Io personalmente no.

Un paio di considerazioni:

- il mercato (in profitti) della rimozione dei tatuaggi in US è cresciuto del 440% in 10 anni (una media del 16% annuo), outpacing la crescita del mercato dei tatuaggi stessi (crescita inferiore al 10% annuo). Assumendo che i margini su i due servizi sia simile, questo significa che c'è sempre più gente in percentuale che usufruisce della rimozione. Questo è ovvio perché è un servizio relativamente nuovo, pertanto mi aspetto che vada a crescere più lentamente pian piano, allineandosi con la crescita del mercato dei tatuaggi stessi (e anche driving la stessa crescita, più so che è possibile rimuoverli, più sono disposto a farmeli). Comunque la conclusione è che sempre più persone "rimpiangono" la scelta e chiedono la rimozione.

- il prezzo medio della rimozione di un tatuaggio è 10 volte il prezzo medio del tatuaggio stesso. Non è mica fashion industry, dove compri qualcosa e se non ti piace più a) non lo indossi b) puoi rivenderlo e quindi rientrare parzialmente nei costi. Qui paghi per averlo, non puoi "non usufruirne" a tua scelta, se lo vuoi togliere devi pagare molto di più. Se lo vuoi "reindossare" devi rifartelo e ripagare.

Dal momento che è sempre più probabile che una persona si faccia un tatuaggio E lo rimpianga, chiedendone la rimozione, e dal momento che il prezzo che si paga per farlo è 10X quello del disegno di partenza, la decisione di farsi un tatuaggio makes no financial sense e infatti le categorie che più se li fanno sono proprio quelle che, in media, hanno meno "business intelligence" chiamiamola così.

(raga questo è un esercizio che sto facendo per delle job interviews, analizzare i mercati di tutto quello che mi capita sotto tiro, non ammazzatemi, però è divertente!)