Non avevo risposto anche alla domanda precedente, quindi cercherò di rimediare, anche se non riesco proprio a capire come sia stato così semplice per voi altri  

Premetto che sono un amante dei nomi "regolari ma non troppo", non darei mai a un figlio un nome troppo, troppo particolare perché alla fine non sarò io a doverci convivere per tutta la vita. Proprio per questo, non amo i nomi stranieri per gli italiani, anche perché nella maggior parte dei casi si scade nel ridicolo (ho avuto un compagno di classe di nome Maicol, e davvero mi sentivo imbarazzato per lui). Nel dare il nome devi saper dosare, a mio parere, ciò che piace a te e ciò che pensi possa piacere a tuo figlio, dare un nome troppo strano per compiacere te stesso o troppo old-fashioned per compiacere i tuoi parenti, per me, non è corretto nei confronti del bambino/a. 

Un nome maschile che mi piace moltissimo è Lorenzo, perché originariamente dovevo chiamarmi così, prima che mio padre si impuntasse sul darmi il nome di mio nonno  Altri sono Vittorio, Ivan e Dario. Mi piacciono anche alcuni nomi "storico-mainstream" come Achille, Ettore o Cesare. Non saprei dire quali sono i nomi maschili che non mi piacciono, probabilmente alcuni nomi troppo lunghi alla Massimiliano o nomi un po' fuori moda alla Pasquale, Vincenzo, Ernesto etc. 

Per le donne il discorso è diverso. Mi piacciono molti nomi femminili, in particolare quelli che hanno un significato "diretto", come Bianca o Marina. Mi piacciono moltissimo anche nomi come Alice, Valeria, Camilla e Gaia. Capitolo a parte il nome Andrea, che per le donne mi piace moltissimo, mentre nella connotazione più normale in Italia di nome maschile un po' meno.
E qui arriva il peggio: i nomi meridionali per le donne. Vivo costantemente il dramma di parenti che si chiamano Giuseppina, Immacolata e Pasqualina, oltre alla schiera di nomi Maria+qualcosa che e i nomi che finiscono in -etta come Enrichetta, Antonietta o Elisabetta, che su ragazze della mia età fanno un effetto stranissimo. 

In tutto questo, c'è un'altra variabile, però. Se non dovessi vivere in Italia, in futuro, il discorso cambierebbe completamente. Cercherei di dare un nome "neutro" e "internazionale" alla Marco, Laura, Adele, se non proprio un nome comune dello stato in cui vivrò e crescerà mio figlio/a.

Ovviamente nel caso vi chiamiate con alcuni dei nomi che ho citato in negativo, avete tutto il mio supporto. Tra quelli c'è anche il mio