Avete detto tutto voi, stupenda. Spero che Michele possa veramente rinascere con questo album, perché se lo merita, ha qualcosa da raccontare e una profondità che pochi artisti hanno

La canzone, a mio parere, la rende bella la sua voce ruvida e rotta.

Il testo è semplice, niente di trascendentale, ma molto meglio così.

Credo che sarebbe stato psicologicamente impossibile per lui portare una hit estiva sul palco dopo le vicissitudini che ha affrontato, e apprezzo che questo brano sia espressione di una sincera esigenza di ripartenza.

Non mi cattura come Il Diario degli Errori, ma quella è una canzone talmente bella che credo sia difficile da superare.

Già consideravo Michele un interprete sensibile e abile nell’utilizzare il timbro particolare di cui dispone per trasferire al meglio il senso delle parole che canta, in questo brano poi è innegabile che il suo vissuto più recente gli abbia conferito ulteriori sfumature espressive.

Mi piace molto come le strofe, più intime, "scivolino" negli incisi, con l'apertura degli archi a sostenere il giro di piano, e come nella narrazione del testo (che, tra l'altro, personalmente apprezzo), tra una riflessione malinconica e l'altra, trovi spazio una rinnovata speranza fondata su elementi, tutto sommato, semplici.

A mio avviso è un ottimo brano per il suo ritorno artistico e, ancora più importante, per una sorta di rinascita personale.