Utente
7 agosto, 2013
Mi ricordo che al tema di italiano optai per l'analisi del testo della Divina Commedia perché all'epoca conoscevo più Dante di mio padre.
Matematica ci arrivò tutta la prova, ma la prof se ne accorse e mise il punteggio in base alla media (quindi a me poco perché avevo 6).
Sulla terza prova non ricordo niente, ma non avevo studiato.
Per la tesina portai "Il Diavolo" con dei collegamenti pazzeschi e infatti furono costretti a mettermi il massimo. Mi penalizzarono molto le assenze, al quinto anno ne feci 73 lo ricordo ancora ma odiavo il liceo, per me sono stati tra gli anni più brutti della mia vita.
Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...
Utente
21 marzo, 2015
Maturità 2011: Ungaretti. Esterni: inglese, francese e spagnolo.
Scelsi il saggio breve, tipologia B: amore, odio e passione.
Seconda prova: lingua straniera. Fino all'anno prima, potevamo visionare tutte le prove, a partire dal 2011, la lingua doveva essere scelta a busta chiusa. Ovviamente scelsi la lingua sbagliata, con la docente esterna che passava tra i banchi dicendo di fare il tema di attualità, perché in quello di letteratura non ci si capiva un tubo.
Terza prova: Inglese, Spagnolo, Storia, Latino e Fisica. Quasi tutta la classe sbagliò una domanda di Fisica, la prof chiedeva di descrivere l'esperienza di Oersted e quasi tutti abbiamo descritto Ampère.
Per l'orale, capitai il penultimo giorno.
Esposi la mia tesina sul numero e poi iniziai dagli interni, partendo da storia proseguendo con filosofia, fisica, matematica, italiano e latino, tutto bene tranne che trasformai la casa del nespolo, nella casa dell'albicocco 🙈
Poi passai alle lingue, inglese, francese e infine spagnolo (il professore esterno non aveva letto i testi quindi qualsiasi cosa noi dicessimo rispondeva "sobresaliente")
Ricordo bene questa esperienza e la porto nel cuore.
Domani mi toccherà di nuovo, ma sarò dall'altra parte della cattedra.
Utente
30 ottobre, 2015
Sarà una storia lunga perché è stata una maturità molto molto particolare...
La parte più difficile per me è stato accedere a 'sti benedetti esami perché avevo superato le ore di assenza consentite, per poi salvarmi per un certificato medico che si erano persi (a inizio anno mi avevano investito all'ultimo incrocio prima di arrivare a scuola il giorno in cui dovevo fare una verifica di fisica (alla quale non avevo studiato), un segno divino ).
Una volta accesso alla maturità il mio pensiero che più mi tormentava era come non prendere 5/15 nella seconda prova di matematica dopo un anno intero in cui il mio voto più alto è stato un 5 e mezzo. E ovviamente l'orale... ma non ci pensavo molto perché se non ci penso allora non esiste no?
Prima prova di italiano: facile, sono sempre andato bene e scrivere i temi è la mia specialità. Articolo di giornale sul futuro delle esplorazioni spaziali. 14/15
Seconda prova di matematica: il mio docente di matematica, interno, è tipo la persona più wholesome del mondo quindi ha cercato di aiutarci un po' perché la prova era letteralmente la morte. Ho inventato un paio di metodi per risolvere qualche quesito e me li ha abbuonati, tanto il resto della commissione non ne capiva nulla di analisi e probabilità... tranne la prof di fisica che era anch'essa interna ed era la nostra complice numero 1, ma di lei ne parlerò dopo. xD 11/15 miracoloso.
Terza prova: le materie erano scienze, inglese (esterni) storia, fisica (interni). La tizia di scienze una stronza enorme la odiavamo tutti. Inglese vabbè, una comprensione del testo easy. Storia e fisica... sapevamo già le domande . Infatti il mio prof di storia (un uomo di classe , il docente più amato della scuola) e la prof di fisica (che chiamavamo mignotta per la rima col suo cognome e perché portava una sesta di seno minimo xD) via whatsapp ci avevano fatto sapere prima le possibili domande. 13/15 solo perché la prof di scienze odiava il mondo.
Orale:
E ovviamente l'orale... ma non ci pensavo molto perché se non ci penso allora non esiste no?
Diciamo che ho preso molto letteralmente questo pensiero perché la mia tesina "Uso della musica come strumento di tortura e di manipolazione" l'ho finita il giorno prima e iniziata due giorni prima. Comunque, la mia presentazione va abbastanza bene perché la commissione esterna (ricordo, inglese, italiano e scienze lol) non capiva una pippa di ciò che dicevo (ho messo più termini tecnici possibili per confonderli) e quindi annuiva e basta. Inizia dunque l'interrogazione che è tipo il momento più di caga che avevo perché essendo sempre stato insicuro avevo paura della debacle. Inizio da italiano che mi chiede una domanda su tipo "quali sono autori letterari che sono molto musicali" e io sono tipo "ok, poteva andare peggio" ma in realtà quella domanda apparentemente semplice è stata la mia condanna. Ma procediamo con ordine, rispondo parlando di boh, autori che usavano molto allitterazioni, consonanze, blabla, in particolare ho parlato di un testo che non ricordo di non ricordo che autore che parlava di boschi, alberi e persone-albero (?)... e passo a storia di cui sapevo già la domanda che era sulla guerra di Corea (abbiamo detto al docente che domanda farci... xD) e poi passo a inglese. La docente si collega al discorso di letteratura italiana sui boschi etc e mi chiede Lo Hobbit di Talkien che non avevo ripassato perché per qualche motivo non pensavo fosse nel programma da studiare. Barcollo (non mi ricordavo manco che Bilbo fosse il protagonista perché ero entrato nel panico lol) ma non mollo.
Dopo la tortura di inglese, che era la mia materia di punta e che invece mi ha affossato!!! passo a quella str... di scienze (di male in paggio) che si collega ancora agli alberi e alle piante chiedendomi di biotecnologie e modificazioni genetiche (ho odiato gli alberi per diverso tempo). Mediocremente passo a matematica col prof che è tipo "questo qui è scarso, gli faccio una domanda facile" alla quale rispondo comunque a fatica. Poi termino con fisica con la mignotta che mi fa le domande che ci eravamo preparati per due mesi perché anche lei come il prof di storia ci aveva aiutati da prima della maturità facendoci sapere le domande.
Alla fine ho preso 25/30 all'orale, e un voto totale di 81/100 e niente. Non rifarei la maturità manco nei miei sogni.
EDIT: AH, mi sono scordato di dire che il presidente di commissione era di scienze motorie, quindi non ha mai fatto domande o nulla e ha solo ascoltato praticamente. lol
Utente
20 marzo, 2016
Sono passati 3 anni dalla mia maturità e ogni volta che ricomincia, ho il magone. Soprattutto gli ultimi 3 anni sono stati meravigliosi e porto nel cuore classe e professori.
Prima prova scelgo saggio breve socio-economico che svolgo senza troppi problemi ma, davvero l'ansia da prima prova era palpabille.
Seconda prova economia aziendale, 3 anni di 7 presi per un soffio e riesco a fare il Bilancio della vita portandomi a casa un 13, che quando mi è stato presentato davanti a stento trattenevo le lacrime
Terza prova, il caos vado nel pallone e mi ha ucciso tutto la media ma comunque va bene
Il giorno dell'orale ero il 3 del secondo giorno, mi giocavo tanto perchè con le parole ero molto più bravo. Porto la mia tesina sulla Comunicazione con dei collegamenti ben studiati e con spazi, lasciati a doc per favorire le domande hahhahah
alla fine prendo un 27 che realmente mi ha soddisfatto tantissimo.
Quello che ricordo con più affetto è il rapporto con i professori. Dolci in classe, gite pazzesche e noi alunni che andava a casa dei professori. Non li dimenticherò mai
Utente
24 agosto, 2015
Ho un ricordo assolutamente 'romantico' della mia maturità.
Uno dei periodi più belli della mia vita, seguito immediatamente da uno dei peggiori. Come vanno le cose...
Con la mia classe ho avuto un rapporto di amore/odio. Mi trovavo malissimo i primi 2 anni (sono stato anche abbondantemente bullizzato, tra prese in giro estenuanti e sputi addosso durante gli intervalli), andò meglio con il terzo, andarono piuttosto bene gli ultimi due. Maturarono anche le persone che mi misero in difficoltà i primi tre anni, una di quelle è tutt'ora una delle mie amicizie più care.
In quelle stesse settimane di maggio/giugno si intensificò un rapporto particolare con una persona con la quale uscivo già da mesi.
Creammo un gruppo studio di 6/7 persone per la maturità, a ruota andavamo a studiare a casa dell'uno o dell'altro/a, portando le birre e ordinando la pizza la sera. Scrissi una tesina che mi piaceva moltissimo sulla storia dell'arte del '900 come specchio della società (un po' paracula, certo, ma venne apprezzata). Con i temi ormai avevo il pilota automatico, quindi consegnai la prima prova 2 minuti dopo il tempo minimo previsto per poterlo fare, e venni rimandato indietro con la richiesta di rileggerlo altre due volte (BAH!). Fui l'unico di tutte le quinte della mia scuola, se non sbaglio, a prendere lo stesso voto in tutte e tre le prove.
Arrivai all'orale piuttosto tranquillo, la commissione interna era buonissima e anche quella esterna non era malaccio. Avevo una classe scarsina in inglese e la prof fu contentissima dell'ottima conversazione che ebbe con me, mentre in chimica feci una clamorosa scena muta (poor mia sorella studentessa di medicina seduta a vedermi in mezzo ai miei compagni di classe). Ne uscii con un ottimo 80/100 (voto più alto della mia classe che condivisi con la mia vicina di banco), la sera uscimmo a bere e mi presi una sbronza colossale.
Contrariamente alle mie aspettative, però, il gruppo della classe non sorpavvisse a lungo dopo la maturità, la persona che frequentavo decise di stoppare la cosa, e poi arrivò un problema ben più grande.
A distanza di 4 anni il ricordo è comunque ottimo, sento ancora di tanto in tanto alcuni compagni di classe e anche alcuni docenti.
Utente
25 novembre, 2017
Sono passati tre anni dal mio esame, ma io lo ricordo come fosse ierisono sempre stato un tipo studioso e l'esame non mi faceva così tanta paura: sapevo di sapere, ma avevo un mega cagotto per la seconda prova di matematica, perché ho avuto tanti problemi con le professoresse di questa materia (ne ho avute di 8 in 5 anni lol).
Per la prima prova, ho scelto di fare un saggio breve sul rapporto uomo/natura: sono stato molto fortunato perché, avendo studiato sempre la materia, ricordavo molte poesie che parlavano di questo tema e, ovviamente, sono riuscito a citare 5-6 autori con le annesse poesie. Ciò mi è valso un bel 15/15 lol.
Arrivati alla seconda prova di matematica, inizia a salirmi l'ansia: pur facendo uno scientifico scienze applicate, non abbiamo mai fatto molto di matematica (ho tipo studiato gli integrali 1 giorno prima della prova...), fortunatamente, l'ultima professoressa è stata un vero tesorino e mi ha aiutato molto con i problemi e i quiz. Per non parlare delle bidelle che hanno messo le soluzioni nel bagno, risorse utili che nessuno è riuscito a sfruttare a causa della civetta esterna di fisica. Beh, disastro a parte, sono riuscito a prendere un 13/15.
Con la terza prova ho finalmente chiuso il cerchio del liceo: mi sentivo abbastanza pronto, avevamo le domande di scienze e informatica, quindi, dovevamo semplicemente sperare nell'umanità delle esterne di inglese e fisica. Fortunatamente, anche loro sono state abbastanza buone (poi io non avevo molti problemi perché la fisica è il mio guilty pleasure), anche se una domanda di inglese era riferita a un argomento semplicemente accennato in classe (e ciò era scritto anche nel programma... vabbè).
Arrivati alla prova orale, sono riuscito a presentare perfettamente la mia tesina basata sul Nuovo che fa paura (ho parlato del LHC di Ginevra, Pasolini, Orwell e Staminali) e le domande fatte dai professori non mi hanno messo troppo in difficolta, a parte fisica che si è messa a chiedere robe di matematica. Bah, valla a capire. Tutti si è concluso con un bel 30.
Alla fine sono riuscito a strappare un 98 complessivo che mi ha permesso di fare una carriera universitaria pazzesca, entrare nella sezione ricerca di Oxford e vincere un premio Nobel. No, sfortunatamente non è stato così: il voto di maturità non conta un cavolo e non rispecchia per niente ciò che hai fatto in 5 anni di liceo. Fosse per me, eliminerei totalmente questo esame che non fa altro che creare ansia nei ragazzi: conosco gente che è stata malissimo durante il periodo di maturità e per poco qualcuno non è finito all'ospedale.
Banned
7 agosto, 2013
Cosi' come ho amato il liceo, ho amato l'esame di maturita' ben tredici anni fa.
I momenti piu' nitidi nella memoria:
- la sicurezza e un po' la sfrontatezza ad aver consegnato la prova di matematica in tempo lampo; in maniera molto immatura, al di la' del mio rendimento alto in tutte le materie, in matematica e fisica avevo il cruccio di dimostrare che ero proprio oltre rispetto ai/alle classici/classiche secchioni/e
- il ventilatore messo davanti a me durante la terza prova, con i fogli che volevano volare via, ricordo quell'aria come se fosse ieri perche' era di contrasto ad un caldo imbarazzante. La goccia di sudore sul naso la sento ancora oggi come se fosse successo 2 minuti fa. Interessante perche' dei quesiti non ricordo niente, solo il ventilatore haha.
- la schiera di spettatori del mio anno e piu' piccoli al mio orale (di cui non ricordo niente, davvero niente), penso sia stato il momento nella mia vita in cui mi sono sentito piu' calorosamente sostenuto. Ah che bella vita!
- Ah e il presidente esterno che mi chiede "Cosa fara' dopo il liceo?" e io "Fisica"... "Ahhh Fisica, e perche' vuole fare Fisica? A cosa le serve?" e io "Non lo so ma mi piace, arrivederciiii"
Utente
14 febbraio, 2017
L'esame di maturità l'ho fatto nel 2014. Mi sono diplomato a un liceo scientifico sperimentale. In commissione avevo come interni la prof di matematica e fisica, la prof di storia e filosofia e la prof di chimica, biologia e geologia. Fu il primo anno che per il mio liceo scienze era interna e fu una vera fortuna perché erano 3 materie distinte e ogni anno arrivavano professori esterni che vedendosi affidate tre materie credevano di avere un potere triplo e di poter dettare legge. Gli esterni invece furono inglese, arte e italiano/latino. Il presidente di commissione era una professoressa di italiano e/o storia (non è mai stato molto chiaro) ma è stata praticamente trasparente durante tutto lo svolgimento degli esami.
A differenza di praticamente chiunque altro, la prova che mi spaventava di più era la prima, un po' perché non mi è mai piaciuto scrivere e non sono mai stato molto bravo a farlo e un po' perché la mia professoressa di italiano e latino era decisamente scarsa (per essere gentili) e non ci aveva insegnato nulla. Quindi sapevo che a prescindere avrei scartato l'analisi del testo e i temi liberi. Puntavo tutto sui saggi brevi e ovviamente feci quello tecnologico/scientifico.
A seguire, a livello di ansie, c'era l'orale. La tesina la feci sul libro "La solitudine dei numeri primi" di Giordano, una cosa allegra e spensierata diciamo , e molti dei collegamenti che avevo fatto mi piacevano tanto, per esempio in inglese avevo fatto dei parallelismi tra il simbolismo presente nel libro e quello presente in "To the Lighthouse" di Virginia Woolf. L'orale mi dava ansia principalmente per il mio carattere perché in linea di massima ero preparato, i miei compagni di classe mi prendono ancora in giro perché (in particolare per le materie esterne) mi ero preparato proprio per bene sui programmi completi. L'orale lo feci l'8 Luglio, la mia classe fu l'ultima della scuola a fare gli esami orali per una serie di sovrapposizioni dei docenti interni, infatti il 9 ci furono gli ultimi 3 della mia classe a chiudere i battenti. All'ultimo anno facemmo molte interrogazioni programmate e spesso sorteggiavamo l'ordine di apparizione, io ero diventato l'addetto ai sorteggi, a volte li ho fatti anche da casa e si sono sempre fidati tutti (anche perché le mie posizioni erano sempre abbastanza terribili) e quindi anche il giorno della prima prova mi lasciarono fare il sorteggio per la lettera da cui sarebbero partiti gli orali della nostra classe.
Dopo troviamo un po' a parimerito la prova di matematica e la terza prova. La prova di matematica avevo paura di sbagliarla ma sapevo di saperla fare, era più un'ansia legata al futuro perché sapevo che se l'avessi cannata mi sarei autoscoraggiato per la scelta universitaria. Comunque andò bene e tramite un mio compagno di classe che era seduto vicino a me riuscimmo a passarla praticamente a tutti. Per la terza prova mi spaventavano un po' inglese e latino perché erano esterne e potevano chiedere anche cose di cui ignoravamo l'esistenza. Le materie interne per la terza prova erano geologia, fisica e filosofia ma non abbiamo avuto un grandissimo aiuto dalle professoresse. Geologia avevamo un programma abbastanza vasto con circa 20 capitoli e la prof ci disse solo che non avrebbe messo la luna perché era l'ultimo argomento, grazie un capitolo su 20 di sconto. Fisica ci diede una lista di domande ma se sapevi rispondere a tutte quelle domande praticamente sapevi tutto il programma quindi vabbé. Filosofia invece ci disse le domande ma la mattina della terza prova disse che le aveva cambiate fingendo un'amnesia momentanea
Alla fine è andato tutto bene quindi ne conservo anche un bel ricordo ma non è una cosa che ci terrei particolarmente a ripetere
Utente
7 agosto, 2013
Perché avete iniziato a contare gli anni che sono passati? Già son troppi quelli dalla laurea
Io mi ricordo che mentre aspettavo l'orale ero in corridoio con mia sorella che ha 2 anni in meno e frequentava la mia stessa scuola e stessa sezione quindi quasi tutti i prof uguali e perciò le chiesi se voleva ascoltare il mio orale.
Nell'attesa passò il prof di filosofia che mi aveva seguito per 5 anni e che era in commissione e chiede a mia sorella se è pronta al che lei le dice che non era lei a dover fare l'esame😅
La mia materia di punta, anche se ho fatto il liceo delle scienze sociali, era la matematica infatti nella prova scritta feci 15/15 e all'orale non potevano chiedermi cose che avevo sbagliato nello scritto. Ma ero agitata soprattutto perché appunto era quella a cui tenevo di più e il commissario era esterno. Sta di fatto che mi ricordo ancora che mi chiese l'asintoto verticale e io non seppi riprendere subito, ci misi un po' e con degli aiuti. Mi ricordo che quella cosa mi dispiaque davvero molto perché la risposta la sapevo in realtà e anche bene
Utente
7 agosto, 2013
Il liceo non vedevo l'ora che finisse perchè mi ha appesantito davvero tanto ma le emozioni riguardante la maturità le ricordo con abbastanza piacere.
Prima prova non potevo far altro che scegliere analisi del testo con un brano de "la coscienza di Zeno" di Italo Svevo che era lo stesso che portavo nella mappa concettuale per l'orale, ho davvero avuto una fortuna spacciata devo ammetterlo.
Seconda prova versione di latino scopiazzata un po dai compagni di classe, un po da quelli dell'altra sezione perchè stavamo tutti in corridoio ci siamo dati tutti una mano e in più arrivavano gli sms che ci siamo girati a vicenda avendo tutti un cellulare di scorta.
Terza prova è quella su cui sono andato peggio non ricordo bene tutte le materie uscite ricordo solo che bisognava rispondere in maniera lunga a un teorema di matematica che la prof non ci fece fare durante l'anno quindi quella domanda la lasciai incompleta.
Orale come filo conduttore portavo il rapporto padre-figlio ricordo che durò un'oretta l'interrogazione ma andò tutto bene nessuna domanda bastarda o fuori luogo, tutte domande e collegamenti inerenti a quanto portato. La cosa più brutta che ricordo è l'attesa prima di entrare nell'aspettare che chiamassero il mio nome quell'ansia me la sono portata dietro per tutti gli esami universitari.
Utente
3 ottobre, 2017
Mi viene da sorridere mentre leggo i vostri “sembra ieri” riferiti ad esami di due o tre anni fa.. perché anche io lo dico ancora nonostante ne siano passati 14.
Maturità 2006, quando abbiamo vinto i mondiali e quindi lo stesso anno di Luca Molinari & friends di “Notte prima degli esami oggi”..
Ricordo benissimo il saggio breve, scelsi l’ambito artistico letterario. Il titolo era: Il distacco nell’esperienza ricorrente dell’esistenza umana: senso di perdita e di straniamento, fruttuoso percorso di crescita personale.
Sono andato a recuperarmelo, su google si trova ancora tutto..
Tabula Rasa invece sulla seconda prova.. avendo studiato Grafica pubblicitaria ricordo solo che era la realizzazione di un manifesto..
Terza prova un bel mix di matematica, storia, storia dell’arte, fotografia e inglese.
Gli scritti mi piacquero molto, l’orale invece mi provocó davvero un’ansia terribile. Ho sempre odiato gli orali.. feci una bellissima tesina sul fotografo Robert Mapplethorpe. Per fortuna venni estratto fra i primi quindi me lo tolsi in fretta.
In realtà poi andò benissimo, uscii con 100 anche grazie ai crediti quindi il ricordo è super positivo, compresa l’ansia!!! Ahahahah
Utente
6 agosto, 2015
Esame di maturità nel 2004 con commissione tutta interna come quest'anno.
Sono arrivato abbastanza tranquillo all'esame perchè sapevo che se non avessero messo a me il massimo dei voti non lo avrebbero messo a nessuno
La prova che mi preoccupava di più era la prima perchè per l'intero triennio abbiamo sempre fatto verifiche sugli autori che stavamo studiando in quel periodo ma mai altre tipologie di temi quali attualità, saggi, articoli di giornali ecc. All'esame scelsi quello sulla Costituzione europea sfruttando meglio che potevo i testi allegati alla traccia oltre al fatto che proprio in quel periodo quell'argomento era al centro del dibattito. Mi è dispiaciuto non fare il tema letterario che aveva come autore Montale (sono capitati in una delle annate in cui questo autore c'era questo autore che esce regolarmente).
La seconda prova era di economia aziendale, era la mia preferita, in tre anni ho sempre avuto la media del 9-10 ma anche in questo caso non avevmo mai fatto una verifica simile però non ero preoccupato perchè essendo con i valori a scelta alla fine bene o male se conosci i principi base del bilancio riesci a trovare un filo logico. Di questa prova ricordo che la mia compagna seduta davanti a me prese tranquillamente il mio compito e lo copiò e poi me lo restituì.
La terza prova era su diritto pubblico - scienze delle finanze - matematica - inglese - francese. Anche questa prova filò liscia come l'olio perchè ci eravamo esercitati durante l'anno oltre al fatto che per le lingue ci furono proposti due brani con due quesiti quindi non bisognava aver studiato mentre per diritto e scienze delle finanza la prof ad ogni interrogazione ci faceva domande sull'intero programma quindi arrivai a fine anno scolastico che sapevo pure i numeri delle pagine dei vari argomenti.
L'orale l'ho fatto di sabato e il sorteggio delle lettere ha voluto che quel giorno capitassero con me tutte le mie compagne di classe con cui avevo iniziato i superiori dal primo giorno del primo anno. A noi non fecero preparare nessuna tesina ma ci fecero scegliere un argomento a piacere per ogni materia da cui inziare la discussione. Ricordo che di italiano scelsi il confronto tra Verga e Manzoni in relazione al concetto di Verità; collegandomi a Verga e i Malavoglio per storia scelsi qualcosa inerente l'unificazione tedesca o qualcosa di simile; di economia aziendale ero fissato sui vari aspetti contabili delle immobilizzazioni; di diritto scelsi il Parlamento e l'intero procedimento legislativo tra commissioni e lavoro in aula ma la prof mi chiese i Comuni visto che poco prima avevamo votato proprio per il Comune ma era un argomento affrontato proprio negli ultimissimi giorni.
Alla fine ho preso 100 e lode che da un lato mi ha fatto piacere ma dall'altro lato no perchè lo stesso voto (e anche il 100) lo hanno assegnato a troppe persone facendo perdere il valore reale.
Un ricordo che conservo della maturità è quello della professoressa di diritto che voleva darsi sempre le arie da dura però il giorno della seconda prova quando andai da lei a chiedere un altro foglio mi disse di aiutare gli altri e praticamente di farli copiare altrimenti sarebbe stata una strage visto che vi basta sapere che gli esercizi a casa li facevamo in maniera completa sempre i soliti 4 e sempre noi andavamo poi alla lavagna in coppia a verificarli.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Emotivamente, la maturità è stata tragica. Mi ritengo una persona fortunata, perché ho amato gli anni di liceo, quindi l'ho vissuta proprio male perché sapevo che dopo quei giorni sarebbe finito tutto quanto. Un altro motivo per cui l'ho vissuta male è perché c'erano aspettative sul fatto che io passassi il compito ad altri, ma giuro, non sono mai riuscito a farlo nella pratica, non so proprio fare cose di nascosto. Ho sempre suggerito, quando possibile, ma l'idea di dover passare un intero compito mi terrorizzava.
Anyway, faccio parte della "classe del 2016" e frequentavo un liceo scientifico.
Credo che, nel complesso, siamo stati i più fortunati degli ultimi dieci anni, per quanto riguarda le tracce della prima prova. Ero indeciso tra il rapporto tra uomo e paesaggio (ambito storico-politico), il rapporto padre-figlio (ambito artistico-letterario), le donne al voto (tema storico), il bellissimo tema sul concetto di confine (tema di attualità) e l'esplorazione spaziale (ambito tecnico-scientifico). Alla fine, in controtendenza con ciò che avevo sempre fatto negli anni, ho scelto il saggio in ambito tecnico-scientifico. Un salto nel vuoto, per certi versi, perché mi ero sempre ritagliato uno spazio nei temi per far uscir fuori la mia "anima umanistica": nelle simulazioni sceglievo sempre il saggio in ambito artistico-letterario o storico-politico, o il tema di attualità. Per la prima prova ho fatto tutto il contrario, condizionato anche dal fatto che fossi già iscritto ad una facoltà scientifica, e alla fine ne è valsa davvero la pena. Una sorta di rivelazione, perché era un tema in cui potevo davvero parlare di conoscenze chiare ed esatte, la scienza è quella, o la sai o non la sai, quindi non mi sono posto proprio il dubbio che alcune cose potessero essere interpretate male o risultare sbagliate.
La seconda prova, matematica, è stata ovviamente un trauma. Ho speso tutta la prima ora ad approcciare il primo problema, in cui si chiedeva di calcolare robe basate su un serbatoio da riempire (?), per poi rendermi conto che il secondo problema fosse FACILISSIMO, si basava solo sul mostrare di aver compreso alcuni principi base dell'analisi matematica. L'ho fatto di getto, e ovviamente ho lasciato meno tempo per i quesiti. Sarà stata una mia impressione, ma metà dei quesiti, il mio anno, erano basati su argomenti di fine programma, che non avevamo fatto benissimo. Ho faticato un po', soprattutto su uno che parlava di una semisfera (mi pare, almeno), ma alla fine ho svolto quattro dei quesiti più difficili, proprio perché erano gli unici ad essere "fattibili" considerando il programma svolto, più uno sulla probabilità che potrebbe essere arrivato tramite metodi non proprio convenzionali.
Della terza prova, ricordo fossero uscite latino, inglese, biologia, filosofia e arte. In latino era uscito Fedro (un po' wtf, era un argomento vecchiotto, ma alla fine semplicissimo), in filosofia mi pare Schopenhauer, in arte i Mangiatori di Patate di Van Gogh (qua contentissimo, è un quadro che amo), in inglese mi pare fosse uscito qualcosa su Dickens e in biologia... La descrizione articolata della prima metà del ciclo di Krebs. Che era lo spauracchio un po' di tutti, quindi io l'avevo fatta bene, ed è stata l'unica cosa che sono riuscito a passare al resto della classe.
Ho un ricordo stupendo dell'orale. Mi pare ne avessi già parlato su RH a causa di un topic aperto anni fa, ma avevo fatto un percorso basato sull'indicatore di Myers-Briggs (MBTI), collegando ad ognuno dei sedici tipi di personalità un diverso personaggio legato a determinati argomenti. Per fare un esempio pratico, collegando Bohr ad una personalità avevo modo di parlare della struttura atomica, e così via per ogni materia. In realtà, il colloquio si è svolto per la maggior parte come una discussione e non come un'interrogazione, e questa è effettivamente la cosa che mi ha lasciato un ricordo così positivo. Tornassi indietro cambierei solo un dettaglio: quando la professoressa esterna di inglese mi chiese un argomento a piacere, preso dal panico portai l'argomento CLIL, ossia quello di un'altra materia fatta in inglese (nello specifico, la figura di Faraday). Sicuramente fu una cosa positiva per me, ma mandai nel panico tutti gli altri della classe che non l'avevano preparato (visto che ci era stato fatto capire che non avrebbero insistito sul CLIL). Lì per lì non ci avevo pensato, poi mi sono vergognato davvero tantissimo nei loro confronti.
In ogni caso, complessivamente, tutto bene, non poteva proprio andare meglio, e ammetto che in questo periodo ho sempre un po' di nostalgia di quegli anni e di quel momento. Nonostante tutto, il momento degli esami di maturità è irripetibile, soprattutto umanamente.
Utente
7 agosto, 2013
Team 2011 anch'io.
Prima prova: tema argomentativo sulla citazione di Andy Warhol sui 15 minuti di celebrità, riuscii a citare Nietzsche e Heidegger e fui soddisfatta.
Seconda prova: tema di pedagogia sulla Montessori, stessa autrice che usciva un anno sì e l'altro pure, al Ministero non hanno mai avuto fantasia con noi del vecchio Socio-psico-pedagogico.
Terza prova: filosofia, storia, biologia con una domanda ripassata per caso la sera prima leggendo un approfondimento mai sottolineato (riguardava la Corea di Huntington) e inglese con domande svelateci qualche giorno prima dalla prof interna (ma stando a quanto ho letto qui è una prassi consolidata ).
La sera prima dell'orale uscii per la prima volta con quello che poi sarebbe diventato il mio fidanzato per i successivi tre anni. Lui aveva l'orale il giorno dopo alle 8 e io alle 12, quindi presa dall'entusiasmo lo invitai ad assistere al mio esame. Ovviamente me ne pentii subito perché l'ansia si era quadruplicata, ma per fortuna andò tutto benissimo.
La tesina partiva da una poesia di Danilo Dolci (Ciascuno cresce solo se sognato) e analizzava tre diversi modelli pedagogici.
Utente
16 aprile, 2020
L'esame di matura l'ho fatto nel 2017, già tre anni fa ed è stato un parto.
Avevo obiettivi abbastanza alti in termini di voto perchè nelle simulazioni di prima prova sono sempre andato bene (ma in generale nei temi ho sempre ottenuto riscontri positivi) mentre in economia aziendale, materia di seconda prova, ero bravo e mi piaceva troppo fare i bilanci, riclassificarli e analizzarli. L'unico dubbio che avevo era la terza prova in base alle materie che sarebbero state sorteggiate perchè speravo che non uscissero tedesco e inglese. Indovinate che materie mi sono trovato in terza prova.
La preparazione all'esame è stata dura perchè qualche giorno prima della 1° prova il fratello della mia migliore amica (lei andava in classe con me) è stato investito e quindi ogni giorno che passava eravamo preoccupati per le sue condizioni. Fortunatamente poi si è ripreso.
Arrivo il giorno dell'esame un po' scosso ma abbastanza pronto.
Prima prova: una traccia più brutta dell'altra, non mi ricordo nemmeno quale io abbia scelto (penso la redazione di un saggio breve), butto giù qualche idea ma il risultato è il peggiore che io abbia mai fatto. 11/15
Seconda prova: prova complessa però eravamo preparati ad una eventuale situazione del genere, riesco a capire da dove iniziare per redarre il bilancio e va tutto bene. 14/15 (tolto un voto soltanto perchè la mia professoressa non condivideva la scelta di un dato )
Terza prova: tedesco, inglese, matematica e diritto. Su quattro materie, le prime tre erano i miei incubi. Inglese e diritto alla fine me la sono cavata piuttosto bene mentre le risposte di matematica ce le ha praticamente suggerite il professore per aiutarci perchè non eravamo proprio una classe di matematici. Tedesco, invece, è stato un inferno: la professoressa era interna e ci aspettavamo da lei un prova un po' semplice perchè eravamo uno più scarso dell'altro invece era il la prova più difficile. Ovviamente andata male . 11/15
I risultati degli scritti sono stati sotto le mie aspettative ma alla fine sono riuscito a recuperare per fortuna qualche voto grazie all'orale (con una tesina per 3/4 in tedesco giusto per farmi del male da solo).
In generale dell'esame di matura non ho bellissimi ricordi soprattutto perchè poi sono venuto a sapere da un professore (che non faceva parte della commissione), con il quale sono rimasto in contatto dopo il diploma, che io e la mia compagna di banco siamo stati penalizzati in termini di voto come punizione perchè, testuali parole, 'parlavamo troppo durante le lezioni ed eravamo un pochetto ribelli'
Utente
7 aprile, 2014
Ho affrontato i temutissimi esami di maturità nel 2018. Sembra passata un'eternità e invece sono solo due anni, li ricordo talmente bene che probabilmente non li dimenticherò facilmente.
Innanzitutto la notte prima degli esami è stato un momento indimenticabile, eravamo tutti davanti la scuola con le bottiglie di spumante aspettando tutti la mezzanotte e poi a cantare seduti sui cofani delle macchine la famosa canzone di Venditti.
Come prima prova d'italiano ho scelto il tema artistico dove, partendo da alcuni quadri bellissimi tra cui uno di Edward Hopper, bisognava sviluppare il tema della solitudine. Penso di aver scritto il tema più profondo e più lungo della mia vita, affrontando un argomento che è vicino a tutti, nonostante le tante persone da cui siamo attorniati ogni giorno.
Seconda prova di inglese, ho scelto il tema della migrazione mentre nella terza avevamo come materie scienze, arte, francese e spagnolo.
Infine all'orale ho deciso di portare come tesina il tema della fugacità del tempo, il tempo che scorre velocemente e non ci permette di vivere a pieno la nostra esistenza. Ho deciso di portare con me la clessidra davanti alla commissione, nonostante sapessi che mi avrebbe provocato ansia a non finire vedere lo scorrere del tempo in quel momento. Tra i tanti autori che ho deciso di portare ricordo bene Machado, Apollinaire, Woolf, D'Annunzio e il pittore De Chirico.
Nonostante io mi sia sentito libero dopo la maturità e non vorrei in alcun modo ritornare al liceo, devo dire che è uno di quei periodi che rimangono impressi, che bisogna vivere appieno e che ci accompagneranno sempre, nonostante il tempo scorra appunto.
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