Utente
9 settembre, 2013
I padroni di casa hanno sempre un compito ingrato all'Eurovision: scegliere qualcuno che permetta loro di fare bella figura e allo stesso tempo cercare di evitare una vittoria back-to-back (a meno tu non sia l'Irlanda del 1992-93-94). A volte tutto ciò riesce bene (Basim, Robin Stjernberg, Sabina Babayeva) a volte non altrettanto (Didrik Solli-Tangen, Hanna Pakarinen, i GreenJolly).
L'Austria si è rivolta a una finale nazionale in zona "talent", dove sedici cantanti e gruppi vocali sono stati prima scremati e poi consigliati da un gruppo di mentori nella produzione dei brani con i quali si sarebbero candidati all'Eurovision. L'ultimo scontro tra i sei finalisti si è tenuto ieri, con vincitore deciso in una superfinale 100% televoto dopo un primo turno deciso al 50% dal pubblico e al 50% da una giuria internazionale composta da dieci nazioni sul modello del Melodifestivalen.
I vincitori sono stati i The Makemakes, gruppo pop/rock di Thalgau attivo in questa formazione dal 2012, composto dal cantante Dominic "Dodo" Muhrer, il bassista Markus Christ e il batterista Florian Meindl. La canzone presentata da loro si intitola Nobody Said It Was Easy I Am Yours, è un chiaro omaggio a The Scientist dei Coldplay ed ha ottenuto il primo posto sia dal televoto che dalle giurie, per poi battere in superfinale i secondi classificati Dawa.
Utente
9 settembre, 2013
Mancano poco meno di cinque ore alla finale della 55° edizione del Melodifestivalen, la selezione eurovisiva più importante d'Europa, tramite la quale scopriremo chi sarà il rappresentante svedese all'Eurovision Song Contest di Vienna. Delle 28 canzoni da cui eravamo partiti ne sono rimaste in gara 12, che si affronteranno stasera per l'ultima volta davanti ai 27,000 spettatori della Friends Arena di Stoccolma.
Il vincitore verrà deciso al 50% da undici giurie internazionali (Armenia, Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Israele, Malta, Paesi Bassi, Slovenia, Regno Unito) che assegneranno 473 punti su una scala simil-eurovisiva di 12 punti alla canzone migliore, poi 10, 8, 6, 4, 2 e 1 alla settima. Altrettanti 473 punti verranno assegnati dal televoto, proporzionalmente alla percentuale di voti ottenuta da ogni canzone.
Tra gli interval act ci saranno gli Ylvis, il duo norvegese composto dai fratelli Bård e Vegård Ylvisaker assurto alle cronache per la loro hit del 2012 The Fox (What Does The Fox Say?) - i quali eseguiranno uno dei loro brani migliori ovvero Stonehenge (). Ci sarà anche Conchita Wurst, giunta in diretta dall'Austria dove era interval act anche ieri sera (e qui però canterà RLAP) e i Dirty Loops per il consueto re-work della canzone vincitrice dell'anno scorso.
Per gli interessati a seguire la finale ( @smiley ) l'appuntamento è sul sito della SVT dalle 20,00 alle 22,00 (il link arriverà appena si degneranno di metterlo)
1. Samir & Viktor – Groupie
(T/M: Anton Malmberg Hård af Segerstad, Maria Smith, Kevin Högdahl, Viktor Thell)
Il duo Samir & Viktor è formato da Viktor Frisk, diciannovenne fashion blogger di Alberga, e da Samir Badran, concorrente della versione svedese di Paradise Hotel, di origini palestinesi ma nato a Linköping. Il loro brano Groupie è spiccatamente rivolto al pubblico giovanile, e ci si può immaginare un loro certo successo al televoto più che con le giurie. La "groupie" del titolo non è una fan compulsiva, ma un "selfie di gruppo" (?), ripetuto ossessivamente all'interno di una coreografia caotica e confusionaria con tanto di dance routine e cubi LED a comporre la scenografia.
2. JTR – Building It Up
(T/M: John Andrèasson, Tom Lundbäck, Robin Lundbäck, Erik Lewander, Iggy Strange Dahl)
Usciti da X Factor Australia (quinta stagione), i JTR sono tre fratelli - figli di un'immigrata svedese in Australia risposatasi con un imprenditore del Queensland. Il loro brano Building It Up è passato in finale grazie all'apporto delle fangirls, ma non ha mai convinto del tutto il resto del pubblico - cosa fondamentale in Svezia per puntare alla vittoria, in una gara che si gioca sull'ordine dei MILIONI di televoti. Dovrebbero finire nella seconda metà della classifica.
3. Dinah Nah – Make Me (La La La)
(T/M: Dinah Nah, dr. Alban (Alban Nwapa), Jakke Erixson, Karl-Ola Kjellholm)
Anche lei qualificata tramite il ripescaggio, Dinah Nah (Malin Sundström), ha raggiunto la popolarità come metà del gruppo eurodance Caramell, celebre fra tutti i fan del Giappone e delle cose pucciose di ogni genere per la famigerata Caramelldansen. La sua canzone Make me (La La La), partita in sordina, è stata rivalutata settimana dopo settimana mentre altri favoriti hanno perso terreno. Sono andati bene anche i download da iTunes, e questo ci fa pensare che Dinah possa sorprendere oltremodo al televoto. Non abbastanza per essere nella fuga decisiva, però.
4. Jon Henrik Fjällgren – Jag är fri (Manne Liem Freije)
(T/M: Jon Henrik Fjällgren, Erik Holmberg, Tony Malm, Josef Melin)
Jon Henrik Fjällgren arriva dalla sesta edizione di Taläng Sverige (la versione svedese di Got Talent) di cui è stato dominatore assoluto dall'inizio alla fine. Ha 27 anni, di origini indiane, è nato in Colombia ma da piccolo è stato adottato da una famiglia svedese appartenente al gruppo etnico sami. Non è propriamente un cantante in senso stretto, ma un jojkare, o esecutore dello stile canoro del jojk, sviluppatosi nella cultura sami come un modo di cantare paragonabile allo yodel delle Alpi centrali. Il suo brano Jag är fri (Manne Liem Freije) è un gorgheggio di tre minuti inserito su due righe di testo, che cerca (senza successo) di catturare la magia della performance che era valsa al giovane il titolo di Taläng Sverige. Nevertheless, la popolarità di Jon Henrik in Svezia in questo momento è alle stelle, con il giovane debuttante che sembra potersi giocare un posto sul podio. Certo sarebbe una scelta molto azzardata in chiave Eurovision.
5. Jessica Andersson – Can't Hurt Me Now
(T/M: Aleena Gibson, Fredrik Thomander)
Ballatona classica per Jessica Andersson, già rappresentante svedese nel 2003 come parte del gruppo Fame, più recentemente ottava nel 2010 con I Did It For Love. A questo giro come allora, la navigata interprete porta in gara un brano totalmente incentrato sulle sue doti vocali, non immediato ma che cresce al passare degli ascolti. Non c'è stata però l'esplosione di popolarità che aveva portato Jessica a un risultato enorme nel televoto di cinque anni fa, e solo le giurie sembrano poter salvare Can't Hurt Me Now dagli ultimi posti.
6. Måns Zelmerlöw – Heroes
(T/M: Anton Malmberg Hård af Segerstad, Joy Deb, Linnea Deb)
Måns nasce a Lund nel 1986 e debutta nel mondo della musica durante la seconda stagione di Idol dove si classifica quinto. Quella di quest'anno è la sua terza partecipazione al MF, dopo aver concorso nel 2007 (terzo) e 2009 (quarto, ma con le regole attuali sarebbe stato primo), per poi presentare nel 2010 assieme a Christine Meltzer e Dolph Lundgren. Il suo brano Heroes è una uptempo EPICA che giustifica ampiamente il ritorno sulle scene di Måns dopo cinque anni. Favoritissimo alla vittoria finale (data addirittura a 1.20!) malgrado la SVT abbia un po' sacrificato il suo ordine di partenza, mettendolo soltanto a metà della serata. Non sembra poter fallire in Svezia, e già si candida come uno dei favoriti all'Eurovision di Vienna.
7. Linus Svenning – Forever Starts Today
(T/M: Fredrik Kempe, Aleena Gibson, Anton Malmberg Hård af Segerstad)
Linus Svenning ha 24 anni e viene da Bara, un paesino della Scania vicino a Malmö. Nato come YouTube celebrity, è stato “scoperto” da Fredrik Kempe che l'ha lanciato sul palco per il Melodifestivalen 2014 – dove si è piazzato quinto con la canzone Bröder dedicata a suo fratello Jim, tragicamente scomparso nel 2010. A tutti la partecipazione di Svenning era sembrata una prova generale di un ritorno, quasi già previsto, con una proposta più forte – e infatti. Forever Starts Today, ripescata dal popolo svedese la settimana scorsa, sembra potere almeno pareggiare il risultato di Bröder, anche grazie all'apporto delle giurie che lo votarono pure l'anno scorso con un brano non in inglese.
8. ISA – Don't Stop
(T/M: Isa Tengblad, Johan Ramström, Gustaf Svenungsson, Magnus Wallin, Oscar Merner)
A 'sto giro vi beccate la versione studio perchè la sua casa discografica ha già fatto scomparire il live da dovunque.
Sedicenne di Bromma (quartiere periferico di Stoccolma) Isa Tengblad si è presentata da debuttante al Melodifestivalen 2015 come la risposta svedese a Taylor Swift, di cui Don't Stop cita un pochino la celeberrima Shake It Off. I siti di scommesse la danno ancora a ridosso della top4 (visto anche il successo di Ace Wilder l'anno scorso) ma si ha ragione di pensare che questo sia solo il break-through di ISA, non il punto di arrivo.
9. Magnus Carlsson – Möt mig i Gamla Stan
(T/M: Thomas G:son, Lina Eriksson)
Magnus Carlsson torna al MF per l'OTTAVA volta: tre volte con i Barbados (2000/2001/2002), due volte con gli Alcazar (2003/2005) di cui però non faceva parte ai tempi di Cryin' at the Discotheque, due volte da solista (2006/2007), l'ultima risultata in una cocentissima eliminazione al primo turno per quel capolavoro che era Live Forever. La sua qualificazione diretta alla finale ha ridato linfa allo schlager - il genere musicale caratteristico del MF degli anni ottanta, novanta e primi duemila, in netta decrescita dopo il fallimento di Charlotte Perrelli e Malena agli Eurovision 2008 e 2009. E' passato il tempo in cui questo tipo di brani poteva puntare direttamente all'Eurovision, ma Magnus può sperare in un buon risultato anche grazie al sostegno del pubblico svedese (che lo ama tantissimo).
10. Eric Saade – Sting
(T/M: Fredrik Kempe, David Kreuger, Hamid “K-One” Pirouzpanah, Arash Fashmi)
Era partito per vincere, ora i bookmakers lo accreditano al massimo di un quarto posto. Qualcosa non è andato bene nel ritorno alle scene del 24enne di Kattarp, già terzo all'Eurovision 2011 con Popular, rimasto fuori dalle scene per un paio d'anni prima di questo improvviso comeback. Le giurie sembrano intenzionate a penalizzare le defaillance vocali di Eric (cosa che non era successa nel 2011 malgrado i problemi ci fossero già allora) e neppure il pubblico sembra essere dalla sua parte, visto come il suo pezzo sia andato peggio su iTunes di tutti i principali avversari. Rischia di essere l'Anton Ewald del 2015 e di fermarsi lontanissimo dalle posizioni che contano.
11. Mariette – Don't Stop Believing
(T/M: Miss Li, Sonny Gustafsson)
Mariette Hansson, trentaduenne di Harplinge, ha fatto Idol nel 2009 arrivando quarta anche se la sua carriera non ha mai preso veramente il volo. Richiamata in causa per una partnership con Miss Li e Sonny Gustafsson, autori non proprio da Melodifestivalen, ha stupito tutti con la sua Don't Stop Believing - una ballad mid-tempo che ha suscitato immediatamente nella stampa svedese paragoni con Euphoria, e sappiamo tutti come andò a finire per Loreen. Per un periodo era sembrata in lotta per la vittoria, ora la classifica delle scommesse la accredita di un terzo posto che comunque la consacrerebbe come grande sorpresa del 2015.
12. Hasse Andersson – Guld och gröna skogar
(T/M: Anderz Wrethov, Elin Wrethov, Johan Bejerholm, Johan Deltinger)
Chiudiamo con Hasse “Kvinnaböske” Andersson, leggenda del country svedese. con al suo attivo più di venticinque fra EP, LP, album e raccolte.Guld och gröna skogar, il brano che Hasse porta in gara, si inserisce a pieno titolo nel genere dansband (“gruppo da ballo”, equivalente del nostro ballo liscio) da sagra di paese, o addirittura da ballare attorno al palo del Midsommar il 21 giugno. Essendo rientrato in gara tramite il ripescaggio battendo la favorita Kristin Amparo, c'è da immaginare che abbia ricevuto una valanga di televoti per convincere la produzione a piazzarlo in fondo alla semifinale. Le giurie internazionali certamente non lo premieranno, ma mai dire mai... Resta il fatto che la Svezia si troverebbe fortemente penalizzata a presentare questo tipo di brano all'Eurovision, e il popolo svedese è abbastanza intelligente da capire quando bisogna fermarsi. Peserà sulle chance di Hasse anche l'accusa di plagio da parte del gruppo giapponese Negomass, che ha trovato parecchie somiglianze fra la canzone di Andersson e la loro hit del 2009 Tanabata Matsuri.
Utente
7 agosto, 2013
vike ha detto
asp ha detto
Ma solo a me ricorda in certi punti Sing di Ed Sheeran?Ecco! Comunque dopo che non è passata Queen Mei ormai Israele non lo considero più
QUEEN MEI era nella mia top 3 l'anno scorso insieme QUEEN TINKARA KOVAC e QUEEN MONETTA
una eliminata in semifinale, le altre penultima e terzultima in finale
Utente
9 settembre, 2013
Utente
9 settembre, 2013
L'ultimo Super Saturday del 2015 ci ha regalato tre stupende scelte scandinave! Svezia, Norvegia e Azerbaijan (che per il settimo anno di fila ha una produzione di cui TUTTO è svedese tranne il cantante).
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Dopo due ore di show indimenticabile, si è chiusa la 55° edizione del Melodifestivalen con una vittoria finale che da settimane era abbastanza telefonata. Non c'è stato alcun impedimento alla vittoria del grande favorito Måns Zelmerlöw, che ha conquistato gli ambiti 12 punti in 9 delle 11 giurie internazionali per poi letteralmente DOMINARE il televoto (raccogliendo il 35,1% dei televoti - oltre 500 000 preferenze - con il secondo a 18,6%). Sarà quindi Heroes, un anthem midtempo scritto dai fratelli Deb (Joy e Linnèa) assieme ad Anton Malmberg Hård af Segerstad, a rappresentare la Svezia all'Eurovision, e c'è già chi pronostica il paese scandinavo in lotta per un altro piazzamento in top3.
La corsa alla piazza d'onore vede prevalere Jon Henrik Fjällgren, che supera Mariette al televoto dopo essere stato snobbato dalle giurie. La 32enne di Harplinge chiude terza dopo una netta defaillance al televoto (5,8%), lasciando al quarto posto il sorprendente Hasse Andersson, spinto dal popolo svedese al sorpasso di Eric Saade che chiude mestamente in quinta posizione.
Classifica completa:
1. Måns Zelmerlöw - Heroes 288 (122 (giurie) + 166 (televoto))
2. Jon Henrik Fjällgren - Jag är fri (Manne Leam Frijje) 139 (51 + 88)
3. Mariette - Don't Stop Believing 102 (74 + 28)
4. Hasse Andersson - Guld och gröna skogar 78 (10 + 68)
5. Eric Saade - Sting 77 (48 + 29)
6. Linus Svenning - Forever Starts Today 59 (41 + 18)
7. ISA - Don't Stop 56 (38 + 18)
8. Samir & Viktor - Groupie 49 (29 + 20)
9. Magnus Carlsson - Möt mig i Gamla Stan 28 (10 + 18)
10. JTR - Building It Up 25 (21 + 4)
11. Jessica Andersson - Can't Hurt Me Now 23 (15 + 8)
12. Dinah Nah - Make Me (La La La) 22 (14 + 8)
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L'anno dei duetti si arricchisce di un ennesimo rappresentante con la Norvegia, dove i favoriti della vigilia Mørland & Debrah Scarlett riescono a portare a casa il titolo anche se con grande fatica. La loro A Monster Like Me, scritta dallo stesso Kjetil Mørland, è riuscita a superare Erlend Bratland con Thunderstruck solamente all'ultima sezione di votanti, che ha permesso il sorpasso per un numero di televoti attorno alle 3 000 unità. Terzo il duo party/rap Staysman og Lazz con la divertente En godt stekt pizza (Una pizza ben cotta), quarti Tor Endresen & Bettan Andreasson con la paraculissima All Over The World.
(Kjetil) Mørland ha 34 anni, è nato a Grimstad ed ha una certa fama in Norvegia come cantautore. Debrah Scarlett (nome d'arte di Joanna Deborah Bussinger) è una cantante norvegese-svizzera assurta alla popolarità tramite la partecipazione alla seconda edizione di The Voice of Norway.
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Il nome dell'artista scelto dall'Azerbaijan si sapeva da una settimana circa: Elnur Hüseynov, 28enne nativo di Ashgabat nel Turkmenistan, già primo rappresentante azero nel 2008 (assieme a Samir Javadzadeh) con Day After Day ora tornato alla carica dopo la vittoria della quarta stagione di The Voice of Turkey. Oggi è stata presentata la canzone che rappresenterà la bandiera verde, rossa e blu sul palco di Vienna: Hour Of The Wolf, una powerballad scritta e prodotta da un team composto da Sandra Bjurman (già autrice per l'Azerbaijan dal 2010 al 2012), Nicolas Rebscher, Nicklas Lif e Lina Hansson.
QUEEN MEI era nella mia top 3 l'anno scorso insieme QUEEN TINKARA KOVAC e QUEEN MONETTA
una eliminata in semifinale, le altre penultima e terzultima in finale
Erano entrambe nella mia top 3 assieme ai Paesi Bassi
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Utente
7 agosto, 2013
vike ha detto
QUEEN MEI era nella mia top 3 l'anno scorso insieme QUEEN TINKARA KOVAC e QUEEN MONETTA
una eliminata in semifinale, le altre penultima e terzultima in finale
Erano entrambe nella mia top 3 assieme ai Paesi Bassi
paesi bassi nella mia top 10 (dopo l'esibizione, prima non ero riuscito ad apprezzarli totalmente )
ad ogni modo trovo il "cast" di quest'anno più forte rispetto agli ultimi
Utente
9 settembre, 2013
Continuano le ultime scelte dei vari broadcaster europei per l'Eurovision 2015 - oggi tocca ad Albania, Russia e San Marino! TWO TO GO!
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Di Elhaida Dani avevamo già parlato a suo tempo: la canzone Diell è stata sostituita apparentemente per un diverbio fra autore e arrangiatore del tanto atteso revamp. La nuova canzone si intitola I'm Alive, è scritta da Sokol Marsi e prodotta dai kosovari Zzap & Chriss, che hanno composto questo pezzo R&B a prima vista fuori dalla cifra stilistica di Elhaida, ma che nell'anno delle ballads può aspirare a fare molto bene.
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La Russia scende in campo con Polina Gagarina, 27enne cantante pop di Mosca popolarissima in patria da circa una decina d'anni. Il brano, scelto internamente dalla televisione russa, si intitola A Million Voices, è scritto da un team russo-svedese formato da Gabriel Alares, Joakim Björnberg, Katrina Noorbergen, Leonid Gutkin e Vladimir Matetsky, ed è la classica powerballad piena di buoni sentimenti che la Russia ultimamente ci propone ogni anno o quasi.
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Avevamo anche discusso la scelta di San Marino, che dopo tre anni di Valentina Monetta ha pensato di affidarsi ai giovanissimi Michele Perniola (JESC 2013) e Anita Simoncini (JESC 2014 con le Peppermints). RTSM ha presentato ieri la canzone che il duetto porterà sul palco di Vienna - si tratta di Chain Of Light, scritta dal compositore tedesco Ralph Siegel (già dietro a tutte le partecipazioni di Valentina) su testo di John O'Flynn (pseudonimo del suo collaboratore storico Bernd Meinunger). La canzone parte come un classico pezzo pop che a metà si trasforma in una ballad eurovisiva da primi anni duemila - vista anche la semifinale, la missione di San Marino sarà evitare l'ultimo posto.
A voi la poracciata del video di presentazione: https://youtu.be/0SF3hs8MHkM
Utente
7 agosto, 2013
elhaida e l'albania hanno molte più possibilità con questa canzone l'altra più la ascoltavo e più diventava una tortura, finiva per urlare e basta
la russia carina. è la classica power ballad eurovisiva che dice tutto e niente, però pensandoci, ha ragione aldrig quando dice che ne manda una quasi ogni anno ultimamente
san marino lui però ha una voce proprio bellina invece lei non mi piace proprio
Utente
9 settembre, 2013
Con le scelte di Australia e Montenegro chiudiamo ufficialmente questa stagione di selezioni nazionali!
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L'Australia debutta all'Eurovision come ospite, ma da subito ha manifestato tutta l'intenzione di rimanere (cosa che accadrà, almeno per ora, soltanto in caso di vittoria a Vienna). La scelta del broadcaster australiano SBS (Special Broadcasting Service) è ricaduta su Guy Sebastian, 33enne di Adelaide nato in Malesia, già vincitore nel 2003 della prima edizione di Australian Idol per poi pubblicare sette album tutti insigniti di platino o multi-platino. Il suo brano Battle Scars, featuring con il rapper americano Lupe Fiasco, ha sfiorato il diamante ed è stato platino anche negli Stati Uniti. Uno dei suoi principali claim to fame è l'essere stato giudice di tre edizioni (2-4) di X Factor Australia, vincendone due (con Reece Mastin negli Under Uomo e Samantha Jade negli Over).
Il brano che segnerà la prima partecipazione australiana all'Eurovision si intitola Tonight Again ed è scritto dallo stesso Sebastian assieme ai suoi autori storici David Ryan Harris e Louis Schoorl.
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É stato il Montenegro a farsi pregare più di tutti quest'anno: presentazione dell'artista lo scorso novembre e unveiling del brano il 21 marzo, anticipato a stamattina dietro insistenza dell'EBU. Nenad Knežević in arte Knez, 47enne cantante pop di Cetinje (ma stabilitosi a Belgrado da parecchi anni) rappresenterà il Montenegro con la canzone Adio (Addio) composta da Željko Joksimović (Serbia 2004, 2012) su testo scritto dallo stesso Joksimović in collaborazione con Marina Tucaković e Dejan Ivanović. Si tratta di una struggente ballata balcanica che ricalca quasi specularmente tutti gli sforzi precedenti di Joksimović, a partire dal suo debutto nel 2004 con Lane Moje di cui è praticamente una trasposizione diretta e adattata nel 2015.
https://soundcloud.com/eurovisionsongcontest/knez-adio
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Altre news di vario genere:
1) La Romania ha presentato la versione ufficiale del suo brano, che diventa De la capăt (All Over Again) e sarà eseguito in rumeno/inglese;
2) la Serbia canterà in inglese su testo di Charlie Mason (autore di Rise Like A Phoenix) dal titolo Beauty Never Lies;3) la FYROM canterà in inglese (nuovo titolo Autumn Leaves);
4) dietro protesta di qualcuno (leggasi Azerbaijan) il titolo della canzone armena non sarà più Don't Deny, ma un più innocente ed ermetico Face The Shadow.
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