Assolutamente sì, e i problemi di discriminazione di tutte le categorie che si allontanano dalla figura del maschio italiano fiero, passionale e dominatore sono automaticamente tacciate come "inferiori".

Purtroppo, penso anche io si stiano facendo dei grossissimi passi indietro (e sì, per questo, al solito, attaccherei i social, ma ne parlavo già in un altro topic e evito di ripetermi). Il problema è che in Italia la figura del "maschio" è ancora ampiamente idolatrata, e a farlo sono, prime tra tutti, molte donne che soffrono ancora di un complesso di inferiorità dato dall'educazione con cui sono cresciute. Ovviamente, dal canto loro, molti maschi non disdegnano questa posizione privilegiata.

Conviene un po' a tutte le persone più ignoranti. Conviene all'uomo, che sente ancora di avere il comando, e conviene alla donna, perché è sempre comodo essere mantenuti e badare solo alla casa, diventando poi una mammina pancina a tempo pieno. Ho visto tante ragazze che conosco smettere di studiare o abbandonare il lavoro perché sono rimaste incinte da giovani e dovevano "badare al figlio", perché per loro quella era una cosa quasi obbligata, ovvia. Non hanno minimamente pensato all'opzione di poter tornare a studiare, una volta sfornato l'esserino, tanto c'era il loro compagno che portava a casa i soldi. Le eccezioni ci sono, è normale, possono verificarsi situazioni in cui uno dei due partner debba restare a casa, ma uno dei due partner, non necessariamente la donna. 

La prima battaglia del femminismo dev'essere interna, bisogna istruire le ragazze e far capire loro che le convenzioni sociali con cui sono cresciute sono, appunto, soltanto convenzioni. E con una società che ti rema contro, cosa puoi fare per cambiare qualcosa? Questa è la società in cui quando inizi a parlare di responsabilizzazione dei maschietti sin dalla tenera età contro la discriminazione, ti arriva il plotone di mamme e papà iscritti al Popolo della Famiglia che ti accusa di indottrinarli "secondo la teoria gender". Come se rispettare le donne ti facesse "diventare gay/lesbica", quando in verità è praticamente il contrario, perché gli omosessuali soffrono la stessa forma di discriminazione delle donne (parlando da un punto di vista ideologico, quindi l'idolatrare le figure confortanti dell'uomo macho e piacione e della donna femminile e delicata).

A prescindere da tutto questo discorso sul ruolo femminile nella lotta al maschilismo, ovviamente, non intendo deresponsabilizzare i maschi, per carità! Però c'è anche bisogno che qualcuno dia loro un serio esempio, e riflettere sul perché queste persone abbiano così poco rispetto della donna. Il discorso sulla società in generale maschilista è valido, ma ovviamente si applica diversamente da famiglia a famiglia. Conosco molti ragazzi cresciuti da madri "deboli" che hanno abbracciato l'ideale femminista perché moralmente erano persone corrette, ma non conosco nessun misogino cresciuto da una madre con i controc*glioni. Un ragazzo che viene educato da un padre padrone e da una madre succube diventerà probabilmente misogino. Un ragazzo che non ha mai visto il padre cucinare, lavare i piatti, stirare e la madre portare a casa i soldi, crescerà con l'idea che quello che ha visto sia giusto.