Utente
3 agosto, 2014
JonSnow ha detto
Bellissimo il gattino in foto e azzeccata la scelta della canzone che in una parte parla di " raccogliere gatti "Buonanotte a te Anna
Si ,@JonSnow ..la passione di Jovanotti per gli animali è cosa nota a tutti ..cani e gatti
Jovanotti in tour col suo (nuovo) gatto
Non è un segreto che Lorenzo abbia una passione particolare per gli animali. Da anni, infatti, parla dei suoi cani e lancia appelli per l'adozione. E adesso, a casa Cherubini è arrivato un nuovo ospite tutto unghie e vibrisse
Banned
7 agosto, 2013
anna53 ha detto
Stefy87 ha detto
anna53 ha detto
Stefy87 ha detto
anna53 ha detto
Stefy, mi sa che la stagista farà questa fine:Un po' la stessa fine che farò anch'io se questo axx di caldo non smette. Ogni volta che salgo in macchina mi porto patate e rosmarino, così quello che resterà di me sarà più saporito..
[email protected] e rosmarino anche si, l'importante è non aggiungere peperoncino e pepe..già questi aromi "naturali"son più che sufficienti
Dici? Io pensavo che il mio tratto distintivo fosse la pacatezza, ma se mi dici così mi fai venire dubbi..
Comunque Anna lo sai, dopo la nostra esperienza mistica a Desenzano sono un'altra persona, i suoni dei pifferi mi hanno aperto un mondo, è stato un viaggio rivelatore, altro che immersione sacra nelle acque del Gange, noi abbiamo fatto l'immersione TAVORizzata nelle acque del "lago
di Gardadella Geometra"uhmmm..tu pensi Stefy, che gli effetti benefici dell'immersione siano di lunga durata???...di solito la cura è di 15/20 gg. ...mi sa che andando a settembre dovremo riimmergerci almeno altre 2 o 3 volte facendo 50 vasche al giorno. e senza boccaglio...se poco poco dobbiamo ricavarne un risultato ...la nostra patologia è grave
Si si concordo, lunga e ripetuta immersione e a vicenda ci dobbiamo tenere la testa premuta sott'acqua: io con te e tu con me.. solo di te mi fido ciecamente.. di altri no.. rischieremmo di non riemergere più!
Su di noi magari l'effetto rimane ma la Geo alla prima sfilata che perde ricomincia a pestare i piedini e a quel punto l'unico rimedio utile saranno le gocce..ma non di pioggia!
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Banned
7 agosto, 2013
JonSnow ha detto
Bravo Jovanotti , non lo seguo moltissimo e mi sfuggiva questo particolare@Stefy87 che lascia me ed Anna da soli a commentare la sfortunata vicenda amorosa di Isabella a Temptation Island
Sì Jon, perdono, sono in fase depurazione/disintossicazione da tv e affini. So che le mie perle-pirla vi mancano ma capitemi, è estate
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Utente
3 agosto, 2014
Vi lascio la buona notte amici con 2 cartelli significativi e 2 canzoni bellissime che io dedico agli inseparabili compagni di vita a 4 zampe......la grande Mannoia in "sempre e per sempre" (l'amore per loro può nascondersi confondersi ma non può perdersi mai, saremo sempre al loro fianco) e Battiato "la cura" (sono esseri speciali ed è giusto averne cura superando ogni ostacolo)
Utente
3 agosto, 2014
..amici!!!..Oggi tratto l'argomento "salute" dei nostri pelosetti e posterò un articolo inerente alla "TOXOPLASMOSI"..interessante
Toxoplasmosi nel cane e nel gatto, sintomi e cura
La toxoplasmosi è una malattia infettiva causata dal parassita Toxoplasma gondii, un protozoo (un organismo unicellulare, ndr). La toxoplasmosi può colpire sia il cane che il gatto e rientra nelle malattie zoonotiche, ovvero trasmissibili dagli animali all’uomo. Bisogna dunque prestare molta attenzione ai sintomi che caratterizzano la malattia per diagnosticarla e curarla tempestivamente nel cane o nel gatto, evitando il contagio.
Innanzitutto cerchiamo di capire quali sono i fattori di rischio della toxoplasmosi per prevenire l’infezione. Se alimentiamo i nostri cani o gatti con cibi crudi o poco cotti o ancora cotti male, è più probabile che incorrano nel rischio di contrarre la malattia. I cani e i gatti più vulnerabili sono quelli con il sistema immunitario compromesso da altre malattie o ancora poco sviluppato. I gattini e i gatti che vivono o hanno accesso all’esterno sono più a rischio di venire a contatto con il parassita Toxoplasma gondii, durante la caccia ad uccelli o roditori contaminati.
I cani e i gatti possono venire a contatto con il parassita già nel grembo materno perché l’infezione si propaga dalla madre al feto attraverso la placenta. Altre forme di contagio includono:
- L’ingestione di animali morti infetti come roditori o uccelli. Prestate dunque molta attenzione durante le gite in aperta campagna e osservate attentamente cosa sta rosicchiando il cane, allontanandolo dalle carcasse.
- L’ingestione di acqua o cibo contaminato da feci infette. Non date mai cibo crudo al cane o al gatto.
- Trasfusione di sangue infetto, eventualità, questa, molto rara.
-
Purtroppo la diagnosi della toxoplasmosi non è molto semplice perché spesso gli animali non presentano alcun sintomo evidente. A volte possono presentarsi sintomi come:
- febbre;
- letargia;
- perdita di appetito.
-
In casi gravi, la toxoplasmosi può provocare sintomi più invasivi come convulsioni, cecità parziale, tosse e difficoltà respiratorie. Bisogna tenere sotto controllo l’eventuale presenza di uveite, un’infiammazione della parte interna dell’occhio, e la sensibilità eccessiva del cane alla luce. A volte il cane assume un colorito giallognolo e si verificano problemi anche al fegato, perdita di peso, dolori muscolari e accumulo di liquidi nell’addome.
Il veterinario, allertato da uno o più di questi sintomi o da fattori di rischio noti segnalati da noi proprietari, come l’ingestione di carcasse infette, effettua una diagnosi cercando gli anticorpi dell’infezione e ordinando ulteriori esami se necessari, dall’esame delle feci ad una visita oculistica.
- La cura per la toxoplasmosi nel cane include la somministrazione di antibiotici come la clindamicina, il trimetoprim-sulfonamidico, o i sulfamidici combinati con la pirimetamina. A volte possono essere necessari degli anticonvulsivanti e delle flebo per reidratare il cane. Seguite scrupolosamente le indicazioni del vostro veterinario di fiducia per quanto riguarda tempi, modalità di somministrazione e dosi.
- fonte:www.minformo.it
ora posto un video inerente alla Toxoplasmosi del gatto ..alla sua eventuale trasmissione all'essere umano e alle donne un gravidanza
Utente
3 agosto, 2014
A completare il discorso TOXOPLASMOSI in questo caso, nell'uomo, vi posto 10 domande fatte ad uno specialista..
fonte:www.sanihelp.it
Toxoplasmosi: 10 domande allo specialista
È un’infezione frequente, soprattutto nei paesi a basso stato socio-economico-sanitario. In Europa è più diffusa che negli Stati Uniti: se un americano ha il 10-15% di probabilità di aver contratto l’infezione, in Italia la percentuale sale attorno al 40-50%.
Quali sono i principali veicoli di trasmissione?
Si contrae soprattutto con l’ingestione di carne cruda infetta, venendo a contatto con terra contaminata o durante viaggi in paesi a basso tenore di vita. Più raro prenderla direttamente dai gatti, che emettono il Toxoplasma con le feci solo per alcune settimane durante l’infezione acuta, dopodiché non costituiscono più un pericolo. Naturalmente, una donna in gravidanza che non sa se il proprio gatto abbia contratto o meno l’infezione deve rispettare alcune precauzioni.
Come si manifesta?
Nel 90% dei casi non dà segni, nel restante 10% compaiono sintomi aspecifici come febbricola e linfoadenopatia latero-cervicale (ai lati del collo).
Quali complicazioni può dare?
L’infezione ha un decorso benigno; i sintomi, se presenti, scompaiono nel giro di poche settimane e la terapia non è necessaria se l’individuo è sano e non è in gravidanza. L’unica complicanza (rara) può essere il coinvolgimento della retina (corioretinite), che però compare di solito come conseguenza di una riattivazione dell’infezione.
Si manifesta generalmente con una riduzione del visus (soprattutto della vista laterale). Deve essere seguito un esame del fondo dell’occhio per verificare la presenza di eventuali lesioni alla retina: se queste sono periferiche possono anche risolversi spontaneamente, se invece coinvolgono il nervo ottico o altre zone a rischio per la visione bisogna intervenire subito con la terapia.
Come viene diagnosticata la toxoplasmosi?
Con un’analisi del sangue in cui si ricercano degli anticorpi specifici (test IgG-IgM). Se le IgG risultano positive e le IgM negative, significa che la persona ha già contratto l’infezione e quindi ora è protetta. Se le IgG sono negative c’è il rischio di contrarre l’infezione, quindi se si tratta di una donna incinta andranno prese delle specifiche precauzioni. Se le IgM sono positive, si potrebbe trattare di infezione in atto, e quindi, se si tratta di una donna incinta, c’é il rischio di trasmissione dell’infezione al feto.
Il mio consiglio è quello di eseguire il test in un laboratorio di riferimento, in quanto c’è un’elevata possibilità di risultati falsi positivi per IgM.
Inoltre, le IgM possono permanere a lungo (un anno e oltre), anche se l’infezione è superata. Per questo motivo, nei casi in cui le IgM risultano positive, è importante richiedere il test di avidità delle IgG, in cui é possibile stabilire se l’infezione è pregressa, cioè è stata contratta da almeno 3-4 mesi (presenza di IgG più «mature», quindi ad alta avidità). Questo test permette di escludere un’infezione in corso o recente e di aumentare le probabilità di sospetto, pur non arrivando a un 100% di certezza.
È pericolosa se contratta in gravidanza?
La gestante non corre pericoli, ma la stessa cosa non si può dire per il feto, per il quale le forme congenite possono essere anche gravi (problemi al sistema nervoso e all’occhio, ritardo nella crescita o nello sviluppo mentale). La futura mamma può trasmettere l’infezione al suo bebé durante tutta la gravidanza (ma le probabilità aumentano con l’avanzare della gestazione). Se la trasmette al bambino nel primo trimestre, quando si sta completando lo sviluppo embrionale, gli effetti della malattia saranno peggiori (in termini di danni e di mortalità) rispetto a un’eventuale infezione in fase più tardiva.
Un’ecografia potrebbe (ma non è detto) rilevare un’infezione fetale attraverso la presenza di alcuni segni come calcificazioni cerebrali o un allargamento dei ventricoli cerebrali. In caso di forte sospetto di trasmissione è consigliata l’amniocentesi, anche tardiva. Recentemente sono state introdotte metodiche di biologia molecolare (PCR) che permettono di valutare la presenza del Toxoplasma nel liquido amniotico e quindi l’infezione del feto.
Quali sono le indicazioni terapeutiche attuali?
Nella donna incinta con toxoplasmosi in atto (sia accertata che sospetta) si somministra, nel primo trimestre fino a metà del secondo, la spiramicina, mentre dal secondo trimestre alla fine della gestazione si usano pirimetamina e sulfadiazina (con acido folinico per ovviare a eventuali problemi al midollo osseo causati da questi farmaci).
Nel paziente immunocompromesso è indicata l’associazione di pirimetamina e sulfadiazina. Questa è la terapia standard anche per i pazienti non immunocompromessi, per esempio nel trattamento della corioretinite.
A chi bisogna rivolgersi per un percorso diagnostico-terapeutico adeguato?
A un buon Centro di Malattie Infettive o, in caso di sospetta infezione contratta in gravidanza, a un centro specializzato per le infezioni in gravidanza. All’Ospedale San Raffaele ci occupiamo di toxoplasmosi sia in persone immunocompetenti che immunocompromesse. All’Ospedale San Paolo sono specializzati nelle infezioni trasmesse in gravidanza. Anche Mangiagalli e Buzzi hanno una tradizione in questo senso. In ogni caso, attualmente la maggior parte delle ginecologie di grossi ospedali hanno affiancati centri di diagnostica prenatale.
Toxoplasmosi: il decalogo comportamentale
- Cuocere accuratamente le carni a una temperatura interna di 70°C per almeno 15-30 minuti (non consumando carni crude si evitano il 41% delle infezioni in gravidanza). Preferire carne bollita o alla griglia. Congelamento e scongelamento, affumicamento, salagione o salamoia non distruggono con sicurezza le cisti nella carne, ma almeno rendono più fragile il parassita. (>Linee Guida alimentari: le nuove direttive).
- Evitare di assaggiare i cibi crudi mentre li si cucina, lavarsi con cura le mani con acqua e sapone prima e dopo la manipolazione di alimenti non cotti e pulire bene gli utensili da cucina dopo che sono stati a contatto con la carne cruda (per prevenire un possibile contagio con altri alimenti).
- Quando si mangia fuori scegliere solo alimenti cotti, evitando verdure e carni crude o poco cotte.
- Lavare la verdura cruda (lattuga, pomodori, carote ecc.) con acqua a pressione o con soluzioni clorate speciali per la disinfezione degli alimenti (in vendita in farmacia) poiché, crescendo in terra, può essere contaminata con escrementi di gatto, la principale fonte di infezione.
- Sciacquare sempre abbondantemente sotto acqua corrente anche frutta ed erbe aromatiche. Consumare prevalentemente frutta sbucciata.
- Non consumare latte non pastorizzato (né utilizzarlo nella preparazione degli alimenti).
- Indossare sempre i guanti quando si fa giardinaggio e lavarsi sempre le mani anche dopo averli tolti, evitando di toccarsi la bocca o la mucosa degli occhi. La terra di orti, giardini e vasi di fiori è infatti un’importante fonte di contaminazione, perché animali infetti possono avervi defecato e le oocisti sono molto resistenti alle condizioni ambientali e possono essere presenti a milioni in una sola deiezione.
- Se si possiede un gatto, evitare il contatto con i suoi escrementi o con oggetti da essi contaminati. Per far questo, bisogna osservare delle specifiche misure precauzionali.
- Coprire la sabbia dei giochi dei bambini, per evitare contaminazioni da parte dei gatti.
- Evitare il contatto con animali randagi, perché peli e zampe possono essere contaminati con oocisti, trasmissibili per contatto mano-bocca.
..................
Utente
3 agosto, 2014
Stefy87 ha detto
Anna ma Piero Angela e Luciano Onder quando arrivano?
ssssssssh, taci taci Stefy, che sono sotto mentite spoglie.......Rai 1.2.3.4., Mediaset, La 7, Sky, TeleMaria, TeleLucia, teleGiuditta..stanno osservando il mio operato.. una di queste probabilmente mi offrirà un contratto penso ..ho sentore che sia molto interessata TeleGiudittaè la volta buona che "..pom pom, mi faccio la crana" come direbbe Crozza imitando Razzi!!!
Utente
3 agosto, 2014
E' notte fonda, che dite amici andiamo a dormire con i nostri amati pelosetti???.direi di si
vi lascio con un video stranissimo e curioso su di un gattoche..fa sorridere e con una bella canzone di
A.Celentano dedicata ad una cagnetta Dolly...."se io ti amassi come sei capace di amare tu...."
Gatto, ma che verso è mai questo?
Se c’è una cosa che sappiamo per certo in fatto di animali, è che il gatto miagola e il cane abbaia. E’ una cosa che ci insegnano fin da piccoli, quando impariamo a scimmiottare i versi degli animali. Il cane fa “bau” mentre il gatto fa “miao, su questo non si discute! Il video che vi proponiamo però sovverte queste leggi della natura: il gatto in questione infatti, sdraiato sul grembo della propria umana, infastidito da qualcosa, emette un suono simile ad un latrato canino, un abbaiare intenso e rabbioso.
I gatti riescono ad emettere e modulare diversi suoni e spesso usano il miagolio proprio per comunicare con gli umani.
A volte si tratta di vere e proprie richieste rivolte al proprio umano, come per esempio la voglia di cibo. Negli anni, grazie alla convivenza tra uomo e felino, abbiamo imparato a riconoscere vari tipi di miagolio e a interpretarne il senso. Ma come decifrare e classificare questo strano verso emesso dal simpatico micio del video? Più che con un gatto, sembra di aver a che fare con un cagnolone rabbioso. E infatti la reazione della sua proprietaria, che ovviamente filma la scena, è parecchio divertita ma supponiamo anche disorientata. Tutto finisce in una fragorosa risata, con il micio che scappa infastidito.
Utente
3 agosto, 2014
.....mentre ci sorseggiamo un caffè ..leggiamo alcune notizie utili ai nostri amici a 4 zampe..Oggi vi posto un articolo e un video che parla di "DIABETE"..purtroppo una malattia in aumento anche nei cani e nei gatti
Devo raccontarvi che ho vissuto in prima persona con la mia setter Luna questo tipo di malattia, comparsa all'improvviso verso il settimo anno d'età...quando lo scoprii, dopo alcuni esami clinici, subito iniziai le cure con insulina mattino e sera ma, nonostante tutto, la cagnetta pian piano diventò cieca completamente e incapace di muoversi..tentai anche la via della sterilizzazione, ma niente, dopo 2 anni di cura ahimè, 7 mesi fa venne a mancare...do un consiglio a tutti; osservate sempre il vostro animale, e quando vedete che va alla ricerca spasmodica dell'acqua ...e urina spesso..SUBITO recatevi dal veterinario e fate un esamino del sangue accertatevi che non ci sia il diabete!..Non giustificate il comportamento del cane con i soliti luoghi comuni: "siamo in estate e col caldo il cane beve spesso e urina di più"..ma accertatevi con una diagnosi che non ci sia un inizio di diabete......devo ammettere che anch'io, sbagliando, all'inizio ho sottovalutato il problema e mi son basata sul luogo comune sopra scritto, quando sono corsa ai ripari il diabete era in stato avanzato ed oggi, la mia adorata Luna, non è più al mio fianco
Diabete Mellito nel cane e nel gatto
Il diabete mellito è una patologia complessa causata da un'alterata omeostasi dell'ormone insulina, sostanza prodotta dalle cellule beta nelle isole pancreatiche del pancreas endocrino.
L'insulina serve per regolare la quantità prodotta e consumata di glucosio:il carburante dell'organismo!
Il diabete è una delle endocrinopatie più comuni del cane e del gatto e se non viene diagnosticato e trattato correttamente può essere letale.
L'insulina ha la funzione di mantenere il tasso del glucosio nel sangue in una concentrazione tra 70 e 118 mg/dl nel cane e tra 73 e 130 mg/dl nel gatto ma nel diabete si perde tale capacità ed i livelli di glicemia salgono a valori più elevati.
Quando i valori della glicemia superano la soglia di 200 mg/dl nel cane e 250 mg/dl nel gatto, il glucosio viene eliminato attraverso l'urina a livello renale e compare glicosuria.
Quindi Il diabete mellito è causato da una inadeguata produzione di insulina e/o da una inadeguata azione dell'insulina a livello dei tessuti.
Esistono diversi tipi di diabete: generalmente la forma più comune nel cane è quella DMID che è caratterizzata da ipoinsulinemia per scarsa produzione di insulina da parte del pancreas.
In questa forma di diabete la perdita di funzionalità delle cellule beta pancreatiche non è reversibile ed è quindi necessaria una terapia con insulina esogena a vita per mantenere un corretto valore della glicemia nel sangue.
Nel 20 % dei gatti invece, si rileva la forma non insulino dipendente (nel cane molto rara ): in questa forma le cellule pancreatiche mantengono una certa capacità di produrre insulina e l'aumento della glicemia è dovuto a una concomitanza di fattori.
In questi soggetti non è sempre necessaria una terapia con insulina , a volte è sufficiente eliminare le patologie concomitanti per risolvere l'iperglicemia.
Ricapitolando: il pancreas produce poca insulina e/o i tessuti non rispondono in modo adeguato all’insulina.
Conseguenze: livelli elevati di glucosio nel sangue ed incapacità delle cellule ad assorbire e utilizzare il glucosio, carburante dell’organismo, non entro nel centro di sazietà ipotalamico e associato alla perdita di calorie da glicosuria porta a polifagia (aumento della fame) con conseguente perdita di peso.
L’insulina è un ormone anabolizzante e la sua carenza porta a catabolismo proteico che peggiora la perdita di peso e l’atrofia muscolare.
Come conseguenza del catabolismo il fegato utilizza gli aminoacidi e li trasforma in glucosio aumetando ancor di più la glicemia.
La carenza di insulina attiva inoltre il sistema della lipasi che con la su attività lipolitica contribuisce alla perdita di peso anche nei soggetti più obesi.
Questo complicato meccanismo porta nelle forme gravi e non correttamente trattate alla ketoacidosi diabetica e all’acidosi metabolica estremamente gravi per l’organismo.
La diagnosi di diabete mellito richiede quindi la presenza dei seguenti segni clinici caratteristici:
Poliuria: eccessiva produzione di urina
polidipsia: eccessiva assunzione di acqua
polifagia: eccessiva assunzione di cibo
In Presenza di questi Sintomi è bene fare un controllo dal proprio Medico vetetrinario.
fonte:www.veterinariavignamurata.it
Utente
3 agosto, 2014
Siamo in estate e con essa l'arrivo di zanzare ma anche di API o VESPE...interessante leggere questo articolo
COSA FARE IN CASO DI PUNTURE DI API O VESPE
Siamo in estate e ai nostri amici a quattro zampe piace rincorrere e saltellare intorno a qualsiasi insetto si trovi a passare davanti al loro curioso sguardo. E’ quindi facile che vengano punti da api e vespe.
Per il cane la zona dove tende più facilmente ad essere punto è la faccia. L’animale infatti per giocherellare si avvicina all’insetto con il muso e potrebbe dunque essere morso su occhi, palpebre e tartufo. In molti casi potrebbe ingerire l’ape che con il suo pungiglione rilascerebbe il veleno all’interno della laringe con conseguenti gravi problemi respiratori.
Segni che il vostro cane è stato punto includono piagnucolii, bava,orticaria, prurito al volto o agli occhi e gonfiore del viso.
Punture frequenti e animali allergici potrebbero provocare il cosiddettoshock anafilattico che ha come conseguenze vomito, diarrea e difficoltà respiratorie. In tal caso l’unica cosa da fare e portarlo dal vostro veterinario di fiducia che saprà intervenire in base alla gravità dei sintomi.
Nei gatti invece i morsi si rilevano soprattutto sugli arti anteriori poiché tendono a giocare con la loro preda utilizzando le zampette. Il gatto potrebbe sviluppare oltre al rossore un nodulo che tende a diventare grave se il gatto inizierà a leccarlo in modo constante.
Bisogna sempre avere in casa dell’ammoniaca e delle garze oppure degli stick già pronti.
La prima cosa da fare è individuare la zona in cui l’animale è stato morso, osservandolo dove tende a mordicchiarsi o a leccarsi, preparare poi la soluzione di ammoniaca diluendola nell’acqua,non usarla pura potrebbe provocare irritazioni o vere e proprie ustioni.
Con una garza imbevuta, oppure utilizzando gli stick che si possono acquistare in farmacia, bisogna tamponare la zona dove l’animale è stato punto.
Se in casa siete momentaneamente sprovvisti di ammoniaca provate ad attenuare il dolore con del ghiaccio.
Utente
3 agosto, 2014
fonte dell'articolo cui sopra: http://www.petsparadise.it
Utente
3 agosto, 2014
Buonanotte a tutti ...........da me e dai vostri amici pelosetti
vi lascio con una bellissima canzone, una piccola poesia e un video a ricordare di "non abbandonare gli animali"
Questa è una stupenda canzone che il Grandissimo Cantautore Enrico Nascimbeni ha dedicato al suo amato e fedele Amico a quattro zampe Tatù...
Come dice il poeta francese Jacques Prevert…..
…Lasciate entrare il cane coperto di fango,
si può lavare il cane
e si può lavare il fango…
Ma quelli che non amano nè il cane nè il fango…
quelli no,
non si possono lavare.
(J. Prevert)
fonte:caniegattionline.com
Utente
3 agosto, 2014
“IL TUO CANE NON TI ABBANDONERÀ MAI, NON ABBANDONARLO”
’abbandono degli animali domestici è un problema che in estate raggiunge il suo apice quando si deve partire le vacanze.
Ogni anno in Italia vengano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti.
Questo breve video “Non abbandonare il tuo cane” contiene un messaggio fortissimo contro l’abbandono degli animali – “Il tuo cane non ti abbandonerà mai, non abbandonarlo.”
Il video è scritto, diretto e interpretato da Leonardo Bocci e Lorenzo Tiberia di Actual Production..
Ringraziamo Leonardo e Lorenzo per questo bellissimo video che è sicuramente uno dei migliori contro l’abbandono dei cani.
Utente
3 agosto, 2014
Ci è venuto a trovare un amico a 2 zampe, oggi.. ad augurarci una buona giornata.......che dite lo facciamo entrare???...e il caldo aumenta..
in compagnia di "venerdi"....oggi posto un articolo che riguarda la personalità di chi ama il cane e il gatto
Cane o gatto? Dimmi che animale hai e ti dirò chi sei
Uno studio americano dimostra ciò che in molti già pensavano: chi ama i gatti ha una personalità diversa rispetto a chi preferisce la compagnia di Fido. E tu sei d’accordo?
Ma qual è la ragione alla base della differenza tra “dog people” e “cat people“? Pare sia strettamente legata alle abitudini associate alla convivenza con l’uno o l’altro animale. Vediamo perché.
CANI CONTRO GATTI
Una persona che possiede un cane generalmente esce con lui, lo porta a spasso, incontra altra gente. «Ha senso quindi dire che la sua sia un’indole predisposta alle relazioni sociali, simile a quella dell’amico Fido», spiega Denise Guastello, professore associato di psicologia alla Carroll University. Per gli amanti dei gatti, invece, accade esattamente il contrario: «Chi sceglie ilpiccolo felino come animale di compagnia di solito preferisce stare a casa a leggere un libro in compagnia del suo animale domestico, che in questo senso si rivela una perfetta “anima gemella” perché non ha bisogno di essere portato fuori per fare una passeggiata», conclude la ricercatrice.
UN AIUTO PER LA PET THERAPY
Secondo quanto emerso da questo studio è quindi molto probabile che le persone scelgano gli animali a cui relazionarsi in base alla propria personalità. Ad esempio: i gatti, che da sempre sono considerati animali indipendenti, autonomi e diffidenti nei confronti degli estranei, attrarrebbero in misura maggiore persone che si riconoscono in questa descrizione e che apprezzano questo tipo di qualità nel loro amico a quattro zampe. Una tesi che apre la strada ad importanti sviluppi, soprattutto nel campo della Pet Therapy. Conoscere l’animale più adatto alla personalità del paziente può essere infatti di grande supporto per la riuscita di questa “terapia dolce” basata sull’interazione uomo-animale.
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I gattini sul web fanno bene all’umore
La “pet therapy”, per usare un termine inglese, funziona. La compagnia fisica o “virtuale” degli animali domestici ha effetti benefici sulla nostra salute, a dirlo sono numerosi studi condotti negli ultimi anni. A queste ricerche se ne aggiunge una nuova che dimostra come anche i video online abbiano risvolti positivi sulla salute, a patto che […]
Ad affermalo è uno studio dell’Università dell’Indiana, pubblicato su Computers in Human Behaviour, secondo il quale guardare clip di felini domestici stimola energia, emozioni positive e al contempo tiene lontano i pensieri negativi.
Dalla ricerca americana emerge che solo lo scorso anno su YouTube sono stati pubblicati oltre 2 milioni di video a tema, con un numero di visualizzazioni che ha sfiorato i 26 miliardi. Non sorprende quindi che le clip che anno come protagonisti gli animali, soprattutto i gatti, avviano una media di visualizzazioni superiore a qualsiasi altra categoria su YouTube.
L’analisi condotta da team dell’Università americana sotto la guida del prof Myrick ha evidenziato che gli effetti positivi sono più intensi nel caso delle donne (88,4%) e le persone con etnia caucasica (90,4%), manifestando maggiore positività e energia.
fonte: http://www.oggi.it
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