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Guest
A Fanpage.it è giunta la registrazione di una conversazione tra un autore di Pechino Express e altre persone. L'autore - che dichiara di aver lavorato precedentemente anche per Mediaset - spiega come funziona il mondo dei reality. Dopo la puntata della settimana scorsa di Pechino Express si è lasciato andare ad una confessione spiegando come i reality siano “manipolati dagli autori”.A chi gli chiede se loro possano far dire di tutto “anche una frase fascista” lui risponde “no, no sarebbe apologia di fascismo”. Per chiarire meglio quello che possono e non possono fare fa un esempio.
Fonte: Fanpage Spettacolo
Non so che dire...
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Alex87 ha detto
cose che possono scandalizzare solo Gigi_Gx
Non è che mi scandalizzo, anche se quel video è stato messo online proprio con toni scandalistici. Capirai, sai quante ne sono state sgamate ad Amici. Mi scandalizzo per una frase detta dalla compagna di Sarcina?
Però sentire un autore che sciorina "quello cinese", "quello nero"...
E "facciamo delle piccole bastardate"? Voglio dire, non dovrebbe essere raccontato come fosse normalità. Noi magari ci siamo abituati, ok, ma far passare come fosse normale il fatto di mettere in bocca parole dette in altri contesti non mi sembra eticamente corretto.
Utente
7 agosto, 2013
ouro ha detto
cotacotchi ha detto
No, mi sconvolge mille volte di più che quei due ragazzi, italianissimi, vengano chiamati "il cinese" e "il nero" e non "quello alto", "quello basso", "i ballerini", ecc.
Povery povery povery noy.
E allora sei ingenuo. O abituato """male""".
Sì, è tutta colpa mia che continuo ad avere fiducia nella nostra stirpe.
Admin
7 agosto, 2013
cotacotchi ha detto
No, mi sconvolge mille volte di più che quei due ragazzi, italianissimi, vengano chiamati "il cinese" e "il nero" e non "quello alto", "quello basso", "i ballerini", ecc.
Povery povery povery noy.
è la TV, non c'è intento offensivo (figurarsi), ma un'abitudine a ragionare per archetipi. La colpa paradossalmente è ancora del pubblico a cui ci si rivolge.
Utente
7 agosto, 2013
Sì, certo che si ragiona ancora per archetipi (dentro vs fuori, bianco vs nero, vero vs falso), però mi lascia comunque sconsolato una roba del genere. Anche perché viene fuori da una squadra di lavoro che, da anni e con molta ironia, fa della tolleranza e dell'inclusione la propria cifra stilistica. Anche se è solo TV.
Utente
9 settembre, 2013
Ma infatti penso che se ancora c'è qualcuno che nel 2016 crede che quanto sia trasmesso in un programma registrato sia 100% effettivamente rappresentativo dei fatti che sono realmente accaduti, questo qualcuno sia o troppo stupido per vivere in questo mondo, o in malafede, o entrambe.
Personalmente non amo la definizione stessa di reality show, perchè come del resto fu detto in tempi non sospetti un programma registrato come Pechino o Masterchef o quel che volete voi non è un documentario che trasmette pedissequamente i fatti relativi a una competizione realmente accaduta, ma una sorta di serie TV che prende spunto dalla competizione stessa - con persone vere, un andamento di gara che alla fine viene rispettato e non alterato ad arte dalla produzione, ma allo stesso tempo una storia che subisce le opportune "modificazioni" in fase di montaggio per essere adattata a un racconto che sia il più coinvolgente possibile verso il pubblico.
E lo dico io che su queste "piccole bastardate" ci ho perso la vita, il sonno e la sanità mentale.
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