Utente
28 maggio, 2018
L’appello degli artisti al Governo con l’hashtag #SeiConNoi per portare alla luce le difficoltà di alcuni settori, come quello della musica, del teatro, del cinema e dello spettacolo in generale, in questo momento drammatico di lockdown. Nello specifico si chiede un supporto e delle risposte certe per tutte quelle maestranze, per tutti quei lavoratori, per tutto l’indotto che fa muovere questi settori.
Basta guardare i numeri: 4200 eventi saltati, 63 milioni di perdite in bigliettazioni, 120 di perdite in indotto
Questo il testo dell’appello:
“Ogni cosa ha il suo tempo e oggi è ancora il tempo del dolore per chi non c’è più, delle cure ai malati e del sostegno economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea e questa senza dubbio è la priorità. Domani però, nel rispetto di tutti, dovremo ripartire e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe e oggi senza prospettive. Non stiamo parlando per noi o di noi. Stiamo parlando di tutti i musicisti, gli autori, i dj, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento.
Stiamo parlando di chi suona la sera nei locali delle vostre città e di chi insegna musica ai vostri figli. Non sono star, ma è gente che lavora e con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che, come tutti, ha il diritto di lavorare. E che come tutti ha il diritto a essere protetto quando, senza alcuna colpa, il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro, della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo.
Il Paese si appresta a definire la Fase 2 e leggiamo ovunque di iniziative, proposte, modalità che consentiranno una graduale, difficile e doverosa ripresa delle attività produttive e commerciali. Ma non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori del mondo dell’intrattenimento. Noi artisti che condividiamo con questi lavoratori una parte fondamentale della nostra vita e conosciamo a fondo le difficoltà che stanno attraversando, ci chiediamo:
Come potranno reggere a una emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza neanche la prospettiva di poter, un giorno, tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di questa estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare?
Per questo attendiamo e ci auguriamo: che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase di emergenza venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso. Che sulla falsariga di quanto già fatto in altre nazioni, si definisca il futuro dei prossimi eventi rispettando e garantendo i diritti di tutti. Che il governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte e possa offrire all’intero settore un’ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare, con risorse concrete che consentano la ripresa delle attività in condizioni di sicurezza, per i lavoratori e per il pubblico.
Ci auguriamo infine di rivederci presto. In un club, in teatro, nei palasport, negli stadi, nelle arene e nelle piazze. E quando ci rivedremo, il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri costruttori di sogni“.
Come pensate che evolverà la situazione? Il 2020 sarà un anno privo di eventi dal vivo?
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
L' Asian Fake (etichetta indipendente che gestisce tra gli altri Coma Cose e Psicologi) vuole far avanzare la proposta dei YSOLA, simili concettualmente ai Drive In ma indirizzati ai concerti musicali, una tecnica già sperimentata in Novergia e Stati Uniti.
https://www.instagram.com/p/B_F8PrWFDX5/?igshid=1606dgegyxx18
Utente
10 agosto, 2016
Capo Horn ha detto
L' Asian Fake (etichetta indipendente che gestisce tra gli altri Coma Cose e Psicologi) vuole far avanzare la proposta dei YSOLA, simili concettualmente ai Drive In ma indirizzati ai concerti musicali, una tecnica già sperimentata in Novergia e Stati Uniti.https://www.instagram.com/p/B_F8PrWFDX5/?igshid=1606dgegyxx18
Mi sembra potenzialmente una figata!
Utente
7 agosto, 2013
Capo Horn ha detto
L' Asian Fake (etichetta indipendente che gestisce tra gli altri Coma Cose e Psicologi) vuole far avanzare la proposta dei YSOLA, simili concettualmente ai Drive In ma indirizzati ai concerti musicali, una tecnica già sperimentata in Novergia e Stati Uniti.
Consumo di suolo WHAT?
A sto punto i firmacopie li organizziamo come al drive in del Mc Donald's.
Utente
7 agosto, 2013
I concerti come li conosciamo di solito dubito si faranno...o almeno sicuramente non fino a ottobre...perché troppo rischiosi. Anche con precauzioni l'atmosfera da concerto ti rende moooolto difficile tenerle. E lo dico a malincuore perché ne avevo vari questa estate. Per l'autunno/inverno bisognerà vedere come si cercherà di prevenire un ritorno del virus ma penso ormai il 2020 sia andato.
Per il teatro e cinema magari con i posti alternati etc qualcosa di più si può fare.
Sul progetto YSOLA sembra anche a me una figata bisognerà però trovare modalità e soprattutto luoghi adatti a farlo.
Utente
7 agosto, 2013
Davidex ha detto
É un'idea, anche se d'estate non la vedo di facilissima attuazione. Soprattutto se dovessero crearsi file di macchine quando il sole è battente
Vero più che altro che per l'aria condizionata la macchina deve stare anche accesa...troppo consumo
Devono pensarla bene...anche se in estate essendo all'esterno possono trovare altre alternative
Utente
4 febbraio, 2018
Il problema per gli eventi dal vivo secondo persisterà fin quando persisterà la regola della distanza minima, nessuna tipologia di soluzione potrebbe risanare il problema senza avere nette perdite in termini di guadagno o di tempo (che ovviamente sono anche di guadagno).
In ogni caso sono davvero molto contento che sia partito questo appello, perchè il mondo dello spettacolo, non tanto quello di successo, ma più l'enorme mondo dello spettacolo che vive in realtà piccole (scuole di ballo, di canto, associazioni di organizzazione di eventi, teatri, compagnie, artisti di strada etc.) rischia di vedersi preclusa la possibilità di lavorare più di ogni altro mondo professionale. E loro vivono per lo più d'estate con le manifestazioni. Quindi son contento si ponga attenzione anche su questo problema, anche se ovviamente ora come ora, siamo tutti sulla stessa barca, anche se mi sembra chiaro che questo mondo sia quello con le prospettive di ritorno alla normalità peggiori.
-------
L'idea Ysola potrebbe essere bella e meglio che niente, ma presenta numerosissime problematiche:
- Lo spazio: dove verrebbero organizzate? In dei parcheggi? Ovviamente no. Ci sarebbe un consumo di suolo eccessivo per poi ospitare magari 1/4 del pubblico che quel suolo poteva ospitare. Sempre che poi in auto ci possano stare 4 persone.
Dovrebbero fare 4 serate per avere le stesse entrate di una sera nella normalità. E sappiamo quanto impegna mantenere un evento per anche una singola sera.
- L'acustica: come vuoi sentire la musica all'interno dell'auto? Allora ovviamente devi aprire i finestrini, e questo aumenterebbe le distanze tra le auto. Se invece li teniamo chiusi e ascoltiamo da Microfoni (?) allora perde il senso della musica dal vivo.
- Il pubblico: quanti sarebbero disposti a spendere per dei concerti dal vivo da vivere in queste condizioni? Quanto si pagherebbe per entrare? A veicolo o a numero di persone all'interno?
- Il calore nello stare chiusi in un auto senza magari poter aprire i finestrini oppure lo spreco energetico nel rimanerci con l'aria condizionata aperta (sempre che ce l'abbiano tutti i veicoli).
Banned
1 febbraio, 2017
devo essere sincero: questo appello dei cantanti un po’ lo capisco, ma tutta questa insistenza esattamente per cosa?
Cioè mi stupisco che una Laura Pausini non abbia capito e speri ancora che i concerti quest’anno si facciano, e mi spaventa anche, perché dimostra il fatto che sia lei che tutti gli altri non abbiano capito la gravità della situazione. Io capisco che ci perderanno tanti soldi, ma credono veramente di essere quelli che stanno peggio in questa situazione?
All’estero hanno spostato TUTTO al 2021.
Ed è giusto così. Il governo non sa ancora come muoversi con le scuole, figuriamoci con i concerti.
Utente
7 agosto, 2013
Utente
5 aprile, 2018
RISE17 ha detto
Io capisco che ci perderanno tanti soldi, ma credono veramente di essere quelli che stanno peggio in questa situazione?
Come diceva Casa, l'artista sul palco è una piccola goccia di una serie di lavoratori che lavorano dietro le quinte ad un concerto.
Onestamente la vedo grigia, molti concerti sono stati sposti solo a quest'autunno... ma ci saranno le condizioni sufficienti? La gente non avrà paura di andarci?
L'idea dei YSOLA è fattibile ma solo a location all'aperto... al forum di Assago a Milano, vendi solo gli spalti con le dovute misure di sicurezza? Col parterre in piedi come fai?
In particolar modo, vi sono genere musicali come l'hard rock e il metal, che hanno anche bisogno di una certa fisicità tra i spettatori vedi pogo ecc... che fai li proibisci?
Non parliamo di concerti medio-piccoli di artisti jazz al Blue Note dove magari riesci a mantentere le dovute misure di sicurezza... i locali e il target è differente e hanno necessità diverse.
Utente
28 maggio, 2018
Che poi c'è il paradosso per cui i luoghi chiusi sono i più pericolosi per la trasmissione del virus ma sono anche quelli dove è più facile operare un distanziamento (vedi teatri o cinema), mentre i luoghi aperti sono più sicuri dal punto di vista del contagio ma sono solitamente adibiti a raccogliere migliaia di persone tra le quali è difficile mantenere la distanza
Utente
4 febbraio, 2018
RISE17 ha detto
Cioè mi stupisco che una Laura Pausini non abbia capito e speri ancora che i concerti quest’anno si facciano, e mi spaventa anche, perché dimostra il fatto che sia lei che tutti gli altri non abbiano capito la gravità della situazione. Io capisco che ci perderanno tanti soldi, ma credono veramente di essere quelli che stanno peggio in questa situazione?
Forse non è chiaro che gli artisti nominati si stanno facendo portavoce della situazione che coinvolge il mondo di lavoratori a cui appartengono.
Come hanno annullato il concerto di Laura Pausini, hanno annullato anche tutti gli eventi delle associazioni che li organizzano e degli artisti che non hanno il capitale della Pausini, ma che vivono altrettanto di musica e spettacolo.
Non si va a fare gara a chi sta peggio e chi sta meglio. Come c'è il rischio che cadano in fallimento le attività dei settori turistici, immobiliari, commerciali etc. c'è il rischio che anche le attività e i lavoratori dell'industria dell'arte e dello spettacolo non possano resistere a questa situazione, e attualmente, da come sembra essere stata dipinta la fase 2, sono l'ultima ruota del carro perchè considerati come ultima necessità. Che può essere assolutamente vero come assolutamente discutibile, ma c'è chi vive anche di questo e giustamente c'è una battaglia anche per la loro tutela.
Utente
23 febbraio, 2018
Ho letto qualcosa sul progetto YSOLA ma penso ci siano diverse incognite. Oltre a quelle da voi sollevate, i posti per il concerto sarebbero limitatissimi... le auto occupano moltissimo spazio e già ritrovandosi in quinta/sesta fila o molto defilati visione ed audio sarebbero limitati. E seguire il tutto da maxi schermi fa perdere un po' il senso del concerto.
Secondo me per la musica dal vivo se ne riparlerà necessariamente nel 2021
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