territori (pur mantenendo comunque un piede nel passato). E riesce ad essere efficace e contemporaneo
Che bella recensione. Da Marzi me l'aspettavo ma Sibilla non pensavo neanche che ci si mettesse
Utente
1 maggio, 2016
Ho terminato il primo ascolto completo, purtroppo spezzettato perchè non ho avuto molto tempo.
Finora La casa azul e Dialogo tra due pazzi sono, a mio gusto, delle perle che riascolterei all'infinito.
Sul finale de La ragione del mondo, ho pianto.
Ci sono tantissimi potenziali singoli, canzoni estremamente forti sia dal punto di vista vocale, musicale e di testo. Arrangiamenti sublimi (bye bye Canova) e aspetto il booklet per capire alcuni strumenti che sono stati usati (Marco ha detto che nello studio di Pagani - uno dei vari produttori- c'erano strumenti antichi e rari). In ogni caso, un disco molto suonato, con gli strumenti in primo piano (finalmente!)
Le canzoni "medie" che devo riascoltare perchè al primo impatto mi hanno colpito meno sono Rivoluzione, Everest, I giorni di domani e Atlantico. Ho fatto solo un ascolto frettoloso, devo riascoltare meglio stasera, con calma.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
24 aprile, 2015
Dopo i primi ascolti devo dire di aver molto apprezzato la produzione e la ricerca fatta. Penso sia tanto cresciuto e abbia lavorato su se stesso, è anche bello ritrovare incise quelle atmosfere che ha sempre un po' riportato, soprattutto negli ultimi tour, in alcune parentesi live.
Forse sono stata una dei pochi ad aver avuto delle riserve sugli ultimi due progetti nei quali non ho trovato un equilibrio tra i singoli e il resto. Troppe tracce deboli che venivano praticamente divorate da pochissimi brani molto forti che portavano avanti il tutto (anche se quei pochi singoli molto forti li ho apprezzati molto). Ma ogni disco è un viaggio a sé, quindi mi impongo di non fare paragoni con gli altri progetti, dico solo che nella totalità in questo lavoro il numero di canzoni che fino a questo momento mi hanno convinta al 100% sono di più rispetto ai dischi citati. Trovo sia un buon lavoro, curato e ben fatto, che evoca tante sensazioni diverse. Un bel viaggio. E qui non ritrovo quello sbilanciamento che non apprezzo solitamente.
Le mie preferite: Hola (nella versione da solo), Muhammad Ali, Everest, La casa Azul, La ragione del mondo.
Mille lire mi ricorda troppo lo stile di alcune canzoni del Ferro di 111.
Utente
24 agosto, 2015
Tutto questo enumerare luoghi del mondo e mescolare i ritmi fa un pò remake di 2640, sapete mica se hanno qualche produttore o manager in comune lui e Francesca?
Scherzi a parte, mi sta piacendo un botto, al primo ascolto sto apprezzando tutto.
Più nello specifico, le collaborazioni le trovo tutte bellissime, grandiosa 'La Casa Azul' con il Molleggiato, quella con Vanessa de Mata e Selton smash hit latina (bella però eh), il nuovo singolo tra le ballad italiane migliori dell'anno. Mi hanno colpito anche Rivoluzione, La Ragione del Mondo e Atlantico.
E' molto cantautoriale ed è un progetto lungo, dunque serve tempo per metabolizzarlo, ma apprezzo molto lo sforzo.
Sicuramente venderà molto nella prima settimana, anche grazie al Festival, non so se effettivamente si manterrà nel periodo a venire, non è proprio 'facile' come album. Vedremo.
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