Utente
2 marzo, 2014
Ho aperto questo topic perchè da grande appassionata di sport e di campioni (quelli veri) volevo rendere merito ad un campione immenso: Alex Zanardie isieme a lui anche a tutta la squadra azzurra
In questi giorni si sono svolti a Nottwil in Svizzera, i Mondiali di paraciclismo e a quasi 49 anni Alex ha vinto 3 medaglie d'oro
Tutta la squadra è stata grande e ha portato a casa 9 ori, 1 argento e 5 bronzi
È stata fantastica la spedizione azzurra che ha dominato i Mondiali Paraciclismo di Nottwil, in Svizzera. L’Italia chiude la trasferta con 15 medaglie (9 ori, 1 argento, 5 bronzi). Il protagonista assoluto è stato, anche in questa edizione, Alex Zanardi. Il bolognese è riuscito nell’impresa di bissare il tris dorato ottenuto nel 2013 (staffetta-cronometro-strada) a Baie-Comeau, risultato sfiorato nel 2014 a Greenville a causa dell’argento vinto nella gara su strada.
Mercoledì 29 luglio Luca Mazzone (MH2), Vittorio Podestà (MH3) e Alex Zanardi (MH5) conquistano l’oro del team relay vincendo da favoriti la staffetta in 31’13” precedendo gli Stati Uniti di 1’11” e la Svizzera di 1’32”.
Venerdì 31 luglio gli azzurri continuano a dominare anche nella cronometro. Prima è Francesca Porcellato, nella categoria WH3, a regalare l’oro all’Italia e poi è il turno di Luca Mazzone e Vittorio Podestà, per terminare con Alex Zanardi che copre i 15,5 km del percorso con la media stratosferica di 32,65 kmh.
Nell’ultima giornata, domenica 2 agosto, è l’apoteosi tricolore con Porcellato, Mazzone e Podestà che si ripetono nella gara su strada e Alex Zanardi che completa l’opera cogliendo, anch’egli, il terzo oro personale vincendo in volata la dura prova (tre giri di un circuito con due salite lunghe con pendenze fino al 12%) di 46,5 km in 01:29:21.
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Utente
2 marzo, 2014
Vi posto anche un inervista di Alex di ieri a Super Abile Inail... Gia il titolo dici tutto, comunque leggetela, soprattutto l'ultima risposta
Intervista ad Alex Zanardi: "Questa vita mi sta comoda"
Pilota, atleta paralimpico, conduttore tv, ambasciatore del brand Bmw, presidente della Fondazione Vodafone. È la curiosità che spinge Alex Zanardi verso nuove sfide, come il Triathlon Ironman alle Hawaii. La prossima? Tornare a correre in macchina
BOLOGNA - Il primo kart a 14 anni. L'esordio in Formula 3 a 22. Un breve passaggio in Formula 3000 e poi il debutto in F1 sulla Jordan. "Da ragazzino pensavo che sarei riuscito a trasformare la mia passione per l'automobilismo in un mestiere e che avrei avuto la fortuna di guidare una macchina rossa". Alex Zanardi oggi ha 48 anni e ricorda così - in una intervista pubblicata sul numero di aprile del mensile SuperAbile Inail - il sogno di adolescente che guardava alla Ferrari come al traguardo a cui puntare. Pilota lo è diventato, anche se la rossa non è stata quella di Maranello ma una Indycar negli Stati Uniti. "Ma sono stati anni bellissimi ed è stato un privilegio per me», afferma. Nel 2001 l'incidente sulla pista di Lausitzring in Germania, che gli è quasi costato la vita e da cui è uscito senza gambe. Ma lui non si è fermato: ha scoperto l'handbike e ha partecipato (e vinto) alle Paralimpiadi di Londra 2012, ha fondato la onlus Bimbingamba che costruisce protesi per i piccoli amputati. Poi ha fatto il conduttore in tv (Sfide è ripartito il 4 gennaio), è stato nominato presidente di Fondazione Vodafone, ha affrontato la finale del Triathlon Ironman 2014 a Kona (Hawaii). "Un'avventura stupenda, che rifarei". E non ha mai smesso di guidare, tanto che nel 2015 tornerà a correre con la Bmw - di cui è ambasciatore del brand nel mondo - alla guida di una Z4 GT3.
L'automobilismo, il paraciclismo, la tv. C'è qualche sfida che ha paura di affrontare?
La paura c'è sempre ed è legata al timore di non riuscire a fare una cosa al meglio delle proprie capacità. Ma non succede niente se arrivi secondo o fai una figuraccia in tv. Poi un conto è andarci da ospite e uno da conduttore: hai scelto tu di farlo ed è doveroso presentarsi pronti; penso di esserci riuscito in passato. Inoltre c'è la Fondazione Vodafone, un progetto di solidarietà; ho tante cose da fare. Essere anche ambasciatore del brand Bmw mi onora perché, comunque tu la voglia vedere, sono una persona disabile e pensare che la Bmw, che non ha mai avuto un ambasciatore del brand, abbia scelto di essere rappresentata da un "handicappato" vuol dire tanto. Sono molto fortunato, ma sono il primo a propormi a prescindere dalla condizione che ho. La gente mi identifica come "Zanardi che fa questo e quello" e mi guarda negli occhi. So che le persone che leggono le mie interviste possono avere mille difficoltà, ma la strada per superare le avversità esiste. Se l'ho trovata io possono farlo anche altri. Al Centro protesi Inail di Budrio ho visto persone fare cose fantastiche, anche senza i titoli sui giornali.
Ambizione e passione, quanto contano nello sport e nella vita?
Quando taglio il traguardo e vedo tutti sbalorditi perché ho fatto quello che avevo annunciato, un piccolo e diabolico senso di soddisfazione c'è. Io la definisco ambizione, mi fa piacere dimostrare che una determinata cosa la posso fare. Tra due cose ugualmente appassionanti di cui una è un'impresa in solitaria e nell'altra c'è un pubblico al traguardo, non c'è dubbio su quale sceglierei. Ma farlo solo perché c'è il pubblico, no. Se non scegliessi di fare ciò che faccio per passione, al netto del piacere di incassare l'applauso, non riuscirei a portare a casa il risultato. Poi se arriva è molto piacevole, ma definirlo fondamentale è esagerato.
Che cos'è per lei lo sport?
Una metafora della vita, anzi per certi aspetti è la sintesi della vita. È una cosa che tento di spiegare a mio figlio che ha 16 anni e prende ogni giorno per quello che è, senza preoccuparsi del domani. Ne ha diritto, ma a quell'età si fanno le scelte che influenzano il futuro. Per questo lo invito a essere curioso, a capire dove vuole andare. Perché quando l'hai capito, è tutto più semplice. Gli altri ti attribuiscono una tenacia fuori dal comune, ma tu semplicemente non vedi l'ora che sorga il sole per fare ciò che fai. Poi magari arriva anche il risultato, ma non l'hai fatto per quello. Nella vita puoi nasconderti e mandare avanti qualcun altro, nello sport ci sei tu, sei come uno studente con un'interrogazione continua. E se non hai studiato, non andrai da nessuna parte.
Come la fa sentire essere una fonte di ispirazione per gli altri?
So di esserlo, ma solo per persone che non mi conoscono e vogliono vedere in me qualcosa in più di quello che sono attraverso le piccole imprese che porto a compimento. Per me è una questione di percezione. Se riesco a farlo io è perché tecnicamente è fattibile. Se poi gli altri vogliono vederci qualcosa in più, che ispira loro una reazione alle avversità che stanno vivendo, è una cosa bellissima che mi scalda il cuore, ma io c'entro poco con questo.
Dove la porterà nei prossimi mesi la sua curiosità?
Tornerò a correre a livello paralimpico. Mi piacerebbe rifare il Triathlon Ironman. E poi sto mettendo a punto con la Bmw un progetto ad hoc per partecipare ad alcune gare con la Z4 GT3. Poi c'è da dire che il primo gennaio 2014 non sapevo che a ottobre sarei stato a Kona, quindi magari qualche sorpresa può esserci.
La disabilità le ha fatto fare cose che magari non avrebbe fatto?
Sarei curioso di tornare al 15 settembre 2001, ripartire con le gambe, magari vincerla quella gara invece di finirla nel modo drammatico in cui è andata, e vedere come mi ritroverei oggi. Ma se poi non potessi tornare più indietro nel caso non mi piacesse, non accetterei. Il rischio è di ritrovarmi come una persona meno serena e meno felice di quanto non sia ora per le cose che ho fatto e che hanno originato una vita un po' diversa, non nuova, e nella quale mi trovo molto comodo. (Laura Pasotti)
(3 agosto 2015)
Link
http://www.superabile.it/web/i.....10445.html
Ah siccome è inesauribile, ha annunciato che il prossimo anno, a 50 anni, partecipera alle Paralimpiadi di Rio... sempre con la sua amata handbike
Utente
2 marzo, 2014
Il video racconto dell'impresa di Alex Zanardi a Kona, dove ha partecipato alla gara IronMan
Il suo twet dopo l'arrivo
https://twitter.com/lxznr/status/521173811228848128/photo/1
E quello della moglie che seguiva il marito via internet
https://twitter.com/danielazanardi/status/521132538136641536/photos
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