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Amici a 4 zampe
Teolino
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13 luglio, 2015 - 17:04
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anna53 ha detto

Teolino ha detto
Anna grazie per tutti questi bellissimi video e anche per gli articoli che non solo sono interessanti, ma anche molto utilihug

Non te l'ho ancora detto, ma anch'io ho un cucciolone peloso... è un Labrador neroheart

Grazie Teohug... in questo topic cerco di unire video di riflessione e divertimento ad articoli utili per il benessere del nostro amico pelosettoheart

Felice che anche tu condivida la tua giornata con un 4 zampe...e, se vuoi, puoi raccontare qualcosa di lui..dal suo arrivo nella tua vita ad oggikiss....( chiaramente sia tu sia gli altri amici, potete postare articoli o video che trovate interessanti laugh...)

Anna come si dice meglio tardi che maikiss...

Come ti ho già scritto ho un labrador nero meticcio, che è arrivato a casa mia esattamente il 30 di Giugno di due anni fa... Era una palla di pelo di 2 mesi e mezzoheart, oggi è un colosso di più di 35 Kglaugh...

Prima di lui ho avuto altri due cani una cagnolina nana meticcia, che i miei trovarono buttata in un cassonettodeluso... Non aveva nemmeno tre mesi, loro non ci pensarono due volte, la presero e me la portarono in regalo... io ero piccina e lei è stata la mia compagna di giochi per tutta l'infanzia e l'adolescenzaheart. Quando se n'è andata aveva 15 anni ed è stato un dolore immensocry... Dopo di lei è arrivato un altro regalolaugh, un bellissimo Beagle che quando è arrivato, era talmente piccolo che entrava nella scarpa di mio fratellolol... Lui è rimasto con me per 7 anni, fino a quando una zanzara malefica lo ha punto e lui si è ammalato di leismaniosicry... Abbiamo provato di tutto, ma se ne è andato via, purtroppo anche soffrendo moltopiango...

Come hai visto sono andata in crescendo, sono partita da una cucciolina nana per arrivare a un colosso di 35 Kglol... e se penso che ho rischiato di perderlo quando aveva tre mesi per un colpo di soleexcited... Il veterinario l'ha ripreso per i capelli e ora per fortuna è cresciuto e sta benissimolaugh

Assomiglia a questo che ho trovato sul web, solo che ha gli occhi color nocciola e una macchia bianca sul petto, dono del suo papà setterlaugh

http://imgur.com/epWpnmE

Non ti ho detto ancora come si chiama peròtalpa... il suo nome è Teo, ribattezzato da una bimba che abita vicino a me Teolinolaugh, ebbene si per il mio Nick ho scelto il nome del mio cane unito alla dolcezza di questa bimbaheart!! Ancora oggi, nonostante di ino non abbia più niente per lei è rimasto Teolino e anch'io ormai spesso lo chiamo cosìkiss

Con il mio Teo condivido un sacco di cose, lunghe passeggiate, corse, partite a calcio... lui adora le palle, da calcio, da tennis, quella da rugby di mio fratello, tutte insommalol e poi gli ho insegnato il riporto quindi mi riporta ogni cosaclap

E poi dall'età di 4 mesi lo porto in un centro cinofilo vicino casa dove facciamo Rally Obidience e Agility Dog, assolutamente a livello non agonistico, solo per puro divertimento, mio e suo, e per condividere qualcosa con lui. Che poi comunque l'educazione è stata ed è davvero una cosa molto utile per me, perché essendo un cane molto grande e forte non è sempre molto facile gestirlo... Riguardo l'Agility ormai è un campioncinocool, lui, io manco di coordinazione e a volte mi perdorofl, meno male che lui ormai va in automaticoclap!!! I suoi ostacoli preferiti sono la bascula, il sali e il tubo...

Lo dovresti vedere Anna, è un fulmine, sembra davvero che voliheart e alla fine del percorso sono sempre grandi feste, fra premi, coccole, baci e leccatine variehug

Oh mamma quanto ho scritto, non me sono proprio accortasorpreso, perdonatemikiss

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anna53
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13 luglio, 2015 - 22:14
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@Teolino ma che amore che è il topolone nero, heart!!!!..Ecco da dove viene il tuo Nik!!! Più che Teolino, TeolONE!!!lol..Ma che bello che condividi con lui alcuni momenti di svago e lo porti a divertirsi nel corso agility e obidience...!!! Immagino la scena con te che ti perdi e lui che fa il percorso in automatico!!lol  comunque, al di la di tutto, vivere accanto a loro è meraviglioso... vederli gioire, scodinzolare, vedere la felicità nel loro sguardo....e purtroppo alla felicità segue anche la sofferenza quando vengono a mancare però nel contempo, siamo in pace con la nostra coscienza per aver dato loro, nella breve o lunga vita, tutto l'affetto possibilehug

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anna53
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83
13 luglio, 2015 - 23:18
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L'uomo ha i propri diritti ma anche l'animale...ora inserisco un articolo interessante che parla di tutti gli animali e dei loro diritti laugh

 

I DIRITTI DEGLI ANIMALI

Dichiarazione universale dei diritti degli animali

- Considerato che ogni animale ha dei diritti;
- Considerato che il riconoscimento ed il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l’uomo a commettere dei crimini contro la natura e contro gli animali;
- Considerato che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all’esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza della specie nel mondo;
- Considerato che genocidi sono perpetrati dall’uomo e altri ancora se ne minacciano;
- Considerato che il rispetto degli animali da parte dell’uomo è legato al rispetto degli uomini tra loro;
- Considerato che l’educazione deve insegnare sin dall’infanzia a osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali..

Articolo 1
Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.

Articolo 2
a) Ogni animale ha diritto al rispetto.
b) L’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali.
c) Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell’uomo.

Articolo 3
a) Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
b) Se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, né angoscia.

Articolo 4
a) Ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha il diritto a vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi.

Articolo 5
a) Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell’ambiente dell’uomo ha il diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie.
b) Ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall’uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.

Articolo 6
a) Ogni animale che l’uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua naturale longevità.
b) L’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.

Articolo 7
Ogni animale che lavora ha diritto a ragionevoli limitazioni di durata e intensità di lavoro, ad un’alimentazione adeguata e al riposo.

Articolo 8
a) La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell’animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale.

Articolo 9
Nel caso che l’animale sia allevato per l’alimentazione, deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà e dolore.

Articolo 10
a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo.
b) Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale.

Articolo 11
Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.

Articolo 12
a) Ogni atto che comporti l’uccisione di un numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie.
b) L’inquinamento e la distruzione dell’ambiente naturale portano al genocidio.

Articolo 13
a) L’animale morto deve essere trattato con rispetto.
b) Le scene di violenza di cui animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione, a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell’animale.

b) Ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto

.

Articolo 14
a) Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo.
b) I diritti dell’animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell’uomo.
fonte http://www.ministerosalute.it

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anna53
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14 luglio, 2015 - 0:52
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L'ora è tarda....vi lascio la buonanotte con 2 bellissimi video..uno sulla donazione degli organi e l'altro che dimostra il grande amore di mamma gattaheart

Un uomo anziano vive tutto il giorno con il suo cane, a casa e fuori, sono sempre insieme. Poi una sera accade il dramma: l’uomo accusa un malore e il cane insegue l’ambulanza sino all’ospedale. Rimane fuori ad aspettare, ma non sa che il suo amico di sempre non c’è più. O forse no. Perché qualche giorno dopo da quella porta esce una donna sulla sedia a rotelle. Ha ricevuto il fegato di quell’uomo e il cane sembra capirlo.

Immagini bellissime di un Gattino con gli incubi protetto da sua madre tra le zampe, che danno dimostrazione di quanto, molto spesso, gli animali possano insegnare qualcosa agli uomini.

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anna53
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14 luglio, 2015 - 14:44
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Buongiorno amicikiss...oggi posterò alcuni articoli riguardante la salute del nostro amato amico a 4 zampe...articoli che tratteranno l'argomento parassiti, i più comuni: pulci zecche pidocchi

Pulci, zecche e pidocchi

Le pulci e le zecche possono minacciare realmente la salute e il benessere dell’animale. Oltre al notevole disagio, questi parassiti possono causare anche gravi malattie negli animali e nelle persone.

Pulci
Questi piccoli, quasi invisibili insetti possono rendere la vita infelice e disturbare la tua casa con un circolo vizioso di morsicature e prurito. Le pulci possono inoltre causare ladermatite allergica da pulci in alcuni animali e possono essere portatrici di alcunepericolose malattie.
Zecche
Spesso sono troppo piccole per essere visibili ma sono in grado di attaccarsi all’animale e di nutrirsi del suo sangue fino a riempirsi. Prosperano in ambienti con umidità elevata e temperature moderate, ma possono essere trovate ovunque. Le zecche possonotrasportare e trasmettere malattie, tra cui la malattia di Lyme, che possono causaregravi problemi di salute agli animali e alle persone.
Pidocchi
Sebbene le infestazioni del cane e del gatto siano spesso conseguenza della trascuratezza dei proprietari, alcune razze possono essere più facilmente aggredite dal parassita. Le orecchie lunghe e reclinate forniscono un ambiente favorevole allo sviluppo del parassita mentre i gatti a pelo lungo, se non pettinati di frequente e con cura, possono ospitare i parassiti negli strati profondi del pelo.
Infestazioni gravi si osservano negli animali abbandonati o denutriti ma possono essere presenti anche su soggetti debilitati per altre malattie. In qualche caso le infestazioni sono associate a senilità, ma la maggior parte dei casi sono diagnosticati negli animali giovani. Spesso i pidocchi provocano intenso prurito spesso causa di autolesioni negli animali con escoriazioni sulla pelle e perdita del pelo.

Il ciclo di vita della pulce

Le pulci possono costituire un problema per il cane o il gatto durante tutto l’anno, ma tipicamente la popolazione di questo insetto esplode 5-6 settimane circa dopo l’inizio della stagione tiepida.

LE UOVA

Una pulce femmina depone circa 2000 uova nel corso della sua vita. In un giorno, una singola pulce femmina può deporre fino a 50 uova. Le uova non si attaccano all’animale e possono rapidamente cadere a terra in varie parti della casa. Entro 2-5 giorni, le uova schiudono.

LE LARVE

Dopo la schiusa, le larve si dirigono verso le zone buie della casa e si nutrono delle feci delle pulci adulte, formate dal sangue parzialmente digerito del cane o gatto di cui gli insetti adulti si nutrono. Le larve crescono, mutano due volte e formano un bozzolo all’interno del quale si trasformano in pupe.

LE PUPE

Le pulci immature trascorrono circa 8–9 giorni nel loro bozzolo. Durante questo periodo, continuano a crescere fino a diventare adulte, in attesa del segnale che è tempo di emergere.

GLI ADULTI

Dall’interno del bozzolo, gli insetti adulti percepiscono il calore, le vibrazioni e il diossido di carbonio esalato che indicano che un ospite è nelle vicinanze. Le pulci adulte lasciano il bozzolo, salgono sull’ospite, trovano un compagno e iniziano nuovamente il ciclo vitale.

L’intero ciclo vitale può durare appena
3-4 settimane.
Le pulci adulte presenti sull’animale sono solo la punta dell’iceberg dell’infestazione:

pulci cicloImage Enlarger

pulci in casaImage Enlarger
 
Come le pulci arrecano danno al cane e al gatto

Le pulci sono difficili da vedere, ma è facile capire quando sono presenti, soprattutto se hanno infestato il proprio cane o gatto.

Questi sono i segnali d’allarme della possibile presenza delle pulci sul cane o sul gatto:

PUNTINI NERI
Eventuali puntini neri presenti sull’animale (“polvere di carbone”) o nella sua cuccia possono essere le feci delle pulci adulte. Ci sono due semplici metodi per evidenziarli:
• Pettine per pulci – quello di metallo è il migliore. Far scorrere il pettine nel pelo dell’animale, fino a raggiungere la cute. Eventuali puntini neri presenti sul pettine dopo aver pettinato l’animale possono essere le feci delle pulci. Se sul pettine si rinvengono direttamente le pulci, immergerle in una ciotola di acqua e sapone prima che possano allontanarsi o saltare nuovamente sull’animale.
• Tovagliolo di carta bianco – porre un tovagliolo di carta bianco sotto l’animale e sfregare il pelo con le mani. Le eventuale particelle nere che compaiono sul tovagliolo possono essere le feci delle pulci.

AGITAZIONE/PRURITO
Un cane o gatto infestato dalle pulci spesso diviene molto nervoso e si gratta eccessivamente.
Se compaiono questi segnali d’allarme, consultare il proprio veterinario.

Le pulci possono indurre nel cane e nel gatto le seguenti affezioni:

dermatite allergica da pulci

Dermatite allergica da pulci (DAP)

Durante il morso, la pulce deposita una piccola quantità di saliva nella cute del cane o gatto. La saliva della pulce può innescare la DAP, che induce un forte prurito. L’animale può grattarsi o mordersi eccessivamente soprattutto nella zona della coda, dell’inguine o del dorso, e possono comparire croste o tumefazioni sul collo o sul dorso.
*A Practical Guide to Feline Dermatology, M.W. Vroom - Oisterwijk, the Netherlands

Anemia

L’anemia può insorgere nei cani e gatti giovani, anziani o ammalati e infestati da molte pulci. I principali segni dell’anemia sono il pallore delle mucose orali, la debolezza e la letargia.

 

rickettsiosi da pulci

Rickettsiosi

I gatti affetti possono non mostrare alcun sintomo o segno clinico ma essere tuttavia in grado di trasmettere questa malattia all’uomo. Le persone colpite dall’infezione possono presentare forte cefalea, febbre elevata, delirio e depressione.
*Centers for Disease Control

 

peste da pulci

Peste

Nel gatto e nell’uomo si possono osservare tre forme di peste: bubbonica, setticemica e polmonare. La forma bubbonica è la più comune nel gatto ed è caratterizzata da febbre elevata, disidratazione e aumento di volume dei linfonodi.
*Department of Veterinary Pathology, AFIP

 

tenie da pulci

Tenie

I cani e gatti con infestazione da tenie possono presentare un forte prurito anale, ma possono anche non mostrare alcun sintomo. Può essere infestato anche l’uomo, che manifesta un intenso prurito anale e nelle cui feci possono essere visibili i segmenti della tenia. Anche l’uomo tuttavia può essere asintomatico.
*Centers for Disease Control

malattia da graffio di gatto pulci

Malattia da graffio di gatto

I gatti non manifestano generalmente alcun segno di questa malattia ma possono trasmetterla all’uomo. Le persone colpite presentano una pustola nella sede di infezione, febbre moderata, aumento di volume dei linfonodi e irrequietezza.
*Nancy Busen, Ph.D., RN, University of Texas - Houston Health & Science Center

Se si ritiene che l’animale presenti uno di questi problemi, occorre consultare il veterinario. Contattare il proprio medico se si sospetta di aver contratto una di queste malattie.

Prevenzione
Solo l'applicazione di un prodotto insetticida/acaricida contenente un regolatore di crescita degli insetti sarà in grado di garantire una protezione sicura ed efficace per il cane, il gatto e la casa.

Aspirazione – Utilizzare spesso l’aspirapolvere nelle zone frequentate dal cane o gatto, soprattutto su tappeti, divani e automobile (se utilizzata per trasportare l’animale). Ciò permette di rimuovere il maggior numero possibile di forme immature (uova, larve e pupe).

Lavaggio – Lavare regolarmente materassini, coperte e altro materiale lavabile utilizzato dall’animale alla temperatura più elevata consentita dalle istruzioni di lavaggio.

Cura del giardino – Falciare il prato e raccogliere le foglie e i rami tagliati.

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anna53
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14 luglio, 2015 - 14:51
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dopo le pulci ....ecco articoli interessanti sulle zecche

Il ciclo di vita della zecca

Il ciclo vitale di una zecca può variare da alcuni mesi a molti anni in base alla specie dell’insetto e alle condizioni ambientali. L’evoluzione di ciascuno stadio vitale richiede che avvenga un pasto di sangue. Alcune specie possono sopravvivere per anni senza nutrirsi.

zecche cicloImage Enlarger

LE UOVA

Le zecche femmina depongono le uova in aree nascoste con vegetazione folta e alta svariati centimetri. Le femmine adulte di alcune specie depongono circa 100 uova alla volta, altre da 3000 a 6000 per schiusa. Indipendentemente dalla specie, le uova di zecca schiudono in due settimane circa.

LE LARVE

Dopo la schiusa, le larve si spostano nell’erba e vanno alla ricerca del loro primo pasto di sangue. Se incontrano una persona o un cane o gatto, vi salgono in ricerca di una zona cutanea in cui nutrirsi. Successivamente possono anche abbandonare l’ospite e tornare nell’ambiente.

LE NINFE

Dopo aver compiuto il loro primo pasto di sangue, le larve evolvono in ninfe e iniziano la ricerca di un altro ospite. Le ninfe sono di piccole dimensioni e spesso non vengono identificate, rendendo maggiore il rischio di trasmissione di malattie.

GLI ADULTI

Dopo aver compiuto il pasto di sangue, la ninfa matura e diviene un insetto adulto. Le femmine adulte si nutrono sull’ospite per 8-12 giorni. In alcuni casi, durante i pasti aumentano fino a 100 volte il loro peso originale. Sempre sull’ospite, la femmina si accoppia, poi cade a terra e depone le uova in un posto appartato, dando vita a un nuovo ciclo vitale.

Zecche Cane e Gatto:
i pericoli per la salute dell'animale

Image Enlarger

* Fonte: McCall et al, The Journal of Applied research in Veterinary Medicine, vol. 2, n° 1

I segni di una possibile infestazione da zecche nel cane e nel gatto sono i seguenti:
• Febbre
• Zoppia
• Perdita dell’appetito
• Tosse
• Improvvisa comparsa di dolore ad un arto o in altre sedi del corpo
• Artrite o tumefazione articolare
• Letargia o depressione

Se si sospetta che il proprio animale sia stato morso da una zecca, occorre contattare immediatamente il veterinario per programmare una visita e un esame del sangue. Quando si asporta una zecca, è utile conservarla in un contenitore affinché il veterinario possa esaminarla per determinarne la specie. Rimuovere le zecche con le pinzette, mai con le mani.

Le zecche possono causare all’animale le seguenti affezioni:

zecche cani malattia di lyme

Malattia di Lyme

Infezione batterica che colpisce sia il cane sia l’uomo, la malattia di Lyme è trasmessa dalla zecca Ixodes Ricinus. I segni clinici includono zoppia, perdita di appetito, affaticamento e aumento di volume dei linfonodi. In molti casi la malattia di Lyme può essere trattata con gli antibiotici.
*Merial microscopia elettronica-LLG

zecche malattia parassiti babesiosi

Babesiosi

I sintomi acuti possono essere costituiti da febbre, perdita di appetito e deterioramento delle condizioni generali. Possono verificarsi shock, coma o morte dopo meno di un giorno di letargia, soprattutto nei cuccioli di 4-12 settimane d’età. L’infezione è sensibile a numerose terapie, se affrontata in tempo; nelle fasi più tardive di malattia può essere necessaria una trasfusione ematica.

zecche malattia parassiti ehrlichiosi

Ehrlichiosi

È una malattia infettiva del sangue che colpisce i globuli bianchi, danneggiando il sistema immunitario. I sintomi includono febbre, depressione, dimagrimento e perdita di appetito. E’ trattabile con gli antibiotici.
*Dott. J.P. Beauflis-Sommieres

zecche febbre bottonosa delle montagne rocciose

Febbre bottonosa delle Montagne Rocciose

Trasmessa dalla zecca Rickettsia rickettsii. I sintomi includono febbre, perdita di appetito, tosse, zoppia, depressione, vomito e diarrea. Se non trattata può causare sintomi più acuti e anche la morte.
*Centers for Disease Control

zecche gatti malattia cytauxzoonosi

Cytauxzoonosi

Malattia acuta, in genere fatale, del gatto. I sintomi includono perdita dell’appetito e depressione, seguiti da febbre per uno-tre giorni. La morte può avvenire dopo altrettanti giorni.

Se si ritiene che l’animale presenti uno di questi problemi, occorre consultare il veterinario.

Prevenzione
Solo una corretta e mensile applicazione di un acaricida di rapido effetto e di lunga durata consente la migliore protezione antiparassitaria.
Inoltre si possono prevenire le infestazioni da zecche nei seguenti modi:

Cura del giardino
E’ possibile eliminare dal proprio giardino l’habitat delle zecche tagliando regolarmente l’erba, rimuovendo la lettiera di terriccio e foglie e potando i cespugli.
Evitare l’erba alta e il sottobosco – Tenere il proprio animale lontano da questi “vivai” di zecche.
Esaminare l’animale – Verificare quotidianamente la presenza di zecche sul cane e sul gatto. Benché le zecche preferiscano la testa, il collo e le zampe dell’animale, è consigliabile esaminarne tutto il corpo.

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anna53
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14 luglio, 2015 - 14:55
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dopo pulci e zecche concludiamo con i pidocchi

Pidocchi di cani e gatti

I PIDOCCHI

Il più importante pidocchio che colpisce il cane èTrichodectes canis mentre nel gatto è importanteFelicola subrostratus.
I pidocchi sono altamente specie-specifici e quindi una particolare specie riesce a parassitare non solo un determinato ospite ma spesso, addirittura, solo una sua specifica regione corporea. Possono essere trasmessi da soggetto sano a soggetto infestato tramite il contatto diretto o indiretto, attraverso tappeti, coperte, cucce o l’utilizzo di spazzole o pettini infestati. I pidocchi non sopravvivono più di 2-3 giorni al di fuori dell’ospite con un rischio minore, anche se presente, di infestazione dell’animale domestico.
Le infestazioni da pidocchi avvengono in situazioni di sovraffollamento e scarse condizioni generali oppure in soggetti debilitati per altre malattie. Poiché il pelo invernale rappresenta un habitat ideale per i pidocchi l’infestazione si verifica soprattutto nella stagione più fredda mentre il grado di infestazione si riduce durante il calore estivo.

CICLO DI VITA

1) I pidocchi adulti vivono circa un mese

2) Producono 200-300 uova opercolate (lendini)

3) Le uova sono di colore biancastro, visibili ad occhio nudo sulla pelle e adese ai peli del gatto e del cane

4) Ninfe (3 mute)

5) Adulto

L'intero ciclo da uova ad adulto avviene in 2-3 settimane

pidocchi cane e gatto pidocchi del gatto e del cane pidocchi dei cani e dei gatti
     Felicola subrostratus      Trichodectes canis      Lendine di pidocchio
     saldamente adesa al pelo di
     un gatto

 

 

fonte articoli: http://www.frontlinecombo.it

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anna53
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14 luglio, 2015 - 15:04
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Ecco 2 video su zecche e pulci ..conoscerle per prevenirle...tanti utili suggerimentilaugh

https://youtu.be/VS0y84Sojj8

https://youtu.be/KC_EJNpI4ZY

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anna53
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14 luglio, 2015 - 15:19
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Ecco le 10 domande più comuni che una persona si pone davanti a pulci e zecche con risposte esaurientikiss

Dieci domande su…. pulci e zecche

 

1 – Pulci e zecche, oltre che fastidiose, sono pericolose per la salute?
Purtroppo sì. Nutrendosi entrambe di sangue, in caso di infestazione massiva possono causare anemie anche molto serie.
Ma anche un singolo parassita può nuocere gravemente alla salute del cane: le pulci veicolano la tenia (parassita intestinale) e poche punture possono già scatenare una dermatite allergica.
Le zecche sono ancor più pericolose perché veicolano una serie di malattie (Piroplasmosi, Ehrlichiosi, malattia di Lyme) sempre piuttosto gravi e spesso dalla prognosi incerta.

2 – Quali sono i migliori prodotti antiparassitari?
Purtroppo non è affatto facile combattere i parassiti esterni, perché gli antiparassitari sono quasi sempre efficacissimi quando appaiono per la prima volta sul mercato…ma la loro efficacia diminuisce in modo esponenziale nel giro di pochi anni.
Non è colpa delle ditte produttrici, ma dei parassiti stessi che sviluppano una forma di resistenza contro i principi attivi: uno spray o un collare che eliminavano il cento per cento dei parassiti dieci anni fa oggi possono al massimo ridurre l’infestazione del 10-15%.
La risposta più immediata, quindi, sembra questa: il migliore antiparassitario è quello di più recente formulazione.
In parte è una risposta corretta, ma c’è anche da dire che alcuni di questi prodotti “sparano alle pulci con il cannone”: ovvero, pur di garantirsi una durata economicamente produttiva utilizzano dosi di principio attivo talmente elevate da poter causare danni al cane (dermatiti da contatto, o veri e propri avvelenamenti in caso di iperdosaggio o di ingestione accidentale).
Per questo è sempre meglio testare il prodotto su una piccola porzione di cute (se si tratta di uno spray) o lasciandolo sul cane per poche ore (se si tratta di un collare) per accertarsi che non ci siano reazioni allarmanti prima di procedere al trattamento vero e proprio.

3 – E’ vero che le zecche sono più resistenti delle pulci al trattamento antiparassitario?
Sì. In media un prodotto che protegge contro le pulci per tre mesi è efficace per un solo mese contro le zecche.

4 – E’ possibile usare contemporaneamente più di prodotto antiparassitario?
Sono possibili alcune combinazioni (da concordare con il veterinario), ma non tutte: è sempre meglio effettuare un test per verificare che il cane non sia allergico ai componenti dell’uno o dell’altro prodotto.
Bisogna fare attenzione in ogni caso, perché tutti i principi attivi sono (almeno in parte) tossici: un sovradosaggio può letteralmente avvelenare il cane.

5 – Che succede se il cane si lecca dopo essere stato trattato con un antiparassitario?
L’ingestione accidentale di queste sostanze può essere molto pericolosa e bisogna assolutamente evitarla. Dopo il trattamento (specie se si è usato uno spray) bisogna tenere il cane separato da eventuali compagni di giochi e sorvegliare affinché non si lecchi, almeno finchè il pelo non sarà completamente asciutto.

6 – Come posso disinfestare un ambiente in cui si trovano pulci e zecche?
Purtroppo la disinfestazione dei locali e di oggetti come cucce, brandine ecc. è sempre problematica: esistono in commercio appositi prodotti per la disinfestazione degli ambienti, ma di solito di tratta di sostanze altamente tossiche, per cui è sempre consigliabile tenere il cane lontano dall’ambiente trattato per almeno 24 ore.

7 – Se trovo una zecca sul cane, cosa devo fare?
Toglierla immediatamente, ma senza limitarsi a “tirarla via”, perché si rischia di estrarre solo il corpo e di lasciare il rostro (testa) conficcato nella cute del cane, dove potrebbe causare un’infezione.
Le possibili modalità di estrazione sono due: se non si prova ribrezzo nel toccare il parassita con le mani è possibile “svitarlo” letteralmente facendolo ruotare in senso antiorario finché non si sentirà che non oppone più resistenza all’estrazione.
Se il padrone non se la sente di toccare direttamente la zecca può “intontirla” usando un batuffolo di cotone imbevuto di olio d’oliva, alcol, etere, acetone o altre sostanze ancora (ognuno ha la sua preferita!). Dopo aver tenuto la zecca avvolta nel cotone impregnato per qualche minuto si potrò provare ad estrarla con una pinzetta: anche in questo caso si può tirare solo quando non si sente più resistenza da parte del parassita, ma è sempre meglio agire con un leggero movimento rotatorio in senso antiorario.

8 – Quanti tipi di zecche esistono?
Purtroppo moltissimi! Solo in Italia sono presenti decine di specie diverse, solitamente con una spiccata preferenza per una particolare specie ospite (cani, pecore, bovini, volatili)…ma tutte, purtroppo, disposte ad “accontentarsi” di qualsiasi ospite a sangue caldo, uomo compreso.
Le più comuni tra quelle che si attaccano al cane sono di due tipi:
a) quelle piccolissime e rotonde, di colore grigio scuro, più diffuse verso agosto-settembre (infatti vengono dette “settembrine” in alcune zone italiane, mentre in altre località vengono chiamate “piombini”). Sono sprovviste di rostro e quindi facili da eliminare, ma altrettanto facili alle infestazioni massive. Pare assodato che i “piombini” non veicolino la piroplasmosi;
b) quelle più grandi, grigie o verdognole, che quando sono gonfie di sangue possono arrivare alle dimensioni di una piccola nocciola (se femmine), mentre i maschi sembrano “ragnetti” di piccole dimensioni solitamente rossastri, grigi o neri.

9 – Tenere un cane in casa significa rischiare di essere morsi da pulci e zecche?
Assolutamente no: anzi, è proprio il contrario. I parassiti sono attratti dalla temperatura corporea, che nel cane è più alta che nell’uomo: quindi, potendo scegliere, si attaccheranno sempre al cane, risparmiando l’uomo. Non a caso la maggior parte dei casi di punture nei confronti dell’uomo avviene in assenza del cane, oppure riguarda zecche che non hanno il cane come ospite preferenziale.

10 – Cosa bisogna fare se una zecca punge una persona?
Innanzitutto non allarmarsi: non tutte le zecche sono infette e non tutte costituiscono un pericolo. Le modalità per estrarre la zecca dalle pelle sono identiche a quelle già viste per il cane: in seguito bisogna tenere controllata (per 40 giorni) la parte in cui si è subita la puntura. Se si manifesta un arrossamento cutaneo, probabile sintomo di borrelliosi o morbo di Lyme, bisognerà consultare il medico per iniziare subito la terapia antibiotica che porta a completa guarigione. Se non c’è arrossamento cutaneo è probabile che la zecca non fosse infetta e quindi non si avrà alcuna conseguenza: per stare più tranquilli, comunque, si può fare un esame del sangue per la ricerca degli anticorpi antiborrellia. Se sono presenti si inizierà la terapia antibiotica, altrimenti si sarà trattato di una sgradevole avventura senza conseguenze.

TIPI DI PRODOTTI ANTIPARASSITARI REPERIBILI IN COMMERCIO

a – Collari antiparassitari – azione preventiva. Alcuni molto efficaci, altri – specie quelli di vecchia formulazione – ormai assai poco efficaci. Durata: da uno a tre mesi.
b – Polveri disinfestanti – trattamento di animali infestati. L’effetto immediato è buono, ma non duraturo. Non vanno bene come prevenzione.
c – Shampoo antiparassitari – come le polveri.

d – Antiparassitari spot-on – azione preventiva e trattamento di animali infestati. Vanno riapplicati ogni tre mesi circa.

e – Spray – azione preventiva e trattamento di animali infestati. Alcuni ottimi, altri meno efficaci. In media vanno applicati almeno una volta al mese.

f – Compresse antipulce – azione preventiva. Somministrate mensilmente, rendono impossibile la schiusa delle uova della pulce e provocano una mortalità precoce nella fase di embriogenesi.
La pulce però deve pungere il cane per intossicarsi, quindi le compresse non sono adatte ai soggetti con problemi di dermatite allergica.

g – Congegni a ultrasuoni – azione preventiva.
Garantiti per un anno,completamente atossici, potrebbero rappresentare la soluzione ideale ma le testimonianze sull’efficacia al momento sono piuttosto contrastanti.

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anna53
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14 luglio, 2015 - 15:23
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fonte articolo sulle "10 domande su pulci e zecche" è: http://www.tipresentoilcane.com

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14 luglio, 2015 - 21:32
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anna53 ha detto

Tenerissimo hug

 

roflrofl

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anna53
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15 luglio, 2015 - 0:09
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La giornata volge al termine..una buonanotte a tutti sleep..con 2 brevi poesie di Alda Merini

Alda Merini e il cane come compagno dell'anima

In una sua poesia Alda Merini (1931-2009) paragona il cane alla propria anima e lo prega di non lasciarla mai

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Alda Merini (1931-2009), una delle figure più significative della poesia italiana, ha scandagliato in lungo e largo l'animo umano e l'ha descritto con accenti di impareggiabile lirismo. Si definì “una piccola ape furibonda” e in una sua poesia si chiede: Perché amo gli animali?

Un'altra sua poesia è dedicata al cane, visto come amico fedele ma, soprattutto, come propria anima. Nel leggere il breve componimento, sembra quasi di vedere la mano della donna o dell'uomo che carezza, lieve, il proprio amico a quattro zampe che sta lì, a dare sicurezza.

Anima che accarezzo a sera, e sei un cane
stanco, ma un cane sempre fedele. Un cane
che balbetta un nome: padrone, padrone mio.
Non lasciarmi anima cane, non lasciarmi mai.

 

Perché amo gli animali? Si risponde, Alda Merini, dicendo di sentirsi un animale e si paragona al cervo e al più piccolo degli insetti e dichiara di conoscere tutte le creature. Una poesia sugli animali densa di vita e di emozioni.

Un cervo

Perché amo gli animali

 

Perché amo gli animali? Perché io sono uno di loro.
Perché io sono la cifra indecifrabile dell'erba,
il panico del cervo che scappa,
sono il tuo oceano grande e sono il più piccolo degli insetti.
E conosco tutte le tue creature: sono perfette in questo amore che corre sulla terra per arrivare a te.

 

 

 Notte............

Teolino
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15 luglio, 2015 - 0:12
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anna53 ha detto
La giornata volge al termine..una buonanotte a tutti sleep..con 2 brevi poesie di Alda Merini

Alda Merini e il cane come compagno dell'anima

In una sua poesia Alda Merini (1931-2009) paragona il cane alla propria anima e lo prega di non lasciarla mai

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Alda Merini (1931-2009), una delle figure più significative della poesia italiana, ha scandagliato in lungo e largo l'animo umano e l'ha descritto con accenti di impareggiabile lirismo. Si definì “una piccola ape furibonda” e in una sua poesia si chiede: Perché amo gli animali?

Un'altra sua poesia è dedicata al cane, visto come amico fedele ma, soprattutto, come propria anima. Nel leggere il breve componimento, sembra quasi di vedere la mano della donna o dell'uomo che carezza, lieve, il proprio amico a quattro zampe che sta lì, a dare sicurezza.

Anima che accarezzo a sera, e sei un cane
stanco, ma un cane sempre fedele. Un cane
che balbetta un nome: padrone, padrone mio.
Non lasciarmi anima cane, non lasciarmi mai.

 

Perché amo gli animali? Si risponde, Alda Merini, dicendo di sentirsi un animale e si paragona al cervo e al più piccolo degli insetti e dichiara di conoscere tutte le creature. Una poesia sugli animali densa di vita e di emozioni.

Un cervo

Perché amo gli animali

 

Perché amo gli animali? Perché io sono uno di loro.
Perché io sono la cifra indecifrabile dell'erba,
il panico del cervo che scappa,
sono il tuo oceano grande e sono il più piccolo degli insetti.
E conosco tutte le tue creature: sono perfette in questo amore che corre sulla terra per arrivare a te.

 

 

Notte............

Che bella buona notteheart... grazie Annahug

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anna53
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15 luglio, 2015 - 22:51
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Ciao amici...kiss..lo sapevate?? Io no, non sapevo che l'agopuntura potesse essere utilizzata anche sugli animali, leggete un po..fonte: http://www.greenme.it

AGOPUNTURA: EFFICACE ANCHE SUGLI ANIMALI

b2ap3_thumbnail_foto-ag-ridimensionata.jpg

Tanto per iniziare con le presentazioni di questo blog dedicato agli animali da compagnia e le terapie naturali che si possono intraprendere per la loro cura, vi parlerò dell'agopuntura, metodo terapeutico molto efficace e potente e che può essere appunto utilizzato sia sull'uomo che sugli animali.

 

L'agopuntura rientra nella Medicina Tradizionale Cinese. Si basa sul principio che il corpo è percorso da una serie di canali energetici che agiscono specificatamente su determinati organi o per determinate funzioni; infatti possono essere suddivisi in diverse categorie (principali, straordinari, tendinomuscolari, ecc.), ma tutti hanno la funzione di distribuire l'energia in tutte le parti dell'organismo.

In condizioni normali l'energia scorre liberamente e fin quando questo avviene non si riscontrano problemi; quando però il suo libero fluire viene ostacolato, ecco che insorgono dolori, disfunzioni e malattie vere e proprie di diversa natura. La stimolazione di punti precisi situati sui canali energetici (chiamati agopunti) ha la funzione di eliminare tali blocchi; questo avviene mediante la semplice infissione di aghi, oppure ricorrendo anche alla moxicombustione.

L'agopuntura può essere utilizzata nella terapia di qualsiasi disturbo: gastrointestinale, respiratorio, urinario, ginecologico, psichico/comportamentale, a carico del sistema osteomuscolare, circolatorio. Può essere usata come unico metodo curativo o in associazione a terapie già in corso che vede l'utilizzo anche di farmaci, permettendone così la riduzione progressiva della dose e quindi una diminuzione degli effetti collaterali.

Rientra in quelle che viene definita "medicina olistica", in quanto l'individuo (sia uomo che animale) viene considerato nel suo insieme, prendendo in esame sia il corpo che la mente; questo è importante poi nell'impostazione della terapia, per adeguarla così al singolo soggetto; già durante la visita infatti oltre a considerare segni/sintomi specifici individuati e lamentati dal paziente, si cerca di inquadrare quest'ultimo in uno dei così detti "cinque elementi" (Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua) in base alle sue caratteristiche sia fisiche che mentali. La visita in Medicina Tradizionale Cinese inoltre è piuttosto diversa da quella che abitualmente viene effettuata per medicina occidentale tradizionale: il soggetto viene inizialmente visto nel suo insieme e poi zona per zona, viene effettuato l'esame della lingua (ogni sua area corrisponde a un determinato organo, così come avviene anche negli occhi, sulle orecchie,...), la rilevazione dei polsi, la palpazione dei Bach Shu (punti localizzati parallelamente alla colonna vertebrale sul meridiano della Vescica e correlati anche questi ai diversi organi dell'organismo).

L'agopuntura non è dolorosa (e questo spesso è il quesito che si pongono i proprietari di animali, che vedono nell'ago una tortura per il proprio amico a quattro zampe), può risultare forse un pò fastidiosa solo nel momento dell'infissione degli aghi; a volte si riscontra localmente anche un leggero calore, ma questo sta a testimoniare che l'ago sta lavorando.

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anna53
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15 luglio, 2015 - 23:12
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Ed ora un po di arte pittorica..guardate un po dove arriva la fantasia dell'uomo nell'imitare dipinti di quadri d'auotre ..ma col proprio gatto....kiss

21 Cats Imitating Art

Alfred Stevens, "The Bath" (1867)Image Enlarger

Mary Cassat, "Breakfast In Bed" (1897)Image Enlarger

Carlo Dolci, "St. Catherine Reading A Book" (Late 17th Century)Image Enlarger

Salvador Dali, "Woman At The Window" (1925)Image Enlarger

Ingres, "Grande Odalisque" (1814)Image Enlarger

John Singer Sargent, "Repose" (1911)Image Enlarger

Sir Joshua Reynolds, "Princess Sophia Matilda Of Gloucester" (1774)Image Enlarger

Joseph Ducreux, "Self Portrait Yawning" (1780)Image Enlarger

Gerard Hoet, "Young Man Playing The Flute" (Early 18th Century)Image Enlarger

Titian, "Venus Of Urbino" (1538)Image Enlarger

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Richard Edward Miller, "Woman In Blue Dress" (1909)Image Enlarger

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anna53
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15 luglio, 2015 - 23:22
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proseguo...

Guido Reni, "Repentance Of St. Peter" (1635)Image Enlarger

Paul Cezanne, "Apples, Peaches, Pears, And Grapes" (1879)Image Enlarger

Anton Einsle, "A Woman Before A Mirror" (1841)Image Enlarger

George Benjamin Luks, "Young Girl With Doll" (Early 20th Century)Image Enlarger

Mariano Fortuny, "Odalisque" (1861)Image Enlarger

John William Waterhouse, "Echo And Narcissus" (1903)Image Enlarger

Edgar Degas, "Two Dancers On Stage" (1874)Image Enlarger

Ford Madox Brown, "Romeo And Juliet" (1870)Image Enlarger

Rembrandt Van Rijn, Self Portrait (1628)Image EnlargerFrederic Leighton, "Flaming June" (1895)Image Enlarger

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anna53
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15 luglio, 2015 - 23:37
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C'è un Paradiso per gli umani e un Paradiso per gli animali heart..lo sapevate??

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La leggenda del Ponte dell’Arcobaleno

Se per gli esseri umani buoni c’è il Paradiso, dove vanno i nostri amici animali quando muoiono? C’è un’anticaleggenda, tramandata dalle tribù degli Indiani d’America, che parla del Ponte dell’Arcobaleno. Questa dolcissima leggenda è dedicata a tutte le persone che soffrono per la perdita di un animale e a tutti gli animali che hanno amato un essere umano durante la vita.

Questa del Ponte Dell’Arcobaleno e’ un antica leggenda che si tramanda dalle tribu’ degli Indiani d’America ed e’ dedicata a tutte le persone che soffrono per la morte di un loro caro amico e a tutti gli animali che sulla terra hanno amato gli uomini. E’ una favola bellissima e piena di tenerezza che ci fa sperare non solo che ci sia una vita al dila’ di quella che stiamo vivendo ora, ma soprattutto che ci sia una vita piu’ serena e feliceda condividere ancora con i nostri amici. La speranza quindi di riabbracciarli un giorno perpercorrere con loro il cammino verso l’eterna felicita’.
Proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno. Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra, quella creatura va al Ponte dell’Arcobaleno.
Ci sono prati e colline perché tutti i nostri amici speciali possano correre e giocare insieme. C’è abbondanza di cibo, acqua e tanto sole, e i nostri amici non hanno freddo e stanno bene assieme. Tutti gli animali che erano stati ammalati e vecchi sono restituiti alla salute e al vigore; quelli che erano stati feriti e mutilati sono nuovamente resi sani e forti, proprio come li ricordiamo nei nostri sogni di un tempo.Gli animali sono felici, eccetto che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di una persona speciale, che ha dovuto essere lasciata indietro. Tutti corrono e giocano assieme, ma viene il giorno in cui uno di loro improvvisamente si ferma e guarda lontano. I suoi occhi brillanti fissano intenti; il suo corpo è preso da un tremito. D’improvviso egli inizia a correre staccandosi dal gruppo, quasi volando sopra l’erba verde, le sue zampe lo portano a correre sempre più veloce. Tu sei stato scorto e quando tu e il tuo amico speciale alla fine vi ricongiungete, vi stringete l’un l’altro in un abbraccio di gioia, per non lasciarvi più. Baci di felicità piovono sul tuo viso; le tue mani accarezzano di nuovo il capo del tuo amico tanto amato e ancora una volta guardi nei suoi occhi fiduciosi, che tanto tempo fa erano spariti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore. Poi, insieme, attraversate il Ponte dell’Arcobaleno…
(Autore ignoto)

***

Proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno.
Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra,
quella creatura va al Ponte dell’Arcobaleno.

E’ un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata,
i ruscelli scorrono tra colline ed alberi
ed i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme.
Trovano sempre il loro cibo preferito,
l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi,
e così i nostri cari amici sono felici:
se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù,
se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti
così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati…

Qui i nostri amici che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa,
ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto speciale che ha dovuto lasciarsi indietro…

Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina,
tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano
e le sue zampe iniziano a correre velocemente verso l’orizzonte, sempre più veloce…

Ti ha riconosciuto e quando finalmente sarete insieme,
lo stringerai tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso,
le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina
e i tuoi occhi incontreranno di nuovo i suoi sinceri che tanto ti hanno cercato,
per tanto tempo assenti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore..

E allora insieme attraverserete il Ponte Arcobaleno per non lasciarvi mai più.........heart

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anna53
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15 luglio, 2015 - 23:50
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fonte: La leggenda dell'arcobaleno..www.petpassion.tv

 Vi lascio la buonanotte con una canzone dei Nomadi "gatti randagi"smitten...e un simpaticissimo e tenero video con cani e gatti che sostituiscono la sveglia del mattino..e buon risveglio!!!!!!!!!!!!!!!!lolheart

 

https://youtu.be/r8oXFZAzBEw

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anna53
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16 luglio, 2015 - 15:26
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Buongiorno amici kiss..oggi parliamo dei 5 sensi del nostro amato micioheart

I sensi del gatto

Un cacciatore quasi infallibile

 Scopriamo insieme quali sono i sensi più sviluppati di questo affascinante animale e quali sonon le loro funzioni
I sensi del gatto
Vista, udito e tatto sono quelli più sviluppati. Ma anche l’olfatto fa la sua buona parte. Un po’ meno il gusto. Sono i sensi del gatto, animale affascinante che spesso viene considerato superdotato o addirittura sensitivo. Come Oscar, il gattone bianco e grigio dello Steere House Nursing & Rehabilitation Center di Providence, in Rhode Island (Usa), Oscar trascorre più tempo nelle stanze dei pazienti ai quali rimangono poche ore di vita. Coincidenza? Il dottor David Dosa, geriatra e docente universitario alla Brown University, non riesce a dare una spiegazione scientifica di quanto accade e lo racconta in un libro che s’intitola “Il regalo straordinario di un gatto ordinario” ipotizzando che il micione sia in grado di riconoscere l’odore della morte.
Gusto e olfatto legati tra loro

Si tratta di uno spiccato olfatto, dunque? Rispetto all’uomo è senz’altro un super fiuto e si divide in principale e accessorio. Il primo rileva molecole odorose volatili, il secondo è costituito dall’organo vomeronasale o di Jacobson, situato sul palato dietro gli incisivi, ed è specializzato nel rilevamento dei feromoni, le sostanze biochimiche che regolano comportamenti e reazioni fisiologico-comportamentali. La comunicazione olfattiva è la prima utilizzata alla nascita per guidare il cucciolo, cieco e sordo, verso le mammelle della mamma gatta e poi per far sì che lui riesca a riconoscere, nelle poppate successive, la “sua” mammella. Una volta adulto, il gatto utilizzerà il suo olfatto nell’alimentazione e nelle relazioni sociali inter e intraspecifiche. Gusto e olfatto sono due sensi del gatto molto legati tra loro. Il numero di papille gustative non è molto alto. Tra i sapori percepiti il salato è molto apprezzato, meno lo è l’amaro e per nulla l’acido. Pare che il dolce, invece, sia a malapena percepito. La uperficie della sua lingua è costituita da migliaia di papille filiformi con minuscole escrescenze cornee a forma di uncino, estremamente utili anche nel lisciare e districare il mantello.

Vista, udito e tatto ne fanno un cacciatore quasi infallibile

I suoi occhi sono molto grandi in proporzione alle dimensioni del suo corpo e il suo angolo visivo è di 280 gradi. La sua vista è eccellente anche in condizioni di poca luce, ma che il gatto veda al buio è mera leggenda. Non ha la capacità di distinguere molto bene i dettagli. Anche il suo mondo è comunque a colori, ma non come il nostro. Riesce a vedere bene le tonalità del blu, del verde e del giallo, mentre non distingue il rosso che gli apparirà nei toni del grigio. Ad aiutarlo è anche il suo infallibile udito che arriva a percepire fino a 100mila Hz di frequenza. Una volta uccisa la preda, il piccolo felino usa i suoi sensibilissimi polpastrelli per valutarne struttura e densità e che non ci sia più alcun segno di vita. La sua spiccata sensibilità tattile non riguarda solo le zampe, ma un po’ tutto il corpo che è in costante contatto con l’ambiente fisico mediante una vasta gamma di recettori del tatto sensibili alla pressione e una fitta rete di nervi portatori dei segnali.

Vibrisse e tilotrichi

Le vibrisse facciali, sotto gli occhi, sulle guance e sul muso, sulle labbra e sul mento, completano la percezione visiva, specialmente quella notturna. Quelle carpali, dietro i polsi delle zampe anteriori, aiutano il gatto ad arrampicarsi o a scendere dagli alberi e ad avere una sensibilità maggiore nel sentire le prede. Sul resto del corpo, in mezzo agli altri peli della pelliccia, ci sono degli elementi più grandi chiamati tilotrichi che hanno la stessa funzione delle vibrisse. La pelle, inoltre, è ricoperta da milioni di recettori del tatto che sono molto sensibili alla pressione, alle correnti d’aria e alla temperatura. Quest’ultima non deve superare i 52 gradi. Grattini sotto il mento, dietro le orecchie o alla base della coda sono molto graditi, a differenza di quando si toccano coda, pancia o zampe, scatenando reazioni poco piacevoli........fonte: http://www.liberoquotidiano.it

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Perché il gatto ha le vibrisse?

L’agilità del gatto nell’intrufolarsi in ogni anfratto, e di superare con un balzo qualsiasi situazione di pericolo, è determinata da un’arma infallibile: le vibrisse. Che cosa sono e perché sono così importanti per la crescita e la vita dei felini?

Le vibrisse non sono altro che i baffi del gatto, lunghi e rigidi peli presenti sulle guance dell’animale. A dispetto di quanto si potrebbe pensare, non si tratta di semplici estensioni estetiche, bensì di uno strumento necessario per la sopravvivenza del felino. Sono delle vere e proprie antenne, una sorta di radar a cui il micio fa ricorso per esplorare e gestire l’ambiente che lo circonda.

Dal punto di vista anatomico, le vibrisse del gatto nascono da particolari follicoli, tre volte più profondi nell’epidermide rispetto ai normali peli. Alla base di questi follicoli vi sono moltissime terminazioni nervose, che permettono all’animale di percepire anche il minimo cambiamento dell’ambiente in cui si trova.

n stato di riposo, le vibrisse consentono al gatto di raccogliere informazioni sulla direzione del vento, l’eventuale umidità dell’aria, le micro-variazioni dell’area immediatamente circostante alla sua posizione. Durante il movimento, invece, fungono da vero e proprio metro di misura. Non solo permettono all’animale di scoprire se fessure o tane siano alla sua portata – la lunghezza delle vibrisse è maggiore della larghezza del corpo: infilando il muso in una fessura, se i baffi non trovano ostacoli, il gatto potrà passare senza problemi – ma le impercettibili vibrazioni a contatto con una superficie permettono di identificare la forma e la grandezza di oggetti complessi in condizioni di scarsa visibilità.

Infine, le vibrisse hanno anche una funzione comunicativa: il felino le orienta per comunicare i propri stati d’animo. Quando sono piegate in avanti, quindi rivolte verso l’esterno, il micio svela la sua tranquillità e la voglia di interazione con altri esemplari o l’uomo. Quando sono tese o arricciate verso l’alto, sono segnale di nervosismo e di imminente attacco......fonte: http://www.greenstyle.it

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anna53
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16 luglio, 2015 - 15:54
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Alcune curiosità sui gatti ...alcune risposte ai nostri: kissperché????

 

Perché il gatto mangia l’erba?

gatto_mangia_erba.jpgImage Enlarger

Non capita di rado di vedere il gatto mangiare dell’erba, soprattutto se si ha a disposizione un giardino verde. Si è soliti associare tale comportamento al cane, ma i felini ne sono tutt’altro che esenti. Cosa indica, tuttavia, questo bisogno quasi irrefrenabile del felino?

Sono tante le motivazioni che possono spingere un gatto a leccare o mangiare dell’erba e, nella maggior parte dei casi, indicano dei disturbi a livello digestivo. Fatta eccezione per la catnip – detta anche erba gatta – una pianta dagli effetti psicotropi a cui il micio non riesce proprio a resistere.

  • Pulizia superiore: spesso il gatto mangia l’erba per pulire il tratto superiore dell’apparato digerente, quindi bocca ed esofago. Questo comportamento lo porterà al rigurgito perché il suo stomaco non è generalmente in grado di digerire ciò che il prato offre, ma non si tratta di un fatto preoccupante a meno che non sia compulsivo. Il felino vi ricorre per eliminare pezzi di cibo rimasti bloccati, eventuali insetti, batteri fastidiosi, polvere e quant’altro;
    • Pulizia inferiore: sebbene non la digerisca perfettamente, spesso l’erba supera lo stomaco per addentrarsi nel tratto intestinale. Qui la natura fibrosa funge da efficacelassativo e permette al gatto, così, di liberarsi da una situazione di fastidiosa stipsi o di aria immagazzinata nel colon;
    • Acido folico: alcuni liquidi naturalmente contenuti nell’erba sono ricchi di acifo folico, una sostanza che serve alla normale produzione di emoglobina, la proteina deputata alla diffusione dell’ossigeno nel sangue. Sebbene i felini non siano ovviamente in grado di rendersi conto della loro emoglobina, questo comportamento ancestrale permette loro di assumere regolarmente le giuste quantità dell’acido;
    • Patologie digestive gravi: qualora il consumo di erba non fosse sporadico ma continuo e qualora il gatto non dimostrasse segni evidenti di miglioramento, si può ipotizzare la presenza di una patologia digestiva grave. Dalla sempliceparassitosi dell’intestino a veri e propri tumori, il gatto ricorre all’unica modalità che conosce, anche se in questo caso risulta del tutto inutile. Una visita dal veterinario toglierà ogni dubbio.
  • Perché i gatti hanno sette vite?
  • 1212121.jpgImage Enlarger
  • È un modo di dire consolidato che indica longevità e fortuna. I primi beneficiari sono proprio i gatti, ai quali il detto è legato proprio grazie alla loro predisposizione alla resistenza. Il felino è di sicuro un animale molto agile, forte, capace di superare brillantemente malattie e reagire positivamente alle cadute. Ma la frase pare possedere origini antiche, legate in particolare al numero sette.
  • Secondo le credenze popolari, si pensava che il gatto fosse in grado di tornare in vita dopo la morte. Ma in realtà il merito di questa nomea è proprio garantito dalle sue potenzialità e capacità di recupero veloce. La possibilità di superare rapidamente interventi, fratture, ferite gravi lo rende quasi una divinità. Fondamentalmente questa predisposizione è data da un formato corporeo piccolo, che gli consente un impatto minore in caso di cadute.
  • La capacità di piegare le zampedurante le cadute è il trucco per ammortizzare e attutire l’impatto. Ovviamente dipende sempre dall’altezza dalla quale possono cadere, ma questa capacità impedisce a ossa e muscoli di subire traumi pesanti. Però, secondo uno studio riportato sulJournal of American Veterinary Medical Association, il gatto che cade da una grande altezza ha il tempo di organizzare e preparare il corpo alla discesa rapida. Ciò consiste in un rilassamento muscolare ventrale, un’apertura delle zampe così da creare una forma simile a un ombrello in grado di manovrare l’aria durante la caduta. Questo crea un attrito che rallenta il tutto e prepara il corpo all’atterraggio.

    Ovviamente la regola non è fissa, infatti in Inghilterra si pensa che il gatto sia tenutario di ben 9 vite. La frase recita “to have nine lives as a cat”, dove il numero è legato al diavolo....fonte: greenstyle.it

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