Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Bello il Prologo, forse troppo Imogen Heap.
Alone con questo vibe anni '70 mi piace tantissimo, tra l'altro il testo è così triste in contrapposizione con la base. Snatched a bit.
Sorry sarà sicuramente l'hit invernale. Davvero molto bella. Poi a me la sua voce piace da morire e si sposa bene con le ballad.
Poi vabbè c'è Strangers che secondo me è la più bella dell'album.
Le ultime due in chiusura tra le più belle.
Voto 77/100
(ho riproposto la recensione fatta nel topic perché avrei scritto le stesse cose di nuovo).
Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...
Utente
15 aprile, 2016
Premetto che non sono bravo a fare recensioni, Halsey con il suo secondo album mi ha conquistato, a distanza di un mese ancora ascolto diversi pezzi, è un album che si affaccia al pop più da 'radio' ma lo fa con sperimentazione, grazie anche al lavoro di ottimi produttori.
Non riesco a capacitarmi e l'avevo già scritto di come abbia escluso dalla versione standard i pezzi migliori, uno fra tutti Heaven In Hiding la mia preferita del disco e prodotta da Greg Kurstin uno dei migliori in circolazione, ha un ritornello che ti prende, è malinconica e speranzosa allo stesso tempo. Se dovessi darle un voto le darei 8.
La seconda traccia che più mi ha colpito è senza dubbio Strangers, le voci di Halsey e di Lauren si fondono alla perfezione, spero sia al più presto singolo!
Poi ci sono Bad At Love e Now Or Never qui lei sperimenta suoni più urban e riesce a convincere e a convincermi.
Per concludere, tra i pezzi più lenti che ho inserito in playlist del suo album ci sono ovviamente Sorry, anche io la propongo come singolo invernale, e Devil In Me prodotta da Kurstin e scritta da Sia e Halsey, una power ballad dai toni Dark.
Questi sono i pezzi che più mi hanno colpito, ci sono ovviamente degli alti e bassi nel suo album ma considero la votazione 70/100 più che buona!
Utente
7 agosto, 2013
Premessa: non ho mai seguito lei prima di questo album (a cui sonno approdata incuriosita da Strangers) ma ha una voce
Preferite: Heaven in hiding, Sorry (), Strangers, Hopeless
Promosse: Eyes Closed (crea una bella e particolare atmosfera), Now or never, Lie, Bad at love, Angel on fire, Devil in me
Rimandate: The prologue (interessante ma da contestualizzare per capire bene), 100 letters (molto carina ma forse troppo "semplice"...ci stava qualche "guizzo" in più), Alone, Walls could talk, Don't play, Good Mourning
Non è un genere di cui ascolto tutto un album però si fa ascoltare tutto bene e la sua voce valorizza i vari brani anche se ce ne sono alcuni di più incisivi e altri molto meno.
Ho apprezzato molto sia The prologue che Good Mourning che però senza traduzione o contesto si capiscono poco xD
75/100
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Finalmente posso recensire. Purtroppo non mi capita spesso di ascoltare interi album. Dopo aver scoperto Halsey (per di più qui su RH grazie all'Earthvision), ho divorato il suo primo album di cui ascolto ancora alcuni pezzi.
Il suo ritorno non potevo perderlo. Assolutamente promosso. L'ho trovato sia più dark che più maturo rispetto al primo. Ma forse sono di parte, dato che trovo la sua voce affascinante.
La cantante stessa ha così definito il disco: "è la storia di due innamorati, osteggiati da forze contrarie che cercano di tenerli separati". La rivisitazione in chiave moderna della storia di Romeo e Giulietta.
THE PROLOGUE: un'introduzione rapida ci proietta direttamente all'interno del suo album. 1 minuto e 47 con quasi un minuto parlato per poi evolvere in sonorità che (come ha scritto pazzoreality sopra) ricordano quelle degli Imogen Heap.
100 LETTERS: e si fa subito sul serio! Pezzo lento ma con impatto coinvolgente. Promosso ma non a pieni voti. Preferisco di gran lunga le strofe rispetto al ritornello che trovo più banale. voto 7 1/2
EYES CLOSED: caruccia, ma non tra le più forti. Si riprende il tema della prima canzone: storia finita e ricerca di se magari in una storia/avventura (ad occhi chiusi) che non ha futuro e col pensiero ancora rivolto indietro.
voto 6+
HEAVEN IN HIDING: canzone ritmata, fin da subito rapida (come testo e musica). Tra le più orecchiabili che rimane in testa fin subito dopo il primo ascolto. voto: 7
ALONE: una delle poche che ancora ora non sono riuscito a decifrare e soprattutto che non ascolto praticamente mai. indifferente. voto 5
NOW OR NEVER: Un'altra canzone dal ritmo ben definito, radiofonica. Sicuramente questa è la parte del cd meno "cupa". Ritornello ripetitivo che rimane ben impresso "Amore, amami adesso. Ora o mai più". voto 7 1/2
SORRY: Quante canzoni con lo stesso titolo ma ne esce fuori una ballad lenta e riflessiva. Senza sonorità di contorno, la bellissima voce della cantante risalta in modo assoluto in un pezzo intimista. Da ascoltare e riascoltare. voto: 9
GOOD MOURNING: stona un po' con la canzone precedente ma proietta verso la parte del disco più corposa secondo me. "sun is coming up" come a sottolineare qualcosa che sta per succedere. Da notare Mourning= lutto, con un gioco di parole con morning.
LIE: duetto con Quavo (gif ma chi?). Insieme ad Alone, per me la peggiore del disco. Quasi fastidiosa. voto 5
WALLS COULD TALK: interessante questo stacco. Anticipa gli ultimi 6 pezzi, di cui 5 fanno parte dei miei pezzi preferiti.
BAD AT LOVE: un'altra canzone con strofa rapida parlata e ritornello orecchiabile. Riflessione sulle sue storie d'amore con interpretazione duplice: "cattiva in amore o incapace??" voto 8
DON'T PLAY: come non si può non amare una canzone con inizio con questo sound?
Inoltre anche il testo mi piace molto: qui la cantante esce le pa@@e. Sicuramente il ritornello diventa ripetitivo ma la parte "yeah, don't even try, can't fuck up my vibe, doublin cuppin in my ride" è irresistibile. Per non parlare della frase centrale del ritornello. Chissà quante volte avremmo voluto dire una cosa del genere a qualcuno: "motherf***er, don't play with me!". voto 8 1/2
STRANGERS: a differenza del duetto con Quavo, qui le voci di Halsey e Lauren si intrecciano alla perfezione. Canzone radiofonica e testo interessante: una delle due "amanti" che continua a sottovalutare/ignorare quello che le due stanno creando assieme, continuando a definirsi amanti, addirittura sconosciute. voto 8
ANGEL ON FIRE: canzone che non rientra tra le mie super preferite. Anche questa però non è da sottovalutare. La cantante da il meglio di sé in canzoni con strofe sussurrate- parlate fino ad esplodere poi nel ritornello col massimo della sua voce graffiante. voto 6 1/2
DEVIL IN ME: bellissima, tono malinconico ma pur sempre potente. Ritornello forte con quel "non voglio svegliare il diavolo in me"...pausa di 20 secondi intensi e poi...."devo svegliarmi, devo svegliarmi e tornare in vetta". Canzone scritta e realizzata con la partecipazione di Sia. voto 9
HOPELESS: chiusura col botto con questi due pezzi finali. Hopeless, canzone sicuramente particolare dato che nel ritornello viene continuamente ripetuto un sound senza testo, anche questo che richiama gli Imogen Heap. Una canzone che cresce con gli ascolti, o almeno per me è stato così. Ma che lascia l'amaro in bocca. La cantante chiude il cd con "spero che questa mancanza di speranza cambi con il tempo". Hopeless che richiama anche il titolo dell'album. voto 8
Boh sarò troppo generoso io, ma l'album è un concentrato di emozioni, di altalene di sentimenti che si susseguono e che probabilmente non vengono risolti alla fine di tutte le tracce. Sonorità molto diverse tra loro, alcune più semplici altre maggiormente sperimentate rispetto al primo album "Badlands".
PROMOSSE A PIENI VOTI: Sorry, Bad at love, Don't play, Strangers, Devil in me e Hopeless.
PROMOSSE: 1000 Letters, Heaven in Hiding, Now or never, Angel on fire, Eyes closed
BOCCIATE: Alone e Lie.
Consigliatissimo!
VOTO FINALE 85/100
"Quello che non so di me è nell'ombra che disegna i miei passi"
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Ringrazio @pazzoreality @semota @Rumple e @Rainbow93 per le recensioni.
Il voto medio di Hopeless Fountain Kingdom è 77 (quattro recensioni).
Il prossimo disco da recensire è Witness di Katy Perry.
Avete tempo sino al 15/07
Inoltre volevo chiedervi se avete qualche proposta per la prossima recensione e ad Agosto andiamo in ferie per un mese 😀
Utente
7 agosto, 2013
Utente
24 agosto, 2015
Come già detto altrove, Witness non riesce proprio ad entusiasmarmi.
In primis, mancano le sue bombe pop che in ogni suo precedente album c'erano in abbondanza. E da lei onestamente mi aspetto, e apprezzo, soprattutto bombe pop. Le canzoni di questo album mi sembrano quasi tutte pesantuccie, la produzione non è fluida e leggera come in passato, mi sembra che ogni traccia qui sia 'contenuta' rispetto a come potrebbe ('Bon Appetit' su tutte... doveva essere un crescendo pazzesco invece anche l'ultimo ritornello è moscio). Le prime 4 canzoni sono tutte piacevoli (e probabili prossimi singoli), da lì in poi ci si perde con brani dimenticabili e, ripeto, un pò senza capo nè coda. Ed è un peccato perchè io sono il primo ad apprezzare i minestroni musicali, ma qui dovrebbe esserci un pò di tutto ma mi sembra che, di ben fatto e godibile, ci sia davvero poco. Mi piace la ballata 'Miss you more', mi piace molto il primo singolo 'Chained to the Rhytm'. Peccato che quest'ultima sia l'unica canzone seriamente impegnata 'politicamente', cosa che la Perry aveva promesso per questo album e che mi aveva incuriosito. 'Bigger than me' ha un bel testo ma musicalmente è piattissima.
Ascoltabile, ma parliamo della regina del Pop per quasi un decennio...
Voto: 63/100
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Utente
24 agosto, 2015
E' indubbiamente l'album che mi ha fatto innamorare di questa cantautrice che già prima mi incuriosiva. Lo trovo un vero gioiellino di cantautorato moderno, con una marcata impronta femminile di sensibilità e sarcasmo, che l'hanno sempre contraddistinta. Il filo conduttore dell'album è appunto il 'Caos', che Levante sente di avere dentro (anzi, glielo si legge in fronte). Del resto i problemi cui far fronte nella vita sono parecchi: il menefreghismo della gente (lo scatenato primo singolo 'Non me ne frega niente'), relazioni finite malamente (l'ironico secondo singolo con Max Gazzè, 'Pezzo di me'), amanti che non si presentano agli appuntamenti ('Io ti maledico').
Ma anche, più seriamente, la violenza sulle donne (la già iconica 'Gesù Cristo sono io', eletta miglior canzone dell'album nel Best Track dell'album fatto qui su RH) e l'omofobia (la splendida ballata 'Santa Rosalia'). 'Io ero io', 'Diamante' e 'Sentivo le ali' sono le altre tre ballate dell'album, e personalmente le trovo da brividi anche al trentesimo ascolto dopo aver acquistato l'album 3 mesi fa. Se è vero che Levante è diventata famosa più che altro per la sua sagacia nei testi e le melodie allegre, ora come non mai dimostra di saperci fare tantissimo anche nella direzione opposta, mantenendo intatto il suo stile intelligente e acuto. Le auguro il meglio, e auguro a tante persone di scoprirla e apprezzarla.
Voto: 85/100
Utente
11 novembre, 2016
Levante la conoscevo già, Alfonso e Ciao per sempre sono ancora nella mia playlist...
Ma questo album è stato un salto di qualità enorme... non ci sono canzoni riempitive ma solo tante belle bellissime o stupende canzoni.
Su tutte promuovo a pienissimi voti Non me ne frega niente, Santa Rosalia, Diamante , Le mie mille me.
Tutte le altre sono di livello alto, attenzione a quel piccolo capolavoro che è Io ero io.
Spero che abbia successo perchè quest'album merita. I temi trattati sono tutti molto attuali ma non sono trattati con la solita superficialità!
Santa Rosalia parla di omosessualità ma non per questo io non riesco a rivedermi nel testo, nel desiderio di essere chi si vuole essere senza essere giudicati. Lo stesso vale per le altre canzoni. Questo album parla di tutti e include tutti.
Voto finale 90/100
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