Admin
7 agosto, 2013
Dopo l'addio di Taylor Swift a Spotify per i pochi introiti rispetto agli streaming riscontrati, arriva una nuova pesante accusa su un importante servizio di musica in streaming: Pandora. Secondo un responsabile di Sony, Pandora avrebbe corrisposto a Pharrell Williams, per 43 milioni di streaming di Happy, solo 2.700 dollari. Cifre altrettanto basse per All Of me (3.400 dollari per 55M di streaming).
Il problema, insomma, continua ad esserci. Mentre il consumo in streaming aumenta e le vendite digitali diminuiscono, la minaccia di una rivolta di gruppo contro questi servizi potrebbe invertire la tendenza o far crollare definitivamente le vendite musicali nel mondo.
Cosa ne pensate?
Utente
24 ottobre, 2013
Il futuro è lo streaming e lo confermano i dati di crescita mentre itunes e in calo. L'unica cosa su cui mi posso trovare d'accordo con la Swift riguarda il fatto che l'album sia disponibile su spotify dal giorno di uscita, forse qualche mese dopo sarebbe meglio. Per quanto riguarda invece il compenso per gli artisti spotify credo pagasse di più e certamente i cantanti oggi non fanno i soldi con le vendite(rari casi vedi:adele e taylor), senza dimenticare che senza lo streaming le persone non necessariamente comprano ma ricorrono a itorrent.
Utente
7 agosto, 2013
Io parlo per me. Oramai uso al 99% lo streaming. Poi scarico qualche singolo su Itunes. Fino ad un paio di anni fa ero un'addicted del disco fisico...ora sono passata allo streaming. Oramai anche se me lo togliessero non pesno tornerei al downaload...penso quando qualcuno non mette subito i brani su Spotify (mi è capitato con Fedez di recente)...anche se ero curiosa...ho atteso. Preferisco spendere per andare ai concerti veramente, visto che ormai costano anche un bel po'.
Banned
7 agosto, 2013
Il download illegale svilisce l'opera artistica. Ma non solo quella artistica, svilisce proprio l'operato umano.
Lo streaming è legale ma anch'esso con le sue cifre da servitù della gleba (0.00006 dollari a streaming) finisce per dare valore nullo (toh, diciamo miserissimo) al lavoro umano e all'arte in questo caso.
Mi piacerebbe che l'industria dell'intrattenimento andasse sempre più verso una forma mista di compravendita (digitale o fisica che sia) e crowdfunding. Secondo me c'è anche del potenziale nel crowdfunding, solo che ancora nessuno è stato capace di sfruttarlo a dovere e con criterio.
Utente
7 agosto, 2013
ouroboros88 ha detto
Il download illegale svilisce l'opera artistica. Ma non solo quella artistica, svilisce proprio l'operato umano.Lo streaming è legale ma anch'esso con le sue cifre da servitù della gleba (0.00006 dollari a streaming) finisce per dare valore nullo (toh, diciamo miserissimo) al lavoro umano e all'arte in questo caso.
Mi piacerebbe che l'industria dell'intrattenimento andasse sempre più verso una forma mista di compravendita (digitale o fisica che sia) e crowdfunding. Secondo me c'è anche del potenziale nel crowdfunding, solo che ancora nessuno è stato capace di sfruttarlo a dovere e con criterio.
Finalmente un commento sensato.
Forse quelli che dicono "il futuro è lo streaming, si adeguino" o "io uso solo spotify, quindi ciccia", non hanno ben capito che se vanno avanti così le cose, resteranno loro, lo streaming e i tumbleweed.
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