Utente
7 agosto, 2013
Ho sempre visto l'Earthvision e queste manifestazioni musicali, perché l'Earth è a tutti gli effetti una di quegli eventi importantissimi da calendarizzare, come un modo per conoscere nuova musica e per divertirsi. Tante volte si tende, nella musica, a dare meno valore a quelle canzoni che semplicemente ci mettono allegria, positività, con le quali vibiamo (versione italiana del verbo to vibe, so che alcuni di voi odiano le espressioni inglesi ma serve per rendere l'idea) ed è così. E' questa è la sensazione che mi da Sen Olsan Bari. Quando l'ho scoperta l'ho ascoltata 14 volte di seguito, Last.fm testimoneee.
L'Earthvision è una festa per tutti e mi immagino tanti bambini seguirla insieme a noi. Ho letto un po' di cose su Aleyna, principalmente mi chiedevo perché avesse così tanti dislike ai video, nonostante lei sia la cantante turca con più visualizzazioni su YT (Sen Olsan Bari è la seconda più streammata). Leggendo qua e là è chiaro che Aleyna sia nella sua fase Miley Cyrus, in cui da adolescente diventa donna e questo cambia l'abbigliamento e il modo di porsi. Ho letto che il popolo turco è particolarmente conservatore (anche se vedete, cosa cambia da come gli americani hanno preso Miley durante la Bangerz era? quindi tutto il mondo è paese e alla fine siamo tutti uguali) e che, soprattutto i grandi, non la vedono di buon occhio. Eppure ho letto anche che l'influenza di Aleyna è arrivata addirittura in tanti piccoli villaggi che quasi non hanno neanche una connessione internet. E i bambini alla domanda: "cosa vuoi fare da grande?" rispondono Aleyna Tilki. Lei rappresenta un piccolo, o grande chissà, sogno, che probabilmente quando cresceranno gli sembrerà stupido ma al momento è tutto ciò che hanno. Questa roba mi ha colpito, I just love dreamers e i bambini lo sanno fare meglio di tutti.
Per questo la delegazione turca ha organizzato un piccolo contest a cui hanno partecipato una miriade di bambini di tutto il mondo per regalare loro un momento in cui si sentissero come Aleyna. La vincitrice è una bambina spaziale ed ecco a voi il video da lei realizzatooo:
Utente
8 febbraio, 2020
Che dire? Anche solo rimanendo a contemplare l’iconicità di questo banner, il primo dei cinque sensi viene inebriato, e già vien voglia di votare l’Ucraina anche solo per il forte impatto visivo di questo progetto, che, come scopriremo, ha una sostanza perfino più radicata della sua apparenza.
Ma partiamo dagli albori: Onuka? Le Onuka? Gli Onuka? Questa caleidoscopica band conta attualmente ben 11 membri, con musicisti di ogni sesso ed estrazione sociale, per cui convenzionalmente mi riferirò a loro come gli Onuka, benché a veicolare la maggior parte di ciò che vedrete sia la carismatica frontwoman Nata Zhyzhchenko, magnetica voce e flautista del progetto.
La poetica sonora degli Onuka si sostanzia nella fusione tra tradizione e avanguardia, l’idea è un po’ quella di amalgamare la tradizione folk ucraina (dando una seconda vita a strumenti estinti in età sovietica, come la trembita*) all’elettronica contemporanea più ispirata, in una commistione equilibrata di tendenze che definirei elettrofolk etnica. Il concept è già di per sé personale e distintivo, in più mi ha conquistato perché non si limita a proporre un qualcosa che sia earth-friendly, e quindi solo funzionale al contesto, ma ancor prima di ogni altra prerogativa, gli Onuka sono ancorati al background ucraino, influenzati dalle proprie radici, dal proprio patrimonio culturale. Non provengono dall’Ucraina per una mera questione geografica, ma proprio per una comprovata scelta stilistica, che si evince chiaramente dalle loro composizioni, e personalmente ritengo che l’identità nazionale della proposta sia uno dei fattori centrali del contest.
*La trembita è uno strumento a fiato appartenente alla tradizione ucraina, che ritroveremo più avanti in un live degli Onuka
Mentre in Italia si stanno facendo largo artisti del calibro di Doja Cat e Karol G, in altri anfratti del globo, gli Onuka stanno espandendo le proprie opportunità, collezionando una data dietro l’altra in Europa, Canada, Nord America e Cina, approdando dunque all’Earthvision con un consolidato bagaglio live. Nata ci fa sapere che il suo soundcheck cinese è durato 9 ore, perché temevano che il pubblico potesse risultare refrattario al loro concerto, dato che lì è consentita la pratica del fischio e, pensate, perfino dello sputo sul palco se la performance non dovesse rivelarsi di proprio gradimento. Appena appresa la notizia, il governatore della Campania Vincenzo De Luca* è stato, come suo solito, tempestivo nel promettere lanciafiamme contro la folla per tutelare i musicisti in vista di una loro eventuale tappa italiana a Salerno. Finora fortunatamente non ce ne è mai stato bisogno, considerando che hanno raccolto apprezzamenti durante l’intero tour.
*Non trovate anche voi che Vincenzo De Luca abbia un aplomb e un savoir faire squisitamente ucraini?
Tutto ciò per dirvi che questo progetto con ogni evidenza non trova linfa nella dimensione dello streaming, ma ha una vita prolifica on stage, sposando un po’ la scuola di pensiero madonnara, secondo cui sono i tour che danno da mangiare e non le certificazioni o le chart run. Loro sono dei performer, curano al dettaglio scenografie, volumi, grafiche, outfit, soluzioni di luci, giochi sonori, sincronie visive, virtuosismi registici. Secondo me hanno una marcia in più, perché sono manager di se stessi e quando la creatività deriva da un flusso di scelte indipendenti e non dalla necessità di rincorrere un trend, si può solo dar vita a quello che state per ascoltare.
Dopo questo focus sulla band, domani vedremo meglio da vicino Zenit, e scopriremo perché è stata idealmente contesa tra i tre migliori impiegati della DomusOfTruth. Ma, intanto, vi lascio un trafiletto della canzone in gara per l'Ucraina, in un video eccezionalmente diretto e coreografato da Anastasiya Sizova.
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
PALESTINA - ELYANNA
SIGNIFICATO OULULEE LEH
Elyanna canta il sentirsi persi e soli in un modo spietato e crudele, che rende le persone insoddisfatte. Ma Elyanna invita a non arrendersi mai e di fronteggiare sempre con spirito le avversità e le negatività che ci affliggono.
ELYANNA E' UN PO' COME...
Elyanna, intervistata da Vogue, è stata paragonata per la sua vocalità a Rihanna e per la sua sensualità a Shakira.
DALLA SUA CAMERETTA ALL'INCONTRO CON MASSARI
Se Oululee leh è stata rilasciata da un'Elyanna sconosciuta al mondo il 15 novembre 2019 (prima di allora si era cimentata soltanto su cover delle sue artiste preferite, da Rihanna a Sia), risale al 26 marzo 2020 la grande occasione per la cantante palestinese. Viene infatti rilasciato Ana lahale, brano in cui Elyanna duetta con il cantante libanese Massari. Sono sicuro che è solo il secondo tassello della consacrazione definitiva della voce sensuale e del mondo musicale arabeggiante proposto dal talento di nome Elyanna.
Utente
24 ottobre, 2013
CXLOE – DEVIL YOU DON’T
Breve excursus: Prima di dover scegliere per questa edizione dell’Earth sono andata a riguardarmi le mie vecchie scelte:
1° edizione UK Jessie Ware – Say you love me
2° edizione Albania Era Istefi – Bonbon
3° edizione Colombia Lao Ra – Bang Boom
4° edizione Islanda Glowie – Body
Si tratta di tutte canzoni che ho amato e consumato, forse di Lao ho ascoltato di più Jesus made in quel periodo, ma sapevo anche che Bang Boom (which i still liked obv) era di maggior impatto e di conseguenza più adatta a un contest del genere. Tutto questo per dire che non ho mai scelto la nazione per poi andare a cercare la cantante. Forse sarebbe interessante da fare prima o poi ma non è questa l’edizione. Anche questa volta ho mandato le nazioni di cui avevo già la cantante, forse sono scelte poco esotiche per alcuni ma è la musica che ascolto e preferisco partecipare con qualcosa che mi “rappresenta”. Certo, non sarei io se non avessi un bel po’ di indecisione (Uk, USA, Norvegia, Francia), ma comunque meno del solito perché è dalla scorsa edizione di IDKH che volevo portare CXLOE su questo forum.
CXLOE è una giovane cantante australiana che rilascia musica dal 2017 (Tough love), benché io l’abbia conosciuta soltanto nel 2018 con Show You. Spazia abbastanza tra i vari generi anche grazie alle collab, ma la sua musica ricade soprattutto nel filone del dark pop /sadgirl per i testi, accompagnati da basi movimentate. La cantante afferma di aver ascoltato molto Eva Cassidy e Joni Mitchell crescendo, ma per quanto riguarda la produzione trae ispirazioni dalle indie (almeno ora?) girls come BANKS, Lykke Li, Tove e Charli XCX.
Il 2019 è stato un anno importante per CXLOE: sono uscite 4 sue nuove canzoni, ha collaborato con SACHI, Lost Kings, Picture This e ha anche aperto diverse tappe del tour dei Maroon 5. La mia scelta è ricaduta su Devil You Don’t, l’ultima canzone uscita, perché penso racchiuda al meglio quello che è la sua musica e spero possa invogliare perché no, anche ad approfondirla. She has a lot of bops.
Devil you don’t parte da un’idea di base molto semplice: il tenere dentro alcuni lati del nostro carattere, non affrontare certi demoni interiori, ma preferire vestire una maschera per affrontare il mondo.
Better with the devil you know
Than the devil you don't
It's hard to put your hands on a ghost
You don't want to fuck with me
Canta CXLOE nel ritornello e forse delle volte è veramente meglio così. Ovviamente fa piacere conoscere qualcuno in profondità, ma se l’oscurità che viene nascosta è too much meglio avere a che fare con la persona di facciata che porta avanti. Questo perché l’ignoto porta paura, incertezza, insicurezza e affrontarlo non è sempre facile. La stronzaggine che conosci è più semplice da affrontare rispetto a quella nascosta. Senza dimenticare che forse sarebbe meglio non sdoganarla del tutto.
La parte che amo maggiormente di Devil You don’t è il passaggio tra il pre ritornello e il ritornello. Si parte infatti in modo leggero con la chitarra e veniamo trasportati in mood sognante nonostante i lyrics e poi boom synth e vocoder.
Votate l'Australia se la canzone vi piace, ma anche perché volete che una Chloe col nome strano ce la faccia nella scena musicale (#chefineavràfattoKLOE)
Utente
7 agosto, 2013
BELARUS
Inizio subito con una piccola premessa, ultimamente sono molto preso dalla musica evocativa di John Carpenter e David Lynch e soprattutto dalle atmosfere che riescono a creare nei loro film. Partendo da loro, anzi più precisamente dalla colonna sonora di Twin Peaks, ho fatto un viaggio alla scoperta di alcuni generi musicali che prima non tenevo molto in considerazione. Grazie proprio alla suddetta colonna sonora, sono venuto a conoscenza di una piccola etichetta indipendente, la Italians Do It Better (un nome e una garanzia😂) e li qualche mese fa ho avuto il mio incontro con la band bielorussa dei
Dlina Volny
Il trio, composto da Alex Shishlo alla tastiera, Vad Mikutski alla chitarra e Masha Zinevitch alla voce glaciale, sin dall'inizio miscela post-punk, new wave e 80's soviet music creando atmosfere affascinanti e avvolgenti.
Con questa nuova etichetta e una grandissima voglia di far conoscere il proprio lavoro anche in America, i Dlina Volny hanno pubblicato i singoli "Do it" nel marzo 2020 e "I'm not allowed" nel maggio 2020, in attesa del loro secondo disco in uscita questa estate.
Grazie alle loro capacità la band crea con le proprie canzoni una colonna sonora ipnotica adatta a un immaginario film dei già citati John Carpenter o David Lynch.
I trio Dlina Volny si presenta con il loro singolo di debutto per Italians Do It Better, ispirato dal loro amore per l'architettura pop e brutalista sovietica dei primi anni '80, utilizzando macchine ritmiche, sintetizzatori vintage e linee di basso post-punk per dare vita ad un brano in classico New Wave.
Been Trying
To Crash The Wrong Party
On My Last Day
On Earth
Been Wanting
To Catch You On An Outing
But You’re Running Away
From My Call
Cause If You Call Me
Do It Now
If You Wanna
Do It
Been Trying
To Crash The Wrong Party
On My Last Day
On Earth
Been Wanting
To Catch You On An Outing
But You’re Running Away
From My Call
Do It
If You Wanna Live Fun
Live
If You Wanna Die
Don’t Please
If You Wanna Call Me
Do It Please
If You Wanna
Do It
Doing
Utente
22 luglio, 2017
•
D E V I L I K N O W
Si tratta del primo singolo estratto dal suo secondo album in studio, Cape God, rilasciato a febbraio 2020. L'intero lavoro si compone di una serie di storie di vita misera di alcuni abitanti dell'apparentemente idilliaca Cape Cod. Narra di situazioni di disagio come quel fastidio interiore che si prova nel periodo dell'adolescenza nel non trovare il contesto adatto in cui potersi inserire. Storie condivisibili dai più, ma che Allie x sa trasformare in preziosi ordigni pop.
Malinconia, oppressione e nostalgia sono legate da melodie seducenti a ricercati capovolgimenti ritmici che celano un sentore di insensata euforia.
In Devil I know, che percorre la strada dell'inquietante, Allie x descrive una relazione tossica che culmina in una sorprendente rivelazione, ma disvelata gradualmente durante il brano. Il testo segue un ipotetico dialogo interiore rivolto direttamente al violentatore, all'oppressore, al capro espiatorio.
Ciò che l'ascoltatore realizza, mano a mano che la canzone prosegue, è che l'autore delle sofferenze è il protagonista stesso. Si scopre un brano che esorcizza i demoni interiori, che esprime senza pudore quanto sia faticoso non assecondarli e quanto invece sia semplice cadere in tentazione.
Utente
30 aprile, 2020
Ho terminato un primo giro completo di ascolti dalla playlist di Youtube. Innanzitutto devo dire che ho trovato diverse scelte coraggiose, ciascuna nel proprio genere musicale, e questo è un aspetto che apprezzo sempre.
Anche in questa seconda semifinale, riscontro un livello complessivo più che valido e già so che non sarà facile stilare la classifica. Per ora ho individuato 8 “certezze” e diversi brani pronti a giocarsi gli altri due posti disponibili.
Inoltre, a parte la qualità sonora, ci sono anche alcuni video che hanno catturato particolarmente la mia attenzione per l’estetica visiva e/o il concept interessante e per me rappresentano un valore aggiunto che arricchisce ulteriormente la relativa proposta.
Utente
2 maggio, 2016
Dopo un'attenta scrematura la delegazione macedone ha scelto di puntare su un esordiente Katerina Stanishlevikj, in arte Katerinha. Cantante e dj originaria della Macedonia del Nord ma vive a Berlino.
Trippin è la traccia del suo esordio musicale e manifesta il legame che ancora la lega alla terra natia. Il video è stato girato in diverse location tra la Serbia, la Bosnia e la Macedonia, ritraendo monumenti futuristici, ispirati a un futuro che ancora non è arrivato, costruiti tra gli anni 60 e 80 a ricordo della lotta partigiana.
La voce di Katerinha è accompagnata dai ballerini Exocé Oob Kasongo e Astan Meyer in una coreografia che si ispira alle danze dell’africa occidentale e il krumping. L’obbiettivo del video, diretto da Milena Viitman è che la combinazione nata dalla musica, dalla natura, dalla danza e dall’architettura crei un’atmosfera, un’estetica tale da ispirare gioia e curiosità verso questi scenari allo stesso modo in cui Katerinha mira a unire in un'unica miscela diversi stili.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
MAYA BEROVIĆ - ALKOHOL
Quando ho scelto la Bosnia Erzegovina in realtà avevo in mente di giocare un altro pezzo, molto più nel mio genere. Però per sbaglio sono finita nella pagina youtube di Maya e mi sono innamorata. Un pop con tinte mezzo folk (e abbastanza trash) che mi ha conquistato. Lei inoltre ha una bellissima voce e una presenza scenica disarmante.
La scelta è caduta su Alkohol perché racchiude tutto quello che cerco di un pezzo del genere: musicalità, lingua e video. E anche se non so cosa dice canto con lei
Alkohol mi danima
Muti sliku o nama
Al veceras posle njom me radi,
Zato pridiji malo ti
Da te podgrejem za nju
Pa me ohladi.
Lasciatevi conquistare dalla sua voce e dal ritmo trascinante anche voi e ballate insieme a Maya.
Vi lascio anche una sua esibizione al Pink Music Festival del 2014
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Ho appena fatto un mega ascolto e devo dire che nessuna canzone non mi è piaciuta. Ho cominciato però a capire quali potrei includere nella top 10 e per ora mi aggiro attorno a 14-15 canzoni. Alcune sono sicuro di metterle, ma non ho le idee chiarissime come per la prima semifinale.
Utente
7 agosto, 2013
TURKEY*
(*Turchia, non tacchino)
Una delle caratteristiche che trovo più attraenti in un'artista musicale è lo (o la?) Star Quality. Sin da piccolo sono sempre stato catturato dall'impatto visivo dell'artista, dalla sua stage presence, dal suo carisma. Non sono i fronzoli a fare la performance, non servono tigri, gente che fluttua nel vuoto o banane giganti. Cioè, è tutto bellissimo, non fraintendetemi. Ma la differenza la fa sempre l'artista e la sua capacità di dominare l'ambiente circostante, a prescindere da come questo sia costruito. Mi piace l'idea che il cantante abbia qualcosa, quell'essenza da Superstar che noi comuni mortali non abbiamo. Soprattutto mi piace quando è ancora acerba ma c'è, si vede, è solo da tirare fuori al 100%. Ed è quello che penso quando guardo Aleyna. E' semplice, quasi dolce, ma è una calamita: non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Rivedo in lei un potenziale, uno Star Quality immenso, che ha già imparato a sfruttare da quando era più piccola.
Ho trovato questa performance, che sembra più una gag ma boh, avrò capito? Lol, mi sembra, sottolineo, che canti Sen Olsan Bari cambiando di volta in volta l'intonazione della voce e il modo di cantare in base a ciò che sta imitando (cioè io credo sia così ma se qualcuno capisce il turco mi corregga grazie lol). In ogni caso viene fuori una performance in primis molto simpatica e che mostra quello di cui ho parlato fino ad ora, oltre che un'ottima capacità vocale, almeno per quanto concerne le mie esigenze.
PS: la mia parte preferita è l'imitazione araba che la fa gesticolando come se stesse imitando un italiano.
She is Aleyna Tilki from Konya, Konya Province, Central Anatolia, Turkey.
Utente
7 agosto, 2013
2. Hluti (PART 2)
ISLANDA
Chi è BRÍET?
La giovane cantante islandese ha cominciato ad avere a che fare con la musica già in tenera età. Il padre ossessionato dalla musica rock e indie portava spesso la chitarra a tavola, provando diversi accordi e melodie mentre il resto della famiglia mangiava: “abbiamo sempre cantato” dice Brìet riferendosi al padre “imparando diversi generi di musica, dal jazz al pop e rock e concentrandoci su come canta ciascun cantante e sul suo modo di usare la voce”. All’età di dieci anni Brìet è diventata ossessionata da Miley Cyrus e dal film Hannah Montana e armata del suo karaoke ha trovato il suo primo amore. Già a 13 anni si è interessata alla chitarra, con suo padre a mostrarle le basi e cominciando a 15 anni a suonare nei ristoranti locali. Ha iniziato con brani jazz classici, accompagnata da un’amica, e nonostante la tenera età Brìet afferma che raramente si trovava nervosa durante le esibizioni. È stata quest’esperienza a spingerla a sperimentare sempre più con la propria voce “cantare le stesse canzoni più e più volte tendeva a diventare un po' noioso”.
Ma fu solo quando il produttore Pàlmi Ragnar Asgeirsson notò Brìet nella scena musicale di Reykjavik che la cantante adolescente iniziò a creare la sua strada verso il pop. Fu durante una festa che Brìet ricevette la notizia da un’amica dell’interesse del produttore di lavorare con lei. Da lì l’ascesa della cantante con la prima opera “Into the deep”. Brìet ha così trovato la sua strada nel genere pop dopo gli inizi indie/jazz: “mentre alcuni lo considerano un genere usa e getta o il più facile da realizzare, per me il pop è il genere che più associo ai miei ricordi” e ancora “penso che la musica pop sia davvero tanto divertente quanto importante”.
Alla domanda cosa ci sia di diverso tra Brìet l’artista e la persona, la cantante ci risponde con una chicca: “non c’è molta differenza tra le due, anzi quando stavo cominciando la mia carriera, la mia squadra voleva che io trovassi un nome d’arte. Cercavo di essere me stessa il più possibile, ho pensato che fosse così strano essere chiamata con un nome diverso e lì ho capito che sarei stata solo Brìet e nessun’altra”.
“A volte penso devo cambiare atteggiamento? Devo vestirmi in modo diverso? Ma poi capisco che la cosa più importante è essere a mio agio e mai cercare di essere qualcuna che non sono”.
Brìet scrive canzoni sull'amore e sulle esperienze confuse, disordinate ed euforiche che continuiamo a cercare nonostante il dolore lancinante che può lasciare. I suoi testi sono semplici e chiari, la produzione accattivante, eppure l’approccio di Brìet alla scrittura sembra diverso dai cantanti che la circondano. La sua inspirazione sono inoltre le piccole cose quotidiane, quelle che molti di noi si perderebbero, così come le influenze delle conversazioni con gli amici e la famiglia. Brìet vuole solo che le persone trovino un po' di sé stesse nelle sue canzoni, elemento che emerge anche grazie alla semplicità e comprensibilità dei suoi testi.
LA CARRIERA DI BRÍET
Esattamente a 19 anni, la cantante pubblica il suo primo EP dal titolo “22.03.99” composto da 4 brani.
Da qui il successo del singolo “Into the deep”, aggiunto rapidamente alle playlist di tutto il mondo. Proprio il successo di questo singolo ha portato l’artista ad una singolare scelta “a volte quando distribuisci un album o un EP, così tante canzoni non vengono notate”. È successo al suo singolo Ghost passato in secondo piano rispetto agli altri singoli dell’EP. Così Brìet ha capito che voleva evitare EP o album e concentrarsi invece sui singoli. Dopo due collaborazioni “Feimin(n) ed Hata ao hafa pig ekki hér” la cantante ha pubblicato una ballata pop in feat con Steinar “Carousel” a fine 2018. (assolutamente da recuperare vedi spoiler)
I suoi successivi singoli diversissimi “Dino” e “Day dancing” rispettivamente a marzo e giugno 2019, ottengono un buon successo confermando la cantante come le migliori emergenti della musica islandese.
A domani con la terza e ultima parte...
"Quello che non so di me è nell'ombra che disegna i miei passi"
Utente
9 settembre, 2013
TRINIDAD E TOBAGO
Kes & Iwer George - Stage Gone Bad
In rappresentanza di Trinidad e Tobago per questo 5° Earthvision scendono in campo Neil "Iwer" George, 55enne cantante reggae di Point Fortin, e la band Kes (formata dal frontman Kees Dieffenthaller assieme ai fratelli Hans e Jon e all'amico d'infanzia Riad Boochoon). Si tratta dell'unione di due vere e proprie istituzioni per quanto riguarda il soca, uno stile di musica dance che si pone l'obiettivo di combinare la melodia del calypso con i ritmi delle Indie Orientali e una sezione ritmica scandita da incalzanti percussioni elettroniche.
Il soca è il genere musicale nazionale di Trinidad e Tobago, dove costituisce la vera e propria feature predominante del cosiddetto Carnevale Caraibico - uno degli eventi più attesi dagli abitanti delle due piccole isole dei caraibi, dove migliaia di persone si ritrovano a ballare per le strade vestite di coloratissimi costumi e a fare competizioni di limbo in una manifestazione che non ha nulla da invidiare ai più famosi carnevali di Viareggio, Venezia e Rio de Janeiro
[Impossibile trovare l'immagine]
Uno degli eventi collaterali più attesi legati al Carnevale di Trinidad è la cosiddetta Carnival Road March, una competizione attraverso la quale viene eletta la canzone soca più apprezzata e ballata durante i festeggiamenti. La Road March si tiene ufficialmente dal 1932 (tolto il periodo finale della II Guerra Mondiale, dove Trinidad fu chiamata a servire l'impero) e ha visto l'affermazione di alcuni veri e propri re del calypso e del soca: Aldwyn "Lord Kitchener" Roberts guida la classifica con undici vittorie, seguito da Austin "Super Blue" Lyons e Machel Montano con dieci e Slinger "Mighty Sparrow" Francisco con otto.
Proprio Machel Montano, sicuramente l'artista trinidadense più apprezzato della scorsa decade con ben sette vittorie nelle ultime nove partecipazioni, sembrava destinato a centrare il titolo anche nell'edizione 2020, con la band Kes destinata a un ulteriore piazzamento di rincalzo dopo essersi classificata seconda nel 2017, 2018 e 2019 (Toto Cutugno be proud). Kees Dieffenthaller però ha pronto da giocarsi un asso nella manica, che si concretizza nella figura di Iwer George - un vero e proprio veterano del genere soca, già vincitore della Road March nell'anno 2000 con Carnival Come Back Again.
Il pezzo si intitola Stage Gone Bad, è scritto e composto da Andre Jeffers ed è fin da subito un successo STREPITOSO, unendo un ritmo incalzante e #sbatticù, una beat di percussioni semplicemente scatenato ed una produzione di livello internazionale. Machel Montano e la sua Conch Shell non hanno speranze, i re del soca per l'anno domini 2020 sono Kes e Iwer (e aggiungeranno al titolo della Road March anche la vittoria della competizione analoga International Soca Monarch, primi a bissare le due statuette dal 2015).
Pronti a muovervi e a dimenare i bacini al ritmo del power soca?
Aiutatevi col testo sotto spoiler:
Bad
Bad
Bad
Bad
Stage gone bad
Kes
Bad
Iwer
Bad
Well x6
When ah went to Panorama
The stage was good
Ah come back for Dimanche Gras
The stage was good
Even for Kiddies Carnival
The stage was nice
Ah paradise
It was ah paradise
But when ah come back on Carnival Day
and ah hear dem big truck start to play
Tell them when me and my section
Touch down is trouble
Because the stage nuh good again
The stage nuh good again
The stage nuh good again
After we trample Port of Spain
Tell them the stage nuh good again
Ayyyyeeeeee
Cause
We come to mash it up shell it down and tun it over x2
Come leh we mash it up shell it down and tun it over
We come to mash it up shell it down and tun it over
Make a mas on the stage
Jump and throw yuh rag in their face
Jump and make a mas on the stage
Jump and throw yuh rag in their face
Now the people asking
How could the stage
How could the stage
How could the stage
Be good when we behaviour so bad
On de road and me head dun
Bad
Rum in every direction
Bad
All the gyal in meh section
Bad
The stage gone bad
Look at how we behaving
Bad
Look at how we behaving
Bad
Look at how we behaving
Bad
The stage gone bad
Call the contractor
Call the mash up doctor
Call the inspector
Call the commissioner
Call the minister
and call the fire brigade
Because the stage nuh good again
The stage nuh good again
The stage nuh good again
When we dismantle Port of Spain
Tell them the stage nuh good again
Ayyyyeeeeee
Cause
We come to mash it up shell it down and tun it over x2
Come leh we mash it up shell it down and tun it over
We come to mash it up shell it down and tun it over
Make a mas on the stage
Jump and throw yuh rag in their face
Jump and make a mas on the stage
Jump and throw yuh rag in their face
Now the people asking
How could the stage
How could the stage
How could the stage
Be good when we behaviour so bad
Fuh de road
Bad
Fuh de Road
Bad
Fuh de Road
Bad
Fuh de Road
We getting on
Bad
Fuh de Road
Bad fuh de, bad fuh de, bad fuh de road
Jump up, take a jump up
Jump up, take a jump up
Jump up, take a jump up
Hands up, put yuh hands up
Hands up, put yuh hands up
Well x6
Ayyyyyeeeeee
Cause
We come to mash it up shell it down and tun it over x2
Come leh we mash it up shell it down and tun it over
We come to mash it up shell it down and tun it over
Stage gone bad
Bad x3
Stage gone bad
Bad x4
Stage gone bad
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