Moderatore - Mentore
Moderatore
7 agosto, 2013
Dopo 15 Amici, 9 X Factor, 4 TVOI, 1 FFF e annessi vari sono veramente pochi gli artisti di successo e non durati come un gatto in tangenziale, senza aggiungere i vari ricicli da un programma all'altro e che non sempre portano i risultati sperati. La domanda che quindi vi pongo è:
Vale ancora la pena partecipare ad un talent?
Vale ancora la pena partecipare ad un talent?
Più che il singolo SI/NO è interessante se motivate la risposta
Banned
7 agosto, 2013
Il fatto che pochi conquistino, e soprattuto mantengano, il successo, più che a detrimento dell'efficacia dei talent direi vada a rimembrare quanto l'intraprendere certe carriere, ad esempio artistiche e sportive, sia una scelta azzardatissimissima.
Per ovvie ragioni di posti limitatissimi, aleatorietà, e via dicendo.
Da un altro punto di vista, per una persona che canti, già aver venduto 20K copie con 2 cd, aver fatto vari concerti con 300 persone, e cantato in tv con 5milioni di spettatori, non le toglie nessuno come soddisfazioni.
Chissà quanti cantino per passione senza guadagnare nulla, anzi, un po' come il 99.9% di chi giochi a calcetto ecc., e scenari di cui sopra se li possano solo sognare.
Utente
14 febbraio, 2014
Ma certo che ne vale la pena, il problema non è quanto performante più risultare il talent, ma quanto talento hanno i ragazzi che ne escono. Se prendiamo come esempio Alessandra o Marco, loro non sono rimasti "a galla" perchè in quegli anni i talent andavano forte, ma solo perchè hanno saputo risultare veri e persone con enormi doti artistiche. I talent sono dei trampolini, ma bisogna saperli sfruttare bene.
Secondo me il problema principale qui sta nel fatto che i ragazzi sono totalmente consapevoli delle dinamiche dei programmi e molto probabilmente (anche aiutati dagli autori forse) si costruiscono un personaggio.
In passato non era così, non so se ricordate tutti lo sclero che ebbe alessandra quando voleva andare via da amici, oppure le liti di Emma con i prof, oppure la sensibilità di Marco davanti ai consigli di Morgan, o l'intelligenza e la delicatezza di Francesca. Insomma loro si sono dimostrati (almeno nell'arco del programma) delle persone vere e questo è piaciuto alla gente. Ad oggi i dischi li vendono le persone e non i cantanti, è una dura verità ma è così...
Utente
1 maggio, 2016
Sì, ne vale la pena, almeno stai per qualche mese in TV e hai visibilità. L'alternativa ai talent attualmente quale sarebbe?
Leggo di tanti addetti ai lavori che dicono peste e corna sui talent, ma loro sono i primi che non sono in grado di fare emergere alla luce un artista nuovo. Si distrugge senza avere le capacità di costruire.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
7 agosto, 2013
Ma certo che ne vale la pena. Che dubbi ci possono essere?
Alla fine per uno o eccezionalmente due ci può essere una grande opportunità, e in più per tutti gli altri c'è una forte visibilità in un tempo breve che accelera la diffusione della propria immagine.
Io credo che proprio tutti - nessuno escluso - dei finalisti di un X factor ( o Amici ) abbiano avuto dei vantaggi economici nel ritornare su un palco dopo la loro apparizione in trasmissione, anche solo quando si tornano a proporre o ad esibire in una discoteca ... comunque io credo che sia stato un trampolino di visibilità e origine di un diverso "cachet". Quindi... perché non farlo?
Vero che solo "uno su mille ce la fa" ma così come se non comperi il biglietto della lotteria non puoi tentare la sorte, così se te ne stai a suonare nella cameretta non è ti vengono a cercare per lanciarti nel mondo della musica... meglio UNA possibilità di avere un bel lancio o una quasi certezza di migliorare il tuo "valore" (economico) che non far nulla. O no?
Utente
7 agosto, 2013
Ho risposto NO, ma avrei potuto rispondere anche SÌ, perché è ormai l'unico modo per emergere, però il mercato musicale e la fucina di talent è talmente saturo e abusato che ottenere e mantenere il successo diventa sempre più difficile. Pertanto chi partecipa ai talent e chi vince o arriva quasi ad essa è meglio che pensi a partecipare con lo spirito non di aver raggiunto il punto di arrivo ma un punto di partenza (che frase banalehh ).
Banned
7 agosto, 2013
pesca81it ha detto
second me no, visto e considerando che i ragazzi vengono illusi sempre piu, e chi ne intasca sono le tv, i giudici, i conduttori ecc ecc
Concordo. L'obiettivo primario dei talent oggi è riempire caselle di palinsesto e fare da vetrina per artisti (più o meno credibili) che vanno lì solo per fare promozione ai loro prodotti. E' una grandissima operazione di marketing in cui i ragazzi sono solo carne da macello.
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
Banned
7 agosto, 2013
Cade a fagiolo il post pubblicato su FB da Marco Canigiula, produttore dell'etichetta indipendente Cantieri Sonori (che produce tra gli altri Giada Agasucci).
"Cari artisti emergenti prima di andare a fare i casting di amici e xfactor (cosa buona e giusta) informatevi bene su tutto quello che accade una volta terminata l'esperienza televisiva.
Più mi addentro in questo mondo è più mi fa schifo. Faccio fatica a comprendere il perché di tante cose. Perché gli artisti durano una stagione? Perché il mercato discografico italiano è abbandonato nelle mani di persone che non amano la musica... Persone che purtroppo devono portare lo stipendio a casa e se ne sbattono del futuro degli artisti, di tutti i loro sacrifici, di quello che pensano o che vorrebbero comunicare con la propria musica.
Gli editori (quelli stipendiati) poi... non sanno nemmeno loro cosa cercano veramente. Ti chiedono le "hit" in 3 minuti di canzone senza intro, senza pause, senza troppe parole difficili. "Devono assomigliare all'ultimo singolo di Ariana Grande, all'ultimo di Adele, cassa in quattro, testo di pancia, deep house, pop dance" e tutte altre stronzate che ti fanno soltanto venire la voglia di andare a fare il muratore.
Le major vanno a mendicare gli artisti dai talent quando qua fuori è pieno di talenti da scoprire... Porca miseria uscite di casa ogni tanto! Andate per locali. Ogni giorno vedo solo foto stupidissime di produttori/editori che fanno viaggi, mangiano, bevono e si vantano del disco d'oro di tizio e di caio. Ogni tanto pubblicano qualche pezzo di qualche artista immondo per far capire agli amici che hanno l'orecchio raffinato. Ahahah. Meglio riderci sopra.
Vi giuro che se mai avrò l'opportunità di fare il lavoro che amo e disporré di un terzo del budget che avete... dimostrerò a tutti voi che in Italia è ancora possibile scovare e produrre musica di qualità. È ancora possibile trovare un Battisti, un Lucio Dalla! Lo giuro a me stesso, a tutti voi produttori idioti e a tutti i poveri artisti fiammifero che avete massacrato con la vostra imbarazzante industria discografica."
"Io CATTIVA
ho le ali puntate su Dio"
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Utente
7 agosto, 2013
Si.
Molti saranno pure delle comparse temporanee, altri saranno delle meteore, altri ancora saranno "sfruttati" per un giro di valzer e poi scaricati, ecc. ma è pur sempre l'unica grande vetrina che permette a molti giovani appassionati di canto/musica/ballo di approcciarsi al mondo dello spettacolo (perchè, ricordiamocelo, ci sono anche altre realtà pur sempre dignitose e soddisfacenti, vedi i cori giovanili, gli insegnanti di ballo nelle palestre di quartiere, il piano bar, ecc.).
Utente
24 marzo, 2014
Sì. Perché al momento non ci sono tante alternative.
Purtroppo a rimetterci sono tutti quei ragazzi che hanno grandi doti artistiche ma che magari non sono troppo adatti alla tv o ai meccanismi dei talent.
Un De André in un talent sarebbe emerso?
Diciamo che il cantautorato, quello vero, per me è molto penalizzato nel talent, che invece tende più a premiare gli interpreti.
Tutti i ragazzi di successo usciti dai talent sono interpreti. Da Alessandra, ad Emma, a Marco alla Ferreri.
Poi è vero che alcuni di loro stanno imparando il mestiere, e scrivono e magari si cimentano nella produzione. Ma di base hanno avuto successo per le loro doti interpretative, più che per la LORO musica. Nessun di loro è un Tiziano Ferro, per capirci. Nessuno di loro ha una dote di scrittura riconoscibile e originale (penso ad Elisa e a Tiziano. Una canzone di Elisa la riconosci già dal testo. Ancora prima di sentire la melodia. Lo steso vale per Tiziano. Di chi si può dire lo stesso dei ragazzi usciti dai talent che co-scrivono le loro hit?!). Dai talent non è emerso nessuno del genere. Marco, Emma e Francesca scrivono alcune delle loro canzoni. Ma non c'è nessun tratto di originalità vero nella scrittura.
E' vero che in Italia abbiamo una lunga tradizione cantuatorale che ad un certo punto è diventata un peso enorme. E i talent hanno sicuramente svecchiato certi cliché. Ma alla lunga rischiamo di veder capitare l'opposto. E cioè la sradicazione dal panorama popolare di un buon cantautorato. Il che sarebbe pessimo, per me.
Poi sono sicuro che gente come Mengoni continuerà a crescere dal punto di vista cantuatoriale. Ed è sicuramente bravo. Ma non ha le doti di Tiziano nella scrittura.
Per i talent son passati anche elementi bravi nella scrittura che avrebbero potuto dare molto, ma sono stati poi offuscati, perché il meccanismo del talent li penalizza sempre e comunque.
Però. sì. Partecipare ad un talent conta e molto. Spero che si trovino altre vie, soprattutto per i cantautori, però.
Utente
1 maggio, 2016
E' vero che il cantautorato puro viene penalizzato dai talent, De André non sarebbe mai emerso ma nemmeno ci sarebbe mai andato. I cantautori hanno altri percorsi e, in linea teorica, non puntano nemmeno a smuovere le masse. Per tutti comunque c'è internet, si può emergere anche pubblicando su youtube.
Ferro non lo considero un cantautore puro (per come lo intendo io), ma un cantautore pop, i suoi testi sono bellissimi ma rimangono pop, nulla a che vedere con le poesie di De André, i cui testi sono veramente di livello superiore a quelli di chiunque altro in Italia
Lo stesso De André però non divenne famoso di per se stesso, ma salì alla ribalta grazie all'appoggio di Mina, altrimenti sarebbe diventato un pessimo avvocato. In ogni caso non sarebbe mai andato al Cantagiro o a Castrocaro, rifiutò persino di salire sul palco del Festivalbar, dove l'avevano iscritto a tradimento.
Ognuno ha il suo percorso, ad esempio Lucio Dalla al Cantagiro ci è andato, non era forse quello il talent dell'epoca? Dalla aveva un altro carattere rispetto a Faber, c'è cantautore e cantautore per dire e sono certa che Dalla si sarebbe tranquillamente iscritto ad Amici e si sarebbe pure divertito un mondo.
De André non mirava a riempire gli stadi e le sue canzoni avevano altri scopi, a Dalla sarebbero piaciuti immensamente gli stadi e non solo per questioni di fede calcistica. Ferro mira a riempire gli stadi e le sue canzoni vanno in quella direzione, Bersani invece fa altro. Ci sono parecchi distinguo anche all'interno del cantautorato.
Se da un lato i talent odierni penalizzano i cantautori PURI e DURI, dall'altro danno una grossa spinta alla spettacolarità dei cantanti stessi, al loro stare sul palco in maniera meno statica. Insomma avremo un Justin Timberlake in più e un Bruno Lauzi in meno in concerto, ma se vogliamo andare a vedere l'attuale Bruno Lauzi possiamo cercare nei locali o nei teatri, anche se non ci sarà la calca.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
7 agosto, 2013
A me viene da rispondere: SI’, se puntano sul cantante in questione con un progetto futuro a più ampio respiro o se comunque hanno intenzione di farlo risaltare un minimo all’interno del talent. SI’ se l’esperienza del talent risulta in un qualche modo formativa…ma non credo sia la massima preoccupazione di chi la mette in piedi.
NO, se fai da contorno e devi ringraziare il cielo che non ti tarpino artisticamente con delle etichette che non ti appartengono o se proprio non ti capiscono/ti brutalizzano con giudizi tranchant. E se i progetti per la persona in questione non sono dei migliori, io penso che lo si capisca. La visibilità non è solo positiva: può essere negativa o può essere illusoria, quando si viene trattati da re per vendere il prodotto talent e poi…pugni di mosche.
Per il resto mi sembra chiaro ciò che dice il tizio di Cantieri Sonori…con una visione così miope e orientata al breve termine, che rispecchia bene il panorama attuale, talent o non talent dove si vuole andare?
L’alternativa è provare a fare qualcosa di più, è puntare sulla persona almeno sul medio termine. Gente come Renato Zero, per dirne uno, ha dovuto pubblicare tre album prima di avere successo: erano convinti del suo talento, l’hanno coltivato, hanno insistito ed eccolo là. Oggi se una persona anche con del potenziale esce alla quarta puntata di un talent per colpe anche non sue al 99% è fuori da ogni discorso musicale a un certo livello.
A me spettatore piace guardare i talent perché mi divertono e m’intrattengono, ma se ci si sposta sul discorso musicale non sono così convinto che musicalmente parlando servano sempre e a prescindere per una persona con del potenziale che vuole emergere o un’artista con qualcosa di particolare. Quello che ci hanno regalato è sempre stato un forte appiattimento a parte rari casi, chi si distingueva in genere è stato destinato all’oblio. Non assolvono neanche più tanto al compito di “ricercare il talento” (compito dichiarato o pretesto a parte il discorso meramente televisivo), perché a forza di sfornare artisti della stessa risma – su per giù – creano ancora di più effetto saturazione che non aiuta.
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