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anna53
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30 luglio, 2015 - 16:16
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COME DISTINGUERE UNA TARTARUGA : MASCHIO O FEMMINA??? ECCO ALCUNE TABELLE CON DISEGNIkiss

 

Come capire se la tua tartaruga d’acqua dolce è maschio o femmina

Le tartarughe palustri rappresentano un ramo di tartarughe evolutivamente più giovane rispetto a quelle terrestri, si tratta di quel tipo di tartaruga diffusissimo nei negozi di animali specializzati e persino nelle classiche fiere dove queste povere creaturine vengono presentate nelle classiche vaschette in plastica trasparente ammucchiate l’una sull’altra, in quel caso è piuttosto difficile se non impossibile riconoscerne il sesso. Solitamente si tratta di specie del genere Trachemys, di cui Trachemys Scripta Scripta (dalle caratteristiche chiazze gialle dette anche “orecchie”) e Trachemys Scripta Elegans (provvista delle medesime orecchie ma dal colore rosso).

I maschi: sono più piccoli, hanno le unghie anteriori molto più lunghe (fino a 3cm) per la danza di accoppiamento, coda con una base molto larga e l’ apertura della cloaca posta nella sua estremità, in prossimità della punta. Il piastrone si presenta concavo per facilitare l’ accoppiamento.

Le femmine: sono molto più grosse dei maschi, a volte anche due volte tanto. Anche le femmine presentano delle unghie molto pronunciate ma più tozze e meno affilate di quelle dei maschi. Il loro piastrone si presenta piatto per aumentare lo spazio per contenere le uova.

FONTE articolo: http://www.globochannel.com

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anna53
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31 luglio, 2015 - 1:44
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E' notte tarda vi lascio con una bella canzone dei Nomadi.."buonanotte"laugh

sleep

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anna53
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31 luglio, 2015 - 16:16
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Buongiorno amici...laugh.....Tra i tanti animali domestici che si possono tenere in casa ve ne sono alcuni esotici simpaticissimi tra questi il MERLO INDIANO...kiss..ecco alcuni articoli interessanti

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Merlo indiano: cura e gestione

Il merlo indiano è un uccello anche noto come maina, oppure con un secondo nome molto affascinante, quello di Gracula religiosa. Il gruppo familiare d’origine è quello dei Sturnidi, appartenente all’ordine dei Passeriformi. Di solito è possibile trovarlo libero in natura nelle dell’area tropicale asiatica, cioè in India, Sri Lanka, Indonesia, Filippine, Pakistan e Malesia. Le specie di appartenenza sono circa 32 e popolano ampiamente le zone verdi in questione, molte di loro infatti sono stanziali. Altre preferiscono migrare, ritornando al caldo solo durante il periodo invernale.

La Gracula religiosa possiede un bellissimo piumaggio nero brillante, caratterizzato da un becco giallo e molto robusto. Ai lati del capo sono presenti due escrescenze dal colore giallo intenso, note come caruncole, quindi una coda piuttosto corta. Può vivere fino a 10 anni, se allo stato brado, costruendo nidi e spazi dove curare le sue uova all’interno di cavità poste negli alberi. A volte sfrutta vecchi rifugi esistenti, che occupa per la sua prole. In cattività la longevità aumenta fino ai 20 anni. La sua diffusione investe anche l’Europa, dove si possono contare 12 sottospecie, mentre in cattività se ne possono commercializzare solo tre.

Merlo indiano: allevamento e caratteristiche

Il merlo indiano rientra nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES), ovvero tra le specie protette la cui vendita può avvenire solo tramite documento di importazione valido. Le specie commercializzabili in Europa sono solo tre, ma è sempre utile informarsi sulla loro esatta provenienza, per evitare l’importazione di esemplari strappati alla vita selvatica. Le uniche presenti sul mercato sono:

  • Gracula religiosa indica: la più piccola, con i suoi 25 cm di lunghezza, nonché la meno avvezza a imitare;
  • Gracula religiosa intermedia: di 30 cm di lunghezza;
  • Gracula religiosa religiosa: di 35 cm di lunghezza e ottima imitatrice vocale.

La differenza è data dal formato e dal peso, ma anche dal colore delle caruncole e dalla presenza di striature sul piumaggio

Al momento dell’acquisto è importante valutare che l’animale mostri un aspetto sano, con piumaggio pulito e lucido, in assenza di respiro affannoso e con un carattere vivace anche se tranquillo. Visto il luogo d’origine, la foresta, è importante ospitare il merlo in una grande voliera comprensiva di rami o alberelli, come melo, salice, betulla e pioppo per favorire il movimento. Lo spazio dovrà consentire l’apertura alare senza traumi, al contempo un po’ di privacy data da un piccolo nido o l’accostamento della voliera a una zona coperta. L’esposizione deve garantire calore – il merlo ama il sole – quindi una vaschetta piena d’acqua per il refrigerio estivo. Il fondo della gabbia andrà coperto con giornali, ma la pulizia sarà quotidiana. Durante l’inverno l’animale va accolto in casa in gabbie capienti, non meno di 100x60x60 cm, con la possibilità di applicare delle pareti non trasparenti sui lati. Per allenare la loro curiosità è possibile fornirgli giochini colorati, tubi di cartone e sonagli per bambini piccoli.

Alimentazione e voce

Il merlo deve poter accedere quotidianamente al cibo e all’acqua fresca, mentre i contenitori andranno puliti ogni giorno. Le vaschette per il cibo saranno due: una per gli alimenti freschi e una per il mix di graniglie. Vista la bassa tollerabilità al ferro è importante acquistare cibi con quantitativi molto ridotti o nulli, oppure preferire il pellettato per pappagalli da integrare con la frutta. Per quanto riguarda il cibo fresco, la Gracula gradisce riso integrale bollito, patate lesse, mais, mele, banane, pere, papaya, meloni e anguria. Meglio evitare frutta e verdura ricca di Vitamina C per non favorire l’assunzione di ferro, quindi avocado, cioccolato e prezzemolo tossici per la sua salute. L’introduzione di nuovi cibi dovrà risultare graduale, così da consentire al merlo una scelta personale. È un uccello onnivoro, ma predilige la frutta. La Gracula più grande è famosa per le sue capacità imitative, in particolare se giovane. La condivisione degli spazi domestici favorisce una forma di imprinting di suoni e voci, che il volatile riproduce fedelmente. Vista la sua loquacità, è l’animale giusto per chi potrà condividere con lui molte ore al giorno, interloquendo e interagendo con frequenza.

fonte http://www.greenstyle.it

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anna53
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31 luglio, 2015 - 16:25
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Addestrare un merlo indiano

 

Grazie alla sua sviluppata intelligenza e curiosità, il merlo indiano è un uccello facilmente educabile: possiede la capacità di replicare suoni e tonalità, parole o addirittura frasi intere con estrema sicurezza. Questa sua propensione innata gli è utile in natura per confondere i predatori, mentre all’interno dell’ambito domestico è in grado di replicare la voce del proprietario. Se dopo un’accurata riflessione e meditazione si è certi di volere acquistare un merlo indiano, è importante assicurargli un ambiente confortevole, spazioso, idoneo, che non lo faccia sentire costretto o gli provochi sofferenza. Quindi indispensabile sistemare la sua casa all’interno della stanza più frequentata, così che possa interagire costantemente senza sentirsi solo. Per addestrarlo alla parole è importante iniziare sin dai primi giorni, magari in tenera età e senza la presenza di altri sui simili, ripetendo parole corte con frequenza.

Meglio agire durante il primo pomeriggio, momento di maggiore ricettività per l’animale, interagendo con calma e catturando l’attenzione del merlo. Quando l’uccello avrà compreso e ripetuto la parola sarà possibile passare a un secondo termine: è un lavoro lento ma che potrà garantire ottimi risultati. Importante che l’educatore sia sempre lo stesso, per non confondere il merlo e per assimilare il tono di voce. Per incentivarlo al parlato potrete fornire all’animale qualche piccolo premio alimentare e leccornia.

Curiosità

È proprio questa caratteristica del merlo ad averlo consacrato, dal punto di vista religioso e sacro, nelle terre d’origine. La reputazione di uccello parlante ha fatto sì che in India venisse raffigurato sulla mano del Dio Rama. Ma questa sua dote ha incrementato la vendita e la commercializzazione sin dai tempi antichi, incidendo notevolmente sul numero delle specie libere in natura e sugli equilibri dell’ecosistema. Un tempo venivano strappati ancora piccoli dai nidi e dalle loro famiglie, quindi trasferiti oltreoceano per i mercati europei, con una percentuale elevata di morti durante il viaggio. L’allevamento in cattività è molto complicato ed elaborato, affidato solo alle mani degli esperti. Per questo il CITES ha posto un freno a tutto ciò monitorando acquisti e trasporti per la vendita, riducendo drasticamente le importazioni..

fonte http://www.greenstyle.it

ecco un video divertentelol

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