Utente
7 agosto, 2013
ROMA - "La decisione di assumere al San Camillo di Roma medici dedicati all'interruzione di gravidanza, impedendo loro dunque l'obiezione di coscienza, snatura l'impianto della legge 194 che non aveva l'obiettivo di indurre all'aborto ma prevenirlo. Predisporre medici appositamente a questo ruolo è una indicazione chiara". A parlare è Don Carmine Arice, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, che sottolinea: "Non si rispetta un diritto di natura costituzionale quale è l'obiezione di coscienza".
A sostegno della sua tesi Don Arice aggiunge: "Il ministero della Salute ha fatto recentemente un'indagine appurando che il numero di medici non obiettori risulta sufficiente per coprire ampiamente la domanda" di interruzioni volontarie di gravidanza. "Tutto questo fa molto dubitare sulla bontà di questo provvedimento".
E infatti la decisione del San Camillo potrebbe non essere di facile attuazione. Secondo il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, "un concorso che esclude coloro che sono obiettori è di dubbia legittimità". "C'è un problema di fondo - spiega in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000 - l'obiezione di coscienza è un diritto fondamentale riconosciuto alla persona e non può essere un requisito la rinuncia a questo diritto per partecipare a concorsi pubblici. Non si può discriminare tra chi esercita questo diritto e chi non lo fa".
Un bando di concorso, aggiunge Mirabelli, "non mi pare che possa vincolare la persona: la libertà di coscienza è inalienabile e può essere esercitata in qualsiasi momento, anche successivamente alla nomina. Questo elimina anche il rilievo che un requisito di questo tipo possa essere richiesto e imposto al momento dell'assunzione".
Un tema quello dell'assunzione nell'équipe di interruzione volontaria di gravidanza dell'ospedale San Camillo-Forlanini, che fa discutere e che spinge a intervenire il ministro della Salute Beatrice Lorezin. "È evidente che abbiamo una legge, che non prevede questo tipo di selezione. Prevede invece la possibilità, qualora una struttura abbia problemi di fabbisogno, per quanto riguarda singoli specifici servizi, di poter chiedere alla Regione di attingere anche in mobilità da altro personale", dice Lorezin. "Non bisogna esprimere pensieri, ma semplicemente rispettare la legge, in cui l'obiezione di coscienza è rispettata nel nostro Paese. Tra l'altro quando si fanno assunzioni e concorsi non mi risulta che ci siano parametri che vengono richiesti" ha aggiunto il ministro a margine di un incontro a Bruxelles.
Per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, "l'obiezione di coscienza è garantita al 100%: per rispettare l'applicazione è stato promosso un bando per due unità di personale su oltre 2.200 operatori del settore, in un servizio strettamente finalizzato a operare richieste di interruzione di gravidanza. Chi legittimamente è obiettore non ha partecipato a questo bando e potrà portare le sue professionalità in altri campi del servizio sanitario e dello stesso Dipartimento della salute della donna e del bambino".
"Sull'interruzione di gravidanza, per quanto riguarda la prevenzione, l'applicazione della legge 194 nel Lazio funziona: dal 1987 si è passati da 21.274 casi di interruzione di gravidanza a 9.617 nel 2015, con una riduzione del 55%. In questo contesto, comunque positivo, l'obiettivo è garantire la piena applicazione della legge. Sia per quanto riguarda i diritti della salute delle donne, quindi anche nella pratica dell'interruzione di gravidanza, sia per gli strumenti di prevenzione previsti dalla legge 194. Compito istituzionale della Regione è applicare una legge dello Stato, la 194, nella sua interezza" contina Zingaretti.
Nelle prossime settimane due dirigenti-medici entreranno nell'équipe di interruzione volontaria di gravidanza dell'ospedale San Camillo-Forlanini, uno dei più grandi della Capitale, ma soprattutto punto di approdo (spesso ultimo) per migliaia di donne che arrivano da tutta la Regione. E il fatto che questa decisione possa essere un'apripista per altre strutture sanitarie "è un timore - sottolinea don Arice -. Ma io spero che i medici dicano con coscienza e con autorevolezza la loro opinione, perché sono loro i primi ad esser colpiti da questa decisione".
La Lombardia però non seguirà l'esempio del Lazio. Così indica la Lega Nord al Pirellone, il partito del governatore Roberto Maroni. "L'idea di fare un concorso riservato ai 'ginecologi non obiettori', seguendo le orme della Regione Lazio, ci vede fortemente contrari", dicono il capogruppo, Massimiliano Romeo, e Fabio Rolfi, presidente della Commissione Sanità. "Siamo in linea con il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che sostiene come si debba fare quanto possibile per evitare e prevenire la pratica abortiva; non si può pensare che Regione Lombardia si metta a selezionare i ginecologi, come qualsiasi altro medico, sulla base di convinzioni etiche personalissime" proseguono, "la strada intrapresa dalla Regione Lazio è sbagliata e pericolosa"
Fonte: La Repubblica
Ho appena sentito la notizia al tg e ho pensato di chiedervi cosa ne pensate.
Secondo voi questo concorso lede il diritto di obiezione di coscienza?
E' un procedimento giusto o sbagliato? Cosa ne pensate?
Utente
11 novembre, 2015
Secondo me il problema è che se mancano effettivamente (ed è così non solo in quell'ospedale ma in tutta Italia) medici non obiettori, cioè che garantiscano un tipo di intervento che deve poter essere effettuato per la legge italiana, è più che normale che si ricerchino espressamente figure di quel tipo.
Se in un ospedale devo garantire la possibilità di effettuare una radiografia, devo avere un medico radiologo, se non ce l'ho devo cercarlo. Non mi serve un otorino se ho bisogno di un radiologo.
Se i medici obiettori hanno il sacrosanto diritto di esserlo, allo stesso tempo io cittadino italiano ho il diritto di andare in un ospedale pubblico e avere ciò che la legge mi consente di avere.
Banned
7 agosto, 2013
Mi ritrovo in quanto detto da Zingaretti:
"L'obiezione di coscienza è garantita al 100%: per rispettare l'applicazione è stato promosso un bando per 2 unità di personale su oltre 2.200 operatori del settore, in un servizio strettamente finalizzato a operare richieste di interruzione di gravidanza. Chi legittimamente è obiettore non ha partecipato a questo bando e potrà portare le sue professionalità in altri campi del servizio sanitario e dello stesso Dipartimento della salute della donna e del bambino"
Mi sembra così ovvio.
C'è una posizione di lavoro con una mansione che tu non vuoi fare (per qualunque motivo anche non di natura etica) = non fai domanda.
Ma questo in generale: non voglio dover chiudere dipartimenti di aziende intere e mandare a casa migliaia di persone senza uno stipendio? Non faccio il manager! Ma non mi sembra così difficile da capire.
Mi sembra anche giusta da parte dell'ospedale l'assunzione di qualcuno che sicuramente il lavoro te lo farà e garantirà il servizio a chi poi è l'utente finale.
Utente
11 novembre, 2015
Tra l'altro meno ginecologi obiettori si assumono, più quelli che ci sono si trovano davanti a un lavoro mirato e particolarmente pesante.
Se ho 10 ginecologi non obiettori e 100 interventi da fare, ne faranno 10 a testa e ognuno farà anche altre cose. Se ne ho 2, questi si ritroveranno a fare 50 interventi a testa, cioè praticamente tutte le loro competenze saranno limitate ed indirizzate esclusivamente a questo.
E per quanto uno non sia obiettore credo che non sia facile, lessi tempo fa una lettera di un medico che era passato da non obiettore ad obiettore perchè la cosa a livello emotivo era tosta.
Banned
7 agosto, 2013
Alex87 ha detto
Per me l'obiezione di coscienza dovrebbe essere illegale, so
Concordo, nel senso che spiegavo nel mio post.
Ognuno è libero di avere restrizioni di natura etica proprie, ma allora semplicemente fai un altro lavoro.
Io non posso sognarmi di fare il soldato in guerra e difendere la mia patria senza voler sparare un colpo ad un altro essere umano.
Non posso sognarmi di essere un businessman del settore petrolio senza voler inquinare il pianeta o comunque essere una fonte pure indiretta di inquinamento.
Cioè sono controsensi o fonti di gigantesca ipocrisia (ma noi umani siamo in primis una razza di ipocriti).
Ma poi qui stiamo parlando di una categoria di persone che include pure quelli che si rifiutano di dare i preservativi o le pillole del giorno dopo in farmacia... rendiamoci conto.
Ripeto: liberissimi, ma allora vai a fare il falegname.
Utente
11 novembre, 2015
Sì diciamo che io tenevo fuori le mie considerazioni, cioè cosa vorrei io, mi limitavo a dire che se per legge posso, per legge tu devi darmi la possibilità.
E se non me la dai, violi la legge e ne paghi le conseguenze.
Non che se la rigirano come vogliono e ti intortano con i discorsi sul cercare di fare prevenzione o diminuire i casi di aborto magari aiutando famiglie o altro...discorsi legittimi se fossimo a fare un dibattito per avere o meno una legge in merito. Ma non lo stiamo facendo.
Il discorso sta in poco spazio: la legge c'è. Ho un diritto per legge e tu o mi garantisci il diritto, anche facendo selezioni del personale mirate, o ne rispondi in prima persona.
Vedi che quando cominciano a mandare a casa un po' di gente si regolano.
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