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Utente
7 agosto, 2013
È uno degli aspetti che ogni anno incuriosisce addetti ai lavori e non e catalizza l’attenzione: come sarà il palco del Teatro Ariston? Se qualche anticipazione è arrivata durante la conferenza stampa di presentazione del Festival di Sanremo 2017, attraverso un rendering video che ne accennava le linee, oggi viene svelata la prima foto ufficiale del progetto di Riccardo Bocchini, per la terza volta consecutiva scenografo dell’evento.
La prima ‘notizia’ è che il Teatro Ariston verrà declinato a music hall, con un tema che girerà attorno al concetto di ‘Pop – up’. Cosa significa? A fare chiarezza (più o meno) ci pensa proprio Bocchini, che descrive così la sua ultima creazione:
“Un semplicissimo pop up realizzato con un cartoncino ed una fustella. Da questo oggetto nasce l’idea per la nuova scena di Sanremo 2017: una linea continua, un segno progettuale che vuole trasformare il teatro Ariston in una suggestiva Music-Hall, un segno planimetrico che dia un continuum progettuale tra palco e platea. L’idea è quella di rappresentare lo spazio scenico come un grande pop up, visto da angolazioni diverse, che si trasforma in un gioco progettuale del tutto originale dove la scenografia si unisce alla grafica e alla tecnologia”.
Non solo: il pop-up incontrerà un sipario ‘Kinetic’, che scenderà dall’alto e potrà restituire oltre venti conformazioni scenografiche.
Come già svelato, vi saranno dieci telecamere robotizzate che sfrutteranno una tecnologia presa in prestito dal mondo aeronautico. La scenografia sarà pertanto mutabile per ogni esibizione, gelida ma avvolgente, come nello stile dello scenografo, che già nel 2015 e nel 2016 aveva fatto sfoggio di linee spigolose e geometriche. Tutti gli elementi saranno in movimento e potranno restituire diversi scenari seppur con gli stessi elementi, attraverso un gioco di scomposizione dei moduli.
“Il progetto è caratterizzato da scomposizioni e ricomposizioni dell’oggetto, rompendo l’unicità del punto di vista. La percezione come in un quadro cubista cambia. Tutti i manufatti scenografici si frammentano, si comprimono, si estendono sempre da un unico elemento che è la lamella che forma il pop up”, dice Bocchini.
La tradizionale scala incontra l’innovazione degli elementi componibili e – come già accaduto in precedenza – si aprirà all’occorrenza, facendosi strada sul palco con un gioco di ‘lamelle’ motorizzate. E con buona pace di Maria De Filippi, che si era detta speranzosa dell’assenza del dettaglio scenico.
Quanto all’orchestra – che in questi anni abbiamo visto veramente in qualsiasi punto dell’Ariston – Bocchini spiega così la loro collocazione:
“I due laterali orchestra, messa quest’anno su tre diversi piani, sulle parti laterali di ingresso del palco, saranno dei simbolici petali concavi che racchiuderanno il palco, formando un gioco strutturale scenografico: intimo e avvolgente rispetto al palco, aperto e coinvolgente rispetto al resto della sala”.
Storditi da parole tecniche e descrizioni comprensibilmente entusiaste (ma forse poco chiare a chi non mastica scenografie quotidianamente), non resta che aspettare il lancio, ormai imminente, di martedì 7 Febbraio, quando il palco dell’Ariston (e quindi lamelle, pop-up, sipari hi-tech e scale 2.0) si accenderà per la sessantasettesima volta sotto l’insegna di Rai 1.
davidemaggio
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