Mirton ha detto
- no dai, Aidan Gillen è stato magistrale in tutti questi anni! E' senza dubbio un ruolo iconico anche grazie alla sua performance, e soprattutto vocalmente ha saputo essere sempre mellifluo, inquietante ed allo stesso tempo anche intrigante
Secondo me è il personaggio ad essere magistrale. Gillen l'ho trovato forzatamente viscido e poco naturale in molti dialoghi (da sempre). E anche molto limitato in quanto a mimica facciale, ma questo ci sta che faccia parte anche del suo personaggio.
Utente
10 agosto, 2016
BertoBarto ha detto
Secondo me è il personaggio ad essere magistrale. Gillen l'ho trovato forzatamente viscido e poco naturale in molti dialoghi (da sempre). E anche molto limitato in quanto a mimica facciale, ma questo ci sta che faccia parte anche del suo personaggio.
A me non è mai piaciuto a livello estetico, non so come fosse descritto nel libro ma taglio di capelli e della barba non li ho mai considerati all'altezza di un personaggio atto a spaventare in modo credibile (è difficile da spiegare 😛 ).
La voce invece mi faceva impazzire. Sì, forse troppo sopra le righe e stereotipata trattandosi di un villain, però era assolutamente magnetica e trovo che Gillen sia stato veramente bravo a caratterizzarlo in questa maniera. Quanto alle espressioni facciali, secondo me aveva la gamma giusta
Morg ha detto
Ma meno male che hanno eliminato l'Aegon dei libri! Io ho odiato quello sviluppo, l'erede scambiato, salvato e allevato in segreto è un clichè talmente banale e scontato... c'è già Jon Snow, ed è già troppo, averne due tra i piedi anche no.
Concordo pienamente. Poi, per quanto ne sappiamo noi, la storyline di Aegon nei libri potrebbe essere un grosso buco nell'acqua. Lui potrebbe essere un impostore e non sarebbe la prima storyline a fondo cieco di ASOIAF (Quentyn Martell, parlo con te).
Rivisto una decina di volte Metabolizzato il finale e tutta la stagione: il finale non è minimamente paragonabile a quello della sesta stagione, anche se ha i suoi momenti belli anche questo (neve a KL, morte di Petyr, dialogo Cersei/Tyrion, rivelazione di Jon/Aegon e caduta della barriera su tutti). La morte di Ditocorto poi acquisice un significato ancora più simbolico se pensiamo che la persona che ha dato inizio a tutto il gioco dei troni, muore proprio nel momento in cui il gioco finisce e in cui quasi tutti i personaggi sono diretti a nord.
In generale ho avvertito la stagione come una stagione "di passaggio" in cui gli sceneggiatori hanno un po' tirato il freno a mano per prepararci al gran finale in cui - credo e spero - ritorneranno sanguinari come il Martin del libri e delle prime stagioni dello show. Basti pensare che questa stagione è stata quella con meno morti di tutte (le Sand Snakes, Olenna, i due Tarly, Thoros, Benjen, Viserion e Ditocorto) e che solo nel finale della scorsa ce ne erano stati di più (R.I.P. Margaery).
Al momento la mia classifica - molto contestabile, lo so - delle stagioni è:
quarta>sesta>prima>quinta>settima>seconda>terza
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