Arisa sulla copertina del magazine Flewid  

C'è anche una bella intervista con tanto di dichiarazione d'amore a Vito 

Quello che si percepisce stando qui “dall’altra parte”, è la tua adorazione della femminilità. Qualunque essa sia. Come ti vedi oggi nei tuoi 39 anni?

A 39 anni sento che non posso più concedermi alla paura. Ho la consapevolezza di chi sono e di ciò che voglio; so assumermi la responsabilità di scegliere, o non scegliere affatto. So portare avanti un’idea fino in fondo, anche se magari è importante solo per me, e ho imparato a difenderla. Non cambio idea per qualcun altro e non procedo più per tentativi. Ho capito che non sempre una cosa vale l’altra. Non vale sempre tutto.Prendo per mano solo ciò che mi accende e fino a quando la fiamma arde la tengo stretta, anche se brucia. A volte uso con gioia ciò che mi serve per arrivare dall’altra parte del fiume se è lì che devo andare, ma non sfrutto mai nessuno e non dico bugie. Se ricevo un favore, lo restituisco con gli interessi. Non ho debiti e non voglio averli. Forse qualcuno deve qualcosa a me, ma uno dei miei più grandi pregi  ̶ e difetti ̶ è che dimentico tutto. Ecco perché sono sempre felice, ecco perché sono sempre insoddisfatta.

 

Correggimi se sbaglio: Arisa non ha paura di osare, andare oltre. Sperimentare. Arisa non si vergogna a mostrare il suo romanticismo se l’occasione lo richiede. O il sesso. O il masochismo. Pensando ai tuoi esordi, penso a una sorta di liberazione. Ma da che cosa?

A 39 anni ho incontrato l’amore, e sono quasi sicura che sia il primo. Diverso da tutti gli altri. Diverso da tutto il resto eppure così umano. Forse è il primo essere umano che incontro, o magari il primo extraterrestre. Ci capiamo e io sento di amarlo, come un atto di fede. Lo comprendo dal fatto che lo aspetto, che piango spesso ma non lo dico, che mi cambia le giornate, che mi manca, e non solo perché facciamo bene l’amore. Mi manca sedergli accanto, sentirlo sbraitare per qualcosa che non gli va bene, mi manca vederlo mangiare e mi manca perfino quando dice che non vuole niente di serio con me perché ci tiene alla sua libertà. Lo stimo e lo osservo, quando lui non mi guarda, mentre conquista il mondo. Non vorrei mai essere il suo catenaccio, ma la piuma più bella e longeva sulle sue grandi ali. In un certo senso sì, oggi mi sono liberata: non voglio più perdere tempo, è troppo prezioso.

 

Quanto del provocatorio c’è nel tuo lavoro e in quale canzone esprimi di più tale senso di ribellione?

Nessuna provocazione, la mia è solo la cronaca di un’esistenza. Altalene, Ero Romantica, Maddalena, credo che siano le canzoni del mio ultimo lavoro (Ero Romantica, uscito il 26 novembre) che più mi raccontano e rappresentano. Sono testi veri, senza finzioni né orpelli. Che come me non vogliono essere accettati per forza. Sono storie crude come la verità di ognuno di noi, con quel pizzico d’ironia e cinismo che mi contraddistinguono da sempre.

 

Leggendo qualche tua dichiarazione, ho scoperto che vivi a Milano in porta Venezia, la zona Lgbtq+. Mi dispiace che ancora, spesso, alcuni diritti alla libertà di essere vengano delineati da un’area o perimetro. Distinti rispetto alle altre. Hai scelto comunque di vivere lì parte della tua quotidianità. Non penso sia stata una decisione dettata dal caso. 
Se pensiamo a qualche decennio fa è già una fortuna che all’interno di un complesso cittadino esistano dei perimetri colorati dove la gente sa dove andare per sentirsi se stessa. Porta Venezia è un quartiere che, senza giudicare, accoglie e aiuta. Io mi sento molto protetta, ho tanti amici qui, non mi manca mai nulla a qualsiasi ora del giorno e della notte. Le cose stanno cambiando, il senso di libertà e la consapevolezza che i diritti devono essere uguali per tutti sta attraversando trasversalmente tutte le coscienze. Come spesso succede, oggi è la politica che fa sempre fatica ad adattarsi alla società, ma sono molto fiduciosa, i tempi sono maturi.

 

Se ti dico: “TRASFORMAZIONE”.

Ti rispondo: “SARÒ MIGLIORE”.

 

E in Ero Romantica più che trasformazione dell’essere vedo e sento una dichiarazione unica ma che si diffonde in maniera diversa in ben 11 brani: dolce in Potevi fare di più, indipendente in Psycho, provocatrice e guerriera in Maddalena, diretta in Ero Romantica. Se una di queste canzoni dovesse descriverti, quale sarebbe e perché.

Sicuramente Ero romantica, che non ha tempo di ascoltare noiose morali o frasi fatte. È una canzone che trasmette l’urgenza di vivere, non chiede più scusa né permesso.

 

Nel tuo nuovo album la carnalità è quasi un atto spirituale dove il limite non conosce più confine. Forse è un bene. Hai mai superato un confine?

Se sì, cosa hai abbandonato di te stessa e cosa hai trovato di nuovo?
La sessualità è un mondo infinito dal quale mi lascio sorprendere e trascinare. Mi amo molto, ho rispetto per me e per gli altri e pretendo lo stesso rispetto, che nulla ha a che fare col pudore né con la vergogna. Sono una donna libera a cui piace sentire tutto fino in fondo e non far finta di… in “camera da letto” vale tutto, e quando si è innamorati vale ancora di più. Il sesso è un viaggio straordinario alla scoperta di noi stessi: regala, non toglie, accresce consapevolezze e voglia di vivere.

 

Essere erotica è anche un atto di romanticismo?

Essere erotici è un atto più che romantico, è un atto d’amore puro. È insieme generosità, vanità, estro, consapevolezza, senso materno. Può durare un’ora e una notte, un anno o una vita intera. Nell’atto erotico siamo veri, quanto più siamo connessi con l’altro più diventiamo autentici. Essere erotici vuol dire riempire la vita di gusto

Unica in tutta la serata ad aver cantato dal vivo 

L'ho vista su Rai Due e sono rimasto senza parole, lei era raggiante. Super sicura di sè, fiera ed emozionata

Posso dire il migliore inno fatto da un cantante da mooooolto tempo? 

Divina 

Arisa e Vito che cantano insieme The Joker and the Queen di Ed Sheeran, la canzone che lui le ha dedicato qualche settimana fa 

https://www.instagram.com/p/CblgPGjs4a2/

Noir89 ha detto
Ma loro stanno ufficialmente insieme?  

Si, il dito medio della seconda foto è rivolto all'ex di lei che ieri ha messo una storia insinuando che la loro relazione fosse finta e Vito gay. Una persona di una bassezza unica che purtroppo non la vuole lasciare andare avanti con la sua vita 

Noir89 ha detto

Ma l'ex di lei sarebbe il tizio con cui si parlava di matrimonio tempo fa? Perché io all'epoca pensavo che fosse lui ad essere gay...  

Sì, Andrea di Carlo. Lui è bisessuale e Arisa ne ha sempre parlato apertamente fin dall’inizio della loro relazione quindi figuriamoci se è una che finge su queste cose

Sempre ieri ha messo nelle storie una foto del seno nudo di lei fatta quando stavano insieme (e non è la prima volta che lo fa). Storia rimossa solo dopo molte ore insieme a quella di cui parlavo prima. È una persona veramente disturbata 

Una voce unica per una finale straordinaria. 🌟

Sarà @ARISA_OFFICIAL a cantare l’Inno di Mameli prima di #JuveInter! 🎤🇮🇹#CoppaItaliaFrecciarossa #WeAreCalcio

— Lega Serie A (@SerieA) May 10, 2022

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Sempre più forte, incredibile

Dopo tutto quello che ha passato mi fa tanto piacere vederla così felice 

Buongiorno con l'amore 💕@ARISA_OFFICIAL@Vito__Coppola#arisa #vitocoppola #cuore #eroromantica #love #dance #dancer #musicaitaliana #Rai1 pic.twitter.com/tDVKfJKzXH

— LisaC (@LisaCan62163096) May 20, 2022