Banned
7 agosto, 2013
Visto che ormai stiamo condividendo tutto, direi che è il momento di raccontarci le nostre gaffes più divertenti, i momenti più imbarazzanti che abbiamo vissuto, quelli di cui abbiamo riso o ci siamo vergognati per mesi, anni e secoli.
Un po' tipo questo insomma
Inizio io.
Subito dopo la laurea una scuola media gestita da suore mi chiama per una sostituzione, io accetto ben volentieri e insegno francese per un anno.
Pochi giorni dopo l'inizio della scuola, una mattina prima dell'inizio delle lezioni, la collega di inglese mi racconta nei corridoi che le ragazze si presentano all'ora di educazione fisica vestite in ghingeri e alle rimostranze della prof ribattono che non vengono mai in tuta perché la ritengono poco elegante e chic. La prof non sa più cosa fare, di sicuro non può fargli fare la verticale se sono vestite come durante lo struscio del sabato pomeriggio e quindi chiedono a me di parlare alle ragazze della classe. Essendo anagraficamente più vicina a loro, forse ad un mio consiglio avrebbero dato retta, sostiene la collega. Da premettere che io pensavo che la collega di ed. fisica in questione fosse la tonica signora che io avevo visto sgambettare in cortile con i ragazzi nei giorni precedenti.
Entro in classe.
"Ragazze cos'è questa storia che venite a fare ginnastica senza tuta? Avete paura che i ragazzi non vi guardino? Dai, su. Anche la prof ha sempre indossato la tuta eppure si è sposata lo stesso!"
Cala il silenzio, i ragazzi si guardano attoniti, qualcuno ride sotto i baffi. Per qualche secondo nessuno parla.
Alunna: "Ma prof.. Suor Francesca è.. è una suora!"
La loro insegnante di ginnastica non era la signora fresca e tosta vista in cortile, bensì una suora. E io gli avevo appena detto che si era sposata lo stesso, confondendo ulteriormente le loro già confuse menti.
Non mi resta che provare a salvarmi in corner.
"Eh.. ehm.. appunto.. vedete? Anche Suor Francesca si è sposata con Gesù.."
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Banned
7 agosto, 2013
Estate tra la quarta e la quinta liceo, Summer School del Politecnico di Milano, 100 ragazzi e ragazze tutti assieme a fare attività e divertirsi tra Milano e Como, prima giornata di sei.
Andiamo a pranzo in questa mensa, eh niente io ed alcuni amici stiamo andando verso la porta di vetro strapulita e linda, praticamente invisibile. Io attaccato al cellulare perché innamoratissimo perso di una tipa che avevo a casa (che avevo iniziato a frequentare tipo il mese prima): messaggio messaggio messaggio (figuratevi era la prima estate in cui avevo la promozione 100 messaggi al giorno!!!), cammino cammino cammino, messaggio messaggio mess.... TONF!
Sbatto contro la porta di vetro con il mio testone, un dolore... e una figura... tutti che si mettono a ridere e a parlottare.. "Ma come si chiama questa bella che ti fa perdere la testa?" "Ma che dolce che è innamorato e non guarda dove va a sbattere"
E io:
Banned
7 agosto, 2013
cionfy ha detto
Stefy, alla fine ti hanno ascoltato?
Di venire direttamente a scuola in tuta non se ne parlava, ma quantomeno se la portavano nello zaino, si cambiavano prima di iniziare e non facevano più ginnastica agghindate come Barbie
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Utente
7 agosto, 2013
Io gaffe ne faccio poche, però quelle poche volte sono imbarazzanti. Una volta durante una riunione per discutere della festa patronale parlai in maniera ironica su un componente del comitato, secondo me assente, e invece lui era seduto nella stanza.... Meno male che sono stato cauto con le battute. Però la mezza figuraccia di m... non me la sono scansata
Admin
7 agosto, 2013
Me ne vengono in mente 3
1) Interrogazione di letteratura italiana, si spaziava da Foscolo a un canto della Divina Commedia e alla prof venne in mente di chiedermi se trovassi un collegamento tra Dei sepolcri e quel canto lì. La prima cosa che mi venne in mente era che in entrambi si faceva riferimento alla guerra di Troia (che poi dopo scoprii che non era nemmeno la risposta che avrei dovuto dare). Ero talmente concentrato che appena mi venne in mente la risposta urlai "Ah si, Troia!" con tanto di braccio rivolto verso la prof. Ovviamente tutta la classe iniziò a ridere (e anche la stessa prof a dire il vero)
2) Sempre a scuola, era un periodo in cui non avevamo una classe fissa ma ci facevano cambiare aula ogni giorno. Una volta, tornando dal bagno pensieroso, sbagliai aula ed entrai in un'altra classe. La figuraccia sta nel fatto che ero talmente pensieroso che per almeno 5 secondi non mi accorsi dell'errore fino a quando non ero arrivato al centro della classe (E ovviamente anche lì morto tra le risate generali)
3) Ancora una volta a scuola ero andato a ritirare il diploma e incontrai un'amica delle medie che era lì per lo stesso motivo. Si parlava dell'università e di quale facoltà avessimo scelto. Tra le varie cose mi scappò di dire di aver valutato biotecnologie ma che avevo rinunciato perchè era una facoltà ridicola dove si iscrivevano cani e porci e che non dava alcuno sbocco.
"E tu invece dove ti sei iscritta? "
"Biotecnologie "
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Utente
7 agosto, 2013
Eccomi. Sinceramente io non sono una gran gaffeuse , o almeno non ne ricordo di divertenti. Però .... Però ho una zia spettacolare che fa gaffes inimmaginabili !!! Il figlio dice che nel vocabolario alla parola gaffe c'è una sua foto. Vi racconto questa che è storica: la premessa è che questa zia adora i bambini, tutti, indistintamente, anche quelli brutti e che mio papà aveva un negozio dove lei gli dava una mano. Un giorno entra una famiglia e lei inizia a dire "Amoreeeeee, ma come sei carina !!!! Ma che tesoro !!! E che bel cappottino!!" Tutte le commesse presenti capiscono e spariscono in magazzino, tranne lei ovviamente che continua imperterrita "Ma guarda che belle scarpine !!! Amore sei bellissima !!! Tesoro, dimmi, quanti anni hai ?" E la bambina piuttosto scocciata "42 !" Era una signora affetta da nanismo......
Di gaffes ne faccio tipo 1 ogni due giorni quindi è impossibile ricordarle tutte, le più orrorose forse sono:
1. Un anno fa: io e la mia classe ci trovavamo nel laboratorio di elettronica e dato che il prof si era assentato, facevamo i cretini. Non ricordo bene come iniziò il tutto, ricordo solo che stavamo facendo un gioco con i giubbini () e non so come mi ritrovai col giubbino del prof in mano (che era IDENTICO a quello di un mio amico), ovviamente il prof arriva proprio in quel momento e la figuraccia è colossale.
2. La più recente (di ieri sera ): da un po di tempo mi stavo confidando con una mia amica su una ragazza per cui provavo qualcosa, ma non sapevo come dichiararmi dato che lei al momento è impegnata e non sono proprio il tipo che ci prova con le ragazze di altri. Ebbene, ieri sera ero talmente tanto a terra, psicologicamente parlando, che ho confuso le chat, quindi mi sono ritrovato a parlare con la ragazza in questione anziché con la mia amica. Quando me ne sono accorto era ormai troppo tardi e quindi INEVITABILMENTE ho dovuto dire tutto anche perchè non ce la facevo più a stare zitto. Figura pessima.
Se volete sapere come finisce questa storia, check below ⬇⬇⬇⬇
Non ci sarà mai nulla se non un'amicizia.
Banned
7 agosto, 2013
Un'altra. Quinta liceo, ora di scienze. Una classe abbastanza scalmanata e menefreghista, un professore che siglava il registro, mangiava la schiacciatina per 20 minuti e poi o faceva due battute o faceva spiegare a me per iniziare la lezione (io al liceo ero un secchione "malvagio", di quelli che aiuta gli altri nelle verifiche, tant'é che per le sue verifiche mi mandava sempre fuori da solo cosicché non potessi far copiare).
Niente, lui mangia la sua schiacciatina, in metà siamo alzati in giro per i banchi, io sono alzato davanti alla prima fila a parlare di cazzate varie, dando le spalle alla cattedra e a lui senza troppi problemi quando d'un tratto sento un
"AAASKYYY"
(sì, questo era il mio soprannome alle superiori poi all'università si è evoluto in Asc, per fortuna)
e io tutto tranquillo rispondo anche un po' scocciato:
"Eh, cosa c'è, dimmi"
Il resto della classe:
Era il prof che mi aveva chiamato.
Silenzio totale per 5 interminabili secondi. Io devo dire la verità, mi son sentito un co**ione assurdo.
Finché:
"Vorresti spiegare per favore a questa banda di scalmanati due cosine sull'equilibrio chimico in soluzione tampone per evitare che volino 2 e 3 a randa dopodomani?"
Il respiro di sollievo che ho fatto dopo (e le risate dopo!).
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Il primo anno che ho fatto teatro,abbiamo fatto una volta un esercizio su questa canzone
https://www.youtube.com/watch?v=Oa6zy-MILsU
Eravamo divisi in gruppi e dovevamo passare le parti ai nostri compagni lanciando un bastone, e ovviamente improvvisare dei movimenti di scena.
Io,convintissimo che la canzone la sapevo a memoria,quando arriva il mio turno, vado speditissimo ei e quando dovevo passare il turno nella frase "In Cina o in Perù o a Timbuctu" inizio a fare delle piroette e lanciare convintissimo il bastone al mio compagno che stava a due metri di distanza.....e lo prendo in pieno sulla fronte.
Inutile dire che tutti scoppiano a ridere,io in ginocchio per l'imbarazzo e lui stordito che non sapeva cosa fare, e la cosa è continuata per le lunghe,almeno per un quarto d'ora
Da allora vengo ricordato per questo particolare episodio
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Anni fa durante una radiografia alla schiena.
Il tipo mi dice "metti questa placchetta di ferro (?) ad altezza gonadi"
Io, non so perchè e per come, metto la placchetta ad altezza GOLA
Il tipo mi guarda tipo così E mi fa "no, ad altezza gonadi..ad altezza pa**e per intenderci".
Volevo MORIRE
Utente
15 settembre, 2013
Purtroppo faccio gaffes quasi tutti i giorni, cercherò di raccontarne solo le peggiori:
1) Primo anno di medie, fuori scuola. Tutti stavano uscendo una volta finita l'ultima lezione, io non ricordo nemmeno perché, ma iniziai a correre e improvvisamente senza accorgermene mi ritrovai a volare in aria per qualche secondo. Subito dopo mi trovai per terra, con tutta la scuola che rideva di me. Un mio amico mi aiutò ad alzarmi e io scappai via pensando di essermi giocato la reputazione.
2) Sempre alle medie, durante viaggio del terzo anno. La mia professoressa di musica mi odiava, ogni occasione era buona per mettermi note e accompagnamenti. Ovviamente anche nel viaggio mi prese di mira, urlando come una pazza ogni volta che mi vedeva anche solo respirare. Il secondo giorno nel pullman iniziò di nuovo a farmi una ramanzina infinita solo perché mi ero girato. Io esausto dai suoi richiami aspettai che si girasse per farle in dito medio e pensando di parlare a bassa voce le diedi della poco di buono (non penso di poter usare le parole precise, altrimenti ). Il problema è che avevo una voce squillante a quei tempi, quindi lei si girò di scatto avendo sentito tutto, in più io avevo ancora il dito medio puntato verso di lei. La sera mi vietò di uscire e ricevetti l'ennesimo accompagnamento appena tornammo a Napoli. Mi ha fatto passare le pene dell'inferno per il resto dell'anno.
3) Questa invece è recente, un mesetto fa più o meno. Ero all'università con i miei amici, stavamo chiacchierando sulle scale. All'improvviso iniziammo a parlare di una ragazza che non stava molto simpatica ad una mia amica. Lei iniziò a descrivermela dicendo che non era magra, ma nemmeno grassa. Io allora, prima di chiederle di farmi vedere una foto, le chiesi allora se fosse grossa come la ragazza grazie la quale avevamo fatto la fotocopie prima. Ero girato di spalle verso la porta, loro improvvisamente erano così: Io capisco tutto, lei mi passa davanti e mi guarda malissimo e se ne va. Ci sono rimasto talmente male che ogni volta che la vedo scappo via.
Utente
15 dicembre, 2015
Io sono una persona molto distratta, ho un livello di concentrazione pari a quello di un neonato. Ne racconto soltanto una.
Ero in stazione, appena sceso dal treno, e dovevo prendere la macchina per tornare a casa. Come il mio solito pensavo ad altre cose. Vado a fare retromarcia e non mi accorgo di avere una macchina parcheggiata dietro a qualche metro da me.
La prendo.
Un rumore risuona nell'aria.
L'intera stazione si gira.
Chi mi guarda attonito, chi ride, chi fa partire il coro "scemooooo, scemoooo."
Scendo imbarazzatissimo con la testa china per non farmi riconoscere. Dato che ero osservato da tutti, lascio un bigliettino sul parabrezza con il mio numero per farmi chiamare. Sta macchina però era già piena di bozzi, senza uno specchietto, uno schifo.
Rifletto.
Torno a casa.
Mi cambio totalmente e mi metto un cappellino in testa.
Torno in stazione e di soppiatto tolgo il bigliettino. Me ne vado fischiettando.
Ovviamente se fosse stato il contrario mi sarei arrabbiato tantissimo, ma ho pensato che, con l'occasione, il proprietario poteva approfittarsene per farmi ripagare l'intera macchina, dato che era già ridotta uno schifo.
Inoltre il mio bozzetto non era così male, ho dato uniformità alla carrozzeria. Alla fin fine ci stava proprio bene.
Si chiama arte contemporanea.
Per non parlare comunque di tutte le volte che compro le sigarette ed esco dimenticando il resto o le stesse sigarette sul bancone, con il venditore che mi corre dietro urlando. Una volta sono stato richiamato dall'altoparlante del supermercato, ero andato via lasciando la spesa.
Utente
7 agosto, 2013
Teolino ha detto
undri ha detto
Aderus ha detto
Una volta sono stato richiamato dall'altoparlante del supermercato, ero andato via lasciando la spesa.quando ero piccolo a mia mamma è successo lo stesso ma aveva lasciato me dentro il supermercato
Povero Undrino
mi ha anche dimenticato in metropolitana a Parigi
mi fa "non è questo il nostro treno, è il prossimo" (e già lì io piccolo bambino penso: ma c'è un solo binario, andranno tutti nella stessa direzione. boh forse si divide dopo)
arriva il treno, nella calca parigina non mi accorgo e i miei con mia sorella salgono e io resto giù
tipica scena da film con mia mamma che sbatte contro la porta del treno da dentro come una matta (e io mi ricordo benissimo le sue facce da urli)
io aspetto un po' e poi decido di uscire dalla stazione e mi siedo su una panchina sotto un albero (ero piccolo, non avevo il cellulare e soprattutto eravamo agli champs elysees, non alla stradina sconosciuta dell'hotel). dopo tipo 15min vedo da lontano mia mamma che corre come una matta con mio papà e mia sorella in braccio e in mezzo a parigi le urla "quello è mio figlioooooooo, non toccateloooo è mio figlioooooooo capitooooooo??"
ora se ci ripenso credo di morire
Utente
2 marzo, 2014
undri ha detto
Teolino ha detto
undri ha detto
Aderus ha detto
Una volta sono stato richiamato dall'altoparlante del supermercato, ero andato via lasciando la spesa.quando ero piccolo a mia mamma è successo lo stesso ma aveva lasciato me dentro il supermercato
Povero Undrino
mi ha anche dimenticato in metropolitana a Parigi
mi fa "non è questo il nostro treno, è il prossimo" (e già lì io piccolo bambino penso: ma c'è un solo binario, andranno tutti nella stessa direzione. boh forse si divide dopo)
arriva il treno, nella calca parigina non mi accorgo e i miei con mia sorella salgono e io resto giù
tipica scena da film con mia mamma che sbatte contro la porta del treno da dentro come una matta (e io mi ricordo benissimo le sue facce da urli)
io aspetto un po' e poi decido di uscire dalla stazione e mi siedo su una panchina sotto un albero (ero piccolo, non avevo il cellulare e soprattutto eravamo agli champs elysees, non alla stradina sconosciuta dell'hotel). dopo tipo 15min vedo da lontano mia mamma che corre come una matta con mio papà e mia sorella in braccio e in mezzo a parigi le urla "quello è mio figlioooooooo, non toccateloooo è mio figlioooooooo capitooooooo??"
ora se ci ripenso credo di morire
La versione undriesca di Mamma ho perso l'aereo
Banned
7 aprile, 2014
Da piccolo tornavo da scuola (elementari) con mia madre, la cugina di mia madre e sua figlia, passiamo per la piazza ed loro notano Alessandro Gassman che stava registrando una scena di un film, allora si avvicinano e ci fanno fare l'autografo sul diario di scuola
Alcuni giorni seguenti, a scuola stavamo per scendere per andare in palestra, non ricordo chi precisamente, sfoglia il diario e trova la firma di Gassman e lo dice alla maestra ad alta voce catturando l'attenzione di tutta la classe in quel momento chi rideva, chi mi si avvicinava a vedere il diario, chi sparlottava, la maestra che mi chiedeva dove l'avessi preso,
da quel momento a causa della grandissima vergogna, ho messo le braccia conserte sul banco e la testa in mezzo alle braccia e sono stato in quella posizione per 5 minuti buoni, intanto la maestra cercava in tutti i modi di farmi alzare per andare i palestra mentre gli altri continuavano a parlare del fatto una volta alzato stavo per morire dalla vergogna e in palestra continuavano a discutere del fatto
Sempre a scuola, ero mancato alla lezione di inglese dove avevano fatto la cornicietta nella prima pagina del quaderno, il giorno dopo la maestra chiede alla.compagna di banco di farmi copiare, ok copio e la.finisco, poi sento la compagna che mi chiama e mi fa notare che non dovevo copiare anche il suo nome ma dovevo metterr il mio
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