Utente
6 agosto, 2015
Una scelta che scrive la storia. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, per la prima volta dall’introduzione della figura del portabandiera – i Giochi di Stoccolma 1912, quando il ruolo venne attribuito al ginnasta Alberto Braglia – ha deliberato una doppia designazione in vista di Tokyo 2020, in ossequio alle raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale.
E si tratta di una ‘prima’ in senso assoluto: saranno infatti gli olimpionici Jessica Rossi ed Elia Viviani gli alfieri dell’Italia Team nella cerimonia di apertura della XXXII edizione dei Giochi Olimpici Estivi, in rappresentanza di Tiro a Volo e Ciclismo, due discipline che non avevano mai avuto l’onore di vedere nominati propri atleti in occasione del solenne momento che sancisce l’inizio della manifestazione a cinque cerchi. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha ufficializzato la scelta questa mattina alla Giunta che si è riunita al Salone d’Onore del CONI al Foro Italico.
Ciclismo e Tiro a Volo sono due discipline che hanno inorgoglito il palmares azzurro: insieme hanno conquistato quasi 100 medaglie olimpiche, il 15% del totale dell’Italia e circa un quarto delle medaglie d’oro complessive del palmares azzurro. I due alfieri azzurri vantano un albo d’oro da numeri uno.
Jessica Rossi, campionessa olimpica di Tiro a Volo nel Trap, è nata a Cento (Ferrara) il 7 gennaio 1992 e tesserata per le Fiamme Oro. Ragazza prodigio capace di vincere il Mondiale (Maribor 2009) e di conquistare il titolo europeo (Osijek 2009) a soli 17 anni, ha trionfato ai Giochi di Londra 2012, centrando l’oro grazie a uno strepitoso record del mondo, 99/100, diventando la seconda atleta azzurra più giovane della storia a vincere un oro olimpico individuale, battuta per pochi mesi solo da Federica Pellegrini.
È stata anche la prima atleta azzurra a diventare campionessa olimpica nella sua specialità, il Trap. Successivamente all’oro di Londra ha vinto l’oro ai Mondiali del 2013 a Lima e ai Mondiali del 2017 a Maribor. Complessivamente vanta anche 5 ori ai Campionati Europei e un oro ai Giochi del Mediterraneo del 2013 a Mersin.
Elia Viviani, oro nell’Omnium a Rio 2016, è un ciclista universale: eccelle sia su strada sia su pista. È nato a Isola della Scala, in provincia di Verona, e ha iniziato ad autografare la sua favola agonistica nel 1998, collezionando numerosi successi a livello giovanile. Nel 2005 ha conquistato due ori al Festival della Gioventù Europea di Lignano Sabbiadoro, decretando il suo patto sacro con la maglia azzurra.
Nel 2010 è stato scelto dal Team Liquigas, la sua prima squadra professionistica. Nella sua carriera ha conquistato 12 medaglie complessive agli Europei su pista, in tutte le specialità (con 8 ori, un argento e 3 bronzi) e 3 podi Mondiali (due argenti e un bronzo). Attualmente tesserato per la Cofidis, su strada ha messo in bacheca un oro europeo (nel 2019) e un argento (2017), oltre alle innumerevoli vittorie in Coppa del Mondo e nelle classiche: ha messo la firma anche su alcune tappe del Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta.
La sua gemma, per sempre incastonata nella storia dello sport azzurro, è il successo su pista nell’ultima edizione dei Giochi. Gli ultimi podi olimpici su pista risalivano a Sydney 2000, grazie ad Antonella Bellutti (oro nella corsa a punti), Marco Villa e Silvio Martinelli (bronzo nell'americana), con quest'ultimo che firmò anche l'ultimo trionfo al maschile ad Atlanta 1996.
Saranno Jessica ed Elia a far sventolare il tricolore il 23 luglio all’Olympic Stadium di Tokyo, illuminando le ambizioni di una missione che vuole stupire.
Fonte: Coni
Utente
13 gennaio, 2015
Bah, senza nulla togliere ai due atleti in questione mi sembrano delle scelte abbastanza discutibili
L'aspetto positivo è che si è scelto due atleti di sport non di prima fascia per i media italiani che quindi faranno risaltare discipline magari poco conosciute.
Però onestamente senza neanche sforzarmi troppo mi vengono in mente almeno una decina di nomi che avrei ritenuto molto più meritevoli.
Utente
6 agosto, 2015
Bigboj ha detto
Bah, senza nulla togliere ai due atleti in questione mi sembrano delle scelte abbastanza discutibiliL'aspetto positivo è che si è scelto due atleti di sport non di prima fascia per i media italiani che quindi faranno risaltare discipline magari poco conosciute.
Però onestamente senza neanche sforzarmi troppo mi vengono in mente almeno una decina di nomi che avrei ritenuto molto più meritevoli.
Io parto dal presupposto che il tiro a volo soprattutto dopo l'edizione di Rio meritava questo ruolo ma certo rispetto al trio Rossetti-Cainero-Bacosi la Rossi è quella con risultati più datati.
Per il resto non saprei.
Per le donne se i giochi si fossero tenuti l'anno scorso sono convinto che quasi sicuramente il compito sarebbe toccato alla Cagnotto. Io avrei fatto un pensiero anche a Vanessa Ferrari ma non sappiamo ancora se sarà a Tokyo. Per il resto tanti altri nomi non ne vedo; si parlava della Egonu più come simbolo che per palmares.
A livello maschile a livello di palmares avrebbero potuto optare per Montano (se sarà convocato) o Paltrinieri ma rappresentano gli sport da cui provenivano le nostre ultime due portabandiere. Un altro buon nome sarebbe stato Zaytsev. Per il resto come "simboli" avrebbero potuto optare per gente come Sinner o Berrettini nel tennis.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Bigboj ha detto
Bah, senza nulla togliere ai due atleti in questione mi sembrano delle scelte abbastanza discutibiliL'aspetto positivo è che si è scelto due atleti di sport non di prima fascia per i media italiani che quindi faranno risaltare discipline magari poco conosciute.
Però onestamente senza neanche sforzarmi troppo mi vengono in mente almeno una decina di nomi che avrei ritenuto molto più meritevoli.
Per me Jessica Rossi ci sta tutta e lo merita, anche se non me l'aspettavo. Viviani invece non mi fa impazzire come nome.
Comunque sono appena entrata in modalità Olimpiadi
Utente
9 settembre, 2013
Personalmente ho sempre ritenuto che il ruolo di portabandiera debba andare ad atleti per il modo in cui rappresentano in modo conclamato ed esemplare lo sport e i valori dello spirito olimpico, più che per i loro effettivi successi in campo sportivo. Cinque anni fa in quest'ottica avevo storto il naso per la scelta della Pellegrini e avrei fatto così pure quest'anno se si fosse concretizzata una scelta che temevo, ossia quella di Gianmarco Tamberi.
Trovo invece che la scelta sia giusta, soprattutto per quanto riguarda Jessica Rossi - atleta di livello assoluto in uno sport sottovalutato dai media e che merita assolutamente questa visibilità. Viviani ammetto di non conoscerlo così bene però trovo che anche la sua sia una proposta interessante, quindi alla fine bene così
Utente
7 agosto, 2013
probabile che sia stata più una scelta di federazioni che meritavano e non l'avevano mai avuto (considerando anche che se non si fosse ritirato ci sarebbe stato Campriani) che non di nomi, come palmares ci sono altri con pari o superiori risultati ma probabilmente non si poteva fare Greg dopo Pellegrini, la scelta fondamentalmente ci sta e la preferisco alla strada gigiona di scegliere il nome più famoso con meno palmares, credo e spero che a Parigi toccherà finalmente alla pallavolo.
Utente
6 agosto, 2015
winner ha detto
credo e spero che a Parigi toccherà finalmente alla pallavolo.
Lo spero anche io e soprattutto spero che tocchi a una donna legittimata anche da una bella medaglia a Tokyo. La Egonu portabandiera a Tokyo secondo me avrebbe rischiato di distogliere l'attenzione in quanto l'avrebbero "usata" più come simbolo visto che avrebbe rappresentato i nuovi italiani di colore e il mondo lgbt non supportata però da risultati olimpici. Stamattina avevo letto pure il nome della Iapichino e mi sono messo le mani nei capelli temendo un effetto Carolina Kostner.
Comunque non vedo l'ora che si apra il topic per parlare dei giochi e delle gare e delle nostre aspettative.
Utente
6 agosto, 2015
NicksFactor ha detto
Per me scelte che ci stanno, si rivalutano sport decisamente sottovalutati.
Jessica Rossi che tra l'altro nel 2016 aveva fatto malissimo, speriamo che quest'anno si riscatti.
Beh lei a Rio in finale ci arrivò; più che altro a far discutere fu la sua convocazione visto che la qualificazione l'aveva ottenuta la Stanco mentre Jessica veniva da anni di risultati non buoni.
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