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Teresa De Santis, neo direttore di Rai 1 e Salvini contro Baglioni per il suo commento pro migranti
Teolino
Utente 2xDIAMANTE

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10 gennaio, 2019 - 17:19
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“Claudio Baglioni liquidato da Sanremo”, la direttrice De Santis contro le frasi sui migranti

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La politica entra di petto al Festival di Sanremo 2019, e l'impressione è che lo "scontro" tra il direttore artistico e il governo farà parlare da qui al 5 febbraio più degli artisti in gara e dei super ospiti. A finire nella bufera è stata una dura critica di Claudio Baglioni alla questione migranti, una dichiarazione per cui, stando a quanto dice La Stampa, il cantante rischierebbe di non essere confermato alla direzione del Festival per il 2020. Le parole sulla politica migratoria e sugli sbarchi avrebbe infastidito il nuovo direttore di Rai1 Teresa De Santis che avrebbe già detto no all'idea di un "Baglioni ter", prima ancora di conoscere i risultati in termini di ascolti di questa edizione. Andiamo con ordine.

Le parole di Claudio Baglioni

"Le vicende di oggi sono drammatiche. Siamo alla farsa", ha dichiarato Baglioni, sollecitato dalle domande dei giornalisti in merito al trattamento dei migranti, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival. L'artista ha fatto riferimento a "‘O Scià", il festival musicale di Lampedusa che ha diretto per anni, passando poi a criticare l'attuale gestione di una situazione spinosa, ma anche i governi precedenti:

La classe dirigente, la politica e l'opinione pubblica, ha fallito miseramente, con conseguenze gravissime: il nostro paese è terribilmente incattivito, rancoroso, nei confronti di chi non è piacevole, di chi non è amico. Credo che le misure messe in atto da questo e dai precedenti governi non sia stata all'altezza della situazione. Ma adesso è una grana grossa, preso in considerazione molti anni fa non avrebbe avuto lo stesso peso. Il paese è terribilmente disarmonico, confuso, cieco.

Il retroscena: Teresa De Santis pronta ad allontanare Baglioni?

Se l'amministratore delegato Rai Fabrizio Salini ha preferito il silenzio, il direttore di Rai 1 Teresa De Santis, secondo il retroscena riportato da La Stampa, non avrebbe gradito le esternazioni. "Di sicuro, dicono le persone a lei vicine, l'ipotesi di un Baglioni Ter che l'artista aveva caldeggiato, cade miseramente nel vuoto: Baglioni addio all'Ariston, almeno finché ci sarà questa guida alla rete ammiraglia", sostiene il quotidiano torinese, che aggiunge: "Non era suo compito [di Baglioni, ndr], si dice, parlare della linea editoriale di Rai1 e neanche praticarla. Il suo nome è tenuto in altissima considerazione per quanto riguarda la sua qualità artistica. E basta". 

La reazione infuriata di Matteo Salvini

In attesa di capire se davvero le parole di Baglioni (che ha dato, peraltro, un semplice parere personale di fronte a una domanda) potrebbero avere ripercussioni sul suo futuro all'Ariston, è arrivata la reazione piccata di Matteo Salvini, che su Twitter ha rivolto un commento al veleno: "Canta che ti passa, lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo". Insomma, il tema è incandescente e promette di scaldare l'atmosfera della kermesse, con buona pace di chi è interessato solo a sentire della buona musica.

https://tv.fanpage.it/claudio-baglioni-liquidato-da-sanremo-la-direttrice-de-santis-contro-le-frasi-sui-migranti/

 

Questo è è il discorso completo di Baglioni da La Stampa

https://www.lastampa.it/2019/01/10/spettacoli/baglioni-schiera-sanremo-coi-migranti-salvini-canta-che-ti-passa-faccio-io-E40GRjexNNt4UpGB6reWaI/pagina.html

«Il 69 richiama la sincronicità, lo Yin e lo Yang, l’avvicinamento degli opposti. Sanremo 69 deve essere il Festival dell’Armonia in un momento in cui l’armonia in Italia non c’è. Ho sempre pensato che gli artisti facessero battaglie sociali per farsi perdonare il successo, ma ora è diverso. Il Paese è incattivito, guarda con sospetto anche la propria ombra, non sa che direzione prendere, è confuso. Ci attacchiamo all’idea della leggerezza e del correrci incontro come fanno gli eserciti di buona volontà. I fanti sono quelli che tutti i giorni si dedicano al prossimo, gli artisti possono esserne almeno i trombettieri».

Nella sala del Casino municipale tutti sanno che lui a Lampedusa è di casa, e che dal 2003 al 2012 sull’isola ha organizzato il festival «O’ Scià», che non a caso si chiamava come un saluto amichevole che si usa da quelle parti. Gli chiedono come si sente, a fare un festival di canzoni in un momento come questo, e lui smette di ricorrere a giochi di parole: «Se la situazione non fosse drammatica, ci sarebbe da ridere. Ci sono milioni di persone in movimento, non si può pensare di risolvere il problema evitando lo sbarco di 40-50 persone, siamo alla farsa».

E poi ancora: «Non credo che un dirigente politico di oggi abbia la capacità di risolvere il problema, servirebbe almeno dire: è un grave problema, dobbiamo tutti metterci nella condizione di risolverlo. Credo che le misure prese dall’attuale governo, come da quelli precedenti, non siano assolutamente all’altezza. È una grana grossa: se la questione fosse stata presa in considerazione anni fa, non si sarebbe arrivati a questo punto».

Su Lampedusa: «Già 25 anni fa sull’isola si avvertiva quello che sarebbe diventato il fenomeno degli sbarchi, degli arrivi per mare. L’intenzione della mia manifestazione e degli oltre 300 artisti che hanno partecipato era dire: siamo preoccupati per i viaggi per mare irregolari. Ci auguravamo che il movimento non cadesse in mano all’illegalità, allo sfruttamento, alla non gestione. Ma la classe politica e forse anche l’opinione pubblica hanno mancato: è stato un disastro culturale e gestionale».

Sembra di capire che di migranti non si parlerà esplicitamente durante il Festival (di muri invece sì: «A 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, i muri li stiamo ricostruendo, anzi non li abbiamo mai abbattuti», ha detto Baglioni, annunciando una rievocazione che potrebbe coinvolgere Marco Mengoni), ma tutti ricordano il monologo di Favino a Sanremo 2018: «Quando ti prendono a calci in culo di nuovo, tu te ne vai di nuovo là dove te ne vai, sei sempre più straniero, sempre meno a casa tua».

Teolino
Utente 2xDIAMANTE

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10 gennaio, 2019 - 17:21
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In difesa di Baglioni si è schierato il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello

Signorina Silvani
Utente 5xP

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10 gennaio, 2019 - 17:25
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Fossi in Baglioni me ne andrei immediatamente, chiedendo i danni e i diritti sulla direzione artistica già avviata, in modo tale da costringere la RAI a mandare i filmati dell'Istituto Luce al posto del Festival.

Baglioni è coerente, visto il suo impegno per Lampedusa e per O'scià.

È un uomo di successo, solido, sicuro. Figurati se si fa scrivere il copione dal burocrate del momento.

" Ah ... anche poeta ! "

Gen931
Utente DIAMANTE

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10 gennaio, 2019 - 17:45
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La De Santis ha parlato in conferenza un'ora prima che la giornalista facesse la domanda in questione, e già aveva sottolineato che avrebbero cominciato a lavorare al nuovo festival appena si fosse concluso questo. E come sappiamo sono uscite indiscrezioni di incontri tra lei e Conti già due settimane fa. Davvero è realistico che Baglioni abbia caldeggiato in prima persona una sua terza direzione artistica del festival ancor prima che questo fosse finito? Ci crede qualcuno? Adesso che i giornali parlino di epurazione per Baglioni-ter è ridicolo. Così come hanno parlato dell'epurazione di Luca e Paolo.

Trovo sacrosanto che a Baglioni sia stata fatta una domanda del genere perchè  i fatti gravissimi che accadono in Italia e in Europa non si possono nascondere sotto il tappeto. Mi è piaciuta anche la risposta di Baglioni che sicuramente era in una posizione scomoda. Se non altro perchè si sarebbe parlato solo di quello ed infatti il festival è improvvisamente diventato politicizzato. Proprio Baglioni che storicamente è stato tacciato di essere di destra e di non essersi mai politicamente impegnato a differenza dei grandi cantautori dei suoi anni. 

E il punto è questo. Creare casi laddove non ci sono, fare grandi titoli di giornali e investire di meriti e di ideali politici coloro che in fondo non hanno fatto nulla di che, significa fare il gioco di Salvini. Come quella figuraccia che fecero a Rolling Stones. Questi sono tutti assist, si dà modo a Salvini di scagliarsi contro Baglioni e si toglie luce alla questione migranti. Parlare di epurazioni a vanvera significa giocare al ribasso. 

Chi come me ha ascoltato la conferenza ha visto un dissociarsi di Baglioni dal lasciare in mare 50 povere persone a marcire, ma non ha attaccato salvini o fatto chissà quale grande discorso. Soprattutto nulla di spontaneo, ma gli è stata posta una domanda tre volte.

Ho la netta sensazione che ci sia malafede e che certe cose vengano fatte per vendere una copia in più e per suscitare polemiche ad arte su cui campare.

Se la DeSantis avesse risposto a baglioni sul momento dissociandosi dalle sue parole, oppure se avesse rilasciato un'intervista con virgolettati alla Stampa avrebbe avuto un peso diverso

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