Admin
7 agosto, 2013
Non più tardi di un paio d'anni fa sembrava che il boom dei programmi televisivi sui social potesse rappresentare l'inizio di una rivoluzione che avrebbe coinvolto non solo i fruitori, ma anche il contenuto.
Oggi, AD 2017, sembra che si trattasse solo di una bolla. I numeri sui social sono crollati per tutti i programmi (anche i più grossi, tipo Isola, Pechino, Sanremo), le social room sono solo un posto per mandare i prezzolati a mangiare a scrocco e gli "influencer" stanno diventando la triste ombra di loro stessi.
Sono cambiati i social (più deriva populista, meno qualità, più contenuti volatili - tipo le stories - e meno contenuti tradizionali, meno condivisioni nel tempo) e ne risente anche la social TV.
Cosa ne pensate?
Utente
7 agosto, 2013
Io non me ne intendo così tanto perché privatamente non mi piacciono e per lavoro li seguo comunque relativamente poco, però recentemente ho partecipato a un seminario formativo dove si faceva un discorso simile a quello che fai tu sulla deriva dei social e lo si legava anche a un fatto educazionale, nel senso che - piuttosto velocemente - c'è stata un'educazione induttiva e non dei fruitori, che per larga parte sanno sempre più distinguere contenuti di qualità da contenuti non di qualità. E questi ultimi sono merce piuttosto rara sui social, rispetto ad altre forme comunicative (ora come ora perlomeno).
Penso però che sia solo una fase di stanca, perché non considerando la bassa qualità è indubbio che nella velocità è una piattaforma molto potente e quindi probabilmente bisognerà ripensare l'accesso e la proposizione dei prodotti per alzare il livello. Anche perché, e non è un fattore di poco conto, la pubblicità - che già sul web costa pochissimo rispetto ad altrove - non ha alcuni interesse a investire in prodotti del genere.
A parte questo me ne intendo un po' poco rispetto ad alcuni di voi per dire di più la mia
Freedom comes when you learn to let go
Utente
9 settembre, 2013
Per produrre questo tipo di contenuto è necessario che ci siano dietro persone che abbiano il polso di cosa significhi fare contenuto social nel 2017, altrimenti si rischia di fare figure barbine e alienare quello che dovrebbe essere il pubblico a cui ci si rivolge. Purtroppo le stesse persone che vedevano nella social TV il futuro erano le stesse che, almeno in Italia, per prime i social non li usavano e non li conoscevano - o almeno è l'impressione che ho avuto dopo anni di "siamo trending topic mondiale" usato a ogni piè sospinto senza sapere cosa significa e di voler per forza rendere tutto giovane, virale, digitale, 2.0, anche in programmi che proprio per il loro target non lo necessitavano.
Poi va beh certo, la deriva populista dei social ha sicuramente fatto il resto - considerato che commentare i programmi sui social dovrebbe essere una versione "avanzata" del fare lo stesso dal divano (o almeno è così che l'ho sempre vista io) e se il primo pensiero alla fine di una puntata, che so, di MasterChef, è "dopo questa eliminazione non voglio neanche entrare a leggere i commenti" già si capisce che c'è un elemento di base che proprio non funziona nel connubio fra TV e social. Ma soprattutto il problema secondo me è che manca una consapevolezza di fondo su come rendere la televisione "social" senza sembrare la parodia di sè stessi e soprattutto quale sia la portata reale del fenomeno, e un po' lo dimostra il fatto che per un @Alex87 che grida alla crisi partendo da effettivi valori numerici ho trovato una decina di articoli pubblicati nell'ultimo anno solare che descrivono la social TV come il futuro e il trend esplosivo del momento - come per tutte le cose, con un bel paio di anni di ritardo rispetto all'evoluzione del Paese Reale (cit. Afterhours). Non so se quello che ho scritto ha effettivamente senso o è il frutto dei miei deliri ma va beh
Utente
10 agosto, 2016
Qualche giorno fa in un altro topic era emerso il fatto che i social abbiano dato nuova linfa a tanti programmi tv, e io sono assolutamente d'accordo con questa teoria. Faccio un esempio: entro in Twitter e leggo le tendenze, e subito mi viene la curiosità di andare a vedere il perchè quei determinati nomi siano in tendenza, anche se so che si riferiscono a programmi che non seguo, per scoprire se sia successo qualcosa di televisivamente eclatante. Dunque i social network (Twitter su tutti) possono davvero generare interesse anche laddove uno si sia prefissato di non seguire una determinata trasmissione. Allo stesso modo, il fatto di commentare in tempo reale qualcosa che si guarda con piacere e di cui si è fan è un ulteriore plus.
Ciò che non mi piace è quando in un programma si cerchi a tutti i costi di "forzare" l'aspetto social (è molto carino lasciare qualche minuto alla lettura dei tweet sulla trasmissione come per esempio a Xtra Factor, ma non vedo l'utilità di voler creare a tutti i costi ipotetici hashtag astrusi come quelli che Signorini proponeva in ogni puntata del GFVip).
La bellezza del commento-live sulle piattaforme social è proprio il fatto che avvenga in modo naturale, e la metafora del divano di @ge_aldrig_upp è perfettamente calzante.
Ma tutto questo vale anche al di fuori dei programmi tv di più ampio consumo e di quelli che si propongono in chiave social. Perchè ad esempio, quando trasmettono su qualche canale non particolarmente seguito un film vintage o comunque non conosciutissimo mi piace molto andare a vedere sui network cosa dicono i (pochi) che lo stanno seguendo in quel momento.
Utente
10 agosto, 2016
Alex87 ha detto
Mirton però tu stai parlando del ruolo dei social sulla TV nel loro momento di massimo splendore, io volevo parlare di ciò che sta essendo e che sarà, del fatto che non butta particolarmente bene per la social TV in generale.
Eh ma non la vedo così negativamente, nel senso che proprio per il fatto che il commento sui social sia quasi automatico quando si segue qualcosa che piace credo che ciò sia destinato a durare anche in futuro.
Per me non siamo ancora in una fase di crisi della Social TV.
Admin
7 agosto, 2013
Mirton ha detto
Eh ma non la vedo così negativamente, nel senso che proprio per il fatto che il commento sui social sia quasi automatico quando si segue qualcosa che piace credo che ciò sia destinato a durare anche in futuro.
Per me non siamo ancora in una fase di crisi della Social TV.
Però i numeri sono in forte calo (mentre non si osserva un tale calo nel numero di iscritti o nell'uso dei social). Qualcosa vorrà dire.
Utente
10 agosto, 2016
Sicuramente. Però dal mio punto di vista assai ridotto credo che le diminuzioni nei numeri dipendano anche da un globale riduzione dell'utilizzo dei social a livello complessivo, non solo nella funzione di commento ad un programma. Ad esempio (parlo sempre dal mio punto di vista e sulla base di ciò che vivo) a me sembra che l'uso di FB sia drasticamente calato negli ultimi anni, ebbe un picco verso il 2009 ma da qualche tempo avverto una diminuzione nel suo utilizzo. Twitter invece è il mezzo perfetto per commentare in tempo reale qualsiasi cosa, ma la sensazione è che in Italia non abbia mai attecchito completamente. Voglio dire, rispetto a FB non ha mai avuto un boom più o meno evidente.
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