Utente
7 agosto, 2013
Naturalmente vale per tutti: gay, bisex, etero e quant'altro.
Quando un ragazzo viene appellato al femminile sia con articoli che con aggettivi vi dà fastidio? Vi è indifferente? Usate mai questa formula? Vi piace?
Vale anche viceversa sebbene sia meno diffuso.
Può sembrare un argomento sufficientemente futile ma personalmente noto che molti, gay stessi naturalmente, si irritano quando succede.
A me piace. Io stesso lo uso su di me, anche sul lavoro. Mi piace dire che faccio la pazza o che sono sclerata. Coi miei amici ce lo diciamo spesso. Mi preme sottolineare anche però che dipende pure dal contesto in cui viene usato l'appellativo perché in un momento sbagliato potrebbe darmi fastidio. Ma in generale lo adoro e francamente trovo un pó strano il clamore che genera, sicuramente non lo vedo come un insulto ecco.
Voi che ne pensate?
Utente
1 maggio, 2016
Non so se ho capito bene la domanda, però credo che dipenda dalla richiesta di chi riceve il maschile/femminile.
Ad esempio io seguo su YT alcuni make up artists. Tra questi c'è un ragazzo che ha esplicitamente richiesto di essere chiamata al femminile, lei stessa parla di sé così, quindi in quel caso mi sembra normale. Al contrario trovo maleducato dare della lei ad un ragazzo che non ne sente l'esigenza, non l'ha chiesto, non lo vuole e viceversa non dare il femminile a chi l'ha chiesto.
In sintesi, dipende tutto dalla persona a cui ci si rivolge.
Per facilitare le cose, basterebbe esternare le proprie richieste ed evitare così fastidi od equivoci.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
1 maggio, 2016
Alive ha detto
Però l'ho sentito usare (e non l'ho disapprovato) per uno che negava anche davanti all'evidenza (tutti conoscevano il suo compagno) perché lo scopo era di rimarcare l'insincerità.
Non mi sembra giusta questa cosa, mica deve rendere conto agli altri della sua vita.
" Ah ... anche poeta ! "
Banned
7 agosto, 2013
Io penso che ognuno su di sé possa volere qualunque cosa. Quindi se una persona mi chiede di usare il femminile, il plurale, il maschile, qualunque cosa, io rispetto la sua volontà - non sta a me decidere cosa sia giusto o sbagliato per gli altri.
Alla stessa maniera se uno vuole fare ironia su di se' e dire "ho fatto la pazza" a me va benissimo, perche' dovrebbe andarmi male?
Nel mio caso: io sono un uomo e mi sento uomo quindi vado col maschile - non mi e' mai capitato (se non alle elementari per i tipici scherni) di essere appellato al femminile, penso che mi darebbe fastidio se qualcuno lo facesse andando per le lunghe: se ridendo e scherzando mi chiami "principessa" una volta in una serata rido e scherzo, se continui per tre ore inopportunamente, non ne sarei contento.
Detto questo, ho notato (anche qui sopra!) che il piu' delle volte si usano appellativi femminili che alla fine sono anche dispregiativi: la pazza, la sclerata, la sgualdrina, la scemetta. Non ho mai sentito la vittoriosa, la geniale, la intraprendente, la perfetta. Quindi sempre va a finire che si sottintende che il sesso femminile e' quello un po' inferiore e da dispregiare. Mi dispiace, ecco.
Banned
22 ottobre, 2015
ouro ha detto
Detto questo, ho notato (anche qui sopra!) che il piu' delle volte si usano appellativi femminili che alla fine sono anche dispregiativi: la pazza, la sclerata, la sgualdrina, la scemetta.
Non è il caso a cui mi riferivo io.
Io mi riferivo esclusivamente al nome volto al femminile (nello specifico: Enrico -> Enrica).
Admin
7 agosto, 2013
ouro ha detto
Io penso che ognuno su di sé possa volere qualunque cosa. Quindi se una persona mi chiede di usare il femminile, il plurale, il maschile, qualunque cosa, io rispetto la sua volontà - non sta a me decidere cosa sia giusto o sbagliato per gli altri.Alla stessa maniera se uno vuole fare ironia su di se' e dire "ho fatto la pazza" a me va benissimo, perche' dovrebbe andarmi male?
Nel mio caso: io sono un uomo e mi sento uomo quindi vado col maschile - non mi e' mai capitato (se non alle elementari per i tipici scherni) di essere appellato al femminile, penso che mi darebbe fastidio se qualcuno lo facesse andando per le lunghe: se ridendo e scherzando mi chiami "principessa" una volta in una serata rido e scherzo, se continui per tre ore inopportunamente, non ne sarei contento.
Detto questo, ho notato (anche qui sopra!) che il piu' delle volte si usano appellativi femminili che alla fine sono anche dispregiativi: la pazza, la sclerata, la sgualdrina, la scemetta. Non ho mai sentito la vittoriosa, la geniale, la intraprendente, la perfetta. Quindi sempre va a finire che si sottintende che il sesso femminile e' quello un po' inferiore e da dispregiare. Mi dispiace, ecco.
esatto, è figlio del sessismo imperante per cui c'è un'aggettivazione negativa al genere femminile. Ma d'altronde siamo circondati da gente che soffre se si usa ministrA o sindacA...
Io sono un uomo cis, naturalmente non mi fa né caldo né freddo se mi chiamassero al femminile (non è offensivo, semplicemente mi farebbe strano). Caso diverso per le persone trans*, intersex o qualsiasi termine ombrello identifichi la loro identità di genere. Misgenderare (soprattutto se apposta) qualcuno è una delle cose più becere, bastarde e ignobili che si possano fare. Evidenzia solo l'ignoranza e la crudeltà di annoiati cisgender problematici e privilegiati. Gente che andrebbe abbattuta senza se e senza ma.
Banned
7 agosto, 2013
Dipende da chi lo fa e dal modo.
Mi capita spesso di dire frasi al femminile riferite a me, anche se non mi sono mai sentito una donna, semplicemente perché mi diverte. Le mie amiche se lo fanno, è perché sanno di poterlo fare.
C'è chi invece lo fa e l'ha fatto solo ed unicamente come presa in giro, soprattutto durante l'adolescenza. In linea di massima quindi mi infastidisce solo se mi accorgo che con quel femminile mi stanno prendendo in giro o stanno prendendo in giro qualcun altro.
Utente
11 novembre, 2015
Alive ha detto
Dipende... mai lo userei per prendere in giro un gay dichiarato.Però l'ho sentito usare (e non l'ho disapprovato) per uno che negava anche davanti all'evidenza (tutti conoscevano il suo compagno) perché lo scopo era di rimarcare l'insincerità.
...
Un gay non dichiarato fa differenza?
Io comunque non lo userei, come non userei il maschile per una donna, perché sono cose che devono essere chieste. Non so come ti senti non posso saperlo, io ti chiamo per quel che vedo, se poi tu ti senti diversamente me lo dici, e io ti chiamo in qualunque modo ti faccia sentire a tuo agio. Ho profondamente rispetto per come si sentono le persone.
Utente
20 maggio, 2018
Io lo uso spesso con i miei amici gay, ma più per prenderci in giro: "sei proprio bionda (quando uno è particolarmente svampito), che tr***tta, e pochi altri termini. In contesti diversi dallo scherzo utilizziamo solamente il maschile. È una regola mai stabilita che però nel mio giro di amicizie gay è implicitamente condivisa: il femminile (se proprio va utilizzato) solo in casi circoscritti, quelli dei discorsi leggeri.
Con le amicizie etero invece questo non avviene. Si utilizza il maschile e stop, non mi è mai capitato l'opposto e probabilmente mi suonerebbe anche strano sentirmelo dire.
Idem anche nei rapporti "di letto". Molti si rivolgono al proprio partner utilizzando il femminile. È una cosa che io non sopporto dire/sentirmi dire.
Admin
7 agosto, 2013
Danieletw ha detto
Io lo uso spesso con i miei amici gay, ma più per prenderci in giro: "sei proprio bionda (quando uno è particolarmente svampito), che tr***tta, e pochi altri termini. In contesti diversi dallo scherzo utilizziamo solamente il maschile. È una regola mai stabilita che però nel mio giro di amicizie gay è implicitamente condivisa: il femminile (se proprio va utilizzato) solo in casi circoscritti, quelli dei discorsi leggeri.Con le amicizie etero invece questo non avviene. Si utilizza il maschile e stop, non mi è mai capitato l'opposto e probabilmente mi suonerebbe anche strano sentirmelo dire.
Idem anche nei rapporti "di letto". Molti si rivolgono al proprio partner utilizzando il femminile. È una cosa che io non sopporto dire/sentirmi dire.
rinforza però quanto detto da Ouro sul fatto che si usi il femminile solo per connotazioni "offensive" o "negative", è una cosa su cui riflettere fortemente perché è una questione intrisa di sessismo implicito e interiorizzato
Utente
7 agosto, 2013
Totalmente d'accordo sul discorso del sessismo implicito al quale ammetto di averci fatto sempre poco caso. Posso giustificarmi dicendo di non pensare necessariamente ad un'accezione negativa quando ci chiamiamo pazza, oca, sclerata ecc, ma semplicemente per divertimento come dicevano prima e perché "rende meglio" l'idea insomma.
Però ci chiamiamo anche sorella, ci diciamo diva, favolosa lei, amica, fantastica, stupenda, maestra, regina, magnifica, ecc e queste sono parole positive.
Condivido con Daniele il fatto che sia una regola implicita e non scritta tra noi gay ma io con i miei amici etero lo uso anche e a loro non dà fastidio se usato con parsimonia. Naturalmente la stessa cosa vale per me e quasi sempre in contesti futili. Pure al lavoro al mio collega super etero (boring) dico "ma zitta!" ogni tanto.
Per l'intimità non ho un pensiero ben definito ma ammetto di non essermi sentito a disagio quando è stato usato il femminile su di me nelle volte che è successo.
Utente
4 febbraio, 2018
Se è cisessuale, lo eviterei.
Questo non perché lo trovi un insulto, ma perchè nell'epoca in cui siamo, in cui c'è ancora troppa ignoranza e confusione, oltre che discriminazione, sull'argomento identità di genere; aumentare tale confusione "scherzando" su chi la propria identità ce l'ha chiara, lo troverei controproducente e che potrebbe mancare di rispetto a una parte della comunità che invece davvero possiede tale identità.
Ovviamente se viene utilizzato tra amici che hanno assodato la loro opinione sul tema, non dico nulla, anche se potrei trovarlo comunque ghettizzante,ma se non esce e non viene utilizzato a sproposito sono affari loro e dei loro stili di vita ed è giusto che se lo autogestiscano come va a genio a loro.
Così anche vale per avvenimenti sporadici, senza doppi fini. Ma alla lunga, può cadere nella mancanza di rispetto.
Io ho sempre apprezzato chi comunica usando l'asterisco (al posto della vocale finale che indica il genere) quando deve rivolgersi a qualcuno che non conosce/ a un grande gruppo di persone, per questi motivi.
Io personalmente cerco di stare il più possibile attento, ovviamente è difficile e alcune volte sfugge quando si utilizzano determinati modi di dire, ma farne uso quotidiano assolutamente no. Io sentendomi maschio, preferisco si parli di me al maschile, sia dagli altri che da me stesso. Se mi sentissi femmina, gradirei valesse lo stesso al femminile.
Poi ovviamente tutto ciò è una mia opinione.
Utente
20 maggio, 2018
Alex87 ha detto
rinforza però quanto detto da Ouro sul fatto che si usi il femminile solo per connotazioni "offensive" o "negative", è una cosa su cui riflettere fortemente perché è una questione intrisa di sessismo implicito e interiorizzato
Pensa che proprio mentre scrivevo il commento ho fatto caso a questa cosa, sui cui non avevo mai posto la mia attenzione. Effettivamente è così, e mi ha fatto anche dispiacere aver preso consapevolezza che anche nel mio linguaggio sono presenti degli stereotipi sessisti (la bionda stupida o la ragazza che quando parla di sesso è automaticamente una tro**).
Non sono una persona assolutamente sessista ma effettivamente - anche in maniera inconsapevole - ho contribuito ad alimentare questa forma di discriminazione. Credo che da oggi in poi ci farò maggiormente attenzione e affronterò il tema con i miei amici per sentire cosa ne pensano. Siamo soliti a fare questo tipo di discorsi, potremmo uscirne tutti un po' più consapevoli.
Admin
7 agosto, 2013
Casadelvino ha detto
Se è cisessuale, lo eviterei.Questo non perché lo trovi un insulto, ma perchè nell'epoca in cui siamo, in cui c'è ancora troppa ignoranza e confusione, oltre che discriminazione, sull'argomento identità di genere; aumentare tale confusione "scherzando" su chi la propria identità ce l'ha chiara, lo troverei controproducente e che potrebbe mancare di rispetto a una parte della comunità che invece davvero possiede tale identità.
Ovviamente se viene utilizzato tra amici che hanno assodato la loro opinione sul tema, non dico nulla, anche se potrei trovarlo comunque ghettizzante,ma se non esce e non viene utilizzato a sproposito sono affari loro e dei loro stili di vita ed è giusto che se lo autogestiscano come va a genio a loro.
Così anche vale per avvenimenti sporadici, senza doppi fini. Ma alla lunga, può cadere nella mancanza di rispetto.
Io ho sempre apprezzato chi comunica usando l'asterisco (al posto della vocale finale che indica il genere) quando deve rivolgersi a qualcuno che non conosce/ a un grande gruppo di persone, per questi motivi.
Io personalmente cerco di stare il più possibile attento, ovviamente è difficile e alcune volte sfugge quando si utilizzano determinati modi di dire, ma farne uso quotidiano assolutamente no. Io sentendomi maschio, preferisco si parli di me al maschile, sia dagli altri che da me stesso. Se mi sentissi femmina, gradirei valesse lo stesso al femminile.
Poi ovviamente tutto ciò è una mia opinione.
madonna non me la ricordavo la forza immensa di questo monologo
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