Utente
11 novembre, 2016
semota ha detto
Si possono fare gemellaggi anche con altre zone così facciamo campeggi itineranti
Ma @WParry ti fidi della Chiesa in che senso?
Waves of Music ha detto
Insomma distinguerei molto 'Fede'(idee,sensazioni) da 'Chiesa'Assolutamente...Fede io la intendo il mio rapporto diretto con Dio
per il discorso fede io non la vedo nella definizione idee,sensazioni. Per me la fede è vita ed è fondamentale in ogni passo della vita.
Mi fido della Chiesa nel senso che credo nei principi con cui fa le cose e nel suo fine di far del bene. Sono critico nei suoi confronti ma la rispetto e ammiro.
Spero di essermi spiegato, tranquilli non sono un prete in incognito
comunque ci fosse qualche altro scout nel forum sarebbe bello se me lo facesse sapere !
Utente
7 agosto, 2013
WParry ha detto
Spero di essermi spiegato, tranquilli non sono un prete in incognito
Anche se fosse...uno dei miei più cari amici è prete da 2 anni e ha la mia età. Comunque ho sempre un po' invidiato una fede come la tua...ancora non la capisco ma son cose che se non le vivi non le capisci secondo me.
comunque ci fosse qualche altro scout nel forum sarebbe bello se me lo facesse sapere !
@Rama08 se non sbaglio
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
alessandrino ha detto
[...] in un certo senso mi ha aperto la mente, rendendomi più riflessivo facendomi abbracciare pensieri diversi, come ad esempio quello scientifico... non dico che Dio mi ha aperto il cervello perché uno deve avere la mente aperta a prescindere... che però la religione abbia accentuato la mia parte riflessiva quello si...
Ecco, questo dipende dalle esperienze. Io trovo che sia stata proprio la mia mancanza di fede a rendermi più riflessivo verso argomenti importanti. Dal punto di vista scientifico però non riesco proprio a concordare, fede e scienza per me sono cose davvero separatissime. Ma anche qui è un discorso personale, io studio fisica e nel mio dipartimento ci sono professori davvero fortemente credenti. Non so come facciano, ma è una possibilità.
Per quanto riguarda il discorso dei credenti praticanti, come dicevo nel post di prima, credo che l'essere credente non voglia dire essere perfetti o cmq migliori degli altri.... i difetti li abbiamo tutti, credenti e non, e penso che la concezione credente=buono - non credente=cattivo sia superata... posso professori la personatura migliore del mondo anche se non vado in chiesa... se poi all'atto pratico falliscono, la gente mi giudicherà per quello...
Guarda, da questo punto di vista purtroppo non sono d'accordo. Ovviamente, dipende sempre dal contesto e dal luogo in cui vivi, ma nel mio caso ho sempre trovato un forte ostracismo verso chi non è credente. Ricordo che a scuola attirai le antipatie di molti professori per aver rifiutato più volte di partecipare a delle funzioni religiose all'interno dell'istituto. Roba da denuncia all'UAAR.
Quindi no, non trovo che almeno al Sud Italia, dove vivo io, questo ragionamento sia valido, per la mia famiglia il fatto che io non fossi credente fu preso, all'epoca, quasi alla stregua di un coming out, così come in ambito "paesano", chi non è credente pare quasi "schedato" dall'opinione pubblica. Ricordo che sempre a scuola una catechista prese da parte me ed un compagno più o meno con le mie stesse idee per farci una lezione di un'ora di catechismo per "convertirci". Ora ne rido, perché è stata effettivamente una situazione molto bizzarra, ma sul momento ero NERISSIMO
La cosa migliore è avere una mente aperta, formarsi e informarsi su tutto, perché solo in questo modo è possibile operare una scelta... che la chiesa sia indietro su molti fronti, questo senza dubbio, ma è importante anche come la vivi la spiritualità... non devi per forza seguire la corrente... se la maggior parte è rimasta ai canti a cappella, io preferisco di gran lunga canti ritmati e giovanili accompagnati da chitarre e borgo, non importa se le signore anziane si scandalizzano i buoni principi me li da? Quello è l'importante, poi sta a me, nel mio piccolo, trovare qualcosa che porti ad un cambiamento positivo
Guarda, ti dirò, per me il concetto di spiritualità è un qualcosa a parte, mi ritengo una persona abbastanza spirituale pur non essendo credente. La spiritualità sta un po' in tutto ciò che apprezzi della vita. Tant'è che, quando capita, io AMO cantare in chiesa. Anche canzoni religiose. Ma lì è più che altro un discorso di atmosfera particolare, le chiese sono tra i luoghi più suggestivi per cantare.
... Con le vecchiette hai toccato un tasto molto dolente, sento già stonare l'Osanna nella mia testa
Utente
11 novembre, 2016
semota ha detto
@Rama08 se non sbaglio
Rama il bufalo
Si sicuramente la fede è personale e ogni persona la vive come si sente di viverla ma io auguro a tutti di averla forte perchè una fede forte la vita te la cambia. Il momento più brutto della mia vita lo sto superando grazie ad essa
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
WParry ha detto
io ho una forte fede! Sono capo scout ormai da tre anni e trovo nella fede tanto conforto e forza per andare avanti ! Non sono bigotto e metto spesso in discussione la Chiesa ma mi fido di lei
Unggg non ste cose quando ultimamente ho nostalgia del mondo scout
@semota che si scorda di me
Utente
11 novembre, 2016
Capo Horn ha detto
WParry ha detto
io ho una forte fede! Sono capo scout ormai da tre anni e trovo nella fede tanto conforto e forza per andare avanti ! Non sono bigotto e metto spesso in discussione la Chiesa ma mi fido di leiUnggg non ste cose quando ultimamente ho nostalgia del mondo scout
@semota che si scorda di me
una volta scout sempre scout
Utente
7 agosto, 2013
Edre ha detto
E ripeto, per me è proprio questo il turning point necessario per chi non crede e che spesso i credenti non capiscono (non è una critica, è una constatazione, ed è anche naturale per chi crede), il fatto che quando non si ha un punto di riferimento in Dio solitamente si riesce a reagire con più consapevolezza, perché sai di non avere niente oltre le tue esperienze e la tua forza personale che ti possa aiutare
Edre ha detto
Io trovo che sia stata proprio la mia mancanza di fede a rendermi più riflessivo verso argomenti importanti.
Domanda: può essere che il sostegno di cui parlavano Semota e Alessandrino tu lo trovi nell'esatto opposto? Per certi versi, è come se anche tu avessi un punto di riferimento. Il credente trae giovamento dall'esistenza di Dio, il non credente trae giovamento dalla non esistenza di Dio. In questo modo, si potrebbe arrivare alla stessa consapevolezza.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
È piacevole leggere questi confronti civili e maturi, spesso entrambe le parti mostrano chiusura, quindi vi ringrazio:D
Io dopo tanti anni di crisi e di discussioni credo di aver finalmente trovato la mia giusta dimensione con la fede. Ho avuto un'educazione cattolica e da ragazzina ho anche fatto la catechista poi due avvenimenti hanno messo tutto in discussione: la consapevolezza di essere lesbica e la perdita di una persona importante. E mi son allontanata da tutto ciò che riguardava la religione. E ho vissuto in conflitto per diverso tempo, solo da qualche anno son riuscita nuovamente ad avvicinarmi alla fede, ma la vivo in maniera molto personale, mi son allontanata dal cattolicesimo e mi rivedo di più nei valdesi.
Utente
1 maggio, 2016
Io credo in Dio.
Frequento la chiesa non in quanto chiesa, ma come luogo per pregare Dio.
Molti precetti e preconcetti della Chiesa sono stati inventati dagli uomini, così come tutti gli errori gravissimi che sono stati commessi in passato e nel presente. Consapevole di questo, io ritorno alle origini cioè a quello che è scritto nel Vangelo, che poi è scritto anche nelle coscienze degli esseri umani, quelli veri anche non cattolici.
Pur essendo credente e praticante, non ho il prosciutto sugli occhi e non sono mai stata bigotta, ho un rapporto con Dio molto personale e non accetto certe chiusure e certi comportamenti che provengono da un certo tipo di clero.
Personalmente ho ricevuto pure una grazia, ho vissuto una situazione molto particolare e molto forte e quindi credo in Dio, al di sopra di ogni sbaglio degli uomini.
" Ah ... anche poeta ! "
Admin
7 agosto, 2013
Quasi tutti i miei interessi hanno una componente fortemente scientifica e per questo motivo, per quanto mi sforzi, non posso credere a tante di quelle cose che ci vengono raccontate.
La fede nel senso stretto del termine "purtroppo" mi manca ma la speranza che ci sia qualcosa, quella penso mi accompagnerà per tutta la vita
Utente
7 agosto, 2013
Ho un rapporto di alti e bassi con la fede. Sono un credente, provo a praticare con regolarità anche se ultimamente tentenno, sono molto legato alla Madonna, però ripongo poca fiducia negli "uomini di chiesa". Ho frequentato la parrocchia del mio rione per diversi anni, molta di quella gente quando la vedo per strada la scanso, qualcuno vorrei vederlo in galera per quello che ho subito, altri in manicomio. Oggi posso dire che la mia fede non è legata alla frequentazione con gente di quell'ambiente per questo ne vado fiero, nonostante il percorso sia lungo e tortuoso.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
plupe ha detto
Domanda: può essere che il sostegno di cui parlavano Semota e Alessandrino tu lo trovi nell'esatto opposto? Per certi versi, è come se anche tu avessi un punto di riferimento. Il credente trae giovamento dall'esistenza di Dio, il non credente trae giovamento dalla non esistenza di Dio. In questo modo, si potrebbe arrivare alla stessa consapevolezza.
Esattamente. Poi sì, è ovvio che sia difficile per chi crede e non crede capire completamente i sentimenti opposti ai suoi, io ammetto di non riuscire a capire che giovamento si possa trarre rivolgendosi a un Dio, ma capisco perché lo si faccia.
Anche se vorrei precisare una cosa. Il non credente non trae giovamento dalla non esistenza di Dio, ma dal fatto che non riputando reale l'idea cristiana di Dio sente il bisogno di dare il massimo psicologicamente e fisicamente per superare le difficoltà. Il che è più difficile di una preghiera, e ripeto, per me porta a una consapevolezza maggiore di ciò che ci circonda.
Banned
7 agosto, 2013
Studiando epistemologia o "filosofia della scienza" si arriva alla constatazione che il metodo scientifico permette all'uomo di spiegare il come (come funziona un reattore nucleare, come nasce una stella, come sopravvive una cellula) ma nulla può in merito al perché (perché esiste l'universo, perché esiste l'atomo, perché esiste la vita).
Nel regno dei perché fondamentali noi non entriamo, ne siamo esclusi: non per niente si chiama metafisica, che alla buona in greco antico significa "oltre la natura". Ed è proprio in quell'aldilà (ops!) che risiede - se davvero c'è - Dio o comunque il divino, l'essenza, le idee (per citare en passant tutta una serie termini filosofici che alla fine guardano al cielo alla stessa maniera).
Quindi se io voglio darmi una risposta su quel regno, devo fare un grande salto: quello che alcuni chiamano un balzo di fede. La fede ti fionda aldilà e promette di mostrartelo in tutta la sua chiarezza. Che questa promessa sia lecita e che ciò che ti mostri sia vero, però, non è dato: proprio per questo è un balzo personalissimo in cui si abbandona ogni richiesta di osservabilità, di comunicabilità (qui si aprirebbe un mondo!!), di provabilità, di dimostrabilità. Mi fido e mi affido.
-
Io, per come sono fatto, questo balzo non lo faccio: non riesco con i miei strumenti razionali - di cui riconosco i limiti - e allora non ci provo, lo accetto e non mi metto a raccontare delle favole.
Rimango nel mio e rispetto le scelte altrui - finché sono vere ed intime e non esclusivamente dettate da retaggi familiari, sociali o culturali.
Utente
9 settembre, 2013
Io sono nato e cresciuto in una famiglia mediamente praticante, non completamente estranea alla vita di chiesa ma nemmeno in prima fila sui banchi ogni domenica. Va da sè che son stato battezzato, ho fatto la confessione, la comunione, la cresima, tutti gli anni del catechismo e i primi due anni del gruppo giovani (ma più per stare con i miei "amici" dell'epoca che per il fatto che si trattasse di un ambiente di chiesa).
Poi va beh, sono arrivati gli anni dell'adolescenza, quelli in cui per forza di cose ti fai un sacco di domande - oltre al conoscere persone con punti di vista diversi, quasi sempre opposti a quel "condizionamento" intrinseco che viviamo nella nostra cultura fin dalla tenera età. Ho vissuto (e continuo a vivere) una sorta di "crisi spirituale" legata soprattutto al non riconoscermi nell'istituzione della Chiesa cattolica, al suo rimanere fissa nelle proprie posizioni nei secoli dei secoli spesso senza essere in grado di dare le risposte che un giovane credente del 2017 può cercare, ma facendo del proprio meglio per instillare nei propri membri dubbi, pregiudizi e discriminazioni.
In tutto questo mi sento ancora di credere in Dio, a volte in chiesa ci vado ancora (ma come han detto altri, più per cantare ) ma allo stesso tempo sempre più spesso mi interrogo sul motivo del perchè faccio quel che faccio - se è per non dare un dispiacere alle persone che mi sono vicine, o piuttosto per mia reale convinzione. Anche perchè mi capita raramente di rivolgermi a Dio nella vita di tutti i giorni, perchè il Dio che mi sono sempre figurato ha cose ben più importanti a cui badare che il risolvere i miei problemi
Utente
9 settembre, 2013
Tra l'altro l'anno scorso ho avuto una sorta di rivelazione quando girando per Stoccolma tra un evento eurovisivo e l'altro son finito nella bellissima Cattedrale di Stoccolma, l'edificio più importante della Svenska kyrkan (Chiesa di Svezia).
La Chiesa di Svezia è la confessione cattolica protestante più presente in Svezia: è riconosciuta dallo stato, ma non a livello di religione di Stato (non lo è più dal 2000); per diventarne membri è sufficiente venire battezzati, mentre per cancellare la propria iscrizione è sufficiente spedire un apposito modulo. Tutti i membri devono pagare una tassa annuale, trattenuta all'atto della dichiarazione dei redditi. Ma soprattutto la cosa che mi ha colpito è che si pone come una confessione aperta a tutti e soprattutto aperta al rinnovamento: nel 1960 i suoi membri votarono per permettere alle donne di diventare ministri, nel 2009 per permettere di celebrare matrimoni omosessuali. Addirittura l'arcivescovo di Stoccolma (quella che sposò la principessa Vittoria qualche anno fa), tale Eva Brunne, è una donna, lesbica dichiarata e felicemente sposata
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
io volevo entrare per guardare gli aggiornamenti degli oscarh (suggeriti da @JoJo) e mi ritrovo in queste conversazioni filosofiche
@WParry
WParry ha detto
io ho una forte fede! Sono capo scout ormai da tre anni e trovo nella fede tanto conforto e forza per andare avanti ! Non sono bigotto e metto spesso in discussione la Chiesa ma mi fido di lei
ANCHE IO! anche se ora sono evoluto in Baloo
Bah, il mio rapporto con la fede? essendo capo scout agesci (cattolico) mi viene richiesto di essere credente cattolico e direi giustamente in quanto il capo scout dovrebbe essere testimone e educatore verso i nostri ragazzi.. anche se accettiamo ogni tipo di ragazzo di qualunque fede.
Personalmente ho fatto tutto il percorso al catechismo ma è stato inutile (sarà che ero un'ameba, sarà che coi compagni facevamo lo zoo). Mi è stato molto più utile il percorso agli scout.
Diciamo che ho superato la fase del "la chiesa è corrotta", "il papa deve donare il suo oro ai poveri" arrivando alla conclusione (sempre agli scout) che la chiesa (cattolica, perché delle altre religioni sono ignorante) è fatta da uomini, l'uomo è peccatore per natura quindi bona la situazione non cambierà mai.
Mi sono spinto oltre e tutti gli anni di scoutismo mi sono serviti a capire di credere nell'amore, nell'ama il prossimo tuo come te stesso, nel fare una buona azione senza pretendere nulla in cambio, nel guardare la trave che è nel mio occhio prima di guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro, nel rendermi utile e aiutare gli altri.
Sono insegnamenti cattolici che cerco di rendere miei il piu possibile perche oltre che robaccia di chiesa penso che siano perfetti per delineare un buon cittadino civile
Poi come ogni capo scout che si rispetti, è ovvio che pesa il culo andare a messa ogni domenica
Ho letto tutti i commenti e sono rimasto piacevolmente colpito dal vostro discutere civilmente.
Ora arrivo io e distruggo tutto.
Quando ero bambino non ho mai avuto una fede intensa, non mi interessava andare a catechismo (perdere un'ora a guardare bambini che giocavano a calcio -ai tempi erano ancora divisi maschi e femmine- o un'ora ad ascoltare grida anche no) e non volevo andare a Messa perché amo dormire la mattina.
Con l'adolescenza ho riscoperto la fede, mi piaceva come ambiente l'oratorio (non ci ero mai andato una volta) e sono sempre stato uno che quando fa le cose le fa bene. Andavo a Messa al sabato sera alle 18.00, facevo catechismo e insegnavo catechismo.
Con l'età però ho avuto spiacevoli situazioni di conflittualità con il prete dell'oratorio (siamo arrivati al punto che faceva le prediche incentrate interamente su di me...) quando la mia unica colpa era quella di essere bravo a fare il mio lavoro (è una storia lunga:).
Lui si isolava durante il GRest con i suoi amichetti dove c'era l'aria condizionata ed era irreperibile. Gli altri ragazzi non sono scemi e quindi parlavano male dei suoi best. Io ero il punto di congiunzione fra gli altri educatori e lui (perché se io sto facendo una cosa per l'oratorio non me ne frega niente se tu stai bevendo coca e mangi patatine con i tuoi amici) e quindi si erano convinti che fossi io ad aizzare le folle contro di loro
Mi dedicò anche uno stato di MSN "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d ossa di morti e d ogni immondizia" ed ho ancora un sms di 10 pagine dove mi dà del falso.
Questo mi ha segnato perché non capivo come una persona, che doveva essere la più equa, gentile, ecc riuscisse ad essere così stronza con un ragazzo di 16 anni. E da lì capii che la Chiesa non era come pensavo io. Sono pur sempre anche loro umani.
Ho fatto le superiori in scuole private. Con 2 preti. Non mi è andata meglio a livello umano. Mi sembravano abbastanza stronzi.
Con i parroci della mia Chiesa mi sono trovato sempre bene e li ho sempre ammirati. Sono arrivato pure a fare una confessione di un'ora con uno.
Poi sono cambiati tutti. E' arrivato un prete nuovo. 3 anni fa. Mi chiese di presentare una serata del GREST.
e mentre parlavamo del più e del meno uscì una frase come "dimmi quello che vuoi ed io faccio tutto". Al che lui prese il doppio senso e mi disse "Io non ho nulla contro i gay, sono loro che sono froci"
E beh, ho rifiuto la serata (come rifiutare Sanremo), e non sono più entrato in Chiesa.
Io credo in Dio, mi piace pensare che abbia in cura anche i miei nonni e prima di addormentarmi dico sempre una preghiera, credo molto meno nei preti e tutte le loro parole mi sembrano vuote: come puoi dirmi di accogliere un fratello quando sei il primo che offendi gente? come puoi dire tutte quelle cose se fai il contrario?
Nei miei anni da catechista ho sempre fatto un cammino specifico: i primi anni le cose basilari, poi ho cominciato a parlare della vita, di come i miei bambini vedevano l'amicizia, l'amore, il rispetto, la famiglia.
Non sono uscite grandi perle, ma io spero di avergli dato qualcosina (ma non credo si ricorderanno qualcosa).
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