Utente
24 agosto, 2015
Domanda che mi è nata dopo una lunga conversazione con la mia professoressa di lettere del liceo: il carattere, il nocciolo duro della persona, è modificabile? Se si, quanto?
Lei, dopo trent'anni di insegnamento, mi ha raccontato come, a reincontrare i propri alunni a distanza di anni se non decenni, si sia accorta che la maggior parte dei tratti caratteristici delle loro personalità sia rimasta invariata con il passare del tempo. Io stesso, che mi reputo una persona completamente diversa (e migliore) rispetto al me che una decina d'anni fa iniziava le superiori, mi accorgo che, per quanto mi sia ammorbidito su molti aspetti, conservo molti di quelli che considero miei difetti: sono rigido su certi aspetti e irascibile su altri, ad esempio. Certo, anni fa reagivo male mentre ora contengo ed elaboro meglio il tutto, ma intimamente continuano a darmi fastidio la maggior parte delle cose che me ne davano anni fa. Sensibile ero e sensibile sono rimasto.
Insomma, a sentire la mia cara prof, chi nasce tondo non muore quadrato.
In questo forum ci sono utenti di tutte le età: che ne pensate?
Utente
3 ottobre, 2017
Io che entro qui pensando che si intendesse il modificare il font dei messaggi sul forum.
Comunque, a parte la mia scemenza, l’argomento è interessante. Io credo che il carattere di una persona è talmente colmo di sfumature, sfaccettature, particolari che è difficile stabilire se si può cambiare oppure no. Sostengo inoltre che queste sfaccettature siano presenti in ognuno di noi anche se in percentuali differenti (ed è questo il motivo per cui sembra che gli Oroscopi, quelli più vaghi, ci azzecchino spesso). Sono forse queste percentuali a cambiare con l’avanzare del tempo, per cui credo che sostanzialmente una persona possa cambiare qualcosa di sè. Volontariamente o involontariamente. Io per esempio alle medie e superiori ero molto più timido e introverso, avevo proprio il timore anche solo di chiedere un’informazione a qualcuno. Adesso sono molto più socievole di allora..
La tua professoressa, @Waves of Music , penso si riferisse a quelle sfaccettature con percentuale più alta, ovvero lati del carattere che sono talmente marcati che puoi ammorbidire ma non cambiare del tutto. Nel mio caso, penso a quanto sono polemico. Una discussione anche leggera per me non può finire subito, devo puntualizzare e ribattere anche se non è il caso. Soprattutto quando so di aver ragione, tendo a risultare inopportuno nel dire la mia a tutti i costi.
Quindi, in conclusione, si può riuscire a cambiare qualcosa, ma fare un cambiamento totale penso sia impossibile.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Non sono d'accordo, perché di base trovo complesso definire in modo univoco il carattere di una persona. Credo che "il proprio carattere" si evolva con il tempo, ci sono esperienze chiave che forgiano il modo in cui ci si relaziona con gli altri. Ci sono indubbiamente dei punti cardine, ma credo che qualsiasi cosa possa cambiare, dipende dalle proprie esperienze di vita.
Per quanto mi riguarda, da bambino e adolescente ero estremamente irascibile. Si parla di litigi giornalieri, urla, pianti, veri e propri sfoghi di rabbia. Non è più così. Chi mi conosce da una decina d'anni a questa parte mi ritiene una persona molto tranquilla. Resto polemico ed empatico, ma non saprei più essere aggressivo. Col tempo, ho imparato a evitare di creare (e cercare, soprattutto) confronti distruttivi. Questo non significa che sto falsando il mio stesso carattere, è semplicemente cambiato, insieme a tante altre cose che sono rimaste uguali.
Spesso si pensa che il proprio "vero" carattere sia quello che avevamo da bambini o adolescenti, perché meno condizionati dalla società, ma credo che sia un discorso un po' superficiale. Anche il modo in cui impariamo a relazionarci con gli altri è parte del carattere, è semplicemente qualcosa che si acquisisce crescendo. A mio parere ha più senso il contrario, ossia che da bambini/adolescenti non si possa avere un carattere già formato, perché mancano le esperienze.
Game Ranking Winner 2018/2019
Utente
4 marzo, 2015
Personalmente e anche in base alla mia esperienza, io penso che sia davvero difficile cambiare interamente il carattere di una persona.
Io credo che una persona possa per lo meno riuscire a cambiare alcuni modi di fare e alcuni atteggiamenti relativi ad alcune persone, ma difficilmente penso possa essere in grado di cambiare totalmente se stesso. Certo con il tempo ci si impegna, si matura e si cerca di migliorare ma penso che quello che sei tu difficilmente si possa sradicare.
Per fare un esempio pratico, ad una persona gelosissima darebbero fastidio molte cose ma con il tempo magari e la pazienza riuscirebbe a farsi andare bene anche alcuni atteggiamenti del partner magari verso un amic*. Tuttavia penso che prima o poi il suo lato geloso possa uscire sempre in qualsiasi momento, poi per carità siamo umani e siamo tutti diversi con forze di volontà diverse ma sarà che raramente ho visto cambiamenti importanti nelle persone.
Utente
7 agosto, 2013
Più che di cambiamento generale penso si possa parlare di mutamenti di alcuni tratti del proprio carattere, che possono evolversi o modificarsi grazie all'esperienza acquisita, alle vicende vissute ma anche alla crescita.
Io di base penso di essere più o meno sempre lo stesso da quando ho iniziato a rendermi conto di come sono fatto, ma nel tempo ho appurato di aver cambiato un po' il modo di approcciarmi agli altri, di essere più aperto, più conscio delle mie capacità tanto da riuscire a propormi di più, nonostante permanga in me quella sensazione di timore di sbagliare che mia accompagna da quando sono nato. Ma se faccio il parallelo con la mia adolescenza, credo di essere molto più "emotivamente disponibile" verso gli altri, nonostante permanga di base la mia forte timidezza.. ho meno paura di dire la mia e di espormi, cosa che prima non facevo.. ma questo ripeto l'ho acquisito col tempo, grazie alle esperienze vissute che in alcuni casi mi hanno fortificato.
Come dice Edre abbiamo tante sfaccettature nel nostro carattere, e alcune di queste neanche le conosciamo.. quindi spesso più di un cambiamento si tratta di una nuova scoperta. Ma penso che di base sia difficile cambiare del tutto.
Utente
24 agosto, 2015
Edre ha detto
Spesso si pensa che il proprio "vero" carattere sia quello che avevamo da bambini o adolescenti, perché meno condizionati dalla società, ma credo che sia un discorso un po' superficiale. Anche il modo in cui impariamo a relazionarci con gli altri è parte del carattere, è semplicemente qualcosa che si acquisisce crescendo. A mio parere ha più senso il contrario, ossia che da bambini/adolescenti non si possa avere un carattere già formato, perché mancano le esperienze.
Su questo concordo, ma penso sia un discorso un po' a parte: chiaro che crescendo si formano opinioni e sensibilità che prima non è possibile avere, ma il succo del suo discorso era che, per quanto si possa evolvere, il nocciolo duro delle persone tende a rimanere sempre lo stesso.
Non so se esista qualche studio su quanto di innato ci sia nelle nostre personalità e quanto invece venga acquisito grazie a cultura ed educazione, ma è un topic interessante. Magari farò qualche intervista a campione tra le mie amicizie
Utente
11 novembre, 2015
Per la mia esperienza credo che con il nocciolo del tuo carattere ci nasci. La tua indole, se sei pigro, attivo, allegro, cupo, impulsivo, riflessivo, sensibile o ti lasci scorrere tutto addosso, sociale o asociale, timido o espansivo, sono alla base del tuo carattere. La famiglia, tu stesso, la scuola, gli amici e tutti quelli che ti stanno intorno possono provare a smussare alcuni comportamenti e il modo in cui il tuo carattere viene fuori, ma quello che ti caratterizza di più secondo me non può essere cambiato in maniera volontaria, neanche se ci lavori molto. Puoi gestirlo meglio o peggio, ma quello è.
Sono quelle cose che possono cambiare, ma solo con grosse cose che ti capitano nella vita, gli tsunami che a volte ti aspettano dietro l'angolo. Ho visto persone estroverse diventare introverse e solitarie, persone chiuse aprirsi, persone gentili ed educate diventare irascibili, o persone impulsive che sono diventate ragionevoli. Ma non per scelta, a tutte è capitato qualcosa e nella loro ricostruzione personale del post trauma si sono ritrovati a gestirsi come persone cambiate.
Utente
11 novembre, 2016
Diciamo che è materia sociologica e pedagogica quest'argomento.
Mi sento di dire che secondo chi è dottore in tali materie il carattere non si modifica perché tendenzialmente innato, il temperamento invece si modifica perché prodotto di condizioni psicologiche e sociali con le quali si vive in un determinato momento e in un determinato contesto
Utente
24 agosto, 2015
WParry ha detto
Diciamo che è materia sociologica e pedagogica quest'argomento.Mi sento di dire che secondo chi è dottore in tali materie il carattere non si modifica perché tendenzialmente innato, il temperamento invece si modifica perché prodotto di condizioni psicologiche e sociali con le quali si vive in un determinato momento e in un determinato contesto
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Utente
7 agosto, 2013
Sull’argomento trovo interessante questo articolo che parla dei quattro aspetti distintivi del nostro carattere: il temperamento, il carattere propriamente detto, la personalità e l’identità.
Il temperamento che possiamo considerare come la matrioska più piccola è “una tendenza costituzionale, stabile, presente fin dalla nascita, geneticamente predisposta e regolata da fattori ormonali e da neurotrasmettitori”. Al temperamento appartengono gli aspetti più generali del carattere come essere estroversi o introversi, timidi o sicuri di sé, docili o tendenzialmente ribelli. Le aree in cui si manifestano queste tendenze sono le emozioni, l’attenzione e l’attività motoria.
Il carattere è la seconda matrioska, entro cui è contenuto il “temperamento”. Il “carattere” è “la componente della personalità maggiormente plasmata dall’ambiente. Coincide con l’espressione delle funzioni cognitive, con l’elaborazione di idee e concetti su di sé e sugli altri e sul mondo”
La personalità contiene le due precedenti, il temperamento e il carattere, ma va oltre queste. “La “personalità” viene definita come lo stile di comportamento stabile e relativamente prevedibile nel tempo. E’ il modo che ci connota soggettivamente a livello delle percezioni, dei pensieri su noi stessi e sul mondo: le nostre credenze, il nostro sistema valoriale, i nostri ideali impliciti ed espliciti. E’ inoltre, il nostro modo di espressione e di regolazione pulsionale, è il nostro stesso sentire affettivo nel metterci in relazione con gli altri”.
l’identità propriamente detta. “Il concetto d’identità, riguarda la concezione che un individuo ha di se stesso nell’individuale e nella società, quindi l’identità è l’insieme di caratteristiche uniche che rende l’individuo unico e inconfondibile, e quindi ciò che ci rende diverso dall’altro. L’identità non è immutabile, ma si trasforma con la crescita e cambiamenti sociali”
Utente
7 agosto, 2013
Personalmente penso che il carattere più che cambiare si può modellare. Avevo aperto l’anno scorso un topic sull’enneagramma che è una teoria o sistema che enuncia ci siano 9 tipi di carattere e tu nasci così. Ora li chiamerei temperamenti. Con il tempo puoi usare “energie” di caratteri vicino ai tuoi o puoi essere esiliato in un altro carattere (se ad esempio sei un istintivo/aggressivo che è cresciuto in collegio tra mille regole e molto limitato) ma poi al tuo originale ci torni sempre in qualche modo. E nella vita quel carattere lo puoi evolvere e “modellare” con la conoscenza di te stesso.
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