Utente
8 febbraio, 2020
La nazione che ha fatto tremare Trump con lo scandalo dell'impeachment, la patria del ballerino più amato dagli italiani, Nicolai Gorodiskii, l'unico paese che per un breve periodo ha provato l'ebbrezza di declinare i concerti di Al Bano inserendolo nella propria blacklist, perlopiù conosciuta da noi inguaribili occidentali per fenomeni di grande levatura culturale come Ruslana Lyžyčko, Maruv e Vjerka Serdjučka, venduta dal sensazionalismo mediatico soltanto come terra politicamente controversa e repressiva, ma per molti altri versi intellettualmente aperta e pacifica (una soffiata ci fa sapere che la delegazione ucraina pare sia una convinta estimatrice della canzone russa, e la fonte non è lercio), quest'anno torna all'Earthvision in una veste inedita, più propensa che mai a farci conoscere il proprio patrimonio genetico. Le parrucche voleranno, ma non sulle tipiche dancefloor, perché si ballerà in mezzo alla natura e senza coreografie premeditate.
La canzone che tutti avrebbero voluto portare a The Lineup ma che nessuno ha avuto fino in fondo il coraggio di proporre, trova finalmente la sua collocazione ideale sul forum. Per maggiori dettagli, rimando ad un secondo momento, lasciandovi il teaser del videoclip.
Utente
22 luglio, 2017
smiley ha detto
@INVERNO I scRIHmed Ok gemelli di gusto, ma non col titolo simile però sono contenta che allie x possa finalmente calcare il palco dell'earth Io pure l'avrei portato anni fa se non avesse vinto poco tempo prima la fenice(?) paper love in loop per mesi
Aaah! Non ero al corrente di questo particolare, temo che in questo periodo di mancanza sul forum mi sono perso svariate cose. Va be, mi fa piacere lo stesso partecipare con Allie x, magari c'è ancora qualcuno che non la conosce!
Avrei preferito presentarla con Love me wrong (se non la conoscete ascoltatela immediatamente perché merita ed è quella che preferisco tra le sue canzoni), ma non volevo sentirmi dire che Troye è troppo popolare per essere presentato in un gioco simile.
Devil I know la sento altrettanto mia, sia per il testo sia per l'atmosfera che crea, mi rappresenta proprio bene.
Paper Love carina, mi piaciucchia, ma la trovo un po' banale. Piuttosto Downtown o Lifted. Ammetto di aver preso in considerazione anche Sanctuary, ma a mio modesto parere nel periodo ColliXtion I era ancora acerba, anche a livello vocale.
Utente
7 agosto, 2013
BELARUS
DLINA VOLNY
Been Trying
To Crash The Wrong Party
On My Last Day
On Earth
Been Wanting
To Catch You On An Outing
But You’re Running Away
From My Call
Cause If You Call Me
Do It Now
If You Wanna
Do It
Been Trying
To Crash The Wrong Party
On My Last Day
On Earth
Been Wanting
To Catch You On An Outing
But You’re Running Away
From My Call
Do It
If You Wanna Live Fun
Live
If You Wanna Die
Don’t Please
If You Wanna Call Me
Do It Please
If You Wanna
Do It
Doing
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Finalmente è arrivato il momento di far debuttare all'Earthvision le meravigliose Fær Øer, che porteranno sul palco la classe, la magia e la splendida voce di Eivør.
Dice ... che sò le Fær Øer?
Le Fær Øer sono 18 isole subartiche situate tra il Mar di Norvegia e l'Oceano Atlantico settentrionale, a metà strada tra l'Islanda e la Scozia. Il loro nome potrebbe evocare un affascinante passato vichingo o il bagliore delle acque illuminate dai colori dell'aurora boreale, invece no. "Fær Øer" significa letteralmente "isole delle pecore". Ce ne sono oltre 70mila a fronte di circa 52mila abitanti. Nessun punto delle isole dista più di 5 Km dal mare. Su di esse vivono oltre 300 specie di uccelli, non ci sono carceri e ci sono soltanto 3 semafori, tutti nella capitale Tórshavn. I tetti sono ricoperti di erba e vengono lasciati brucare dalle pecore. Il 50% dell'energia è pulita e potrete trovare persino un ristorante stellato. A sorpresa, le Fær Øer sono un polo musicale sempre più interessante e una degli artisti più prestigiosi a cui hanno dato i natali è proprio la nostra Eivør.
Eivør Pálsdóttir, conosciuta semplicemente come Eivør, nasce nel 1983 sull’isola di Eysturoy, la seconda dell’arcipelago per grandezza e popolazione.
A soli 17 anni pubblica il suo primo album di ballate faroesi. Successivamente si trasferisce in Islanda, dove studia musica classica e musica jazz. Dopo l'uscita del suo secondo album, Krákan, Eivør viene premiata agli Icelandic Music Awards del 2003 come miglior cantante e miglior interprete, riconoscimenti riservati quasi esclusivamente ad artisti islandesi. Grazie ad un successo internazionale, che estende la sua incantevole voce anche oltre Oceano, nel 2004 è la prima persona in assoluto a vincere il titolo di Faroese dell'anno, "per aver promosso le Fær Øer sotto una luce positiva, grazie alle sue canzoni”.
Con i suoi 12 album all'attivo, Eivør tocca generi come art pop, world music, folktronica, synth pop. Nei suoi brani ricorre indistintamente all'inglese, all'islandese e al faroese, senza mai dimenticare le sue origini e le influenze culturali delle sue isole, così ricche di natura incontaminata e di conturbante bellezza.
Questo screenshoot risale alla sera del 3 giugno 2019.
Quella sera mi trovavo a Torino ed ero stanco morto. Stavo lavorando ad un festival cinematografico e avevo accumulato tante ore di treno e di lavoro e pochissime ore di sonno. L'ultima proiezione della serata era prevista per le 22:00. Un documentario ambientalista interamente in islandese con i sottotitoli, a cui sarebbe seguito un dibattito con le due registe, due signore islandesi acconciate più o meno come Agnetha e Frida degli ABBA, presentatesi all'appuntamento dopo un tour delle più malfamate birrerie locali.
Il film minaccia più volte la mia vigile attenzione, ma sui titoli di coda resto letteralmente incantato ad ascoltare questa musica così avvolgente e questa voce così celestiale. In sala c'è un silenzio quasi di comunione, tutti immersi nell'ascolto.
La batteria del mio cellulare è quasi spirata. La memoria è piena ma cancello tutte le cose inutili, che in quel momento ritengo essere WhatsApp, Instagram, tutti i documenti di lavoro per i giorni successivi. Installo Shazam in tempi record giusto in tempo per beccare il titolo di questa canzone.
Nella notte torinese mi incammino verso l'albergo immaginando Eivør con le braccia spalancate a cantare la sua Verð Mín. Il palco è quello dell'Earthvision.
La splendida notte brilla di cenere
In un mucchio di stelle il mondo si sveglia
Nuda resto in piedi
Sola, in questo posto
Un uomo così bello, ma così timido
si avvicina con cautela, mi osserva
I suoi capelli scuri come l’alga marina
La sua pelle chiara come la roccia cristallina
Sii mio
Sii mio
Sii mio, il mio mondo
Arretri spaventato,
bramando la felicità
Ti seguo, sedotta
Resta con me
Il mare e il cielo confondono i loro confini
Desiderose, le tue mani tremano
Entro nel tuo spazio
Sento chi sono
Sii mio
Sii mio
Sii mio, il mio mondo
Chiuse il baule, nascose la chiave,
santificata contro la stregoneria
L’uomo adesso è il mio mare
La notte non c’è più
Incantato mi abbraccia
Divento il suo talismano
Tutti sono andati via
Ed io sono sola
Sii mio
Sii mio
Sii mio, il mio mondo
La mia pelle, la mia capsula
Non mi manca
La mia pelle, la mia capsula
Non la dimenticherò mai
Per circa un anno ho fantasticato sul testo di questa canzone. Io la ascolto come una sorta di grido di speranza, di preghiera. Una donna che nella notte lascia il mare, il suo mondo, per abbandonarsi totalmente all'uomo che l'ha sedotta, affinché egli diventi il suo mondo, il suo mare.
Lasciare alle spalle le nostre certezze, abbandonare la nostra pelle, per inseguire l'ignoto, per saltare nel vuoto e rischiare, che è tutto ciò a cui ci chiama l'amore.
Mi sono imbattuto in un'antica leggenda delle isole Fær Øer, la leggenda di Kópakonan.
Una serie di strane corrispondenze tra il testo della canzone e la leggenda mi hanno convinto che il brano tragga ispirazione proprio da questa storia. Quasi un cerchio che si chiude dopo tutto questo tempo.
Sull'isola di Kalsoy si narra che chi moriva di morte violenta, o decideva di togliersi la vita buttandosi in mare dalla scogliera, venisse tramutato in una foca.
Una volta all'anno, queste creature tornavano sulla terraferma e, togliendosi la loro pelle di foca, avrebbero potuto trascorrere un'intera notte con le loro originarie sembianze di umani, per poi rivestirla e ritornare in mare.
Una notte, un contadino, vide una foca trasformarsi in una meravigliosa ragazza e decise di rubarle la pelle. Poco prima dell'alba, la ragazza tornò in spiaggia ma non riuscì a trovare la pelle che aveva lasciato.
Vide il ragazzo e lo supplicò di restituirgliela, ma lui si rifiutò.
La donna lo seguì a casa sua, dove lui nascose la pelle in un baule, legandosi la chiave al collo. I due si sposarono ed ebbero dei figli, ma la donna continuò a desiderare di poter tornare dalla sua famiglia.
Un giorno, l'uomo dimenticò la chiave a casa e al suo ritorno non trovò più la sua sposa, che era riuscita a scappare e a tornare in mare.
Tempo dopo, lei gli apparve in sogno, supplicandolo di non uccidere la sua famiglia durante la mattanza delle foche che ci sarebbe stata di lì a poco. L'uomo non le diede ascolto e uccise suo marito e i suoi cuccioli.
La donna foca, allora, maledì furente tutti gli uomini di Kolsoy, condannandoli a morire precipitando dalla scogliera, dove oggi sorge la statua di Kópakonan.
Ancora adesso, quando sull'isola accade una disgrazia, si crede che l'ira di Kópakonan non si sia ancora placata.
Vi lascio con una bellissima versione live di Verð Mín
Utente
5 aprile, 2018
ARGENTINA
Hola amigos 2.0
Dopo aver slayato la scorsa edizione con la Spagna e i suoi Fuel Fandango
Ho deciso di non abbandonare le sonorità latine. In realtà avevo pensato da diversi mesi di giocare con un brano islandese perchè I LOVE ICELAND, paese dedicato alla sperimentazione musicale. In bocca al lupo, @Rainbow93!!!
Quel brano lo ho sentito talmente tanto ad inizio anno ed è stato catartico per la situazione familiare che stavo affrontando e non avrei avuto il sufficiente distacco emotivo da scindere il gioco alla mia sfera personale.
Mi sono imbattuto in Malena Zavala, durante le mie ricerche per il concerto folk a TheLineUp, dopo aver accontonato tutti gli artisti folk che sento abitualmente perchè non vicini alla proposta degli headliners e dato che gli headliners erano dei progetti a voce maschile, volevo la quota rosa(mi sento così waves),ma date le sue atmosfere latine non la avrei vista bene al contesto di montagna. Ovviamente a the Line Up, la avrei giocata con la deliziosa ballad "I'm Leaving Home", ma dato che qua siamo all'Earthvision, ho deciso di puntare su qualcosa di più ritmato perchè il mio futuro compagno di bevute ai festival folk @JoJo è CCCiovane e vuole ballare. Infatti, qualche settimana fa, gli ho scritto su Messanger "il brano che porto all'EV, lo ho scelto pensandoti"( forse la cosa migliore successa in TheLineUp è che io e JoJo abbiamo capito come prenderci)
"La Yararà", title track del suo secondo album, è un' ipnotica e sensuale cumbia(cit.) dove Malena riscopre le sue radici latini, non a caso dai suoi parenti ed amici di famiglia veniva soprannominata "La Yararà" ossia "La Vipera" per il suo carattere vivace e frizzante, un po' come me e JoJo che facciamo le PAZZEH nei giochi musicali
VIDEO MUSICALE
Vogliamo parlare degli outfit e del make up, in particolare modo quello che richiama il serpente, nel video musicale? STUPENDA!!!! E la coreo? SHE KILLED IT
BIOGRAFIA
Malena Zavala, 26enne cantautrice, polistrumentista (chitarra, sintetizzatore, basso, ronroco e guitalele) e produttrice( I LOVE TRUE ARTIST!!! I LOVE STRONG AND INDIPENDENT WOMAN!!! ), dopo aver abbandonato con la sua famiglia, di origini italiane, l' Argentina all'età di soli 3 anni, è cresciuta e vissuta a Londra.
Dopo aver pubblicato un album di debutto "Aliso", dove si sentivano tutte le influenze occidentali( Feist, Cat Power, Tame Impala ecc..) con il secondo CD "La Yararà" ha avuto il bisogno, la necessità di riscoprire ed affermare la sua identità dato che a causa del suo bagagliaio culturale multietnico ha avuto sempre la sensazione di essere nel posto sbagliato. Io che sono mezzo bergamasco e mezzo calabrese ho gli stessi problemi identificativi Qua su RH essendo uno dei pochi ascoltatori di rock e metal che ve lo dico a fare
VOTATE IL TALENTO, L'URGENZA COMUNICATIVA, LA PERSONALITA' ARTISTICA.
VOTATE ARGENTINA!!!
Utente
25 novembre, 2017
SHANGUY
DÉSOLÉE
(Paris/Paname)
Questa è la prima edizione degli Earthvision a cui partecipo e devo dire che sono un po' in ansia perché spero di aver beccato la canzone giusta.
Shanguy è un progetto musicale nato da un incontro a un bar tra il dj NRD1 e il cantautore indie, FRANK-O, pochi anni dopo si è aggiunta la voce del gruppo, cioè Shady. Da come si evince da queste poche righe, le loro sonorità sono contaminate da varie culture (italiana, francese e anche orientale).
Verso la fine del 2019, è uscito una Désolée: un geniale mix di francese, inglese, italiano e spagnolo incorniciato da sound profondi e misteriosi con un ritmo fresco che non vi farà stare fermi. Il titolo della canzone può quasi essere considerato un ossimoro (ho preso la figura retorica giusta, vero?) perché Paris è considerata come la città elegante vissuta di giorno tra monumenti e storia e Paname come la città misteriosa e notturna dei quartieri più libertini, una sorta di contrasto tra il bene e il male.
Il sound è molto trascinante e accattivante, quasi da farti orgasmare all'ascolto. Devo ammettere che, per me, è stata una grower: inizialmente l'ho trovata un po' scialba, ma poi ho iniziato a godere ogni volta che mi rimbombava nelle orecchie.
Che altro dire? Spero che la apprezziate e che gli Shanguy possano diventare parte della vostra quotidianità, come lo sono per la mia. Diamo una possibilità a questo piccolo gruppo italiano che sta riuscendo a spopolare in varie nazioni!
Utente
13 aprile, 2020
L'Africa mi ha sempre affascinato. Non ci sono mai stato. Non ancora e forse non ci andrò mai e rimarrà solo il piacere di raggiungere alcuni posti attraverso l'immaginazione e i suoni. Alcune scoperte musicali lasciano il segno. Mi è successo questo esattamente quando diversi anni fa ascoltai per la prima volta la voce di Naomi Wachira.
Nata in Kenya, in una famiglia cristiana a 100 km da Nairobi fin dalla tenera età conosce la musica cantando in un gruppo gospel del suo villaggio, passione che continuerà a coltivare nel corso della sua vita e che darà voce ai suoi pensieri e alle sue esperienze.
African girl è la rivelazione di un talento che dopo anni di viaggi tra l'Africa e l'America, continente nel quale sceglie di trasferirsi a 19 anni per proseguire gli studi, porta con se la la forza del senso di appartenenza non semplicemente ad un luogo ma ad una tradizione ad una storia ad un vissuto che fa parte di noi e a quello che vi è stato anche prima.
Con uno stile che definisce Afro-folk Naomi scrive e canta di femminismo, di africa, di appartenenza, di essere, di comunità, di vita, gioie, dolori e amore cercando di ispirare infondere coraggio e dare forza a tutte le persone, in qualunque modo esse siano.
Utente
7 agosto, 2013
1. Hluti (PART 1)
ISLANDA
Perché BRÍET? Avevo deciso fin dall'inizio di puntare sull'Islanda, avendo in mente diversi artisti. Devo dire che ho scoperto questa giovane cantante mentre ascoltavo diverse canzoni al momento in classifica delle radio islandesi, scovando "Esjan". Beh è stato amore a primo ascolto! Nonostante il mio genere preferito sia sul pop, questa canzone mi ha conquistato con la sua semplicità e con la voce così armonica di Brìet. Quale miglior occasione se non l'Earthvision? Da una parte far scoprire una cantante emergente a quanto più pubblico possibile, dall'altra portare una canzone che trasmette esattamente l'Islanda.
TESTO ESJAN
Eftir einbreiðum vegi sem liggur í öfuga átt
Gróðurinn grætur og þögin hún segir svo margt
Allt er síendurtekið samt er svo mikið ósagt
Og fjarlægði hér ein, og
Allt er svo litlaust og grátt
Ég get leitað, og leitað
Fram að heimsenda og út
Og gefið allt sem ég á
En ekki fallegri en þú
Hvernig augun þín glitra
Eins og hafið svo djúpt
Og það stingur í hjarta
Að vita að ég sé of sein
En ég vil að þú vitir
Að ef að þú kallar þá veistu að ég kem aftur heim
En það gengur svo hægt því þú kemur strax aftur til mín
Og fjarlægði hér ein, og
Allt er svo litlaust og grátt
Ég get leitað, og leitað
Fram að heimsenda og út
Og gefið allt sem ég á
En ekki fallegri en þú
Hvernig augun þín glitra
Eins og hafið svo djúpt
Og það stingur í hjarta
Að vita að ég sé of sein
En ég vil að þú vitir
Að ef að þú kallar þá veistu að ég kem aftur
Kem um leið, kem um leið, kem um leið
Kem um leið, kem um leið, kem um leið aftur heim
Kem um leið, kem um leið
Kem um leið, kem um leið
Kem um leið, kem um leið, kem um leið aftur heim
Kem um leið, kem um leið, kem um leið
Kem um leið, kem um leið, kem um leið aftur heim
Kem um leið, kem um leið
Kem um leið, kem um leið
"Quello che non so di me è nell'ombra che disegna i miei passi"
Utente
7 agosto, 2013
Io ho finito il primo giro di ascolti e il secondo giro di ascolti+video... Allucinante... Oltre alla mia (che non posso votare per ovvi motivi) ho eliminato solo un altro paio di canzoni. Questa semifinale è veramente tosta e attualmente so con certezza solo chi mettere al primo posto (che trovo sia veramente una piacevole scoperta, piacevole come la prima posizione che ho assegnato nella prima semifinale)...
Utente
7 agosto, 2013
Mi fa piacere leggere queste considerazioni sulla semifinale in corso perché vanno un po' a spezzare una tradizione ben consolidata dell'Earthvision.
Nelle scorse edizioni la seconda semifinale è sempre stata criticata pesantemente nel confronto con la prima, trovo invece che quest'anno il livello del contest sia molto alto e ci sia competitività e qualità alta in entrambe le semifinali.
Specifico per chi è nuovo e chi se lo chiedesse, il sorteggio nelle due semifinali è fatto su base territoriale. Divido i paesi selezionati in aree geografiche e li smisto con Random.org.
Queste le aree geografiche che ho individuato quest'anno: Europa occidentale, Europa orientale, Europa centrale, Europa settentrionale, Europa meridionale, America, Asia, Africa, Oceania.
Avrei voluto dividere anche America e Asia in due sottocategorie ma essendoci solo 7 paesi in gara per entrambe ho semplicemente smistato e inserito 4 paesi in una semi e 3 in un'altra e viceversa.
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