ROMA - Se l'obiettivo della campagna era ottenere attenzione, è stato raggiunto. Ma la maggior parte delle reazioni è stata negativa. C'è anche quello dello scrittore Roberto Saviano tra i tantissimi tweet di critica al fertility day, l'iniziativa del ministero della Salute per informare le donne sui problemi legati alla fertilità. L'hashtag è ormai trending topic sui social, con molti commenti negativi soprattutto di donne. "Il #fertilityday è un insulto a tutti - dice lo scrittore -  a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno".
 
Due le critiche principali alla campagna, che ha slogan come 'Sbrigati, non aspettare la cicogna' o 'La fertilità è un bene comune'. Da una parte si afferma che il problema principale che ostacola la maternità è di tipo economico, dall'altra si accusano gli slogan di colpevolizzare le donne che, per volontà o per altri problemi, non hanno fatto figli, una retorica che richiama secondo alcuni quella fascista. "In un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze emigra - scrive ad esempio Saviano - dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro".