Utente
3 agosto, 2014
Ecco cari lettori, una bella notizia...per chi vuol andare in ferie col proprio amico a 4 zampe
L’ITALIA È PET FRIENDLY, UN ALBERGO SU DUE ACCETTA CANI E GATTI
L’Italia è decisamente “pet friendly”. Si può facilmente partire per una vacanza in hotel con il proprio animale domestico perché tantissimi alberghi li accettano
Secondo HotelTonight, l’App specializzata nelle prenotazioni alberghiere last minute, 49.7% degli alberghi in Italia accolgono cani e gatti, una percentuale superiore alla media mondiale (37%), europea (40%) e persino degli Stati Uniti (48%), da tempo all’avanguardia in questo tipo di servizi.
HotelTonight ha analizzato i servizi offerti dai suoi oltre 15.000 hotel partner, in Italia e all’estero, per verificare la loro disponibilità ad accogliere ospiti con animali domestici al seguito.
Primato in negativo per il Sud America, in cui viaggiare insieme al proprio animale domestico risulta più difficile: solo il 9.25% degli hotel è in grado di ospitare viaggiatori con animali al seguito.
Ecco la classifica delle città più pet friendly in Italia secondo HotelTonight
1. Torino 75%
2. Milano 69%
3. Bologna 68%
4. Firenze 65%
5. Rimini 58%
6. Verona 58%
7. Sorrento 55%
8. Napoli 53%
9. Venezia 53%
10. Roma 41%
In Italia moltissimi degli hotel su cui è stata condotta l’indagine non applicano tariffe aggiuntive agli ospiti con animali al seguito. Ma quando le prevedono, non superano, in media, i 16.96 € a notte.
“Partire con il proprio animale domestico non deve essere uno stress, neanche se la partenza è last minute. In media, il 45% degli hotel che giornalmente si trovano sulla nostra app ospita anche i viaggiatori con animali al seguito, una percentuale che rende davvero facile la partenza per ogni tipo di famiglia” spiega Luca Parducci, country manager di HotelTonight per l’Italia.
fontepetsparadise.it
Utente
3 agosto, 2014
..a tutti e buona giornata!!..Oggi vi posto articoli sulla "Pet-Theraphy! e gli animali che ci aiutano a guarire
Curare con gli animali: L’importanza della Pet Therapy
Cos’è la Pet Therapy?
La pet-therapy nasce negli anni 50 negli Stati Uniti attraverso un famoso neuropsichiatra di nome Boris Levinson. Chiamata anche Animal Assisted Therapy o Animal Facilitated Therapy, rappresenta la concreta possibilità di utilizzo dell’animale domestico a scopi terapeutici. Quest’ultimo viene investito delle funzioni di co-terapeuta allo scopo di migliorare la qualità della vita dell’essere umano, attraverso una “relazione significativa” che assume una valenza del tutto positiva. L’utilità di questo nuovo approccio terapeutico sta nel legame che si viene a stabilire con l’animale d’affezione che non giudica, non critica, ma ama incondizionatamente. L’animale usato in terapia è un “acceleratore di relazioni umane”; è stato dimostrato che la presenza di un animale migliora, dal punto di vista psicologico, la vita dell’individuo, diminuendo solitudine e depressione, agendo da supporto sociale, dando impulso alla cura di se stessi e diventando una fonte di attività quotidiane significative. Gli animali hanno la capacità di apportare al soggetto bisognoso, sicurezza e tranquillità, aumentando autostima e migliorando le doti relazionali. Questa nuova possibilità terapeutica non è invasiva, è una co-terapia dolce che cerca di migliorare l’esistenza delle persone armonizzandosi con le condizioni socio-sanitarie già esistenti, inserendosi quindi in un ben definito progetto educativo.
A chi si rivolge?
La pet therapy si rivolge in particolare a: bambini con problemi emotivi e comportamentali, autistici, alcune categorie di anziani e persone con disabilità fisica o psichica, ma in realtà proprio perché si tratta di un intervento non invasivo e con finalità ludiche per il paziente, può essere esteso ad un gran numero di soggetti con diverse problematiche psico-fisiche e/o sociali. In tutti i casi si è riscontrato un miglioramento nell’attenzione e, in soggetti che compiono movimenti improvvisi o violenti che non riescono a controllare, un incremento nella capacità del controllo del proprio corpo. I pazienti vengono abituati a “parlare” con l’animale e ad esprimere le proprie emozioni, cosa che, ad esempio, per un paziente autistico è davvero difficile.
Quali animali si possono usare?
Gli animali coinvolti come supporto alla “Pet Therapy” devono possedere delle precise qualità fisiche e caratteriali (livello di reattività molto basso alla presenza di altri animali o di altre persone o di gruppi numerosi, agli stimoli, soprattutto a quelli negativi), buona capacità di memoria, consequenzialità e direzione. I cani non sono gli unici a poter svolgere questo compito, infatti vengono spesso utilizzati anche gatti, conigli, criceti, cavalli, uccelli, pesci, tartarughe e delfini
In Italia, molti sono i Centri dove si conducono esperienze sull’impiego a fini terapeutici di animali domestici. Si tratta però di una tecnica non ancora largamente diffusa che speriamo possa diventare largamente utilizzata (visti i suoi benefici) negli anni a venire....fonte articolo: http://www.lrpsicologia.it
ora vi posto un articolo che spiega bene quali animali utilizzare per la Pet Therapy e perché
Pet Therapy. Perché e per chi
Cani, di cui alcune razze vengono ormai considerate “da Pet Therapy” per eccellenza (Golden e Labrador Retriever soprattutto, in considerazione della loro docilità e socievolezza), amici dell’uomo per definizione, coinvolti in interventi con anziani ospiti di case di riposo, disabili, persone con sindrome autistica, bambini con difficoltà comportamentali, singolarmente o in gruppo; con il cane si instaura un rapporto di profonda complicità ed affetto, in cui imparare le regole di base per una relazione gratificante, la tendenza genetica della specie canina ad assoggettarsi e seguire un capobranco fa sì che, se ben impostato, l’intervento di Pet Therapy con il cane funga da rafforzatore dell’autostima, da catalizzatore nelle cure dei disturbi emotivi e come base affettiva sicura in situazioni di disagio sociale o relazionale, inoltre può aiutare nella cura di disturbi psico-fisici se impiegato in attività di dog-agility assieme all’utente.
Gatti, i principali benefici ottenibili dalla compagnia e dal contatto fisico con un gatto riguardano la sfera dei disturbi strss-correlati, disturbi depressivi, sindrome ansiogena e problematiche comunicativo-relazionali. A differenza del cane, la difficoltà del gatto a fidarsi ed affidarsi all’essere umano stimola la costanza nei rapporti, l’autocontrollo (raramente la specie felina apprezza contatti invadenti), l’impegno prolungato per ottenere risultati tangibili. Il contatto con il pelo del gatto è piacevole e distensivo, agisce sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna, l’emissione delle fusa dona un immediato riscontro delle attenzioni rivolte all’animale, ma non è l’unico modo di interagire con esso, interventi di Pet Therapy con gatti possono essere sviluppati anche gestendo gruppi felini dei gattili, a cui somministrare cibo e cure e da cui ottenere, con il tempo, fiducia ed avvicinamento graduali.
Cavalli, l’ippoterapia (il movimento del cavallo viene utilizzato come strumento riabilitativo), o rieducazione equestre (intervento più attivo dell’utente, anche nella guida del cavallo) è forse il settore più noto all’interno della Pet Therapy, il cavallo è un animale dall’indubbio fascino, ed anche con esso la relazione che si può creare produce intense gratificazioni da ambo le parti; la rieducazione equestre (di cui l’ippoterapia è una branca) viene utilizzata soprattutto come aiuto nella cura di disturbi muscolari, neurologici, post-trauma e nelle disabilità con forte componente fisica, anche se, in virtù del rapporto instaurabile con il cavallo, si possono prevedere anche interventi per casi di disagio e disturbi emotivo-relazionali. Fare Pet therapy con i cavalli non significa necessariamente (o non solo) montarci sopra, l’intervento generalmente (se il caso lo consente) parte dall’acquisizione delle nozioni di base per la cura dell’animale, e prevede spazzolature, pulizia dei box e vicinanza con il cavallo al fine di raggiungere quella fiduccia di base che permetterà l’eventuale monta in sella.
Asini, l’onoterapia sfrutta alcune caratteristiche proprie dell’asino, quali la piacevolezza al tatto, la taglia ridotta, la pazienza, la lentezza dei movimenti, che tendono alla ripetizione monotona, per creare un tipo di relazione rassicurante e progressiva, motivo per cui viene destinata principalmente a persone con disturbi psichiatrici o comportamentali e disabili motori, ma non mancano i risvolti più specificamente educativi (come in genere per qualunque progetto che implichi la presa in cura di un essere vivente) per cui l’asino può essere agevolmente impiegato in attività ricreative (passeggiate) o inserito in progetti educativi, anche di gruppo.
Uccelli, principalmente pappagallini e canarini, in virtù della potenzialità a stimolare l’allegria e a migliorare l’umore, vengono impiegati in progetti rivolti ad anziani e per la riduzione dell’aggressività (ad esempio nelle carceri), anche in funzione delle cure ridotte di cui necessitano e della possibilità di alloggio anche in ambienti chiusi.
Delfini, anche per essi la funzione principale è quella di destare gioia ed allegria, soprattutto per soggetti in età evolutiva, possono essere inseriti in interventi destinati a persone con disturbi emotivi e relazionali, a persone con sindrome autistica, a persone con problemi nella sfera affettiva (il delfino è un mammifero estremamente evoluto, in gradi di riconoscere e interpretare il linguaggio del corpo e soddisfare i bisogni comunicativi anche quando problematici). Il grado di avvicinamento all’animale può variare dall’osservazione con interazione minima (ad esempio in interventi di gruppo) al contatto fisico (in questo caso è necessario saper nuotare).
Mammiferi di piccola taglia, perlopiù criceti, conigli e porcellini d’india, adatti a persone con problemi psicologici lievi, e in generale come facilitatori relazionali (come per gli uccelli, vengono impiegati negli interventi nelle carceri).
Pesci e tartarughe, impiegati nelle sindromi collegate allo stress, come calmanti in gradi di ridurre ansia e sintomi depressivi, in generale il loro accadimento facilita una presa in carico di responsabilità e riduce il senso di inadeguatezza.
A seconda delle problematiche interessate e delle possibilità (di spazi e tempi, nonché di personale atto a dirigere ed accompagnare nell’intervento) si può dunque scegliere tra una vasta gamma di progetti possibili, nell’ottica di una partecipazione attiva e consapevole, sia degli utenti che dei co-terapeuti!
fonte: psicologia.tesionline.it
A questi animali "guerrieri" del bene armati solo d'amore e d'affetto e la cui ricompensa è una semplice carezza ....dedico una bellissima canzone di Mengoni giust'appunto "Guerriero"..........." e non lotterà mai per un compenso, lotto per amore lotterò per questo.....ti darò certezze contro le paure, per vedere il mondo oltre quelle alture, non temere nulla io sarò al tuo fianco, con il mio mantello asciugherò il tuo pianto...e resterò al tuo fianco fino a che vorrai, ti difenderò da tutto non temere mai....giuro sarò roccia contro fuoco e gelo, veglio su di te io sono il tuo guerriero....."
Utente
3 agosto, 2014
E' notte amici ,vi auguro un ..in compagnia dei vostri amici pelosetti ..e vi lascio con 2 bellissimi video.il 1° racconta..."10 rivelazioni importanti di un cane "..e il 2° video parla dell'"amore per gli animali""...ANIMALI E NATURA SONO LE VERE MERAVIGLIE DEL MONDO,E' FONDAMENTALE IL RISPETTO DA PARTE DI TUTTI PER ENTRAMBI ..
Utente
3 agosto, 2014
amici e buona domenica..Oggi vi posto articoli sull' Educazione del cane e del gatto
Educare il gatto: col decalogo del bon ton felino è più facile
Educare un gatto si può. Ecco cosa possiamo e dobbiamo pretendere in un pratico decalogo di galateo felino.
Del gatto amiamo la natura selvaggia ma se vive con noi vogliamo che sia anche ben educato. Chiediamo troppo? Forse no.
Il gatto, si sa, ha proprie regole di vita e, volendo, è capacissimo di vivere anche senza di noi. Lo adoriamo per questo. Quanto a igiene, poi, non siamo certo noi a insegnargli qualcosa. Perché allora educarlo? Cosa può voler dire per noi insegnare un po' di buone maniere al piccolo "selvaggio" di casa? Semplice: educare un gatto significa fare in modo che il suo essere felino non si scontri col nostro essere umani tra gli umani. In altri termini, significa non permettergli di compiere alcune azioni che per noi e il nostro modo di vivere sociale sarebbero intollerabili, come mangiare dai nostri piatti o sul tavolo, distruggere piante e divani, arrampicarsi sulle tende...
Pensare che questi comportamenti siano "normali" per un gatto tanto quanto la sua ineducabilità, è scorretto. Il gatto è un animale intelligente e anche se molto scaltro, non vive al di fuori del mondo. Il contesto sociale in cui si trova quando vive in cattività lo portano a capire in fretta cosa si aspettano gli umani e cosa potrebbe o dovrebbe fare per renderli felici.
Ma in parole povere, cosa dovrebbe fare (o non fare) il gatto ben educato? Cosa possiamo pretendere, ragionevolmente, da lui? Scopriamolo con il decalogo di "bon ton felino".
IL GATTO BEN EDUCATO...
1. Sporca unicamente nella propria cassetta
Quasi tutti i mici lo imparano presto più per le esigenze innate di pulizia dell'ambiente in cui vive che per piacere a noi. Se ciò non avviene o non avviene più dopo che la capacità era stata acquisita significa che c'è qualcosa che non va. Può essere un problema legato alla cassettina igienica: troppo piccola, troppo sporca per i suoi gusti, odore non gradito della lettiera. In altri casi può dipendere da qualcosa che è mutato nel gatto (necessità di marcare il territorio nei gatti non sterilizzati, stato di malessere) o che gli avete fatto nel qual caso il gatto cerca col comportamento sgradito di punirvi.
2. Non dorme sul letto del padrone
E qui, lo so, molti di voi non saranno d'accordo. Che ci sarà mai di male se il nostro amato micio si acciambella vicino a noi mentre dormiamo? Dipende dai gusti e dall'educazione personale, ma possono subentrare questioni che vanno oltre l'amore per il felino legate alla salute e al nostro essere appunto umani tra gli umani. Alcuni studi avrebbero evidenziato ad esempio che a fronte di un rischio di allergie ridotto in chi vive con animali, dormirci insieme può al contrario aumentare la probabilità di sviluppare questo tipo di patologie. Inoltre, se viviamo con altre persone, e soprattutto se ci dormiamo insieme dovremmo tener conto anche della loro opinione in merito alla presenza del gatto a letto. In ogni caso non c'è da fare drammi: ci sono cucce di tutte le forme e dimensioni. E comunque il gatto è bravissimo a trovare altri posti molto confortevoli per dormire: vi basterà chiudere la porta della camera da letto e a trovarsi un giaciglio degno del suo lignaggio ci penserà lui. 3. Mangia in modo regolato
L'ingordigia in genere non appartiene ai gatti. Per natura questi animali sanno quando e quanto mangiare senza che nessuno debba essere lì a tirargli via il mangiare come accade coi cani che potrebbero mangiare fino a star male se gliene si dà l'occasione. Tuttavia, è possibile che i gatti costretti a vivere a contatto con l'uomo sviluppino comportamenti alimentari abnormi sia in un senso sia nell'altro. Se vi è possibile, stabilite degli orari in cui elargire i pasti ma, pur ricordando che il gatto difficilmente mangia tutto in una volta, fate comunque in modo che non alterni lunghi digiuni ad abbondanti scorpacciate. Nel caso questo accada in modo sistematico cominciate a chiedervi se non ci sia qualcosa che non va nel suo stile di vita o nella sua salute.
4. Non elemosina bocconi del nostro cibo
Questa è un'abitudine che viene data quasi sempre da noi padroni. Quando sono piccoli e teneri o in occasioni speciali gli allunghiamo qualcosa senza renderci conto che quella per loro diventerà la regola anche quando saranno grandi e potranno saltare direttamente sul tavolo a servirsi da soli. Se non volete che la cosa degeneri fino a ritrovarvi un micio miagolante o invadente che non lascia pranzare né il padrone né eventuali ospiti evitate di insegnargli che può mangiare il vostro cibo.
5. Non sale su tavole imbandite o mobili di cucina
Va di pari passo col punto precedente, essendone causa e insieme conseguenza. Per alcuni si tratta di una condizione fondamentale per avere un minimo di igiene, ma sono convinta che la maggior parte dei proprietari di gatti sa quanto è difficile (oltreché crudele) tenere un gatto giù da ogni mobile di casa e, semplicemente, fa in modo di non lasciargli il cibo a portata di zampina, giusto per non rimanere con gli avanzi. In ogni caso credo che fargli capire di rimanere giù dal tavolo almeno quando ci siamo noi a mangiare è il minimo, non fosse altro che prima o poi potremmo avere ospiti e sarebbe più difficile spigargli perché improvvisamente non può più gironzolare tra le portate.
6. Non estrae le unghie quando gioca col padrone
Impossibile? In realtà è una delle regole più semplici da far rispettare. In genere i gattini, a mano a mano che si eccitano durante il gioco, iniziano ad affliggere le mani con le affilatissime unghie. Basterà utilizzare un timbro di voce un po' duro e dare delle "pacchette" sulla zampina interessata. Ovviamente si sta parlando di gioco che degenera perché è ovvio che se voi o qualcun altro andate a tampinarlo quando lui non ha voglia di giocare è ovvio che ve la siete cercata e la "pacchetta" sulla zampina dovreste darvela da soli.
7. Sta lontano dalle piante
Ciò non solo per evitare pericolosi avvelenamenti, ma anche perché è frequente che si diverta a scavare nella terra dei vasi, spandendola per un largo raggio, e magari a orinarci. Come per il proprio cibo, il consiglio è di giocare d'astuzia e prevenire intervenendo direttamente a protezione delle piante con reti o adeguati portavasi e piante resistenti più alla sua portata. Un altro trucco potrebbe essere quello di creargli un angolo di verde in cui po' giocare come meglio crede senza far danni o farsi del male.
8. Non si arrampica sulle tende
Si tratta più che altro di una ragione di sicurezza. In genere disimpara comunque con la crescita e se si è decisi fin da subito nel fargli capire che quel tipo di acrobazie non ci piacciono si riesce ad accelerare i tempi senza drammi.
9. Usa esclusivamente il suo tiragraffi per affilarsi le unghie
L'operazione non è certamente facile, ma conviene provarci se volete salvare i vostri divani. Scegliete con cura un tiragraffi che gli piaccia (meglio se sviluppato in altezza, a più piani possibilmente), e il posto della casa da cui metterlo: se può usarlo per tenere d'occhio la situazione con la visione più ampia possibile dell'ambiente circostante potete star certi che lo userà volentieri anche per rifarsi le unghie. Quanto alle poltroncine del `700 è meglio comunque se ci rinunciate.
10. Usa i suoi giocattoli per divertirsi
Questo è forse il punto del galateo più difficile da far osservare al gatto. Per la sua natura curiosa, questo animale tende a considerare ludico qualunque oggetto in grado di attirare la sua attenzione che non si riveli minaccioso. Ma tutto sommato se ci si ricorda di farlo sfogare con i suoi giochi non avrà bisogno di inventarsi giochi con le cose che vogliamo lasci stare.
fonte: gattivity.blogosfere.it
Utente
3 agosto, 2014
Dopo il gatto, ecco come educare il cane
Come educare il cane con i quattro comandi fondamentali
Educare un cane non è un compito facilissimo. Ci vogliono tempo, costanza e pazienza oltre, naturalmente, a un minimo di tecnica da acquisirsi con la pratica o con l’aiuto di un esperto. Tuttavia, fare un piccolo sforzo è fondamentale se si vuole garantire a se stessi e al proprio animale una buona e piacevole convivenza con il gruppo familiare e con tutta la comunità a cui appartiene.
Da dove si parte? Dall’Abc, naturalmente.
Collare e guinzaglio sono indispensabili, ma da soli non sono sufficienti per aver un buon controllo sul comportamento del cane: servono anche i comandi giusti.
I cani non sono in grado di discriminare ciò che è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è molto legato all'istinto e alla conservazione della specie: le regole della nostra società non quindi rientrano nella loro comprensione. E i grandi discorsi per cercare di spiegarglielo non servono a nulla.
Occorre imparare come rivolgerci ai cani per fargli capire immediatamente ciò che vogliamo che facciano.
Come si sa, infatti, il cane per eseguire un comando ha bisogno di uno “stimolo”, sia esso verbale o gestuale, al quale risponde come riflesso condizionato.
Partendo da questo semplice principio, l’addestramento con le tecniche più moderne si basa unicamente sul rinforzo positivo: si dà il comando, si osserva il cane e ogni volta che risponde con il comportamento richiesto, lo si premia immediatamente con qualcosa a cui tiene molto.
I suoni ed i gesti generati con costanza, si trasformano così in stimoli a cui il cane, col tempo, trova sempre più naturale rispondere.
L’importante è che il comando sia semplice, recepibile all’istante e univoco, ovvero, sempre quello per uno stesso comportamento richiesto. In questo modo è possibile, teoricamente, insegnare al cane a fare qualunque cosa.
Ci sono però solo quattro comandi davvero fondamentali che è bene insegnare subito al proprio cane:
- NO: è breve, immediato e ci è facile associarlo a un tono e a un’espressività tali che il cane impara presto ad associarlo a qualcosa che non ci piace. Usando questo comando nel momento in cui il cane fa qualcosa di sbagliato lo si educa a capire ciò che può o non può fare.
- SEDUTO: serve a frenare curiosità, entusiasmi e voglia di fare o andare del cane. Farlo sedere anziché ordinargli semplicemente di smettere lo aiuta, infatti, a interrompere l’azione motoria e quindi anche il comportamento scorretto, comprese levocalizzazioni indesiderate.
- FERMO O RESTA: durante le uscite può essere necessario fermarsi e questo comando educa il cane ad accettare la sosta senza innervosirsi. Può essere usato dopo il comando seduto per ribadire a quei cani che provano a fare i "furbetti" rialzandosi e ripartendo con il comportamento sbagliato subito dopo aver ricevuto il premio per essersi seduti.
- VIENI O TORNA: è fondamentale per richiamare e mettere in sicurezza il cane nel più breve tempo possibile quando è libero e senza il controllo del guinzaglio, sia che a liberarlo siamo stati noi per farlo correre, ad esempio, in un ampio prato sia che ci siasfuggito di mano.
-
Accanto a questi quattro comandi fondamentali ce ne sono altri di molto utili che potrebbe valere la pena di insegnare al vostro cane:
- Piede: per farlo camminare proprio vicino a noi quando è al guinzaglio senza tirare o rimanere indietro
- Lascia: per fargli mollare la presa
- Terra: per una sosta più lunga o per interrompere il comportamento motorio ancora più efficace di “seduto”
- Zitto: per farlo smettere di abbaiare, in alternativa al “no” anche se a mio parere quest’ultimo è più efficace per far capire la nostra disapprovazione al cane........fonte: http://www.deabyday.tv
Utente
2 marzo, 2014
Anna stavo ascoltando la mia adorata Giorgia e quando sono arrivata a questa canzone, ho pensato che fosse perfetta per questo tuo bel topic... sto parlando di Resta la musica che Giorgia ha dedicato al suo gatto Filippo (insieme a tutto l'album), che purtroppo l'ha lasciata dopo 11 anni di vita insieme, proprio mentre lavora al suo disco
Questa è la canzone...
La dedica dolcissima nel boucklet dell'album:
"Dedicato a SAMUEL, mio figlio,
e a FILIPPO, il gatto che sapeva amare."
E questo è un pezzo di una vecchia intervista in cui racconta questa sua dedica...
Questo album lo dedichi a qualcuno?
Tante persone ma anche al mio gatto Filippo morto qualche mese fa dopo undici anni di vita vissuta assieme. A lui ho dedicato la canzone che chiude il disco "Resta la musica". Vabbeh, lo so, ora pensate che io sia pazza veramente... (ride, ndr).
Utente
3 agosto, 2014
vi lascio la buonanotte amici..con 2 video sui nostri adorati 4 zampe....il 1° divertente ..il secondo commovente.......
Utente
3 agosto, 2014
Stefy87 ha detto
Anna @anna53 che parla nel topic degli animali:
E si, Stefy, lo so che ho pochi "commentatori" provenienti dal forum stesso, e non so il perché, eppure penso ci siano tanti amici degli animali ...in compenso ho parecchi "visitatori" che, seppur silenziosi mi gratificano e leggono spero, almeno a questi ultimi, di essere loro d'aiuto postando articoli sulla salute dei propri compagni a 4 zampe..e non solo...anche articoli curiosi e video divertenti o che ti portano a riflettere....io ho imparato diverse cose ..fino ad oggi sconosciute
Utente
3 agosto, 2014
Buongiorno amici dei nostri amanti pelosetti...esiste l'OROSCOPO pure per cani e gatti lo sapevate????..Leggete un po
C'è anche l'oroscopo per i vostri amici a 4 zampe, ecco come sarà il loro 2015
Come di consuetudine arriva l'oroscopo per cani e gatti dell'anno 2015. L'Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente) torna con le previsioni astrologiche per i nostri amici a 4 zampe, le quali mettono tra i segni più fortunati i Pesci e il Leone, male invece per Bilancia e Acquario. Eccoli nel dettaglio segno per segno.
Acquario. Il mese fortunato per i nati sotto questo segno è novembre. Fortunati i cani, soprattutto quelli nati dopo il 2011. Per i gatti invece è un anno più deludente.
Pesci. Anno da ricordare per i cani nati sotto questo segno, anche per quelli di salute cagionevole. I felini invece potranno soffrire di qualche malanno di stagione. I mesi migliori saranno luglio e novembre.
Ariete. Micio e fido nati sotto Ariete sono tra i meno fortunati, infatti questo è uno dei segni più martoriati dell'anno, problemi di salute specialmente per gli animali in sovrappeso. Per i più anziani attenzione al freddo. Mesi fortunati gennaio, luglio e agosto.
Toro. Per i 'tori' si prevede un anno positivo: viaggeranno molto insieme ai loro padroni umani. Problemi respiratori per il micio e attenzione all'alimentazione per Fido. Mesi fortunati: marzo, luglio e agosto.
Gemelli. Anno movimentato specialmente a causa di nuove adozioni per i gatti e cani Gemelli che sono nei canili e nei gattili. Come tutti, anche per loro in qualche caso problemi di adattamento nelle nuove case. Mesi fortunati: nessuno in particolare. I cambiamenti previsti in gennaio o febbraio.
Cancro. Influenzati da Saturno, Giove e Urano anche per gatti e cani del segno del Cancro sarà un anno di alti e bassi. Attenzione all'alimentazione e alla salute. Mesi fortunati: aprile, giugno e dicembre.
Leone. Si tratta del segno più fortunato, sarà infatti un anno d'oro sotto tutti i profili per gli amici a quattro zampe nati in questo periodo. Anche i randagi avranno presto una nuova casa o comunque nessun problema di cibo. Mese fortunato: settembre.
Vergine. Per i nati sotto il segno della Vergine sarà un anno dedicato completamente al gioco. Quelli nei rifugi troveranno casa più facilmente di altri, anche se poi sarà un po' difficile andare d'accordo con i quadrupedi già presenti in famiglia. Mese fortunato: agosto.
Bilancia. Anno nervoso per gli animali a causa della presenza di Saturno nel segno che mette alla prova anche gli amici a quattro zampe più pazienti. Incomprensioni con la famiglia umana. Attenzione al freddo dei primi mesi. Mesi fortunati: ottobre e dicembre.
Scorpione. Plutone torna a sorridere e a riportare energia ai nati sotto il segno dello Scorpione: dopo alcuni anni di situazioni non proprio fortunate il 2015 riserva per loro piacevoli sorprese. Unico avvertimento: occhio alla salute. Mese fortunato dicembre.
Sagittario. Anno di viaggi e cambiamenti al seguito dei loro amici umani. Il 2015 sarà un anno piuttosto movimento con rischi per la salute dei cani più anziani. Mesi fortunati: febbraio, aprile e maggio.
Capricorno. Grandi novità già da questo mese per i mici del Capricorno che troveranno nuovi amici umani. Nuove famiglie anche per i cani dello stesso segno che vivono in canile. Il Sole in Capricorno darà la forza e l'energia necessaria per i cambiamenti. Mese fortunato: ottobre.
fonte:www.caffeinamagazine.it
Utente
3 agosto, 2014
Buona notte!!!! cat and dog vi danno la vi lascio con articoli e video da applausi
Fidanzata lo costringe a scegliere: “O me o il tuo cane”. Lui fa questa scelta
WASHINGTON - Un uomo americano di Roanoke, in Virginia, è stato messo dalla sua fidanzata nella condizione di dover scegliere tra lei e il suo cane, il piccolo beagle Molly.
Lei gli ha chiesto di darlo in adozione. E lui ha postato un annuncio su Craigslist. Il titolo è “Gratis a quelli che gli daranno una casa”, nella foto c’è il dolce cagnolino. Questo, invece, l’annuncio: “E’ una purosangue, viene da una zona ricca e abbiamo condiviso 4 anni della nostra vita. Le piace giocare, è addestrata. A volte rimane sveglia tutta la notte. Mangia solo cibo costoso, ma vi saluterà con affetto al ritorno da una dura giornata di lavoro. Se qualcuno è interessato alla mia fidanzata 30enne, egoista e cattiva, venga a prendersela. Io e il mio cane vogliamo di nuovo la casa libera”.
Bugo, svelato chi è Sergio: un cane
Cristian Bugatti, in arte "Bugo" (San Martino di Trecate, 2 agosto 1973), è un cantautore e artista italiano.
MILANO - “Cosa ne pensi Sergio” è il nuovo singolo di Bugo. Il brano è stato scritto al ritorno del cantautore in Italia dopo aver vissuto un lungo periodo in India.
Al rientro Bugo si accorge che non è cambiato niente e come di solito accade in una chiacchiera da bar chiede a chi gli sta accanto “Cosa ne pensi Sergio?”. Da lì nasce la canzone e la campagna virale che ha visto Milano riempita di manifesti con scritto semplicemente “Cosa ne pensi Sergio?”. Il 22 maggio Bugo ha svelato sui social che i cartelloni erano legati alla sua canzone. E ora, nel video, la scoperta che Sergio è un cane.
Ed ora dedicato all'utente @undri ..ti presento il cagnetto famosissimo di Lady Gaga ..(se non sbaglio una delle tue cantanti preferite)
“Missasiakinney”: bulldog francese Lady Gaga su Instagram ha già 20mila follower
NEW YORK – Il cane di Lady Gaga sbarca su Instagram con missasiakinney, e raccoglie giù più di 21mila seguaci. Asia, questo il nome del bulldog francese della cantante è solo l’ultimo animale delle star a sbarcare su Instagram.
Prima di lei, ad avere un diario personale è stata Choupette, il gatto di Lagerfeld, che conta più di 50mila contatti. Anche la modella Cara Delevingne posta abitualmente le foto di Cecili, il suo gatto, che conta quasi 100mila seguaci.
Utente
7 agosto, 2013
oddio non mi ero mai accorto dell'esistenza di questo topic
che bello io adoro gli animali ok non tutti, però i cani sì ovviamente non ne ho perché vivo in appartamento e mia mamma non vuole
in compenso ho due tartarughine
grazie di avermi taggato @anna53 così posso leggere più spesso e sì, Lady Gaga è la mia artista preferita ed Asia adoro i bulldog
Utente
3 agosto, 2014
undri ha detto
oddio non mi ero mai accorto dell'esistenza di questo topicche bello io adoro gli animali ok non tutti, però i cani sì ovviamente non ne ho perché vivo in appartamento e mia mamma non vuole
in compenso ho due tartarughine
grazie di avermi taggato @anna53 così posso leggere più spesso e sì, Lady Gaga è la mia artista preferita ed Asia adoro i bulldog
@undri...Te ne sei accorto ora??? Meglio tardi che mai!!!...son contenta che ti sia piaciuto l'articolo, peccato tu non possa tebere cani, sono compagni di vita fantastici, ..possiedi tartarughine?? posterò qualche notizia su di loro, così amplifichi il tuo bagaglio culturale, magari scopri cose fino ad oggi sconosciute
Utente
3 agosto, 2014
@stefy87..ho un articolo per te!!!..sarò meglio il pelosetto o la stagista che ti ritrovi????
Cani in ufficio per ridurre lo stress
Portare i cani in ufficio per ridurre lo stress da lavoro, risollevare l'umore, il nostro e quello dei colleghi, aumentare la produttività e la capacità di problem solving. Torniamo a parlare dei vantaggi dei cani sul luogo di lavoro, perché un recentestudio, condotto su 550 dipendenti, ha confermato i benefici dell'ingresso di Fido nelle aziende.
Nei giorni in cui c'erano i cani, infatti, i lavoratori della Replacements Ltd di Greensboro, N.C, avevano livelli più bassi di ormoni della stress, si concedevano più spesso una pausa, allentando la tensione, ed in generale il loro umore era decisamente meno a terra rispetto ai giorni in cui lasciavano il cane a casa. Il cane non solo ci distrae, ma aiuta a calmarci, a controllare la rabbia ed a ragionare più lucidamente, lavorando in un clima più disteso. Ora di aprire ai cani le porte delle aziende, dunque, e non solo una tantum.
fonte http://www.petblog.it
Utente
3 agosto, 2014
ora vi lascio la ..con un video bellissimo della lettera di una cane e una bella canzone di Annalisa "Diamante lei luce lui".che dedico ai nostri amici pelosetti....è il simbolo della felicità che commuove e arriva profonda più del dolore..c'è la volontà perfetta di "prendersi cura" e il desiderio puro e trasparente che diventa promessa
"......l'abbraccerà rallegrerà solleverà se mai cadrà difenderà sempre sarà diamante lei e luce lui l'abbraccerà rallegrerà solleverà se piangerà difenderà perdonerà diamante è lei e luce è lui per sempre per sempre..!"
Utente
3 agosto, 2014
Razzo ha detto
Vi confesso che non ho mai particolarmente amato gli animali, al punto tale da adottarne uno, però da qualche periodo una coppia di miei amici ha adottato un meticcio e mi sono innamorato dei lei, si chiama Maia ed è un'amore. Ha solamente tre mesi ma è dolcissima.
Avere un animale in casa @Razzo ..è meraviglioso,..se hai spazio a sufficienza ti consiglio di adottarne uno, è un'esperienza da provare per le tante soddisfazioni che ti da
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