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Utente
7 agosto, 2013
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In questo forum ho letto spesso che il singolo di questo o quell'artista non passa in radio perché la casa discografica non ha investito su di esso (=non ha pagato le radio perché lo trasmettessero), ma è proprio così?
A m questo ragionamento che le case discografiche pagano le radio per far fare 10 passaggi al giorno per un artista, mentre non investono nulla per un altro, non ha mai convinto, per cui ho fatto una ricerca.
Ho trovato questo articolo del 2016 in cui Massara, presidente della Universal, se la prende con le radio che non passano i giovani artisti
https://www.rockit.it/news/universal-polemica-radio-italiane
In un altro è descritta chiaramente la disputa che si era creata tra grandi radio e case discografiche
Oltre alla scoperta che sono le radio a dover pagare per trasmettere le canzoni dei cantanti:
La trattativa va avanti dal 2006, quando è scaduto il vecchio accordo e le radio hanno respinto la richiesta di adeguamento dei compensi dovuti agli artisti e ai produttori per l'uso della musica nella loro programmazione.
mi intriga il discorso sulla liberatoria
Le radio hanno chiesto una liberatoria per trasmettere le novità discografiche, richiesta definita "incomprensibile e ingiustificata", un vero e proprio "ricatto" secondo Alessandro Massara, presidente di Universal Music Italia.
In rete si trovano diversi modelli di liberatoria, ma il succo del discorso è: caro/a cantante (autore/produttore) firma questa liberatoria e la tua canzone sarà trasmessa...ma non riceverai un centesimo.
Potrebbe essere la firma di una liberatoria la ragione per cui le canzoni di un/un'artista hanno frequenti passaggi giornalieri, mentre altre non si ascoltano nemmeno per sbaglio?
Altra domanda: perché un/un'artista dovrebbe rinunciare al guadagno del passaggio radiofonico firmando la liberatoria oppure, viceversa, perché dovrebbe rinunciare a frequenti passaggi radiofonici che aumenterebbero la conoscibilità del pezzo, pur di non firmare la liberatoria?
Personalmente mi sono fatta l'opinione che artisti come Emma, Elisa, Tiziano Ferro ecc.non si fanno problemi a firmare la lberatoria, mentre quelli più giovani non possono o non vogliono rinunciare al guadagno generato dal passaggio radiofonico, anche perché con il potenziamento dello streaming, non è detto che a più passaggi radiofonici corrispondano più vendite.
Banned
7 agosto, 2013
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Non ho mai creduto al fatto che le case discografiche pagassero per passare in radio qualcuno. Magari può essere successo in casi sporadici, ma che sia una regola non è vero. Credo sia un'invenzione dei fan della gente che non passa in radio, che accusano chi passa di pagare le radio.
È evidente che ci siano delle nette preferenze verso determinati nomi dei Big che passano a prescindere con qualsiasi cosa, poi c'è chi sta nel mezzo che a volte passa molto e altre meno e chi invece viene passato in base al progetto discografico proposto. Per i giovani è diverso, ma se avessimo noi una radio davvero preferiremmo passare uno sconosciuto, che magari fa cambiare stazione, piuttosto che Tiziano Ferro? Le radio non possono fare miracoli e spesso li hanno fatti, Levante ad esempio deve il suo boom a loro.
Utente
25 aprile, 2020
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marcop3 ha detto
Non ho mai creduto al fatto che le case discografiche pagassero per passare in radio qualcuno. Magari può essere successo in casi sporadici, ma che sia una regola non è vero. Credo sia un'invenzione dei fan della gente che non passa in radio, che accusano chi passa di pagare le radio.È evidente che ci siano delle nette preferenze verso determinati nomi dei Big che passano a prescindere con qualsiasi cosa, poi c'è chi sta nel mezzo che a volte passa molto e altre meno e chi invece viene passato in base al progetto discografico proposto. Per i giovani è diverso, ma se avessimo noi una radio davvero preferiremmo passare uno sconosciuto, che magari fa cambiare stazione, piuttosto che Tiziano Ferro? Le radio non possono fare miracoli e spesso li hanno fatti, Levante ad esempio deve il suo boom a loro.
Concordo in toto 
(P.S.: menomale che le radio abbiano puntato sul pezzo sanremese di Levante, altrimenti penso che difficilmente sarebbero arrivati risultati importanti come il disco d'oro 
)
Utente
1 maggio, 2016
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E' chiaro che i superbig vengono passati a prescindere, come è altrettanto chiaro che a volte si sentono in radio degli assoluti sconosciuti e non si sa perchè.
Mi sembra strano che i superbig firmino delle liberatorie. Esce il nuovo singolo di Tiziano e una radio non lo passa? Andrebbe contro il proprio interesse.
La cosa sarebbe più plausibile, in effetti, per cantanti sconosciuti.
Quello che si sa di certo è che a volte ci sono dei dispettucci. Mi ricordo che all'epoca del boom dei Modà, i Negramaro smisero di essere trasmessi su RTL e su RadioItalia e se ne lamentarono. Idem i Modà smisero di essere trasmessi da Radio Italia (che mandò a manetta i Negramaro) al momento del litigio tra le due radio e i Modà a loro volta si lamentarono.
Diciamo che queste sono eccezioni, dispettucci. Per il resto le radio hanno dei target e spesso non c'è spazio per cantanti con pochi fan, perchè si rischia che la gente cambi stazione.
Rimane fondamentale la considerazione che si tratta di radio private e che possono, in piena autonomia, mandare in onda la Macarena da mattina a sera, se vogliono.
" Ah ... anche poeta ! "
Utente
17 marzo, 2020
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non sono le case discografiche a pagare le radio ma il contrario sono le radio che devono pagare i diritti d'autore Siae sui brani trasmessi....
la disputa di cui si parlava alcuni anni fa mi ricordo avvenne proprio perchè le case discografiche volevano un aumento delle royalty che le radio non volevano concedere
addirittura anche chi fa un semplice piano bar in un locale davanti a qualche decina di persone a fine serata deve compilare un modulo con le canzoni eseguite e poi pagare i diritti d'autore Siae
per quanto riguarda le canzoni da passare o meno le radio ovviamente fanno una scelta artistica considerando che tra brani stranieri, cantanti esordienti, cantanti indie, cantanti mediamente famosi sono quasi un centinaio i pezzi che escono al mese...quindi è ovvio che non c'è posto per tutti
comunque le radio avevano un grande potere negli anni 90 quando erano l'unico mezzo di diffusione della musica ma oggi il loro ruolo si è ridimensionato tantissimo tra social che rendono i pezzi virali, piattaforme di streaming etc ....non è più d'obbligo passare per radio per avere successo
Utente
24 marzo, 2014
Offline
In realtà sono le radio a pagare le case discografiche e gli artisti per passare i pezzi... a molti questo aspetto sfugge.
Poi, certo, a volte ci sono accordi per promuovere i brani in alta rotazione. Ma in generale credo che ci siano determinati artisti molto amati dalle radio e altri meno.
Se un Tiziano Ferro o una Emma vengono passati allo sfinimento anche con pezzi che non riscuotono successo in streaming è perché invece funzionano con il pubblico che ascolta la radio. Anche perché - ripeto - le radio PAGANO per passare i pezzi. Non avrebbe molto senso mettere in alta rotazione brani che fanno cambiare canale 😉
Ma figuriamoci se i Big firmano liberatorie per i loro passaggi radio! I diritti vengono regolarmente pagati. Questa cosa delle liberatorie è un mezzuccio utilizzato per gli artisti sconosciuti che altrimenti le radio non passerebbero. Ovviamente la pratica fa infuriare le case discografiche ed è sicuramente da condannare. Però è anche comprensibile che un mezzo in crisi come la radio abbia difficoltà a lanciare nuovi artisti. Non ha neanche più il potenziale per farlo, visto che ormai il target delle radio è un ascoltatore molto adulto. I giovani vengono fuori dallo streaming o dalla tv.
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