Signorina Silvani ha detto
E' la mancanza di cultura che porta a non capire quale enorme conquista della civiltà sia l'ergastolo, con cui si ottengono due vittorie: fine pena mai e l'insegnamento che noi non siamo assassini come chi è condannato.

Io storicamente, per una serie di motivi - a partire dal fatto che ci siano stati anche errori - sarei contro la pena di morte, ma l'accostamento sopracitato di "noi non siamo assassini" con "fine pena mai" quali due vittorie lo trovo arbitrario se non proprio in contraddizione.

Direi il "fine pena mai" sotto tale luce possa pure risultare più sadico, meno "civilizzato", dell' "uccidere".
Il sentirsi di doversi astenere da quest'ultima pratica per una questione di principio, per chi sia smarcato da certe suggestioni dogmatiche può pure essere visto come concettualmente relativo.

Signorina Silvani ha detto
Certo che mi sento superiore moralmente ad un assassino, certo!
...Totò Riina, tu no?
Certo che pretendo che chi uccide deliberatamente abbia il carcere a vita (purtroppo per alcuni solo 30 anni).
Mi sento anche moralmente superiore a Facchinetti, in questa circostanza,...
...nel senso che non accetto il politically correct di non dovermi considerare superiore moralmente ad un Donato Bilancia o ad un Massimo Bossetti.   

Nel passaggio che avevo citato mettevo in discussione il fatto di assimilare la pena di morte - specie se alternativa ad un "fine pena mai" - ad un essere assassini, e l'accompagnare tale posizione peraltro col tradire un certo compiacimento nell'assegnare un "fine pena mai".
Il mio punto era che il valore del "noi non siamo assassini" quando nei fatti la pena assegnata possa essere ritenuta peggiore della morte, trovavo potesse essere stimato opinabile e derivante da influenze dogmatiche e non certo necessariamente derivante da una ventilata superiorità culturale.
A prescindere da quali si stabiliscano siano i metodi più opportuni, sui quali potrei essere anche relativamente agnostico (per quanto, come scrissi all'inizio, storicamente sarei più contro la pena di morte che a favore) o comunque sui quali non era nemmeno mio interesse entrare nel merito.

Non stavo certo invitando a far del Facchinetti un maitre a penser, a ritener che un Riina meritasse giusto 2 anni di reclusione ed una multa da 50 euro, o ad andare in curva a inneggiare il coro "uno di noi, Donato Bilancia uno di noi", ecc.
Dai, certi discorsi sono tipo quelli dei politici quando vogliano riscuotere l'applauso facile dal pubblico dei salotti televisivi.