Utente
7 agosto, 2013
È uscito oggi...non è un capolavoro della letteratura italiana, ma c'è sincerità nel racconto delle emozioni che prova una 18enne che ha dovuto imparare in fretta a gestire gli aspetti positivi e negativi della popolarità.
Commovente il racconto del rapporto con Nico, il suo amico morto di tumore. Si sono conosciuti al primo anno delle superiori e lei, in un primo momento, aveva pensato che lui ci provasse, tante erano le affinità; al secondo anno le prime avvisaglie della malattia, poi le cure, la speranza che potesse guarire, fino a che la sorella di lui le confessò che il tumore era peggiorato...una notte Fede si sveglia improvvisamente e subito dopo le arriva il messaggio che Nico non c'è più..
Racconta un episodio legato agli aspetti negativi della popolarità: il giorno prima della partecipazione al festival di radio stop, era riuscita a trovare un po' di tempo per andare in spiaggia; mentre si trovava sul lettino semi addormentata, si è trovata vicinissima la faccia di un tizio che voleva che facesse una foto con i suoi figli che gli davano il tormento; l'ha presa per un braccio per farla alzare ancora prima che lei potesse rendersi conto di quel che succedeva; ha fatto la foto con i bambini,ma l'episodio le ha lasciato una paura retrospettiva che la sera è sfociata in un attacco di ansia molto forte...era a cena e fuori dal ristorante si erano radunati un sacco di ragazzini che volevano foto e video, li aveva accontentati, ma continuavano ad aumentare e lei non si sentiva bene, con una scusa i manager erano riusciti a farla rientrare nel ristorante e sono rimasti nel retro finché tutti se ne sono andati...ritornando in albergo a piedi le sono mancate le forze a causa dello stress della giornata e si è seduta per terra...i suoi manager le si sono seduti accanto e le hanno parlato delle loro ansie e paure finché le è passata, da lì ha capito che non deve tenersi tutto dentro e deve parlare di ciò che la preoccupa.
Da quello che scrive sulle persone del management, si capisce che la trattano come un essere umano e non come una macchina da far soldi, la stanno aiutando a crescere come artista, la mettono in riga quando è necessario e la assecondano in certe piccole manie...prima del concerto all'Atlantico, stava masticando una gomma per scaricare la tensione ed ha capito che era ora di salire sul palco quando Federico, il road manager che l'accompagna negli instore, le ha fatto sputare la gomma nella sua mano...da allora spiaccicare la gomma sul palmo della mano del poveraccio è diventato un rito scaramantico pre esibizione.
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