Stiamo assistendo alla storia. Al ritorno del suo più iconico degli anni 2000. Paola e Chiara sono tornate bitchies pic.twitter.com/eWVl1kzkmE
— graceoutofthewoods N1 💜🌻🪐 (@GretaSmara) July 11, 2022
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Dalla vetrina di una boutique di Milano al palco della data zero di Max Pezzali a Bibione.
Ovvero Paola e Chiara (bionda!) di nuovo insieme, in concerto, davanti ad un pubblico pagante.
Ciò che sembrava impossibile si sta lentamente materializzando, a quasi 10 anni dall’ultimo disco, Giungla.
Sognando sempre Sanremo 2023, ragazze state a giocà cor foco. Qui ci sono in gioco sentimenti veri. Ascoltaci o Signore.
E voi cosa ne pensate? Sognereste un loro ritorno?
instagram: damianorac
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Utente
3 ottobre, 2017
Non le ho più seguite negli ultimi 10/15 anni ma secondo me averle al Festival sarebbe un colpaccio. Loro sono ben incise nella mente del telespettatore tra i 35/50 anni e sono state così iconiche che susciterebbero sicuramente interesse. Poi se avessero anche un bel pezzo tanto meglio…
Utente
21 aprile, 2015
Se la voce arriva ad Amadeus non ci penserà due volte a contattarle e a persuaderle solo come lui sa fare. Non necessariamente loro due devono presentare il brano, ma possono essere convinte dal conduttore (Ranieri docet). Sarebbe il colpo ad effetto a cui ci ha abituati negli ultimi anni.
Quando ci pensavo tempo fa avrei detto che sul palco di Sanremo ci sarebbe andata miracolosamente Paola, ma MAI Chiara, perché la vedevo propria convinta nella scelta di fare l'attrice.
ORA, percepisco vibes positive: ho come l'impressione che Chiara si sia convinta a farsi/farci questo regalo, e l'aver cambiato colore dei capelli, aver indossato gli stessi abiti della sorella, aver iniziato a ricantare boh, mi puzza profuma assai.
Vedremo col tempo, però mi piacerebbe sentire loro nuove canzoni: i producer di oggi farebbero carte false per aggiudicarsele
Utente
16 gennaio, 2021
DIEL87 ha detto
Non le ho più seguite negli ultimi 10/15 anni ma secondo me averle al Festival sarebbe un colpaccio. Loro sono ben incise nella mente del telespettatore tra i 25/50 anni e sono state così iconiche che susciterebbero sicuramente interesse. Poi se avessero anche un bel pezzo tanto meglio…
Abbassa l’età media Diel, Vamos a Bailar è probabilmente una delle prime canzoni di cui ho memoria
Utente
7 ottobre, 2020
Sarebbe un sogno però bisognerebbe che avessero alle spalle un team davvero forte e solo con canzoni potenti potrebbero davvero tornare alla ribalta.
L'importante è non cadere nel scivolone di tentar di replicare canzoni 2.0 sulla falsariga di Vamos a Bailar etc. solo per assecondare l'effetto nostalgia.
Temo comunque che questo sia un fuoco di paglia...Paola è stata per più di un anno all'estero per chiudere il disco solista, Chiara non ha fatto mistero di non esser più interessata alla musica.
Staremo a vedere a questo punto tutto è possibile
Utente
6 agosto, 2015
Io dico che se sono tornate davvero insieme sulle scene un tentativo per Sanremo lo faranno sicuramente anche perchè sarebbe l'unico modo per rilanciarsi in grande stile soprattutto se salti la stagione estiva che per quello che era il loro genere è la stagione ideale in cui lanciare qualche brano.
Per Amadeus sarebbe oro colato visto che lui ha dimostrato di amare le celebrazioni dei grandi e/o le reunion e alla fine su 25-26 concorrenti loro due non ruberebbero il posto a nessuno.
PS: non potevano pensarci prima a tornare? Già me le vedo in featuring con Elodie su Tribale.
Utente
7 agosto, 2013
Non sto piangendo, mi sono entrate Paola e Chiara in un occhio! #LAREUNION #PAOLAECHIARA #lamoraelabionda pic.twitter.com/sKo6V8k0Co
— Vamos (@aleleo9910) July 12, 2022
t=_b7CGL8zGPg6hpVQiYZwxw
La descrizione più giusta mai letta su Paola e Chiara.
Paola&Chiara hanno il merito di aver dato prestigio al pop italiano. Due artiste intelligenti, curiose, inquiete, in costante evoluzione, fedeli al bello, ma mai all'idea che il pubblico aveva di loro. Hanno indagato il pop in ogni sua forma, da quello celtico a quello latino, dal pop rock all'electro pop. Sono state ribelli, provocanti, sensuali, spudoratamente sexy, lungimiranti, all'avanguardia, attente alla cura di ogni dettaglio. Hanno saputo rispettare il pop e darne una lettura personale e riconoscibile, ma sempre con un piglio internazionale. Oggi più che mai ha senso parlare di loro. Il motivo è presto detto: essere pop non significa appartenere a un genere musicale, perché il pop - di fatto - non lo è. Essere pop, e Paola&Chiara hanno dimostrato di averlo compreso bene, significa maneggiare la musica in un certo modo, darle una certa forma, che prevede l’utilizzo di tutti i mezzi con cui un artista si esprime: le parole, i suoni e gli arrangiamenti, innanzitutto, e poi la grammatica visiva, tutto ciò che permette alla musica non solo di essere ascoltata, ma anche guardata. Essere pop, inoltre, significa abitare un’epoca, conoscerla nel profondo, quindi darne una lettura personale e, nel contempo, collettiva. Significa restituire - attraverso la musica - le parole, i suoni, il gusto di un momento preciso. Significa, insomma, fermare qualcosa che se ne va. Paola&Chiara, quindi, hanno utilizzato il pop nel modo che è più consono a un genere che è (o dovrebbe essere) innanzitutto sperimentazione, quindi ricerca, dunque evoluzione. A scanso di equivoci, è necessario chiarire che Paola&Chiara sono due musiciste che hanno sperimentato sul serio, in quanto non solo autrici dei loro brani, ma anche, spesso, arrangiatrici e produttrici. Se c’è un filo conduttore che unisce i dischi che hanno pubblicato, è proprio la costante volontà di mettersi in discussione e l’atteggiamento naif di chi si lascia trascinare dalla curiosità e dall’istinto. La musica d’autore, per sua natura, è senza tempo. Il pop, invece, è qui e ora, ma - se è ben fatto - può durare. A tale proposito, un
pregio Paola&Chiara ce l'hanno: i loro
dischi non portano i segni del tempo
passato, non sono invecchiati, non
suonano mai obsoleti. Prendiamo il
caso di Television, l'album di Vamos a
bailar, per intenderci, che è stato
pubblicato ventidue anni fa: se fosse
uscito il mese scorso, nessuno avrebbe
pensato a un nostalgico revival. Questo
è possibile perché il loro pop non è mai
stato mera imitazione di un'epoca
precisa, non si sono accodate a un
sentire comune, ma hanno sempre
fatto un lavoro di ricerca, di studio, di
interpretazione. E ogni evoluzione che
hanno proposto al pubblico non è nata
dalla volontà di impressione,
nonostante certa critica l'abbia
pensato e, per tale motivo, le abbia
snobbate: è nata, piuttosto, da un
sentire intimo, da un bisogno
personale, dalla necessità di
assecondare la noia. Paola&Chiara,
insomma, uguali a se stesse non lo
sono state mai, eppure sempre
riconoscibili. Tuttavia, anche su questo
punto, certa critica (e un certo pubblico, impreparato al loro pop) ha
avuto da ridire: «Paola&Chiara», hanno
scritto, «non hanno personalità».
Eppure, basterebbe ascoltare i loro
dischi per intero, osservare con
attenzione le loro evoluzioni, guardare
il progetto Paola&Chiara per
comprendere che la loro discografia,
sebbene non abbia mai seguito una
traiettoria del tutto lineare, rappresenta
un percorso coerente, è una verità in
divenire, quindi non conclusa, che si
esprime nella forma che le è più
congeniale a ogni tappa. È come se
ogni cosa, appresa negli anni, si
sommasse alle altre e tutte insieme
cercassero un'armonia capace di
contenerle tutte. Sì, perché ogni disco
di Paola&Chiara è la somma di quelli
passati, anche quando ha un aspetto
del tutto inedito. I loro album sono la
conseguenza di una ricerca che non
conosce il proprio approdo, ma che
impara a riconoscerlo di volta in volta.
In un'italia che accoglie con ingordigia
quello che arriva da oltreoceano e
tratta con sufficienza quello che viene
fatto nel proprio territorio,
Paola&Chiara sono state un'occasione sprecata.
https://www.instagram.com/p/Cf6TblqrLb0/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
instagram: damianorac
Utente
7 agosto, 2013
«Chi lo sa, vediamo…». Così Paola Iezzi commenta in una diretta Instagram la reunion di Paola e Chiara data da tutti per sicura. Sono bastati un dj set a Milano e la comparsata alla data zero del tour di Max Pezzali a Bibione per far parlare di un nuovo disco insieme, destinazione Sanremo 2023.
«Intanto ci viviamo questa esperienza meravigliosa con Max, quale artista migliore col quale ricominciare? È l’artista che per la prima volta ci ha offerto il suo palco grandissimo quando eravamo solo delle ragazzine, è come se si chiudesse un cerchio, e forse insieme si riapre una strada nuova… restiamo aperte a tutte le possibilità. Vedremo, vedremo…».
Paola commenta anche l’ondata di meme arrivata dai social: «Tutto questo momento non è solo divertente, anche se il divertimento c’è. Non so dirvi quanto mi fanno ridere i vostri meme. Uno di quelli che mi hanno fatto ridere di più è stato “La sinistra riparta da Paola e Chiara”: io ero per terra. Quasi quasi, invece che fare un disco nuovo, convincerà Chiara a candidarci peer la sinistra, così magari li aiutiamo a trovare un varco di luce».
Oltre alle battute, anche tante confessioni sul rapporto con la sorella, stimolate dalle domande dei follower: «L’affetto personale tra noi non è mai mancato, abbiamo avuto le nostre difficoltà come tutti quando si sparano, le separazioni non sono mai facili. Ma l’affetto non è mai stato in discussione. È stato lo stress per il lavoro, per non essere capite, per essere rifiutate da tutte le radio sempre. Abbiamo fatto dieci anni da indipendenti che sono stati abbastanza hardcore, ogni singolo che portavamo in radio ci veniva letteralmente tirato in testa. Una volta portavamo un lento e non andava bene perché era lento, una volta uno veloce perché era veloce, e ci dicevano “Non è quello che vogliamo in questo momento, dovete essere più così, anzi no più colà”. Uno tiene duro ma poi molla, nel pop o c’è un minimo di riscontro da parte delle radio che ti devono supportare o muori».
E ancora: «E poi non c’erano i social, o almeno non erano ancora così potenti. Abbiamo una fatica della madonna per dieci anni cercando di tenere duro e producendoci sempre da indipendenti, sobbarcandoci tutti i costi delle produzioni, dei video, chiedendo favori agli amici… per anni abbiamo fatto una vita così, e io anche da sola quando ho fatto i miei singoli. Però è stata dura, uno può anche essere di ferro ma a un certo punto crolla. E anche il nostro percorso a un certo punto ha vacillato, ed è stato giusto così: uno non può tutta la vita sputare sangue».
Quindi, la decisione di chiudere il progetto: «Abbiamo deciso di chiudere perché c’era talmente tanta tensione, talmente tanto nervosismo, che non ce la facevamo semplicemente più a tenere botta. Anche tra di noi c’era troppa tensione, difficoltà, non viaggiavamo più allo stesso ritmo… non si può avere sempre lo stesso entusiasmo entrambe, a un certo punto uno non è che smette di crederci, ma non ce la fa più».
Adesso, l’affetto social: «Tutto questo amore che sento è frutto di quelle fatiche che ci avete visto sempre fare», prosegue Paola nella diretta. «Abbiamo tirato fuori bei dischi come Win the Game, che era avanguardistico, tutto in inglese, difficile da capire ma prodotto strabene, con dei remix fatti da deejay pazzeschi, e fatto tutto con le nostre forze, abbiamo girato un video in Islanda che ci è costato l’ira di dio… e dentro c’era Cambiare pagina, che era un pezzo pop della madonna – lo posso dire? Da fan del pop, non di Paola e Chiara – e Milleluci, Pioggia d’estate… ecco, tiri fuori un disco così e poi vedi che per tutte le radio è sempre no, e allora a un certo punto molli, andate avanti voi e fate la musica che volete, suonate quello che ve pare. Non riesci più mentalmente a resistere, a tenere sempre il coltello in mezzo ai denti».
«A un certo punto ci vuole un po’ di ossigeno», conclude Iezzi. «Ecco: quell’ossigeno è arrivato adesso. E non dalle radio o dai media: dalla gente. Poi son stati tutti carini, i giornali e le radio si sono accodati, ma appunto si sono accodati, perché siete voi che siete partiti anche grazie ai social. Se ci sarà un ritorno – e dobbiamo capire se questa non è solo un’ondata – sarà solo perché la gente l’ha voluto, perché ci avete inondato con questo amore che non si è mai spento».
Ad un certo punto Paola dice pure di quanto abbia pianto in questi giorni, per essersi per la prima volta sentita sostenuta veramente.
Riguardo la reunion ha specificato che insieme a Chiara aspetteranno. Sono consapevoli che i social sono un amplificatore e non vogliono seguire il trend del momento, non vogliono cavalcare l‘onda. Vogliono essere sincere con se stesse e con il pubblico.
Cmq è stata una bellissima diretta, qui per recuperarla: https://www.instagram.com/tv/Cf8b5Q7Fk6Q/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
instagram: damianorac
Utente
24 agosto, 2015
Milleluci e Pioggia d'estate erano dei signori pezzi comunque
Chissà perché tanto astio e muro contro dalle radio e dai network (che all'epoca erano assolutamente fondamentali, non come oggi), c'era qualche ragione specifica?
Ma in tutto ciò cos'hanno cantato al concerto di Max Pezzali?
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