Testo:

Oooh oooh
Oooh oooh

Solo tu sai superarmi
Se si parla di confini
Se si parla di limiti umani
Di pazienza, di amare, di urlare

E mi sono promesso che non ti cercherò
Forse mai più
Il destino mi osserva stavolta no, non posso fermarmi
Stavolta sarai tu a guardarmi

Oooh oooh
Come un concerto in piena estate e il mondo che aspetta
Oooh oooh
Come una luce che si accende e il mondo mi guarda

E in ogni stadio c'è una storia
Il timore, l'amore,
La fine di una vita, il principio di altre mille
Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo
E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero

E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Ma al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!

Saranno diecimila gallerie
A dividermi da te
Eppure non riesco a immaginare
Che un giorno in fondo al buio possa stagliarsi il mare

Ho promesso a me stesso, non penserò più a te
Forse mai più
Ho promesso all'universo che si parlerà di me per le strade
Come un profeta e ciò in cui crede

Oooh oooh
Alla ricerca di uno spazio, una piazza, un'arena
Oooh oooh
Dove chi ama può gridarlo a voce piena

E in ogni stadio c'è una storia
Il timore, l'amore,
La fine di una vita, il principio di altre mille
Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo
E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero

E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Ma al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!

E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!

E in ogni stadio c'è una storia
Il timore, l'amore,
La fine di una vita, il principio di altre mille
Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo
E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero

E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!

pazzoreality ha detto
Terribile canzoni, testo e video. Ridatemi il Tiziano di "Alla mia età" altrimenti è il prossimo che abbandono

secondo me strofe >>>>> ritornello

sicuramente resta in testa ed il video è simpatico, piacevole da vedere 

Lo stadio 2° in generale e 6° in italiana nella classifica radio!

Successone direi... Soprattuto perchè la scorsa settimana era bassissima

Tizianone che live che ha fatto a Torino!!!

La botta della scatola che esplode e libera la fionda gigante che permette a un paranco di spedire Tiziano Ferro a venti metri di altezza è il primo dei tanti effetti che si vedono nelle due ore e mezza di concerto che qui allo stadio Olimpico di Torino hanno fatto impazzire trentacinquemila fan del cantautore di Latina. 

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Le immagini dei palazzi che vengono proiettate sugli 852 metri quadri di ledwall allestiti a mo’ di Lego alle spalle di TZN (questo è l’acronimo con il quale i fan hanno imparato a chiamare il loro beniamino) sono una scelta scenica bellissima e di grandissimo effetto. Il pubblico è quello delle grandi occasioni e se l’artista è emozionato e pieno di quel sentimento di riconoscenza dovuto in questi casi, noi che lo vediamo e applaudiamo rimaniamo senza parole per lo sforzo posto in essere dalla produzione. 

 

 

 

 

Era inevitabile che “Indietro” scatenasse i cori tipici di chi, mai come allo stadio, si sente parte di un rito comune dove cantare, sussurrare, darsi la mano, baciare, sorridere. È la festa. Diciamocelo, Tiziano Ferro non è Vasco, non sarà mai Jovanotti, non potrà mai diventare Ligabue e ci allunghiamo sino al circo divertente di Zucchero, capace di attirare folle internazionali. Però…però. Tiziano ha la sua cifra sta un metro distante dal suo pubblico che lo ama così, ne impara a memoria le canzoni e stima la star per quella che è e non per quella che dovrebbe essere. 

 

REPORTERS

35mila fan allo Stadio Olimpico  

 

«Il centro del mio live sarà la musica - ha detto TZN prima di cominciare - e lo so che i miei producer hanno messo in piedi una cosa pazzesca. È tutto molto bello ma le scenografie sono parte dello show ma è la musica che comanda. La scaletta che ho scritto è emotivamente impegnativa. Per me ci sono dei momenti dove nonostante i 3d, i laser, eccetera l’emozione è forte al punto di farmi venire la pelle d’oca. Tra l’altro vorrei che la band venisse fuori al massimo perché sono bravissimi e sarà difficile a tornare a suonare con altre persone dopo questa prova. Il batterista Aaron Spears è lo stesso di Usher, il chitarrista Tim Stuart ha suonato con Pink e Lady Gaga. Reggie Hamilton al basso è il fulcro ritmico, Luca Scarpa e Davide Tagliapietra sono nel gruppo da sempre mentre Nicola Peruch alle tastiere arriva dalla band di Zucchero». 

 

La pressione sonora non fa dimenticare al ragazzo di ricordare che questa domenica a Torino ci sarà Papa Bergoglio e con lui, dice Tiziano «spero arrivi quell’aria di cambiamento che ci vuole e aspettiamo. Io ho sempre fatto le cose per amore e non rivorrei indietro nemmeno un briciolo di ciò che ho fatto ma dico, a chi non accetta che certe cose siano fatte per amore, basta!». Non serve spiegare nulla. 

 

Le nuove tecnologie di video e laser mapping permettono al corpo di TZN di diventare la tela sulla quale si proiettano opere d’arte. Movimenti luminosi che si proiettano sulle curve dell’Olimpico e così saranno riproiettate sulle curve dei sei stadi italiani (compresa quello di Torno) dove questo tour mostrerà le sue meraviglie. 

 

“Senza scappare mai più” e “Stop! Dimentica” sublimano i laser e quello che oggi si può fare con quelle stringhe di luce verde che tagliano in cinque, dieci, mille pezzi la platea dell’Olimpico. Ferro a questo punto è vestito con un completo (giacca doppiopetto e pantaloni) di rado rosso che rende al meglio la passione messa in questo live. Esimersi dal sottolineare quanto i visual dello spettacolo riescano a liberare i movimenti. “Xverso” ci mette molto del suo e anche le immagini di enormi falò che riempiono gli schermi danno il senso di una temperatura che si alza sempre di più.  

 

Alla fine del pezzo TZN si cambia dietro un paravento (ma è un filmato preregistrato) per dargli modo di ricambiarsi, indossare un gilet e un cappello che gli servono per “Olimpiade”. Sempre qui sugli schermi arrivano delleballerine e dei ba llerini (il casting è stato fatto in Inghilterra) che lasciano spazio alle immagini di un’avenue newyorchese di “Isole negli occhi” che da sola vale tutta le seconda parte della serata. Belle anche le immagini virtuali scelte per “Ero contentissimo” che fanno scatenare un tal numero di telefonini, ipad max o mini e quant’altro da farci difficilmente immaginare il profluvio di clippini versati dentro il grande fiume di YouTube già nella nottata. 

 

REPORTERS

 

«Non so perché ma vedendovi intorno, ora, mi sono rilassato. Solitamente sono appagato dalle immagini che vedo intorno a me. È successo qualcosa di strano qui a Torino e l’idea di essere qui è veramente un privilegio è qualcosa. Questa città non è la mia ma in fondo oggi lo è… almeno un pochino». Facile? Troppo facile dirlo alla prima data, accalappiare il pubblico con complimenti geografici è una storia che oggi lascia il tempo che trova e Tiziano non è il tipo.  

 

Si procede con “L’amore è una cosa semplice” e sembra essere la canzone perfetta per il momento di “sentimento” che si è creato fra l’artista e il suo pubblico. Un sentimento che va avanti da anni e ormai, non lo diciamo noi, ha spedito Tiziano lassù nel gotha della musica italiana. 

 

La scaletta va verso il finale e se triliardi di moscerini danno un fastidio che non si può raccontare (a noi, all’artista e i musicisti) “Ti voglio bene” è una cantilena che si prende tutta l’attenzione che merita. 

 

“Le cose che non dici” e TZN si libra nell’aria sino a venti metri di altezza e cammina, balla, canta come se niente fosse; Il cantante si muove come se l’imbracatura che gli permette di fare ciò che per anni abbiamo pensato fosse un trucco di David Copperfield non esistesse. «Quando sono stato in Belgio per due mesi ad imparare questi movimenti sono anche caduto e mi sono fatto male - ha raccontato Tiziano nel backstage - ma questa cosa è talmente bella da fare che non sono stato capace di evitarla». 

 

“Rosso relativo” è uno dei passaggi obbligati del concerto e tutto il visual vira sul colore della canzone. Questa volta Ferro indossa un giubbotto da biker molto trendy che le fan apprezzano ed è con questo look che si affronta “L’ultima notte al mondo”. 

 

 

Scritto ora è facile immaginare per chi legge come queste righe siano dettate dall’entusiasmo del momento e dall’aver visto uno spettacolo essendo stato catturato. Ebbene, quante volte succede a chi come me fa questo mestiere? Ve lo dico: poche, molto poche. Tiziano Ferro è oggi allo stesso livello dei più grandi di questo Paese musicale. Non ci sono dubbi, da che si ricordi non ci vengono altri nomi, almeno negli ultimi dieci anni, di personaggi capaci di fare lo stesso percorso di TZN. Speriamo che accada anche ad altri e chi sono lo potete immaginare. 

 

Prima dei bis una sequenza di immagini di amici e colleghi (si riconoscono Biagio, Giuliano finanche Raffaella Carrà, la mamma, le foto da piccolissimo e il puzzle finisce con la scritta: «In amore vince chi fugge. Io no». 

 

IL FINALE  

“Alla mia età” è il primo dei cinque pezzi che portano sino alla fine della soirée che lascerà tutti con il dolce in bocca. Non c’è stato un break, non un sussulto, non un momento di stanca. La scaletta è stata costruita nel migliore dei modi cercando di lasciare che la penna dei ricordi musicali di ogni fan tracciasse quella linea fatta di su e giù ed emozioni che si cercano quando si va vedere il concerto del tuo artista preferito. Tiziano piange e i grandi schermi non permettono alle sue lacrime di felicità, di soddisfazione, di scendere sul suo volto senza che i trentacinquesima di Torino non se ne accorgano. Prima dei bis sugli schermi arriva la scritta con la preghiera della serenità: «God, grant me the serenity to accept the things I cannot change, courage to change the things I can, and wisdom to know the difference» ( «Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscerne la differenza»).  

 

REPORTERS

 

Un po’ di buio e arriva “lo stadio”, canzone scritta per Jovanotti (che debutta anche lui questa sera ad Ancona), ma che Lorenzo non fece sua. Il brano è talmente perfetto per il luogo in cui siamo da dare ancora energia a chi da oltre due ore sta assistendo a uno spettacolo pieno di cose, di voli, di suoni, di poesia, di ritmo, di funky, di pop, di r’n’b. Tiziano Ferro è diventato grande, anzi grandissimo. Ma c’è spazio ancora per due canzoni. La prima è “Non me lo so spiegare” (con una passerella/ponte sospeso che gira di trecentosessanta gradi sulle teste del pubblico) e “Incanto”. Quest’ultima trasforma Tiziano nel regista di sé stesso. Una telecamera in mano può fare tante cose e l’artista riprende tutto sparando le immagini direttamente sugli 852 metri quadri di ledwall così che tutti possano vedere da vicino tutto ciò che lui vede e tutto ciò che lui prova. Tutto ok il finalone è arrivato e c’è il tempo per un videoselfie che chiude definitivamente la serata. Una bellissima serata. 

 

 

LE PROSSIME DATE  

23.6 Firenze 

26/27.6 Roma 

1.7 Bologna 

4/5.7 Milano 

8.7 Verona