
Utente
24 agosto, 2015
OfflineNon solo da inizio primavera '25 assistiamo al crollo radicale degli ascolti, dovuto probabilmente al blocco degli account Premium craccati; c'è un'altra tendenza che sto notando da un po', mi sono preso 10 minuti per tirare giù questi dati e il risultato è veramente impressionante (numericamente parlando).
Da quando TikTok detta legge nelle classifiche, non è raro trovarsi in chart pezzi datati che magari sono andati virali, ma direi che la cosa ha raggiunto livelli degni di discussione.
Ho contato, sia nell'Italiana che nella Globale, le canzoni "vecchie", ponendomi come parametro che i pezzi fossero usciti da almeno 18 mesi. Potrei averne perse un paio per strada, ma i numeri sono questi:
Top 200 italiana: 53/200
Top 200 globale: 103/200
-
Oltre un quarto delle canzoni in classifica in Italia, e oltre metà (!) nella classifica globale. Questo va di pari passo con le migliaia di tweet che questa estate lamentavano l'assenza di grandi hit per la stagione. E d'altro canto, la stessa Fimi attuale è composta per due terzi da vecchie canzoni o ancora tormentoni estivi.
Cosa sta accadendo al mercato musicale? C'entra l'autoplay? O davvero il pubblico di oggi guarda più al passato che al presente?

Utente
27 novembre, 2018
OfflineMi permetto di dire che non è vero che non stia succedendo o uscendo niente di interessante, anzi, il problema è che queste uscite non stanno avvenendo proprio nel mainstream pieno e la gente le sta ignorando. Non parlo di artisti con 5 ascoltatori, ma di uscite di artisti affermati che meriterebbero di essere ascoltate. Ma la gente dorme.

Utente
27 novembre, 2018
OfflineAjejeBrazorf ha detto
Aggiungo che il rap, genere che ha dominato Spotify in Italia, sta avendo una flessione incredibile, quindi le charts si sono svuotate di loro pezzi
Questo assolutamente, come accennato in un altro topic, e quelli che dovrebbero essere gli artisti di punta del genere in Italia, i vari Artie, ANNA, Sfera ecc. stanno contribuendo ad affossare il tutto rilasciando roba che non solo non è rap o trap, ma è pure brutta forte.

Utente
8 febbraio, 2020
Offlinekowalski ha detto
Mi permetto di dire che non è vero che non stia succedendo o uscendo niente di interessante, anzi, il problema è che queste uscite non stanno avvenendo proprio nel mainstream

Grazie, sentitamente.
Non ho gli strumenti per capire il fenomeno vintage charting delle classifiche, e nemmeno mi sta a cuore indagarlo, ma abbraccio questa considerazione di kowalski: è stato un anno pazzesco in Italia musicalmente (e mi sto riferendo a tanti artisti attualmente in tour nei club, non artisti ascoltati solo dai loro parenti). Ancora devo decidere se chiudere l'anno andando a vedere i cani (nella seconda data all'Eremo, perché la prima è andata sold out subito) o La Niña, ho l'imbarazzo della scelta.
Mi permetto anche di dire che spero che questa crisi evidente del mercato streaming porti in tempi ragionevoli a un crollo fisiologico del mercato così come inteso oggi (fruizione sfrenata di playlist che dettano i rapporti di forza, poca apertura e predisposizione generale verso tutto ciò che non ha una chart run, monopolio del successo in mano a discutibilissimi trend di tiktok ecc.): spero che a lungo andare questa "crisi degli stream" porti ad un'inversione di tendenza e, perché no, ad una rinascita del fisico, che si vadano sempre più ad affermare tanti piccoli festival come canali catodici per conoscere e affezionarsi a nuove realtà, e che cambi proprio radicalmente l'approccio di fruizione, l'algoritmo deve partire da noi e da cosa ci piace ascoltare, non da cosa ci propinano giornalmente le piattaforme! Ormai questo giochino si sta rompendo, è sotto gli occhi di tutti. Utopie e divagazioni mie, ma - vi garantisco - questo approccio mi ha permesso di apprezzare tantissimo almeno una trentina abbondante di album italiani quest'anno, e qualcuno deve ancora uscire, vedi Venerus dopodomani.

Utente
27 novembre, 2018
OfflineAjejeBrazorf ha detto
Sì, logico si parlasse di uscite puramente mainstream che possono andare in classifica e rimanerci. Comunque anche io sono fiducioso che tra poco possa esserci un’inversione nella fruizione musicale era evidente che fosse tutto troppo
Ma io mi riferisco in gran parte a cose che possono entrare in classifica e restarci.
Perché Dave, artista molto famoso in UK, 18 milioni di ascoltatori solo su Spotify, che spazia tra rap e R&B, rilascia un disco assurdo, ispirato, emozionante, dopo quattro anni… e nessuno ne parla? Lo stesso per l’ultimo dei Twenty One Pilots: parliamo di un gruppo super affermato, con un album pieno di potenziali hit, eppure zero rumore. E poi ci sono artisti puramente pop che negli ultimi anni hanno piazzato diverse hit originali, sembravano pronti a spiccare il volo… tipo Dijon, che collabora con Justin Bieber, tira fuori un disco che è una ventata d’aria fresca nel genere, e nessuno se lo fila, tranne la critica.
A me sembra semplicemente che non ci sia voglia di ascoltare o scoprire roba nuova, a meno che non sia musica il più semplice e immediata possibile. Per me è legato anche alla soglia d’attenzione crollata a zero, cosa che percepisco in parte pure su di me.
E così poi le canzoni che funzionano finiscono per essere cose tipo Ordinary: la ascolti e pensi a quanto siamo messi male, perché non c’è neanche un minimo guizzo di ricerca musicale.
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