Utente
7 agosto, 2013
NotturnoManto ha detto
Ciao, Sushi
E dopo quella delle Spice, è in arrivo un'altra reunion
Io non sono fan di questo genere ahahah e infatti oltre al mio credo me ne piacciano giusto un paio xD
Domani se riesco lo presento, altrimenti lunedì 🙂
Freedom comes when you learn to let go
Utente
7 agosto, 2013
ITALIA
è la nostra sesta categoria e ultima di questo blocco.
Ricordo che sparso aveva la priorità su tutti essendo stato il primo iscritto e nessuno l'aveva scelta come priorità.
Vado a presentarvi ora i film in gara in ordine di iscrizione al gioco:
@sparso ha deciso di concorrere con...
@xello ha deciso di concorrere con...
@NotturnoManto ha deciso di concorrere con...
@smiley ha deciso di concorrere con...
@Rio91 ha deciso di concorrere con...
@Alex8806 ha deciso di concorrere con...
@amers ha deciso di concorrere con...
@Alby ha deciso di concorrere con...
@Sushi ha deciso di concorrere con...
Le votazioni sono aperte fino a mercoledì 26 alle ore 18.00
Ricordo che per votare ogni utente avrà a disposizione 10 punti, da distribuire a proprio piacimento per un massimo di 5 film. Non si potrà votare il proprio film.
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 ottobre, 2018
Anche qui sono costretto a confessare la mia ignoranza (nel senso che le conosco solo di fama) circa la quasi totalità delle proposte (ho visto solo Le fate ignoranti, oltre al mio), ma, al contrario della precedente categoria, ci sino diversi film che mi hanno sempre ispirato molto
Utente
7 agosto, 2013
LE FATE IGNORANTI
Che stupidi che siamo, quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno
Per quella parte di te che mi manca e che non potrò mai avere, per tutte le volte che mi hai detto non posso, ma anche per quelle in cui mi hai detto: tornerò… Sempre in attesa… Posso chiamare la mia pazienza AMORE? La tua fata ignorante
https://www.youtube.com/watch?v=1XzBZuAF4l4&t=133s
trama
Antonia, un medico specializzato nella cura dell’aids e suo marito Massimo sono una coppia di ultratrentenni, socialmente affermati, che sembrano vivere un legame intenso e perfetto seppur abbastanza routinario, disturbato solo dal difficile rapporto che la donna vive con la propria madre.
La tranquilla quotidianità di Antonia viene irreparabilmente sconvolta quando Massimo muore improvvisamente, travolto da un'auto. Il distacco violento dal marito getta la donna in una cupa disperazione, in un lutto profondo che le impedisce di reagire e rende ancora più difficili i rapporti con la madre, anch'ella vedova da lungo tempo.
Tra gli oggetti personali che, in una pausa della depressione, ritira presso l'ufficio dove Massimo lavorava, Antonia scopre un quadro, dal titolo Le fate ignoranti, con dedica, che la pone sulle tracce di un'amante misteriosa, della quale naturalmente la giovane donna ignorava l'esistenza.
Le ricerche che Antonia conduce la porteranno a scoprire una realtà assai lontana da ogni immaginazione, una realtà parallela che Massimo viveva da anni in perfetta clandestinità e che lo vedeva legato a Michele, un giovane commerciante del mercato ortofrutticolo generale, e alla comunità di persone cui Michele appartiene:
Attraverso il contatto e l'impatto con la realtà rappresentata dal gruppo, mitigati dalla condivisione del ricordo di Massimo, Antonia subisce un processo di maturazione personale e di affrancamento dagli schemi borghesi che rappresentavano certamente la sua gabbia dorata. La donna si ritroverà in certi momenti a condividere a tal punto con Michele l'immagine del marito scomparso da essere tentata di trasfigurare nel giovane omosessuale il sentimento negatole dalla morte del congiunto.
Sarà soltanto il viaggio lungo e liberatorio di Antonia l'esperienza che ristabilirà equilibrio tra i due e che confermerà la donna in una visione rinnovata e più aperta della propria esistenza.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti da “Le fate ignoranti”: Splendida la colonna sonora
Utente
7 agosto, 2013
Centinaia di migliaia di morti. In tre mesi. Uccisi prevalentemente con il machete.
HOTEL RWANDA di Terry George
Inizio col dire che questa è stata la categoria nella quale ho avuto maggiori difficoltà, perché non amo il genere. Poi, avendo capito che vi rientravano anche i film di guerra, mi sono ricordato di questo stupendo film. L'ho visto la prima volta tipo 5-6 anni, sebbene sia del 2004, e ho pianto.
I tre motivi principali per i quali l'ho portato:
01) La frase di apertura del post. Il genocidio ruandese è una delle più grandi tragedie del Novecento e ho l'impressione che se ne parli/sappia poco. E questo film, sebbene sia ambientato per un 60/70% in un hotel, rende fino al midollo l'idea di questa folle violenza secondo me
02) Come già detto, mi ha commosso la prima volta che l'ho visto ed è capitato di nuovo un paio di giorni fa quando l'ho riguardato. Credo che il fatto che i protagonisti principali appartengano alla classe medio-alta aiuti molto a immedesimarsi nel loro dramma e nella loro sofferenza. È antipatico da dire, ma forse non abbiamo abbastanza empatia verso chi vive troppo peggio di noi
03) Pur essendo un film di guerra, e con dell'azione e dei momenti di tensioni adrenalinici, non è un classico film di guerra. Credo anzi che invogli lo spettatore a informarsi sui motivi della guerra civile ruandese
Vi lascio con il trailer e anche se non doveste votarlo: guardatelo, davvero!
Freedom comes when you learn to let go
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
L'ULTIMO BACIO
Trailer
Trama
Carlo (Accorsi) sta per sposare Giulia (Mezzogiorno), che è incinta. C'è la madre di Giulia (Sandrelli) ossessionata dall'età, c'è Marco (Favino) anche lui sul punto di sposarsi per interesse, c'è Adriano (Pasotti) che odia la moglie. I sentimenti si palesano, poi salgono di tono e tutti alla fine stanno peggio. Carlo, che vede il matrimonio come un cambiamento finale, dopo il quale non si potrà che essere seri e tristi, si concede un'ultima fuga "cedendo" alle grazia di un'avvenente liceale (Stella). Un ultimo, gradevole viatico.
Colonna sonora
Un film e LA colonna sonora.
Citazioni
- Eccoti qui decidi che la fase dell'eterna adolescenza è finita e che è ora di crescere e crescerai. E allora tutto cambia e questa volta cambierà. Avrai una casa più grande, la piscina, il garage col posto auto, il prato sempre curato, il portico fiorito e le porte smaltate, il cane che chiamerai Marx e la barca che chiamerai Giulia, avrai la salute assicurata, la vita assicurata, il frigorifero sempre pieno per nn sentirti povero, un tappeto etnico per continuare a sentirti giovane e finestre da cui entra sempre il sole... e allora avrai la tua famiglia felice i tuoi bambini in salute e lei... avrai lei... che ti ricorda tutte le cose belle che avete avuto... non è questo che avevi sempre sognato?
- Ho bisogno che ogni giorno succeda qualcosa di nuovo, per sentire che la mia vita va avanti.
- Che storia è se non si è certi che duri per sempre?
- Ci sono stati quelli che alla fine sono partiti e quelli che sono restati. Io ho deciso di restare.
- Solo dopo la morte siamo fuori tempo massimo
Utente
7 agosto, 2013
E nonostante la mia major cinematografica penso che stia per licenziarmi visto il flop delle mie scelte/presentazioni finora vado anche con la sesta. Come film italiano ho scelto:
LA PRIMA COSA BELLA di Paolo Virzì
Allora, premetto anche qui che avrei voluto portare di nuovo La Meglio Gioventù (che avrebbe dovuto vincere tutto il vincibile l'anno scorso ).
Ciò detto, ho scelto questo film per i seguenti motivi.
01) Mi immedesimo tantissimo. Anche io ho una madre che era bellissima, ci ha avuti da molto giovani e in un certo senso siamo cresciuti con lei. Ci ha imbarazzati tante volte, ma è stupendo avere una mamma rock
02) Anche questo è un film che mi ha fatto molto emozionare e commuovere (si piango facilmente ahahha)
03) Adoro i film che mostrano la storia di una famiglia e attraverso questa eventi storici e in generale il tempo che passa e l'evoluzione della società. Trovo poi in particolare che gli italiani abbiano un tocco in più in questo
04) Micaela Ramazzotti è stata straordinaria in questo film! Non so bene per quale motivo, ma prima di vederla qui avevo qualche pregiudizio nei suoi confronti, invece solo tanti meritatissimi applausi
05) Una bellissima colonna sonora (e no, non mi riferisco alla cover di Malika )
In generale lo consiglio a tutti, soprattutto se anche voi venite da una famiglia un po' particolare e avete bisogno di sentirvi meno soli una società ogni tanto un po' troppo conformista 🙂
As usual, il trailer:
Freedom comes when you learn to let go
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
"Elia, nel frattempo, piccino, si è addormentato.
Penso: Adesso me lo levano. Me lo levano e non me lo fanno vedè mai più.
Penso a quanto piangerà, a quanto piangerò. Penso a quanto è crudele la gente.
E basta di stare sempre male. Basta. Basta di stare sempre male.
Voglio stare bene. Vogliamo stare bene.
Non vogliamo morire, ma stare insieme. Sempre.
Poi dopo diranno tentato omicidio, tentato suicidio.
Quelle parole lì... che parole assurde!
Ma non hanno capito nulla.
Mentre andiamo giù, siamo felici"
Pochi film italiani sono stati in grado di divertirmi ed emozionarmi allo stesso tempo come La Pazza Gioia di Paolo Virzì. Lo trovo un film molto delicato e commovente, in grado di raccontare temi non facili con grande leggerezza ma mai con superficialità.
Un po' Thelma e Louise, un po' Ragazze Interrotte, La Pazza Gioia si regge interamente su due meravigliosi personaggi femminili costruiti e intrecciati alla perfezione, interpretati da due delle mie attrici italiane preferite, Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, entrambe artefici di un lavoro grandioso.
La Pazza Gioia è un viaggio nell'universo della fragilità umana, che non emette giudizi e che non ci porta a farlo. Le avventure surreali delle protagoniste ci lasciano più di un sorriso, ma allo stesso tempo ci fanno riflettere con un velo di tristezza su quanto la vita di alcuni possa essere in continua salita.
Con questo film, infatti, potrei inaugurare un secondo filone che segna le mie proposte in questo contest e in generale le mie preferenze in fatto di film, il filone degli antieroi.
Nella sua parte iniziale, il film si svolge all'interno di una comunità che accoglie donne con problemi psichici più o meno accentuati. Beatrice Morandini Valdirana, una donna egocentrica e autoritaria proveniente da un ambiente aristocratico, è una di queste.
La sua situazione non è delle migliori, dal momento che a suo carico ha delle accuse giudiziarie per bancarotta fraudolenta e stalking. Beatrice non può lasciare temporaneamente la struttura, come accade per altre ragazze, ma l'arrivo di Donatella sembra avere per entrambe un effetto benefico.
Donatella è una ragazza estremamente diversa da Beatrice. Affetta da depressione maggiore, è stata introdotta in comunità dopo aver perso la custodia di suo figlio e dopo averlo sottratto dalla casa famiglia cui era stato affidato. In quell'occasione, la ragazza era arrivata a buttarsi in mare stringendo il suo bambino tra le braccia.
Quando finalmente a Beatrice e Donatella viene assegnato un lavoro al di fuori della struttura, le due colgono al volo l'inaspettata occasione di scappare e di darsi, come suggerisce il titolo, alla pazza gioia.
Comincia così un'avventura esilarante in quel mondo fatto di persone "normali", lo stesso in cui Donatella e Beatrice non sono riuscite a trovare il loro posto, lo stesso che non sono riuscite ad affrontare.
Anche se libere, però, nella loro lucida follia, tra euforia e disperazione, le due donne dovranno fare i conti con il loro passato. Una serie di eventi e di accadimenti le porterà ad essere prima complici, poi nemiche e infine di nuovo amiche, pronte a sostenersi l'una con l'altra, soprattutto quando la loro fuga sembra averle portate ad un punto di non ritorno.
Beatrice aiuterà Donatella a rivedere suo figlio ed entrambe troveranno le giuste motivazioni per affrontare al meglio il loro difficile momento, in modo da poter un giorno riprendere in mano la loro vita, in un finale che definire commovente è dire poco.
La forza di questo film, oltre che nell'intreccio, è senza alcun dubbio nella scrittura e nella resa delle due protagoniste. Due straordinari personaggi femminili che, sulla carta, sono delle sconfitte, delle donne a tratti anche discutibili, ma che finiamo per comprendere, per sostenere con un certo affetto.
Mi ha colpito molto il modo in cui il film descrive Donatella e Beatrice, ma per estensione anche tutte le altre donne ospitate dalla comunità. Sono donne rimaste sole, che al di fuori di quella comunità non sono meno perse di quanto lo siano al suo interno. Sono donne addirittura spaventate dalla possibilità di scappare, poiché non saprebbero dove altro andare e come sopravvivere senza quel sostegno reciproco che inevitabilmente nasce anche in situazioni così complicate e assolutamente imposte.
A volte, però, anche quella di star bene, per quanto cara, non è altro che una nostra scelta.
"Hai presente quando ti prude la schiena? Quella sono io che ti fò il solletico"
"Mi prude la sera"
"Vuol dire che la sera ti penso di più"
Utente
7 ottobre, 2018
4 mosche di velluto grigio
Non poteva non essere il king Dario Argento il mio rappresentante della categoria Italia: come già detto, ne possiedo quasi per intero la filmografia, composta da film che ho adorato, che mi hanno inquietato, talvolta seriamente spaventato, ammaliato con la regia barocca, estetica. Non potendo concorrere con quel capolavoro pazzesco che è Profondo Rosso, ho deciso di proporre un'opera meno nota del regista romano, ma niente affatto minore. Tra l'altro, la minore notorietà rispetto a film come Tenebre (anche questo un filmone, recuperatelo!!!!!!!) o Phenomena dipende anche dall'assenza di 4 mosche di velluto grigio dal circuito televisivo e dal mercato dell'home video per lungo tempo. Pensate che io ho recuperato quasi tutto Argento tra il 2005 e il 2006, ma ho visto 4 mosche solo nell'ottobre del 2012, quando finalmente uscì in dvd. La visione ha meritato una attesa tanto lunga? Sì, assolutamente.
Il protagonista del terzo giallo argentiniano è Roberto Tobias, musicista che si ritrova a essere pedinato da una figura inquietante per diversi giorni, fino a che non decide di affrontarlo direttamente (all'interno di un teatro, e la mente vola già al successivo Profondo Rosso). Ne nasce una colluttazione che porta il nostro protagonista a uccidere involontariamente il suo stalker, mentre, alle sue spalle, una presenza nascosta da una inquietante maschera fotografa l'azione e, nei giorni successivi, inizia a terrorizzare Roberto ricordandogli che lui/lei SA.
Non ha senso adesso rivelare i vari colpi di scena attraverso i quali la trama si snoda in modo assolutamente avvincente, mi preme di più evidenziare come, rispetto ai due gialli precedenti (L'uccello dalle piume di cristallo, molto molto bello, e Il gatto a nove code, secondi me un po' meno riuscito), in 4MDVG troviamo una sorta di 'avanzamento' dal puro giallo al giallo venato da quel sottile fascino perverso e orrorifico che caratterizzerà i successivi Profondo Rosso, Tenebre, Opera. Tra bruschi stacchi di camera, riprese in soggettiva che ci fanno vedere direttamente ciò che l'assassino vede dalla sua prospettiva, personaggi grotteschi, scene oniriche che ci mostrano febbrilmente macabre decapitazioni in Arabia Saudita - dettaglio che si incastrerà, visionariamente, nella trama - , moventi che vanno ricondotti a traumi del passato, ci troviamo davanti a un classico film di Argento che catturerà l'attenzione degli amanti del brivido. La scena cult è senza dubbio quella nella quale una sprovveduta cameriera, che pensava di potere ricattare l'assassino, si trova da questi inseguita all'interno di un parco solitario, al buio, braccata tra siepi e strettissimi corridoi di pietra nei quali la sventurata si ritrova avviluppata e immobilizzata da grandi ragnatele fatali.
Brividi assicurati.
Utente
7 agosto, 2013
Cult per le generazioni degli anni '80, il film vede protagonisti un gruppo di ragazzini del Goon Docks intenti a difendere le proprie famiglie e le proprie case dallo sfratto che gli è stato imposto. Durante l'ultimo malinconico week-end nel quartiere, scoprono, nella soffitta della casa di uno di loro, una antica mappa spagnola di proprietà di Willy l'Orbo (pirata del XVII secolo). Gli amici decidono così di trovare ad ogni costo il tesoro nascosto che quest'ultimo ha seppellito da qualche parte nei dintorni. Inizia così l'avventura di Mikey, Brandon, Lawrence detto Chunk, Mouth, Andy, Stef e Data.
Mettendosi in caccia, penetrano in uno chalet che d'estate è adibito a bar ma non sanno che il locale è anche la base operativa di una losca famiglia, la Banda Fratelli.
I sette piccoli Goonies dovranno affrontare paure e prove terribili, incontrando pipistrelli e trabocchetti, scivolando in torrenti che sono dei veri "toboga", sempre insidiati e inseguiti dai perfidi Fratelli.
Ma nei sotterranei li attende ancora una mirabolante sorpresa...
ALCUNE SCENE:
https://www.youtube.com/watch?v=g4Ht8VIc4w4
https://www.youtube.com/watch?v=G1li8I-mB2o
CURIOSITA':
Utente
7 agosto, 2013
Marina (Sabrina Ferilli) e Federica (Margherita Buy) sono una coppia che convive da 5 anni. Marina è un'ex attrice e un'imprenditrice di successo che ha sempre saputo di essere lesbica ma che per esigenze di lavoro ha aspettato qualche tempo a fare coming out. Federica è architetto, è stata sposata e ha un figlio ormai adulto. Dopo il divorzio si è innamorata di Marina, la sua prima relazione omosessuale, ma non gradisce che la sua convivenza diventi di dominio pubblico. Quando Federica si imbatte in una figura del proprio passato il rapporto fra le due donne si incrina e vengono alla luce tutte le loro fragilità.
Il film mette in evidenza le criticità che spesso le coppie omosessuali si ritrovano ad affrontare nella vita quotidiana, soprattutto quando le componenti della stessa vivono la propria condizione sessuale in maniera diametralmente opposta. Quando la paura del giudizio altrui si scontra con la libertà e il diritto di voler essere se stessi, ecco che l'equilibrio si spezza e lo scontro diventa inevitabile. Riuscirà l'amore a prevalere sulla paura?
ALCUNE SCENE:
https://www.youtube.com/watch?v=QevMKtmvI1Y
CURIOSITA':
Papere sul set
Backstage:
Utente
7 agosto, 2013
Kingsman - Secret Service
Gary "Eggsy" Unwin è un giovane ragazzo che vive in un quartiere povero di Londra che, nonostante sia talentuoso e intelligente, vive una vita da disoccupato senza alcuna ambizione. Dopo essere stato arrestato per un furto d'auto, arriva in suo soccorso l'elegante agente Harry Hart che offre a Eggsy un'opportunità di lavoro unica: diventare una spia della Kingsman, un'organizzazione britannica di servizi segreti senza legami governativi impegnata a sventare minacce globali. Eggsy accetta ma per far parte dell'organizzazione e poter utilizzare i suoi gadget high-tech dovrà prima superare un duro addestramento che durerà alcuni mesi. Nel frattempo Harry continua ad indagare sulla morte di uno degli agenti della Kingsman assassinato mesi prima.
Ho scelto questo film perché non è il classico film d'azione. Kingsman - Secret Service è una valida spy-comedy che fa dell'ironia il suo punto di forza, è un divertente mix tra la classica trama di un film di spionaggio con tutti i suoi cliché (soprattutto dei Bond-movie), effetti speciali volutamente finti, violenza molto coreografata, un pizzico di splatter, umorismo scanzonato e varie citazioni sia cinematografiche che alla cultura pop. Inoltre i protagonisti sono tre attori che personalmente adoro: Colin Firth, nei panni un gentleman british (un ruolo che gli sta a pennello), Taron Egerton, e Samuel L. Jackson che interpreta l'eccentrico villain.
Utente
7 agosto, 2013
Avengers: Infinity War
There was an idea: to bring together a group of remarkable people, to see if we could become something more. So when they needed us, we could fight the battles that they never could.
Dopo dieci anni e diciotto film tutti legati tra loro, il Marvel Cinematic Universe raggiunge la prima parte del suo apice portando sul grande schermo il più imponente crossover nella storia dei supereroi. Iron Man, Capitan America, Thor, Hulk, la Vedova Nera, Spider-Man, Doctor Strange, Black Panther, i Guardiani della Galassia, War Machine, Falcon, il Soldato d'Inverno, Wanda Maximoff e Visione; in Avengers: Infinity War tutti gli eroi si trovano a dover unire le forze in una corsa contro il tempo per riuscire a fermare Thanos, un potente tiranno deciso a collezionare le sei Gemme dell'Infinito per poter cancellare dall'esistenza - e con un semplice schiocco di dita - il 50% di tutte le forme di vita dell'universo.
Sono appassionato dei film con in supereroi e quello che ha fatto la Marvel in questi anni è qualcosa di pazzesco e mai visto prima al cinema, con questo un universo condiviso di film tutti connessi tra loro e con tanti personaggi.
Ho scelto Infinity War perché è un film a cui tengo molto. È spettacolare, ricco d'azione ed effetti speciali, che non perde mai ritmo e con una trama ben gestita nonostante la tanta carne al fuoco. Ciascuno dei personaggi ha il proprio spazio e sono tutti integrati perfettamente (e non era affatto scontato visto quanti sono), e finalmente abbiamo un villain ben caratterizzato. Inoltre l'umorismo tipico Marvel qui è dosato in modo equilibrato e mai a discapito della componente drammatica.
Sono consapevole che per apprezzarlo fino in fondo bisogna aver visto anche tutti gli altri, ma anche visto da solo è un valido film d'intrattenimento.
Inoltre il finale è stato coraggioso, per molti inaspettato e di sicuro rimarrà memorabile
Utente
7 agosto, 2013
Una famiglia perfetta
Leone (Sergio Castellitto) è un cinquantenne ricco, scorbutico, ma soprattutto solo. La solitudine lo spinge ad ingaggiare una compagnia teatrale di attori per mettere in scena un inconsueto copione: far interpretare loro la famiglia perfetta che non ha mai avuto e con cui passare il Natale. Questa peculiare recita si terrà in una villa di campagna, durerà 24 ore e tutto deve essere come da copione, non sono infatti ammessi errori, dimenticanze o imprecisioni.
Grazie a questa finzione, il dispotico Leone avrà una moglie, Carmen (Claudia Gerini), due figli ventenni, Pietro e Luna (Eugenio Franceschini ed Eugenia Costantini), due figli piccoli Angelo e Daniele, poi c'è il fratello Fortunato (Marco Giallini) con sua moglie Sole (Carolina Crescentini), e infine mamma Rosa (Ilaria Occhini).
La vicenda viaggia su due livelli, uno reale e l'altro che segue il copione scritto dal protagonista, ma pian piano la realtà si inserisce nella finzione dando vita ad una serie di eventi che giocano sugli schemi della classica commedia degli equivoci, soprattutto quando compare in scena un soggetto non previsto (interpretato da Francesca Neri) e totalmente ignaro di cosa stia accadendo.
Ho scelto questo film perché è uno di quelli che sotto Natale guardo quasi ogni anno e sempre con piacere. È un film tipicamente natalizio, caratterizzato però da una trama originale ed intrigante, con momenti esilaranti ed intrecci tutti da vedere anche grazie ad un cast eccellente. È una commedia brillante ma con toni anche amari, che fa sorridere e riflettere. Poi personalmente adoro le commedie corali come questa.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
LA RAGAZZA DEL LAGO
TRAMA: Una giovane donna, annegata in un lago della provincia friuliana, viene rinvenuta nuda lungo la sponda. Sulla morte misteriosa di Anna, studentessa e giocatrice di hockey, indaga il commissario Giovanni Sanzio, padre ruvido e introverso di Francesca. Affetto da una dermatite atipica e dimenticato dalla consorte che soffre di una malattia degenerativa del sistema nervoso, Sanzio ricerca con passione metodica le ragioni pubbliche del delitto e quelle private della vita. Procedendo in un'indagine investigativa ed esistenziale scoverà l'assassino e il principio dell'ordine nel perverso sconvolgimento dell'omicidio. (da Mymovies)
Questo bellissimo film del 2007 è il primo lungometraggio di Andrea Molaioli ed è tratto dal romanzo norvegese Lo sguardo di uno sconosciuto (che consiglio). Il film è lento ma non noioso, introspettivo ma non pesante, ci interessa trovare il colpevole ma ci interessa anche analizzare tutto ciò che fa da contorno. La bellezza di questo film è dovuta anche al bel cast, Toni Servillo in primis, ma anche Valeria Golino, Anna Bonaiuto e Fabrizio Gifuni.
Il film vinse dieci David di Donatello su quattordici candidature e nonostante siano passati dodici anni credo resti ancora attuale e tra i titoli italiani degli ultimi anni indubbiamente tra i più interessanti. Vi consiglio la visione se non vi manca. Qui troverete le atmosfere del cinema nordico che tanto mi piacciono.
Inoltre vi consiglio di sentire la colonna sonora.
Utente
7 agosto, 2013
Appena votato.
Sulla carta non avrei dato tre franchi a questa terna, invece ho avuto molta difficoltà a scegliere.
In Fantasy e Italia perché avrei votato più dei quattro film ai quali ho dato punti. In Action perché ne avrei votato (a malapena) uno Non è proprio il mio genere
Freedom comes when you learn to let go
Utente
7 agosto, 2013
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