Anche io probabilmente non riuscirò a scrivere fino alle 18. Mi aspettano delle ripetizioni ad un bimbo che seguo da qualche mese. Ci si legge più tardi buon proseguimento.

Yuio94 ha detto

Krishoes ha detto

Credo che dipenda molto dallo psicologo. Ci sono vari modi di approcciare, varie tecniche, e poi indubbiamente vale anche il carattere dello stesso psicologo. Io ad esempio ho cercato espressamente uno psicologo uomo e gay come me (fu il mio ex amico, come scrivevo, a consigliarmelo) per poter affrontare tutti i discorsi, soprattutto quelli legati alla sfera della sessualità, senza alcun tipo di problema. 

Ho iniziato relativamente da poco, avrò fatto forse dieci sedute o meno. Se ti dico che ho "risolto" qualcosa, no, non ancora. Però mi ha aiutato a vedere certe cose sotto un altro punto di vista, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con gli altri. Spesso ho pensato fossero gli altri a sbagliare, a non capirmi, poi lo psicologo mi ha fatto entrare nell'ottica giusta e comprendere che magari sono io a peccare d'empatia in certi casi. Gli racconto alcune cose, lo faccio con la mia solita durezza, come se non ci fossero alternative da interpretare, e lui mi offre invece nuove chiavi di lettura, che a volte mi spiazzano. Al momento sono soddisfatto.

Intervento molto interessante. Cosa intendi con peccare di empatia? Cosa c'è di male nell'essere troppo empatici? Io continuo a lamentarmi del fatto che la gente non provi un po' di empatia

@Yuio94 mi sono reso conto di aver omesso una parola fondamentale. Volevo scrivere "magari sono io a peccare di MANCANZA d'empatia in certi casi". Per cui sì, non c'è nulla di male nell'essere empatici, io penso di non esserlo quando dovrei.

Anche se, proprio poco fa ho capito che la mia concezione di empatia non era molto corretta. Sono appena tornato dallo psicologo (ci vado ogni martedì) e abbiamo parlato proprio di questo concetto. Io ho sempre pensato che "empatia" significasse coinvolgimento emotivo, invece lo psicologo mi ha detto che in realtà sta a significare la capacità di mettersi nei panni dell'altro ma con un certo distacco. Comprendere le emozioni dell'interlocutore ma senza farsi coinvolgere troppo, con un'obiettività che l'altro può non avere vivendo le sensazioni sulla propria pelle. Mi sono reso conto allora che forse sono più empatico di quel che credevo! Tutto quindi si lega all'intervento precedente. Lo psicologo mi sta aiutando ad avere nuove chiavi di lettura per la mia vita.

Ho visto che si è parlato di liceo e università. E del pranzo dei 100 giorni!!! Anche dalle mie parti, in Puglia, è un'usanza consolidata. Il mio pranzo dei 100 giorni lo ricorderò sempre perché, come raccontavo nel topic sul coming out qualche settimana fa, proprio quel giorno ho detto a mia madre di essere gay!

A me il liceo manca tantissimo! I miei compagni di classe erano diventati la mia famiglia perché quando avevo 14 anni mia madre e mio fratello si sono spostati in Germania per raggiungere mio padre e lavorare lì. Io sono rimasto giù in Puglia e quindi ho dovuto cercare nuovi appigli emotivi. Tornerei indietro subito potessi, anche se ho avuto un sacco di problemi con le materie scientifiche e un pessimo rapporto con la prof di storia e filosofia!!! 

chanel ha detto
Comunque sono appena tornato dall'università e continuo a non essere stimolato dall'ambiente. Vado a lezione e mi annoio terribilmente, vorrei fare tutto tranne che frequentare. Non riesco a prendere una decisione definitiva però, perché se poi lasciassi l'università cosa dovrei fare ? Lavorare ? Frequentare un'altra università ?Che tipo di futuro potrei avere ? 
Voi che siete più grandi e avrete sicuramente più esperienza, che mi consigliate di fare ? 

Ho avuto anch'io un periodo di smarrimento. In realtà ce l'ho tutt'ora, anche se di tipo diverso. Mi manca qualche esame e non riesco a chiudere.

Ti sei già chiesto se ti piace studiare e se hai scelto la facoltà giusta? C'è qualcosa che preferiresti studiare? Che passioni hai?